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22-08-2017, 22:17
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Oggi mi trovavo per delle commissioni nel centro della mia città. Visto che mi ero liberato prima ho deciso di farmi un giretto per le vie del centro e pian pianosono arrivato alla piazza principale ed al corso principale, luoghi per eccellenza deputati all'aperitivo.
Mi sono riempito i polmoni dell'aria di spensieratezza e socialità che si respirava. La gente che parla, passeggia, si ritrova in comitiva ai tavoli dei locali. Si ride, si scherza, si raccontano magari i fatti delle vacanze e dei viaggi fatti. Ognuno sbandiera le proprie esperienze, riprende i contatti con la vita cittadina. Ognuno ostenta, o anche solo simula, una piacevole leggerezza. Quella del fine agosto, di un'estate che va verso la fine, delle ferie trascorse, dei giorni di libertà ancora da godere, del tempo libero che magari si avrà ancora prima dell'inizio di settembre. Gli adolescenti si spandono felici tra i vicoli, ancora non c'è scuola, si chiacchiera, alcuni si baciano, altri si rincorrono in giro. I più giovani si abbandonano alla convivialità dell'ora dell'aperitivo, magari rivedono qualche vecchio amico che sta per ripartire oppure si organizzano per riprendere la routine di sempre. I turisti gironzolano ammirati per i vicoli medievali, tutti rigorosamente accoppiati. Le famiglie fanno le ultime commissioni o si preparano a dare l'assalto a pizzerie e ristoranti. Gli anziani occupano le panchine e si scambiano opinioni, immutabili nella loro routine. Molte sono le figure caratteristiche che animano le vie, alcune improbabili, altre amabili, sembra stiano li da sempre, a presidiare il loro solito sedile in pietra o il loro negozio preferito.
Tutti sono a loro agio, sembra un enorme recita, qualcuno deve aver dato loro un copione. E' evidente.
C'è un figuro che si aggira, conosce a memoria la sua città, ogni pietra, ogni vicolo, ogni aneddoto. Eppure sembra muoversi in direzione opposta a quella di tutti gli altri. Lui non fa parte dell'ingranaggio. E' altro dal resto della società. Passa nel vicolo ed invidia gli adolescenti che limonano in preda ai primi amori, attraversa il corso e rimpiange di non aver nessuno con cui darsi alle compere, si vorrebbe fermare ad ascoltare ciò che dice qualche vecchio personaggio caratteristico del luogo, ma sa che non può perché sarebbe troppo strano. Arriva nella piazza ed invidia quelli seduti ai tavoli a fare l'aperitivo. Nulla vieta lui di sedersi, ma lui sa che è impossibile, ma come l'aperitivo solo nella piazza principale, lo vedranno tutti, allora si che sembrera' strano e matto. Allora ripiega per un trancio di pizza, l'ora è consona ed uno può darsi che voglia tappare un buco nello stomaco. Quindi nulla di strano che uno consumi in piedi, camminando, il suo trancio di pizza, girovagando per il centro. Niente di male se poi si ha ancora fame e i tranci diventano 2 o 3, in varie pizzerie sparse per il centro,per potersi sentire anche lui,per un poco soltanto, parte dell'ingranaggio sociale. Sembrerà meno fuori luogo, pur se costretto ad improvvisare.
Anche se non sa quale sia la sua parte e quale il suo ruolo
D'altronde a lui il copione non l'hanno mai dato
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22-08-2017, 22:42
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#2
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Banned
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 746
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
Tutti sono a loro agio, sembra un enorme recita, qualcuno deve aver dato loro un copione. E' evidente.
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Questa frase quotata riassume tutto a mio parere.
La verità è che una vita di merda ce l'hanno tutti quelli che non sono stati abortiti dalle loro madri quando rimasero incinte. Si rimane abbagliati dall'esteriorità, a vedere le altre persone pensi "Ammazza quanto sono felici, come stanno bene, come se la godono." E invece è tutto un fake, tutto finto, scenari di cartapesta e manichini mossi da invisibili fili da dietro le quinte dal mastro burattinaio.
Non lasciatevi ingannare da questa opulenta esteriorità, è il paese del balocchi.
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22-08-2017, 23:00
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso...
...
Non lasciatevi ingannare da questa opulenta esteriorità, è il paese del balocchi.
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Bhe oddio mica vale per tutti. Immagina di essere una giovane fighetta bene del centro. La vita e' di chi ce l' ha gia' per diritto di nascita. Ma io sono stato quasi sempre tappato in casa, o nelle immediate deserte vicinanze. Non mi faccio fregare, so bene che tanti luoghi sono da evitare per non rosicare.
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22-08-2017, 23:06
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#4
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Forse al tipo in questione, oltre a dimenticarsi di dargli un copione si sono pure dimenticati di dirgli che essendo una recita, non è il caso di prendere la situazione così sul serio, visto che forse è questa la nota stonata...la troppa serietà del tipo in questione. Poi, del resto sarebbe meglio se le persone al bar con l'aperitivo parlassero veramente di quello che non va nelle loro vite? Credo proprio di no....in breve il clima diventerebbe teso e insopportabile anche se più realistico. Quindi...la scelta sarebbe tra fingere che tutto sia ok..e passare una serata decente oppure dire le cose come stanno ma parlare di argomenti spiacevoli e pesanti. Cosa sarebbe meglio?
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22-08-2017, 23:26
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#5
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Principiante
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 3
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Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
Forse al tipo in questione, oltre a dimenticarsi di dargli un copione si sono pure dimenticati di dirgli che essendo una recita, non è il caso di prendere la situazione così sul serio, visto che forse è questa la nota stonata...la troppa serietà del tipo in questione. Poi, del resto sarebbe meglio se le persone al bar con l'aperitivo parlassero veramente di quello che non va nelle loro vite? Credo proprio di no....in breve il clima diventerebbe teso e insopportabile anche se più realistico. Quindi...la scelta sarebbe tra fingere che tutto sia ok..e passare una serata decente oppure dire le cose come stanno ma parlare di argomenti spiacevoli e pesanti. Cosa sarebbe meglio?
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già, magari per vivere decentemente bisogna saper fare tutte e due le cose.
il chiacchericcio lieve quando sei al bar e la discussione sulle pesantezze della vita nei momenti opportuni.
E ovviamente sapere quando è il momento opportuno per certi discorsi.
Tutto molto semplice, a parole, nella vita reale magari un pò meno.
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22-08-2017, 23:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso...
Non lasciatevi ingannare da questa opulenta esteriorità, è il paese del balocchi.
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Sicuramente c'è molta felicità di facciata, ma c'è comunque molta gente che semplicemente cerca di godersi le cose come sono, vuoi perché magari è stata più fortunata, vuoi perché affronta la vita più di petto. A volte vorrei anche io far parte della recita, ma il mio copione era da comparsa, e io ho dato il colpo finale con un'interpretazione scadente.
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22-08-2017, 23:38
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#7
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Banned
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 746
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Comunque alla fine ci sta su questo forum un Topic di sfogo, adesso poi che è estate e ovunque si vedono coppiette sedute ai tavolini dei locali, e quei pantaloncini shorts che sono tornati in voga tra le fanciulle.
E niente, la gioventù si gode l'estate e noialtri chiusi in casa. Ci sto facendo sempre più l'abitudine.
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23-08-2017, 00:38
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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La mia riflessione nasce appunto, come da titolo, da una cosa quanto mai banale come l'aperitivo consumato in piazza. Ma è nella banalità che io vedo la mia incapacità sociale.
E' nella banalità che io vedo la mia sconfitta. Sono consapevole che felicità e leggerezza sono di facciata, ma ogni tanto la facciata vorrei averla pure io.
Un tuffo nella socialità, anche se solo come spettatore curioso del meccanismo sociale, lo sento quasi come un obbligo, tornare a casa senza averlo fatto mi farebbe sentire vuoto. Ma poi una volta notate certe differenze tra me e gli altri sto male.
Tra l'altro mi sono concesso anche un "piacere": prima delle vie del "passeggio" mi sono fatto una passeggiata in solitaria per i vicoli meno battuti e deserti del centro storico, i più suggestivi. Almeno una piccola soddisfazione ci vuole.
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23-08-2017, 00:51
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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It’s the same old story, same old song and dance, my friend
Vedi, alla fine, ogni anno, ogni stagione si ripetono con regolarità sempre le stesse cose.. alla fine diventa tutto di una noia e scontatezza assurdi.
L'estate è brutta perché si vedono troppe cose, troppi fortunati che possono godersi quei bei corpi seminudi.
L'inverno è meglio, la gente vive lo stesso, ma nel tepore delle loro case, e almeno non si vedono. Se non ci fosse il natale che ci rivomita addosso tutto con la sua violenza consumistica e turbo-sociale.
Alla fine si può andare in giro e sentirsi parte, senza esserlo però, di tutto quel circo. Oppure si può rimanere in casa facendo finta che il mondo non esiste. Ovviamente entrambi gli scenari non sono affatto entusiasmanti
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23-08-2017, 01:03
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#10
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
...
Alla fine si può andare in giro e sentirsi parte, senza esserlo però, di tutto quel circo. Oppure si può rimanere in casa facendo finta che il mondo non esiste. Ovviamente entrambi gli scenari non sono affatto entusiasmanti
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Il fatto e' che non hai scampo, puoi solo passare dalla fase acuta a quella piu' calma. Al lavoro ti tocca subire chi parla della sua ultima vacanza, trombata, figli e weekend ecc.. Al timido/fobico quando esce di casa tocca fare buon viso a cattivo gioco ovunque vada.
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24-08-2017, 11:15
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
It’s the same old story, same old song and dance, my friend
Vedi, alla fine, ogni anno, ogni stagione si ripetono con regolarità sempre le stesse cose.. alla fine diventa tutto di una noia e scontatezza assurdi.
L'estate è brutta perché si vedono troppe cose, troppi fortunati che possono godersi quei bei corpi seminudi.
L'inverno è meglio, la gente vive lo stesso, ma nel tepore delle loro case, e almeno non si vedono. Se non ci fosse il natale che ci rivomita addosso tutto con la sua violenza consumistica e turbo-sociale.
Alla fine si può andare in giro e sentirsi parte, senza esserlo però, di tutto quel circo. Oppure si può rimanere in casa facendo finta che il mondo non esiste. Ovviamente entrambi gli scenari non sono affatto entusiasmanti
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Quote:
Originariamente inviata da no-body
Il fatto e' che non hai scampo, puoi solo passare dalla fase acuta a quella piu' calma. Al lavoro ti tocca subire chi parla della sua ultima vacanza, trombata, figli e weekend ecc.. Al timido/fobico quando esce di casa tocca fare buon viso a cattivo gioco ovunque vada.
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Il discorso vale sempre, non ci sono picchi stagionali. E non basta neanche la "mimetizzazione sociale" ("Al timido/fobico quando esce di casa tocca fare buon viso a cattivo gioco ovunque vada").
E' un senso di insoddisfazione che travolge tutto, on c'è più piacere in niente. Si invidiano tutti e si intravede il pericolo dietro ogni angolo.
Io non accetto di rassegnarmi a questo cercando di sopravvivere, perché dovrei scendere a compremessi?
O si ottiene un livello al minimo sindacale di soddisfazione nella vita in termini di relazioni e socialità, ma qualcosa di accettabile, senza dover fingere o ogni volta provare un senso di insoddisfazione acuta. Oppure non si scende a nessun compromesso cercando di sopravvivere alla peggio e meglio. Preferisco allora vivere completamente ritirato dal mondo esterno, azzerando completamente i rapporti sociali, mantenendo solo quelli "fisiologici" per la sopravvivenza.
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24-08-2017, 11:45
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#12
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Ubicazione: padova
Messaggi: 63
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non è solo invidia dell'aperitivo, ma invidia su tutte le esperienze che un fobico non può fare, tutto ciò che riguarda la socializzazione ... un aperitivo, una cena, una serata al cinema, a una sagra paesana, ai 5 minuti di chiacchiere con i colleghi nella pausa sigaretta, a un evento sportivo ecc....
Per evitare ... me ne rimango a casa, "cuore non vede, cuore non duole".
E comunque come dice qualcuno, molto spesso si tratta di felicità di facciata, tutti hanno i loro problemi, anche i non fobici.
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24-08-2017, 12:18
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da Gp6991
È vero, probabilmente alcuni recitano un copione per rimanere inseriti nella società, ma intanto ci sono dentro.
A volte mi viene da pensare che affinché le dinamiche sociali funzionino, qualcuno debba rimanerne tagliato fuori.
Noi emarginati siamo un po come la materia oscura nell'universo... Nessuno ci vede ma senza di noi non ci sarebbero neanche i socialoni.
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una sorta di teoria del capro espiatorio: serviamo a catalizzare l'odio del resto del gruppo verso l'introversione e l'asocialità, "cementando" la coesione del resto del gruppo, nei quali gli altri si identificano come "non asociali", piuttosto che come "sociali".
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24-08-2017, 12:34
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
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Infatti siamo umani. Come gli altri, ne meglio ne peggio. Però siamo spettatori esterni di un qualcosa che ci potrebbe piacere o non piacere, ma da spettatori questo non possiamo saperlo
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24-08-2017, 12:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Non è il fatto di unirti agli altri tuoi simili per perpetrare quotidianamente cerimoniali e rituali sociali come fare l'aperitivo, le cene, scambiarti convenevoli con i colleghi di lavoro, stare a chiacchierare in piazza di calcio e sesso a renderti parte "del mondo" ma è di fatto la tua umanità a renderti parte di questo mondo. Non te ne rendi conto magari ma tu sei parte integrante di quel "meccanismo" dal quale di senti escluso, anche se non fai cose interessanti, non socializzi molto ed esci poco o non hai attualmente la fidanzata perchè sei umano provi ciò che provano gli altri tuoi simili e sei legato al destino di altre persone e loro al tuo, non puoi, anche volendo, sottrarti a questo.
Io ho sempre pensato questo, prendendo una storia e volendo scrivere uno "spin off" (ovvero una storia parallela che riguarda la vita di un'altro personaggio) potremmo scrivere una storia su uno qualsiasi dei personaggi, anche il più insignificante ed animo.
Prendiamo come esempio un telefilm che narra le vicende di una scuola e di un gruppo di adolescenti, magari il telefilm è incentrato sui ragazzi più fighi della scuola, ma se noi volessimo potremmo prendere lo sfigato della scuola e scrivere un'altra storia su di lui.
Anche se quel personaggio non fa cose fighe, non va alle feste, non gioca a football, non si fa tutte le ragazze del liceo uscirebbe sicuramente una storia interessante ci scommetto quello che volete, perchè quel personaggio prova sentimenti, emozioni, tormenti interiori, vive situazioni quotidiane più o meno difficili, ha dei rapporti sociali più o meno profondi e numerosi, insomma è umano, è calato in questa realtà e legato al destino di altri, ne fa indissolubilmente parte sia che stia tutto il giorno in camera sua sia che vada tutto il giorno in giro.
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Apprezzo il contenuto di fondo del tuo messaggio, ma non lo condivido. Mi sembra eccessivamente buonista.
Appunto perché siamo umani, ed in quanto tali, siamo esseri tendenzialmente sociali.
Come diceva Aristotele "Antropòs zòon politicon estì" (purtroppo non ho l'alfabeto greco sulla tastiera) "l'uomo è un animale politico" (cioè sociale).
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24-08-2017, 13:28
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Che cosa significa "essere sociali"? Si confonde spesso questo termine con socievole, una persona poco socievole non necessariamente è fuori dal mondo e dalle dinamiche sociali e umane, non necessariamente è "sola" ed inutile, essere sociali per come la vedo io è non avere un tipo di mentalità chiusa su se stessa, non pensare come singoli, ma pensare come "gruppo", (ci sono molte persone che pur vivendo in gruppi pensano come "singoli",persone molto socievoli ma che infondo sono molto egoiste)così come essere una coppia significa non pensare come singoli ma pensare come coppia.
Una persona può anche essere poco socievole, timida, non avere amici, non avere il ragazzo/la ragazza ma avere una spiccata "mentalità sociale" quella propensione a pensare aldilà di se stesso, pensare a se stesso non come un'essere singolo ma come un pezzo di qualcosa di più ampio e dunque sentirsi meno sola.
Quante persone si sentono sole pur magari essendo circondate da tante gente? Penso tantissime (anche le persone più estroverse) proprio perchè sono poco "sociali" in realtà ed hanno la propensione a pensare a se stessi come singoli individui prima che come individui parte di qualcosa di più grande.
Pensando a questo io mi sento effettivamente meno sola. Certo il bisogno di stare con gli altri fisicamente, chiacchierare, scherzare lo sento anche io, per svagarmi più che altro e non pensare ai problemi ma non è quello assolutamente che mi fa sentire meno sola e meno inutile.
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Ma certo che siamo bravi a raccontarcela eh! Anche troppo.
Ma perché dobbiamo edulcorare una situazione.. non parlo per te, magari per te va veramente bene così.. una situazione che non è da edulcorare, ma da migliorare, cambiare, come minimo smussare.
Io non dico di essere come un gregge, di andare sulla spiaggia a ballare "andiamo a comandare" però neanche la vita che facciamo in molti qui va bene. Perché non va bene!
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24-08-2017, 14:14
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Molti di noi stanno parecchio a casa, giusto?
A me piace pure stare a casa, non lo nego, però fuori c'è un'altro mondo, altrettanto bello, fatto di natura, di suoni, di odori, di sensazioni, che a casa mancheranno sempre.
Con sto cavolo di internet pensiamo di creare una realtà surrogata, vediamo documentari, film. E va bene, ci può stare, ma deve avere un limite.
Una bel pomeriggio al mare avrà sempre un sapore diverso di un pomeriggio passato sul divano. Il problema è che vedi anche cose che non vorresti vedere.. le coppiette, la gente bella.. questo può essere sconfortante o può servire da stimolo, a noi la scelta.
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24-08-2017, 14:30
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Una persona può anche essere poco socievole, timida, non avere amici, non avere il ragazzo/la ragazza ma avere una spiccata "mentalità sociale" quella propensione a pensare aldilà di se stesso, pensare a se stesso non come un'essere singolo ma come un pezzo di qualcosa di più ampio e dunque sentirsi meno sola.
Quante persone si sentono sole pur magari essendo circondate da tante gente? Penso tantissime (anche le persone più estroverse) proprio perchè sono poco "sociali" in realtà ed hanno la propensione a pensare a se stessi come singoli individui prima che come individui parte di qualcosa di più grande.
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io ho quella che chiami "mentalità sociale", nel senso che sono portato d occuparmi di tutto ciò che accade intorno a me ed a preoccuparmene in maniera consapevole, ad ogni livello: familiare, locale, cittadino, nazionale. Anzi su certi temi riesco ad interagire socialmente molto bene. Sopratutto con le persone più grandi di me. Ma con i miei coetanei sono impedito, incapace di socializzare.
Tuttavia questo non è bene, perché vedo che gli altri se ne fregano della "mentalità sociale" e io mi sento "fesso".
Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Pensando a questo io mi sento effettivamente meno sola. Certo il bisogno di stare con gli altri fisicamente, chiacchierare, scherzare lo sento anche io, per svagarmi più che altro e non pensare ai problemi ma non è quello assolutamente che mi fa sentire meno sola e meno inutile.
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Invece io mi sento ancora più solo.
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Ma certo che siamo bravi a raccontarcela eh! Anche troppo.
Ma perché dobbiamo edulcorare una situazione.. non parlo per te, magari per te va veramente bene così.. una situazione che non è da edulcorare, ma da migliorare, cambiare, come minimo smussare.
Io non dico di essere come un gregge, di andare sulla spiaggia a ballare "andiamo a comandare" però neanche la vita che facciamo in molti qui va bene. Perché non va bene!
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Esatto non va bene!
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24-08-2017, 14:33
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Conosco persone, conoscenti, parenti che pur avendo molto amici, lavorando, uscendo fanno pensieri tipo "a nessuno importa di me, sono solo, non ho nessuno, morirò solo"
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Questa cosa è un po' insolita. Non metto in dubbio che ti sia capitata, però di solito non li sento questi discorsi da chi ha intorno gente. Anzi, magari fanno anche la predica a chi è solo, facendogli capire che morirà da solo. Raro anche questo, però è accaduto.
Certo, non basta circondarsi di persone, bisogna anche entrare in relazione con le persone.
Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Certo isolarsi in casa non fa bene fisicamente al cervello perché il cervello ha bisogno di stimoli (che in una stanza magari buia o silenziosa non ci sono) il cervello ha bisogno di vedere e apprendere cose, di contatto fisico/emotivo/intellettivo con i propri simili, di luce, di rumori per rimanere sano e vitale
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su questo sono pienamente d'accordo
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24-08-2017, 14:41
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Molti di noi stanno parecchio a casa, giusto?
A me piace pure stare a casa, non lo nego, però fuori c'è un'altro mondo, altrettanto bello, fatto di natura, di suoni, di odori, di sensazioni, che a casa mancheranno sempre.
Con sto cavolo di internet pensiamo di creare una realtà surrogata, vediamo documentari, film. E va bene, ci può stare, ma deve avere un limite.
Una bel pomeriggio al mare avrà sempre un sapore diverso di un pomeriggio passato sul divano. Il problema è che vedi anche cose che non vorresti vedere.. le coppiette, la gente bella.. questo può essere sconfortante o può servire da stimolo, a noi la scelta.
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ogni volta che esco o sto all'aperto mi vengono i "rimorsi di coscienza" per le giornate passate sul letto. Ma poi niente, passo sul letto a vegetare praticamente tutto il tempo libero e buona parte di quello che dovrei usare per studiare.
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