barclay

Cercherò di spiegarvelo con una metafora ed un esempio...
• Se io fossi ebreo e vivessi nella Germania di Hitler, il semplice pensare che la mia religione non è importante non cambierebbe affatto la mia situazione.
• Poco tempo fa, sono stato invitato ad un compleanno: eravamo in 7, tra cui 4 sociofobici/evitanti, 1 misantropo e 2 persone affette da DAP. Quando le due persone affette da DAP si sono messe a parlare di sesso, come potevamo noi sociofobici non sentirci esclusi?! Anche se non era loro intenzione, ci hanno ricordato che quello che per loro è scontato per noi è alieno (*). Considerate che una di quelle persone (una donna), poco tempo prima, aveva detto ad uno di noi che NESSUNA (cit.) vuole un uomo di una certa età mai sposato! Quella stessa donna, un'altra volta, parlando di “pareri maschili”, dimenticò che era seduta ad un tavolo pieno di maschi! QUESTI LAPSUS FANNO MALE ED È INUTILE FAR FINTA DI NIENTE, PERCHÉ SI RIPETONO COSTANTEMENTE, ANCHE SE SI CAMBIA COMPAGNIA! ALLA FINE, C'È SEMPRE QUALCUNO CHE CI RICORDA CHE SIAMO UNA SPECIE DI ALIENI!!!

* TOTALMENTE estraneo alla nostra vita quotidiana.

Ansiaboy

secondo me questa è pura cattiveria

berserk

Sì,ma inutile arrabbiarsi,le persone mica son tutte cervellute,anzi; molte han per propria opinione quel che sentono dire in giro,tsè.

SoloUnaDonna

Dipende.. alcuni si, altri no.
Ma poi non parlo con nessuno di sesso, quindi è un dipende ipotetico

barclay

Quello che mi fa arrabbiare è sentirmi dire, proprio qui, che la soluzione è ficcare la testa sotto la sabbia e sperare d'incontrare una delle pochissime persone che non ragionano in quel modo. Persino Winston ammette che, seppur non tutte, la maggioranza delle persone sono cosí

barclay

Winston è sempre il primo a far notare l'uso improprio della parola "tutti/e": se lui ammette che la maggior parte delle persone la pensa in un certo modo, non lo si può certo accusare di generalizzare
Cerco, ricerco e mi trovo davanti sempre lo stesso tipo di persona sia su Internet sia IRL, le poche volte che trovo donne ragionevoli stanno già con qualcun'altro

eVito Corleone

O magari predica bene e razzola male.

liuk76

Dipende.

A me piace parlare molto della mia vita sessuale e dettagliarla ma non l'ho mai fatto per vantarmene. Orgoglio sì, lusinga ed apprezzamento nel venire apprezzato ed invidiato (perché sono narciso ma, ciò nonostante, non concepisco l'invidia in sé) ma non ne parlo certo per umiliare il mio interlocutore.

Mi piace divulgare, mi piace il dettaglio perché amo la sessualità nella sua interezza, mi piace portare la mia testimonianza e talvolta sono orgoglioso della mia vita sessuale e della mia mentalità in tal senso e voglio condividerla anche per un briciolo di apprezzamento ed ammirazione.

La soddisfazione più grande che ho, quando parlo di sesso, è vedere che il prossimo condivide il mio modus operandi, magari mi chiede consigli, li applica e ne trae beneficio.

Ciò non significa però che dipenda dal giudizio o conferma altrui: la mia concezione del sesso dipende solo da quello che IO voglio.

Purtroppo, però, la stupidità, superficialità, pregiudizio od ossessione del prossimo è sempre dietro l'angolo e porta a concludere, senza appello, che sia solo vanto e a bollarmi come persona "peggiore".
Spesso però è la frustrazione, invidia e permalosità che portano l'individuo a concludere ciò.

Con chi ha voglia di discutere e ragionare spiego che non c'è nessun intento di vanto o di denigrazione e chiedo le ragioni di astio nei confronti del mio dissertare in termini di sesso.
Spesso anche se abbiamo idee differenti le incomprensioni spariscono e, seppur con un po' d'insofferenza, c'è reciproca stima e rispetto.

Chi invece è radicale, che non esita a denigrare la mia persona e a riempirmi di critiche accese, per me è solo un miserabile idiota che non esito ad attaccare se mi attacca verbalmente.
Mi sento indubbiamente migliore di queste persone ma NON perché ho una vita sessuale più ricca della loro ma perché ho una testa pensante migliore della loro atrofizzata.

Sull'essere migliore/peggiore del mio interlocutore/ascoltatore, ripeto, dipende.
Sicuramente do un giudizio fine alla sessualità stessa.
E' caso più unico che raro che mi reputi migliore, nel complesso, della persona solo da un confronto sulla sessualità.

Se la persona è bigotta oppure ha un atteggiamento molto conservatore e disprezzante nei confronti del sesso mi ritengo migliore di lei (sessualmente parlando).

Sul resto, ovviamente, il giudizio sulla sessualità migliore/peggiore della persona lo faccio in base all'"esperienza" e "competenza" che mi trasmette.

Per me, sessualmente parlando, è migliore Tizio rispetto a Caio se ha una mentalità più aperta in termini di pratica, lo fa più assiduamente, ha più esperienza, da più piacere, ecc.

Il perché è evidente anche da questo forum: perché le persone danno un forte peso di accettazione sociale al sesso e, in generale, mettono il sesso in cima alle loro priorità.

rosadiserra

Beh oddio proprio in gruppo non mi sembra mi sia capitato...
Cena di gruppo in pizzeria, finito il dessert..
"ah scusate una curiosità... Com'è fatto lo sperma? Di che colore è?"



Il verde acido ci vuole...
La faccina :urge antiemetico: esiste???

rosadiserra

@liuk 76 quello che hai scritto in merito a fluidità e quantità corrisponde a quanto spiegatomi su mia richiesta da un mio ex.

Moonwatcher

D'accordo, non c'è differenza nelle conseguenze pratiche, ma c'è differenza dal punto di vista emotivo tra credere che il proprio modo di essere sia sbagliato e credere invece che sia un modo di essere come un altro, e che come gli altri meriti dignità. Anna Frank nel suo diario dice che spera che la guerra finisca e che i tedeschi non li perseguitino più, non dice che non vorrebbe essere ebrea. Identifica il nemico nei tedeschi, non nella propria religione; se così non fosse si renderebbe in qualche modo complice (questo d'altronde è il meccanismo tipico del bullismo: "mi ha bullato perché me lo merito"). Anche se mi sembra che razionalmente tu non ritieni che "te lo meriti", ho sempre l'impressione che una parte di te soggiaccia al giudizio altrui, e di qui le ossessioni per il "vero uomo", il sesso come status sociale, ecc. Questo perché non accetti questo tuo aspetto.

Dai troppa importanza al giudizio di questa persona. Sicuramente è comprensibile sentirsi esclusi e "rosicare" perché si desidera qualcosa che non si ha, ma dare tutta questa importanza a un parere del genere è assimilabile per me, per restare in metafora, al dare ragione ai tedeschi.

Che poi tu mi dica che tutte le donne che ti capitano ragionano così non so proprio che dire , salvo ribadire che a mio avviso applichi un filtro mentale negativo, puntando l'attenzione su ciò che conferma le tue convinzioni.

barclay

In cosa consiste l'accettarmi? A me l'accettazione sembra pericolosamente simile alla rassegnazione

lauretum

Vuoi dire rassegnarti ad essere intelligente e buono di cuore?

Non mi pare una cosa brutta

Winston_Smith

Difficile =/= impossibile.

Questo sostanzialmente perché l'ansia di approvazione sociale (su cui si basa buona parte del sistema valoriale odierno, almeno in Occidente) fa sì che siano relativamente pochi quelli che "osano" fare la voce fuori dal coro.

barclay

Io so soltanto che le persone stupide e cattive vengono trattate sempre e comunque meglio di me

barclay

Cioè?

Winston_Smith

Da come scrivi, a volte sembra che tu viva nel Bronx (il massimo prestigio sociale è l'essere delinquente o violento, si accoppiano solo i figobulli tamarri, ecc. ecc.).
Mi pare molto irrealistico come quadro.

cancellato15472

È un male? Non dalla prospettiva del tuo amico misantropo forse. Sono un misantropo, credo; ogni volta che qualcuno/qualcuna, volontariamente/involontariamente, mi fa notare per la miliardesima volta che sono, in almeno un qualche senso, una persona significativamente diversa dalla maggioranza delle altre reagisco positivamente, non sto peggio. Preferisco essere diverso, in ogni senso. Mi piace molto anche che, raramente, una persona si raccapriccia profondamente scoprendo la mia verginità. Non credo che vorrò perderla.

Moonwatcher

Accettazione significa che non ti giudichi negativamente e che un giudizio altrui negativo non ti tange. Non ha nulla a che vedere con la rassegnazione, che può esserci anche senza accettazione: mi giudico negativamente e sono rassegnato che non potrò mai scopare. In fin dei conti a me sembra più pericolosa la non accettazione.

muttley

La seconda che hai detto (cit.)