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Originariamente inviata da Vento
E quando dico risultati intendo risultati per me, fanculo cosa sia semplice per gli altri. È come non avere gambe, quando riesci ad aprire la porta, mangiare, cucinare e anche fare le cose più semplici vale un botto, perchè cazzo non hai le gambe. L'unica differenza è che nessuno a prima vista vede che non hai le gambe in questo caso. Ma almeno tu devi cazzo guardare come non ce l'hai (per ora), e non far finta di avercele, perchè non è cosí.
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Ma per me non è una questione legata agli altri, o meglio è legata in altri sensi.
Non è che sono contento di dire "ciao" a qualcuno, a me dire ciao a qualcuno a cosa serve? Cosa voglio ottenere?
Mi sforzo di frequentare altre persone perché vorrei avere certi tipi di relazioni, se alla fine non riesco ad averle queste relazioni anche sforzarmi di frequentare gli altri non è che abbia senso.
A me non frega nulla del metro di giudizio esterno, qua devo vedere se a me interessano certe cose, se per me valgono certi sforzi, non è che devono essere per forza cose difficili per me che mi danno soddisfazione, io questa associazione non ce l'ho, non è che se un piatto è difficilissimo da cucinare per me è più buono al palato, al mio palato non frega una mazza del fatto che sia difficile o facile da cucinare un piatto, ci sono piatti che gradisco e piatti che mi fanno abbastanza schifo, non aggiunge alcuna soddisfazione al gusto il fatto che ci abbia messo tre mesi a cucinarlo.
Insomma al di là delle difficoltà non è che qualcosa diventa buonissima al mio palato perché sono riuscito a cucinarla io. Funziono diversamente in termini motivazionali da come funzioni tu.