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08-02-2016, 21:21
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Botte ai bimbi dell'asilo, botte ai disabili nei centri che li accolgono, queste le notizie che destano indignazione in questi giorni. Questi tristi episodi cosa ci insegnano? Che inscritto nella natura dell'uomo c'è un groviglio di istinti di violenza e sopraffazione che il contatto con un essere più debole può scatenare?
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08-02-2016, 21:22
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Questi tristi episodi cosa ci insegnano? Che inscritto nella natura dell'uomo c'è un groviglio di istinti di violenza e sopraffazione che il contatto con un essere più debole può scatenare?
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Sì, ma c'è anche il modo di contrastarli. Vado di citazioni?
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08-02-2016, 22:07
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Sì, ma c'è anche il modo di contrastarli. Vado di citazioni?
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E' possibile che queste maestre cattive e questi addetti alla riabilitazione aguzzini abbiano proprio bisogno di trarre insegnamento dalle citazioni di Petrarca e Boccaccio .
Ciò su cui m'interrogo è questo: quello degli istinti ferini che balzano fuori e si scatenano è un problema che riguarda solo questi individui protagonisti di questi crimini oppure la questione tocca tutti noi poiché c'è un piccolo mr Hyde in ognuno di noi?
Un bambino piccolo o un cucciolo di cane suscitano in tutti noi i sentimenti più immediati e caldi di tenerezza ma chissà che questa agitazione emotiva non si riverberi in una qualche altra parte del nostro inconscio, producendo sentimenti di segno opposto. La nostra parte che riflette la luce del sole, quella educata, civilizzata etc. ci fa provare affetto per la creatura che guardiamo, ma la parte all'ombra però ci suggerisce che è alla nostra mercé. La maestra d'asilo chissà, magari può aver sentito una sorta di richiamo della foresta e in quel microcosmo definito dalle pareti dell'edificio scolastico vi ha visto una giungla sulla quale era possibile esercitare il suo potere.
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08-02-2016, 22:19
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Botte ai bimbi dell'asilo, botte ai disabili nei centri che li accolgono, queste le notizie che destano indignazione in questi giorni. Questi tristi episodi cosa ci insegnano? Che inscritto nella natura dell'uomo c'è un groviglio di istinti di violenza e sopraffazione che il contatto con un essere più debole può scatenare?
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Ti è mai capitato di avere questo desiderio?
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08-02-2016, 22:23
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#5
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ti è mai capitato di avere questo desiderio?
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No, a te?
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
istinto o valvola di sfogo di frustrazioni
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Questo è il nodo da sciogliere. Se si tratta di frustrazioni il problema è limitato al fatto che per lavori molto delicati vengano selezionate persone non equilibrate, non affidabili; se si tratta di istinti appartenenti all'umanità in generale e che possono venire solleticati da determinate circostanze, il problema diventa più inquietante.
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Ultima modifica di Labocania; 08-02-2016 a 22:29.
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08-02-2016, 22:32
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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è un fatto di cultura e ignoranza .
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08-02-2016, 22:36
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
No, a te?
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Sì.
In un caso ne avevo parlato qua
http://www.fobiasociale.com/desiderio-di-bullare-32891/
in un altro caso che ricordo, in terza superiore avevo come compagno di classe un tizio. Non ricordo bene i dettagli perché era il periodo in cui ho iniziato a stare male.
Era un po' sfigatello, e si vedeva che era needy e in costante ricerca dell'approvazione altrui. Era molto religioso tra l'altro, ma si vedeva che questa sua religiosità discendeva non tanto da una fede, quanto dal voler compiacere i suoi genitori a tutti i costi.
Mi stava molto simpatico, eravamo vicini di banco. Ma mi faceva incazzare la sua debolezza, e in tantissime occasioni avrei voluto riempirlo di sberle.
Non so come dirlo, era come se sentissi il bisogno di scuoterlo. Come un barattolo di ketchup esaurito, da cui vuoi ricavare l'ultima stilla di prodotto.
Per lo più il mio desiderio di ferirlo è rimasto inespresso, per fortuna. Ci sono state però delle occasioni in cui gli facevo piccoli dispetti, tipo bacchettarlo sulla testa con la matita, o cose del genere.
Non credo di avergli mai fatto seriamente del male. Ma l'ho desiderato, ti giuro.
Però nello stesso tempo gli volevo un gran bene. L'ho rivisto anni dopo all'ospedale della città, e l'ho abbracciato.
Cosa ne pensi? E' assurda questa contraddittorietà, non credi?
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08-02-2016, 22:37
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#8
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
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E' forse un desiderio di rivalsa, un modo inconscio per ridistribuire le colpe e i torti subiti.
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08-02-2016, 22:47
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Non credo di avergli mai fatto seriamente del male. Ma l'ho desiderato, ti giuro.
Però nello stesso tempo gli volevo un gran bene. L'ho rivisto anni dopo all'ospedale della città, e l'ho abbracciato.
Cosa ne pensi? E' assurda questa contraddittorietà, non credi?
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Questa contraddittorietà è stata fondamentale per la letteratura . No non è assurda, è possibile che un sentimento profondo, nel momento in cui nasce generi in quel momento anche il suo opposto. Gli abissi dell'animo umano sono profondi.
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08-02-2016, 22:49
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#10
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Qui
Messaggi: 337
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Di solito chi se la fa coi deboli è un vigliacco perché sa che non reagiranno. Lo fa per nascondere la propria paura di essere debole quindi si fa forza sulla maggior debolezza di un altro, perché viene trattato male o con superiorità e ha bisogno di rifarsi su qualcuno ecc.
Oppure pensa di non essere scoperto e non ha voglia di dedicarsi come dovrebbe a coloro cui si dedica (esempio: con gli anziani ci vuole estrema pazienza e delicatezza, se non l'hai li tratti a sberle sicuro che i parenti non ti beccheranno, tanto gli anziani non parlano e molti dei parenti negli ospizi ce li abbandonano proprio).
Oppure hai problemi mentali e non te ne rendi conto.
I motivi sono tanti ma c'è anche chi ha fatto leva sul senso di onnipotenza che ti da poter avere potere su qualcuno (no, non parlo di Mr Grey ) tipo non so se avete mai visto il film: "La morte e la fanciulla", è molto bello e lì un medico in una dittatura violentava e torturava le prigioniere perché lo facevano tutti e gli ordinavano di farlo e alla fine lui ci prendeva quasi gusto senza rendersene conto.
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08-02-2016, 22:51
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#11
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Banned
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 1,281
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avevo letto un articolo dove vari esperimenti spiegavano come mai, alla vista per esempio di un cucciolo di cane, ti possa venir voglia, oltre che di coccolarlo, anche di fargli qualcosa. In pratica è il cervello che contrasta un'emozione molto positiva come la gioia per un cucciolo con una molto negativa, quindi la voglia di fargli male, per riequilibrare il tutto, una sorta di salvagente e hanno fatto proprio esperimenti anche facendo guardare immagini di neonati, c'erano queste persone che prima erano contentissime e poi avevano quasi voglia di strappare quelle immagini, praticamente lo stesso meccanismo che porta a piangere di gioia durante una grande emozione positiva
però non credo proprio centri col bullismo
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08-02-2016, 23:21
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#12
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Sì.
In un caso ne avevo parlato qua
http://www.fobiasociale.com/desiderio-di-bullare-32891/
in un altro caso che ricordo, in terza superiore avevo come compagno di classe un tizio. Non ricordo bene i dettagli perché era il periodo in cui ho iniziato a stare male.
Era un po' sfigatello, e si vedeva che era needy e in costante ricerca dell'approvazione altrui. Era molto religioso tra l'altro, ma si vedeva che questa sua religiosità discendeva non tanto da una fede, quanto dal voler compiacere i suoi genitori a tutti i costi.
Mi stava molto simpatico, eravamo vicini di banco. Ma mi faceva incazzare la sua debolezza, e in tantissime occasioni avrei voluto riempirlo di sberle.
Non so come dirlo, era come se sentissi il bisogno di scuoterlo. Come un barattolo di ketchup esaurito, da cui vuoi ricavare l'ultima stilla di prodotto.
Per lo più il mio desiderio di ferirlo è rimasto inespresso, per fortuna. Ci sono state però delle occasioni in cui gli facevo piccoli dispetti, tipo bacchettarlo sulla testa con la matita, o cose del genere.
Non credo di avergli mai fatto seriamente del male. Ma l'ho desiderato, ti giuro.
Però nello stesso tempo gli volevo un gran bene. L'ho rivisto anni dopo all'ospedale della città, e l'ho abbracciato.
Cosa ne pensi? E' assurda questa contraddittorietà, non credi?
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Insomma, tu eri Rosso Malpelo e lui era Ranocchio (nella storia di Verga). Trovo abbastanza disgustoso trovare rabbia verso il bullato invece che verso il branco, anche perchè quando per un motivo o per un altro ti prendono di mira ahivoglia a cambiare, gli altri bene o male ti vedranno piu o meno allo stesso modo... Non si tratta solo della maschera con cui una persona viene vista, ma anche le convinzioni e le idee che hanno gii altri su di te.
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08-02-2016, 23:32
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Parlate per voi: io vorrei far del male ai MENO deboli
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09-02-2016, 00:12
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#14
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
E' possibile che queste maestre cattive e questi addetti alla riabilitazione aguzzini abbiano proprio bisogno di trarre insegnamento dalle citazioni di Petrarca e Boccaccio .
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Pensavo a qualcosa di meglio
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Ciò su cui m'interrogo è questo: quello degli istinti ferini che balzano fuori e si scatenano è un problema che riguarda solo questi individui protagonisti di questi crimini oppure la questione tocca tutti noi poiché c'è un piccolo mr Hyde in ognuno di noi?
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A proposito di Hyde...
È dunque da attribuirsi più all'esigente natura delle mie aspirazioni che a una mia speciale degradazione, il motivo per cui si separarono in me, con un solco più profondo, le regioni del bene e del male che dividono e compongono ad un tempo la duplice natura dell'uomo. Per quanto io fossi preda di un profondo dualismo, le due nature in me coesistevano in perfetta buona fede, ed ero ugualmente me stesso sia quando, sciolto ogni freno, ero immerso nella vergogna, sia quando mi affaticavo a lavorare per il progresso della scienza o per dare sollievo al dolore e alla sofferenza.
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09-02-2016, 00:13
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da shycrs
Insomma, tu eri Rosso Malpelo e lui era Ranocchio (nella storia di Verga). Trovo abbastanza disgustoso trovare rabbia verso il bullato invece che verso il branco, anche perchè quando per un motivo o per un altro ti prendono di mira ahivoglia a cambiare, gli altri bene o male ti vedranno piu o meno allo stesso modo... Non si tratta solo della maschera con cui una persona viene vista, ma anche le convinzioni e le idee che hanno gii altri su di te.
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Il mio racconto (che tra l'altro risale a quasi 3 lustri fa, mi si conceda la possibilità di sbagliare nell'età dell'adolescenza...) vuole mettere in luce certe dinamiche, allo scopo di prevenirle. Il tuo disgusto come aiuta?
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09-02-2016, 00:29
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#16
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Il mio racconto (che tra l'altro risale a quasi 3 lustri fa, mi si conceda la possibilità di sbagliare nell'età dell'adolescenza...) vuole mettere in luce certe dinamiche, allo scopo di prevenirle. Il tuo disgusto come aiuta?
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Ad esempio evitando di desiderare di far del male ad un bullato e rivolgere la propria rabbia verso il branco. Posso capire che certe persone potrebbero migliorare certi loro aspetti, ma a meno che non si tratti di qualcosa di facile (ad esempio lavarsi se puzza o vestirsi con abiti non ridicoli), i cambiamenti caratteriali sono molto difficili e ad ogni modo tutti meritano rispetto.
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09-02-2016, 00:51
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da shycrs
Ad esempio evitando di desiderare di far del male ad un bullato e rivolgere la propria rabbia verso il branco. Posso capire che certe persone potrebbero migliorare certi loro aspetti, ma a meno che non si tratti di qualcosa di facile (ad esempio lavarsi se puzza o vestirsi con abiti non ridicoli), i cambiamenti caratteriali sono molto difficili e ad ogni modo tutti meritano rispetto.
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Perdonami Shycrs, ma tu sei rimasto ad una visione naive della psicologia umana, tu credi ancora alla teoria dell'homunculus in testa alla gente.
"Basta evitare di desiderare, semplice! Che ci vuole!"
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09-02-2016, 00:53
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#18
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,190
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ti è mai capitato di avere questo desiderio?
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Uhm, io potrei dire di sì senza che sia necessariamente del male fisico.
Mi riferisco, in particolare, alla debolezza figlia dell'ignoranza, cronicizzata, portata magari come salvacondotto per i propri errori.
E' un desiderio remoto e molto debole che non ha mai trovato sfogo perché, per come sono fatto, non vedo nella violenza l'espressione delle mie intenzioni e pensiero, se non i rari casi.
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Questo è il nodo da sciogliere. Se si tratta di frustrazioni il problema è limitato al fatto che per lavori molto delicati vengano selezionate persone non equilibrate, non affidabili; se si tratta di istinti appartenenti all'umanità in generale e che possono venire solleticati da determinate circostanze, il problema diventa più inquietante.
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Secondo me non è da escludere la componente istintiva.
Facendo un esame su me stesso, non ho mai ritenuto non appartenente alla mia persona l'uso della forza o della violenza, sopratutto se si parla di difesa della persona/proprietà e rispetto della Legge.
Semmai non sono stimolato all'uso in una forma che giudico gratuita.
Ci sono però delle situazioni di confine.
In passato ho fatto l'istruttore sportivo nella scuola primaria come secondo lavoro e, nonostante non abbia mai alzato le mani su un bambino, in certe occasioni una lontana tentazione c'è stata a fronte della strafottenza e completa assenza di disciplina del bambino.
Ci sono situazioni in cui io ritengo "pedagogica" la sberla ben dosata di un'educatrice o del genitore. Ovviamente non intendo in alcun modo invitare alle percosse o ad un'educazione basata sulla violenza.
Inoltre, ci sono situazioni dove umanamente la soglia di sopportazione e gestione della scena, flirtano pericolosamente con l'istinto.
Nella mia attività di soccorritore mi capita relativamente spesso di effettuare TSO su pazienti psichiatrici, magari fisicamente "deboli".
Le manovre coercitive spesso non solo attuate solo dagli agenti di Polizia, CC, Polizia Locale presenti in casa o su strada ma anche dai soccorritori stessi.
Capita di prendersi calci, pugni o che il paziente si opponga con forza... Beh, non nego che ci sono state situazioni in cui ho usato per pochissimi secondi forza e manovre d'immobilizzazione sproporzionate e dettate più dall'insofferenza per la resistenza del soggetto, fastidiosa ed in certi casi lievemente dolorosa per me.
Ovvio che il buon senso e la professionalità, nonché l'esperienza TSO su TSO, portano a perdere l'istinto subito ma non mi stupiscono certe reazioni.
Nei casi di cronaca citati, però, io non ravvedo nessuna attenuante o motivazione plausibile.
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Un bambino piccolo o un cucciolo di cane suscitano in tutti noi i sentimenti più immediati e caldi di tenerezza ma chissà che questa agitazione emotiva non si riverberi in una qualche altra parte del nostro inconscio, producendo sentimenti di segno opposto
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Su questo esempio porto una riflessione se me stesso: i soggetti citati sicuramente smuovono in me un forte sentimentalismo però sono pressoché certo che qualora la mia vita o la mia incolumità fossero in forte pericolo e non avessi nessun'altra alternativa, i sentimenti di calore umano sparirebbero per lasciare spazio alla neutralità, all'istinto di salvezza e, tuttalpiù, ad un dispiacere se dovessi far del male, per stato di necessità.
Siamo realmente dei mr. Hyde oppure è una reazione umana e fisiologica che la cultura e l'educazione ci hanno portato a rimuovere?
Concludo ribadendo che tutto il discorso non discolpa, né condona i fatti di cronaca, per i quali, giudicando dalle immagini viste, non posso che condannare.
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Ultima modifica di liuk76; 09-02-2016 a 00:55.
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09-02-2016, 00:56
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,955
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L'istinto a sopraffare ed annientare il prossimo cova nel malcontento di sé e della propria vita. Per deboli e vigliacchi come questi è il modo più diretto ed immediato per ottenere una sorta di "rivalsa", o al più sfogare su un povero sventurato quello che non riuscirebbero ad ammettere neppure a se stessi. E' la miseria materiale che diventa morale, il bisogno di ottenere un controllo che non si è mai avuto, perché cercato nel posto e nei modi sbagliati.
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Ultima modifica di Josef K.; 09-02-2016 a 03:09.
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09-02-2016, 01:05
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da liuk76
Siamo realmente dei mr. Hyde oppure è una reazione umana e fisiologica che la cultura e l'educazione ci hanno portato a rimuovere?
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E se fosse l'una e/o l'altra spiegazione?
Nel senso: non è necessario pensare di essere tutti potenzialmente dei mostri (magari sì, chi sul serio chi solo in periodi ipotetici del quarto tipo e in circostanze praticamente impossibili da verificarsi), può anche darsi che si tratti di meccanismi istintivi, roba che viene dalla parte primitiva della corteccia cerebrale.
Il punto è che lume v'è dato a bene e a malizia (cit.). Uno può scegliere di scatenare i suoi peggiori istinti (come Jekyll) così come di superarli in nome di un principio etico più importante. In questo senso, cultura ed educazione sono la conquista più elevata dell'uomo. Educazione non intesa come perbenismo ipocrita, ma come elevazione dell'animo. La scelta di allontanarsi dal bruto e di seguire virtù e conoscenza deve essere consapevole e convinta.
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