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08-12-2014, 12:39
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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Vi è mai capitato, guardando il lavorio della vostra mente, in una sorta di illuminazione silenziosa, di pensare a quanto poco tempo passate nel presente, e quanto invece i vostri pensieri sono rapiti da ricordi passati o da aspettative future?
Secondo me noi di questo forum conosciamo questo processo. Non guardare il presente così com'è, nella sua purezza, e proiettarci dentro il passato, ciò che crediamo reale, che abbiamo imparato a considerare esistente.
Capita che la nostra mente si inganni.
Tempo fa stavo scrivendo su fobia sociale una sorta di diario.
Volevo esprimermi ed essere letto.
Ho cominciato a parlare degli anni di scuola, cominciando addirittura dalla terza media, descrivendo gli amici uno per uno, le loro caratteristiche, il contesto nel quale vivevamo, e magari mi soffermavo con energia su impressioni che non esistono più.
Credevo che ricordare tutto quanto sarebbe stato una sorta di catarsi silenziosa, innocua.
Non volevo scimmiottare il metodo psicanalito, che scientificamente è superato nella teora della psicoterapia, cercando un significato nascosto, profondo, a situazioni che avevo vissuto; no, volevo riportarle con la scrittura, per guardarle, per capirle, per farci pace.
Ma bisogna andare avanti e camminare tenendo lo sguardo in avanti, non indietro, perchè la vita è come un fiume che scorre e non torna indietro, tanto che ogni momento è diverso da quello precedente.
Piuttosto che guardare il passato con rancore o con troppa nostalgia, o il futuro con troppo desiderio, con troppa aspettativa, occorre invece guardarsi attorno molto attentamente...
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08-12-2014, 15:27
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Sono molto d'accordo con questo concetto.
Io vivo oggi.
Nella comunicazione con me stesso, su questo tema, sono molto categorico e irremovibile. Mi ripeto che il passato non esiste. E' finito, non c'è più, non è attuale, non è più l'oggetto del discorso, è letteralmente acqua passata. Quindi non me ne devo preoccupare.
Io devo essere felice di me stesso oggi. Non mi interessa se a 13 anni non ero a mio agio con gli amichetti, se a 14 ero sfigatello e non avevo la playstation, se a 19 fumavo, se a 20 ho litigato con un amico.
Se sono felice oggi, vorrà dire che tutto il mio percorso avrà portato a qualcosa di positivo, senza rammarico.
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08-12-2014, 15:32
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 548
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Sono molto d'accordo con questo concetto.
Io vivo oggi.
Nella comunicazione con me stesso, su questo tema, sono molto categorico e irremovibile. Mi ripeto che il passato non esiste. E' finito, non c'è più, non è attuale, non è più l'oggetto del discorso, è letteralmente acqua passata. Quindi non me ne devo preoccupare.
Io devo essere felice di me stesso oggi. Non mi interessa se a 13 anni non ero a mio agio con gli amichetti, se a 14 ero sfigatello e non avevo la playstation, se a 19 fumavo, se a 20 ho litigato con un amico.
Se sono felice oggi, vorrà dire che tutto il mio percorso avrà portato a qualcosa di positivo, senza rammarico.
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Bel pensiero
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08-12-2014, 15:50
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Il mio presente è una via di mezzo tra il secondo passato e il secondo futuro.
Non riesco a concentrarmi sul presente, ci provo, ma non mi riesce.
La mia mente è sempre proiettata in un futuro prossimo.
E' una fregatura, forse creata proprio da me stesso, coi suoi pro e i suoi contro...
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08-12-2014, 15:53
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 893
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Quote:
Originariamente inviata da mike21
Vi è mai capitato, guardando il lavorio della vostra mente, in una sorta di illuminazione silenziosa, di pensare a quanto poco tempo passate nel presente, e quanto invece i vostri pensieri sono rapiti da ricordi passati o da aspettative future?
Secondo me noi di questo forum conosciamo questo processo. Non guardare il presente così com'è, nella sua purezza, e proiettarci dentro il passato, ciò che crediamo reale, che abbiamo imparato a considerare esistente.
Capita che la nostra mente si inganni.
Tempo fa stavo scrivendo su fobia sociale una sorta di diario.
Volevo esprimermi ed essere letto.
Ho cominciato a parlare degli anni di scuola, cominciando addirittura dalla terza media, descrivendo gli amici uno per uno, le loro caratteristiche, il contesto nel quale vivevamo, e magari mi soffermavo con energia su impressioni che non esistono più.
Credevo che ricordare tutto quanto sarebbe stato una sorta di catarsi silenziosa, innocua.
Non volevo scimmiottare il metodo psicanalito, che scientificamente è superato nella teora della psicoterapia, cercando un significato nascosto, profondo, a situazioni che avevo vissuto; no, volevo riportarle con la scrittura, per guardarle, per capirle, per farci pace.
Ma bisogna andare avanti e camminare tenendo lo sguardo in avanti, non indietro, perchè la vita è come un fiume che scorre e non torna indietro, tanto che ogni momento è diverso da quello precedente.
Piuttosto che guardare il passato con rancore o con troppa nostalgia, o il futuro con troppo desiderio, con troppa aspettativa, occorre invece guardarsi attorno molto attentamente...
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Ben detto!
Io ho il TERRORE del futuro ... questo mi rovina il presente!
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08-12-2014, 15:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 512
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Ci vuole coraggio per vivere nel presente, per non fidarsi degli avvertimenti provenienti dal passato e delle possibili prospettive future.
Ci fu un periodo, in effetti un intero anno, in cui ero totalmente fissato con questo concetto. Non facevo che guardare video su youtube, leggere articoli in stile new-age e tentare di fare mindfulness meditation, lo facevo in quanto speravo di poter cogliere al meglio le occasioni quotidiane, di non sprecarle.
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08-12-2014, 23:04
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#7
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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E' una cosa che sto tentando di fare con molta fatica ma è difficile. A volte basta una frase o una situazione e si ri-attivano tutti i pensieri negativi del caso.
In linea di massima riuscire a farlo SUL SERIO sarebbe la soluzione migliore per le persone che, come penso la maggior parte di noi, hanno avuto un passato (e di conseguenza un "presente") difficile.
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09-12-2014, 11:02
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da Sharp
E' una cosa che sto tentando di fare con molta fatica ma è difficile. A volte basta una frase o una situazione e si ri-attivano tutti i pensieri negativi del caso.
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Tento di concentrarmi sul presente e poi passa quello di turno "ehi che fai oggi pomeriggio? e domani? e dopodomani?"
E la mia mente se ne va inevitabilmente a oggi pomeriggio a domani a dopodomani.
Il fatto è che ci va, e va bene, ma almeno poi tornasse indietro.
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09-12-2014, 11:16
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Vivere la presente in modo indipendente da passato e futuro per come la vedo io è impossibile. Innanzitutto perché il presente è risultato di ogni secondo passato e proiettato verso ogni secondo avvenire. Ma soprattutto l'essere umano è fatto di pensieri e ragionamenti, flussi cerebrali nei quali ci perdiamo ogni istante. Un coniglio vive solo nel presente: carota, fieno, cacca, pipi, ennesimo cavo LAN da rovinare in casa poi nanna. Ma una persona a meno che abbia una povertà riflessiva notevole, non può che viaggiare mentalmente nelle due dimensioni temporali che ci è dato percepire.
Che poi i primi che dicono "vivete il presente" sono quelli che non smettono mai di dire, "se avessi" "se avrò". True story.
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09-12-2014, 17:39
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Ero entrata su questo forum con l'intenzione di aprire un topic con la domanda se ricordare il passato serve a qualcosa
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09-12-2014, 23:53
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#11
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
Vivere la presente in modo indipendente da passato e futuro per come la vedo io è impossibile. Innanzitutto perché il presente è risultato di ogni secondo passato e proiettato verso ogni secondo avvenire. Ma soprattutto l'essere umano è fatto di pensieri e ragionamenti, flussi cerebrali nei quali ci perdiamo ogni istante. Un coniglio vive solo nel presente: carota, fieno, cacca, pipi, ennesimo cavo LAN da rovinare in casa poi nanna. Ma una persona a meno che abbia una povertà riflessiva notevole, non può che viaggiare mentalmente nelle due dimensioni temporali che ci è dato percepire.
Che poi i primi che dicono "vivete il presente" sono quelli che non smettono mai di dire, "se avessi" "se avrò". True story.
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Penso che il messaggio non sia tanto non fare più piani e progetti oltre il millisecondo, o scordarsi tutti gli avvenimenti passati in toto, quanto piuttosto smettere di considerare le cose negative che ci sono avvenute e soprattutto non farsene più influenzare pensando agli eventi futuri.
Difficilissimo, appunto, ma se ci si pensa bene le proiezioni negative sul futuro date dalle nostre esperienze passate sono le cose che ci frenano di più dal raggiungere i nostri obiettivi.
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10-12-2014, 00:26
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#12
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Vedi, il concetto stesso di Presente è inafferrabile e ineffabile nonchè inscindibile per natura da Passato e Futuro a meno che non ci si addentri in concetti filosofici mischiati alla meccanica quantistica, condizione che non è tutt'ora a portata dell' essere umano.
"Vivere il presente" o "alla giornata", "cogliere l'attimo" sono modi di dire ed in parte di interpretare l'esistenza che sostanzialmente potrei condividere, ma rimangono appunto tali proprio perchè, per riallacciarmi al tuo discorso, quello che tu sei in questo momento è il risultato delle esperienze che hai accumulato, anche il pensiero che esprimi adesso ti rappresenta esattamente per i tuoi trascorsi, cio di cui racconti e ne è l'unica possibile conseguenza, come cio che sarai nell' immediato avvenire.L'unica variante è il caso.
Tralasciando lo sprolòquio, è sicuramente sbagliato ancorarsi al passato o perdersi in un futuro immaginato, non sbagli quando affermi che forse è meglio guardarsi un po' piu' attorno, anch'io a volte ci rifletto e cerco di vivermela cosi, altre volte non ci rifletto e me la vivo cosi lo stesso.
Però di natura rimango comunque un "riflessivo", amo perdermi nei ricordi del passato, altre volte invece rimugino mio malgrado, ma mi rendo conto che questa è l'unica maniera per non ripetermi negli stessi sbagli, per costruirmi un miglior punto di osservazione, perchè vivere il presente vuol dire osservare, osservare il risultato delle proprie azioni, no non è facile ma è per questo che si rende necessario anche tenere lo sguardo volto al futuro, per correggerne il tiro, per trovare il giusto equilibrio e ovviamente per indirizzarle e coglierne i risultati.
E comunque con un nik come il mio non potevo non inventarmi giri di parole a caso pur di contraddirti
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10-12-2014, 00:39
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 548
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Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.
Dalai Lama
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10-12-2014, 00:42
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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Altro ieri, certo la tua tesi è interessante, ma non va contro la mia.
Quando io alludevo la necessità di vivere il presente, non mi riferivo allo scontato vivere alla giornata propria dei nulla facenti, chiaramente, ma mi riferivo piuttosto alla scoperta della consapevolezza che l'unica realtà nella quale si vive è il presente. O meglio, il qui e ora della tradizione zen. Questo qui e ora non è tanto un pensiero astratto, quanto il significato intimo dell'esperienza.
Meccanica quantistica? Ma ti sarai letto quei stupidi libri che mischiano pensiero magico commerciale e teorie che gli autori neanche conoscono?
Comunque tornando al nostro discorso, troppo spesso noi trascuriamo ciò che stiamo facendo in quel momento ritenendolo scontato, e nel frattempo impieghiamo molta energia mentale nel mantenere viva la memoria del passato, che è importante, certamente, ma il passato non esiste come esperienza bensì come astrazione della mente. Il passato è passato, il futuro deve ancora arrivare, e ognuna di queste entità esiste in questo momento. Ogni realtà esiste in questo momento. Bisogna fare le cose con tremenda consapevolezza, e questo non vuol dire, è chiaro, smettere di fare progetti, ne di imparare dal passato. Anche perchè io penso molto al passato. Ma, pensateci, il movimento di una nave non nasce dalla scia che lascia nell'acqua. Il passato è come una scia situazionale che sta dietro al nostro agire, ed esiste in relazione all'astrazione della nostra memoria, come una scia invisibile che costuiamo noi stessi. E il futuro poi, questo paradiso immaginario, esiste in relazione a ciò che stiamo facendo adesso, e ciò che stiamo facendo adesso porterà le sue conseguenze, che saranno azioni presenti in quel futuro che sarà diventato presente.
E' un argomento complesso, e non voglio annoiare nessuno, anche perchè poi qualcuno mi accusa di fare gli sproloqui narcisisti...
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10-12-2014, 19:54
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#15
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Ahahah no no, uno dei miei tanti difetti è la pigrizia, purtroppo leggo molto poco e quando trovo "l'ispirazione" per farlo, non mi diletto certo in libri di magia.
In ogni caso la Meccanica Quantistica è un insieme di teorie fisiche che si prepone di cercare delle risposte quando si manifestano i limiti delle cosidette Scienze Esatte, non un semplice pensiero commerciale.
Il 'Qui e Ora' che tu citi, per quanto possa essere affascinante il pensiero Zen, rimangono comunque due grandezze fisiche e di conseguenza sotto sottoposte alle stesse leggi ed al principio di causalità.
Il Presente è l'unica esperienza possibile se inteso in senso lato, perchè il presente è.
Ma ripeto, per natura stessa rimane impercettibile, sfuggente.
E' vero, Passato,Presente e Futuro, ogni realtà esite in questo momento, solamente non sono tutte determinabili allo stesso modo, Adesso è il confine tra il determinato e l'indeterminabile.
No, non è la Scia che determina il movimento della barca, ma il Vento, la scia è l'unico riferimento che abbiamo per capire come poter dispiegare le vele per mantenere la Rotta.
Comunque ho colto il significato di cio che volevi esprimere ed in parte lo appoggio, ma qui stiamo rischiando di andare fuori tema
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10-12-2014, 20:51
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Hai veramente ragione... Io vivo troppo con le delusioni del passato, con l'idea di un futuro incerto e con mille cose che la mia mente inventa... e non riesco a fare altro.
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