calicocomero

dopo anni esperienze in campo fobico, a differenza di quando credevo di esser l'unico vf sulla terra, ora quando sono in giro, nel mio angoletto tra la folla, osservo

osservo la gente sulla metrò, come interagisce, come si comporta, come si muove, o anche in altri ambiti, alla ricerca del vf mancato

anche pensando a persone del passato, un collega che non era vf, però era senza amici, chiuso, timido se vogliamo ma anche estroverso, un caso strano, però era quel qualcosa che lo rendeva diverso dagli altri e quindi solo (un po' timido)

vi capita mai di osservare gli altri alla ricerca di qualche vostro simile?

caostotale23

Come me non c'è nessuno (cit.)
Detto questo non so se esserne felice o disperarmene cmq...

calicocomero

caos non so se un depresso lo riconosci x strada
anzi non credo, perchè quando è depresso non esce

T-Reznor

ho visto una mia simile un pò di tempo fa. mi ha affascinato molto.
avrei voluto avvicinarla ma ovviamente sono fobico e non l'ho fatto. paradossale.

calicocomero

ad alcuni vorrei dire "devi nasconderlo meglio, loro non possono capire"

paccello

Da quando ho capito QUALCOSA in più sul linguaggio del corpo, mi capita di formulare pre-giudizi su alcune persone che vedo.

Death

Mah, forse stando sempre solo in casa non so guardare gli altri.
Io guardo e mi sembrano tutti felici e spensierati. Mah.

Slave

Mi capita spesso. Ma solo per curiosità, per sentirmi un po' meno sola. Non credo che mi avvicinerei mai a parlare.

Qualche tempo fa invece ho scoperto che un mio collega di lavoro, un signore di circa 45/50 anni, soffre di fobia sociale. Non ci avevo mai fatto caso, perchè in realtà lo incrociavo raramente. Poi ho sentito voci di altre colleghe maligne: "a quasi 50 anni non ha mai avuto una relazione duratura con una donna, vive con la madre, esce poco e non va a fare commissioni da solo, ma che vita è quella?".
Allora ho iniziato a farci caso, e credo sia davvero un fobico sociale a tutti gli effetti.

ajMcwill

io ho approfondito la mia amicizia con un mio ex collega di lavoro dato ke eravamo in un'ambiente di sole femmine e qualche altro collega maschio... da fuori non sembrava, ma quanto mi ha raccontato la sua storia, sono rimasto sbalordito: era un incasinato totale, ma non lo dava a vedere... noi sembriamo dei semplici sfigati, invece il nostro problema è ben più serio:si soffre realmente, con tanti sintomi fisici e psicologi che ti rendono l'esistenza un dolce inferno, ma gli altri, " i normali" non possono capire

hermit_nightman

gli "eletti"li riconosco subito ormai ........

Dancingdays

Io credo di averne riconosciuti parecchi.. solo che ho come l'impressione che la maggior parte di loro non ne siano consapevoli.. ho cercato anche di avvicinarne uno, con risultati disastrosi direi.. e mi ha anche dato dell'estroversona.. mah

ajMcwill

concordo: sono persone con le nostrestesse espressioni e modi di fare... certo, c'è ki recita sempre meglio degli altri.... a noi non ci dovrebbero passare gli ansiolitici, ma darci almeno un OSCAR o qualke GoldenGlobe...

Mythos

Qualche mese fa in un bar vidi una ragazza palesemente sociofobica, era ansiosissima e si guardava continuamente intorno. Incuriosito cominciai a fissarla e lei, una volta accortasene, cominciò a fissare me. Alla fine tutti e due eravamo entrati nel panico, cercavo di non metterla a disagio ma non riuscivo a non guardarla perchè mi sentivo a mia volta fissato. vedendola il mio pensiero fu:" ti prego, non mi dite che sembrò anche io cosi".

calimelo

ahahah grande, è una cosa che vorrei fare pure io ma non ho il coraggio

ps

altair

aumentare la propria autostima cercando i nostri problemi negli altri è cosa da estroversoni

muttley

Direi che è più da antisocial

calimelo

e uscire con la gente con problemi pur non avendone è da solidaroni

altair

ma perchè ricercare le debolezze e altre stronzate negli altri? a me sembra una cosa da bastardi, curiosoni, stronzi, ficcanaso. Porcatroia lasciateli in pace

calimelo

siam tutti un po' bastardi senza gloria (cit.)

Winston_Smith

Mal comune mezzo gaudio (cit.), similia cum similibus (cit.)... devo continuare?