una volta uno degli obiettivi primari nella vita era di uscire il piu in fretta possibile dall'infanzia per entrare nell'età adulta senza voltarsi indietro.
oggi la nostra mentalità prevede una fase intermedia denominata adolescenza, intesa come un periodo di mezzo in cui si passa da comportamenti infantili alla maturità. spesso l'adolescenza viene protratta ben oltre i suoi originari confini, complice anche l'apparato pubblicitario consumistico che si orienta secondo fasce di età e target specifici volti a creare fasce anagrafiche sempre piu ampie di consumatori compulsivi. però se guardiamo alla storia, noteremo come molti illustri scienziati e pensatori hanno dato alcuni tra i loro piu importanti contributi in giovane età: Pascal ha scritto il suo "Essai pour les coniques" a 16 anni, Godel ha elaborato i suoi teoremi di incompletezza a 23 anni, Mozart ha iniziato a comporre molto precocemente, ecc.
Alla fine sarà che sono io che sto diventando un vecchio scoreggione moralista e paranoico ma mi sembra di assistere in questi ultimi tempi alla proliferazione di bimbiminkia incapaci di fare un uso corretto di punteggiatura e ortografia, incapaci di andare oltre uno stile di vita fatto di disimpegno e divertimento a tutti i costi. Non che una volta si fosse tutti intellettuali e fini eruditi, ma adesso come adesso temo che il baricentro dei cosiddetti adolescenti e anche post-adolescenti si sia molto sbilanciato verso l'infanzia e l'immaturità. Spero di sbagliarmi e di essere effettivamente un vecchio scoreggione retorico.