Praticamente oggi mio padre ha visto camera mia che è ridotta un bordello, con carte ovunque, un po' perché nei periodi di inattività sono talmente depresso che sistemare la camera diventa una cosa di importanza nulla e quindi non lo faccio, un po' perché ultimamente sono un po' preso con qualche esame e quindi non ho molta voglia di sistemarla.
Ha iniziato ad inveire contro di me insultandomi, dicendo che a 25 anni non dev'essere lui a sistemarmi camera, che è un casino, che sono alternativamente un pezzo di m###a e una m###a, che sono ignorante, un fallito, ecc.
Al che io mi sono un po' alterato gli ho detto che non gli ho mai chiesto di sistemarmi camera e che lui per me non esiste (intendevo nel fatto di fare ordine alla camera). Lui mi si è piazzato davanti minacciando di menarmi, dicendo che sono bravo solo a pretendere da mangiare (che comunque compra mia madre, non lui). Allora gli ho detto che è inutile che se la prenda con la famiglia e, poi, fuori di casa, davanti al mondo, ai parenti, diventa un agnellino pieno di paure e che più mi insulta più diventa ridicolo. Va be' dopo un po' di volte che gli ho detto queste cose l'ho zittito però adesso mi sento un po' uno schifo. :-/ Penso di aver esagerato, anche perché io non lavoro, studio, non ho entrate mie, devo solo ringraziare i miei che continuano a mantenermi. Intendiamoci: non è che non voglia lavorare, per me sarebbe bello, ma cercare lavoro (a meno non essere costretti per motivi universitari, come ho già fatto) è davvero difficile per gente insicura come me, e come noi. Ora che, ottimisticamente parlando, ho di fronte a me mesi di inattività universitaria (esclusa la tesi) spero di trovare la forza di soddisfare questa mia voglia di trovare un lavoretto. Devo farlo diventare una necessità però.