juan

Qual è il libro che ritenete più significativo per la vostra vita? Non necessariamente il meglio scritto, ad un'analisi oggettiva, bensì un libro che ha avuto un ruolo importante nella vostra vita di lettori, un libro che vi ha introdotto al vostro genere preferito, o che ha rappresentato il libro giusto al momento giusto. Nel mio caso direi La Nausea di Sartre perché è stato il libro che mi ha fatto ritrovare la passione per la lettura. Da bambino leggevo tantissimo, ho perso questa passione a causa delle imposizioni scolastiche. Dopo anni trovai il canale di un tale Matteo Fumagalli che parla di libri e frequentemente citava La Nausea così mi sono deciso a leggerlo in PDF e mi è piaciuto molto. E' stato il primo libro di cui ho comprato una copia fisica dopo tanto tempo. E da lì ho iniziato a riempire la libreria.

Hor

Non ce ne sarebbe uno solo, ma se proprio devo scegliere, anche considerando il momento in cui l'ho letto e come l'ho vissuto personalmente, direi Il signore delle mosche di William Golding.
L'ho letto a 15 anni, verso fine dicembre, ricordo che quando lo chiusi pensai fosse un libro che diceva tutto quel che c'era da dire su molte cose a cui tenevo, che stavo vivendo e a cui stavo pensando in quegli anni. È stato un incontro estremamente intenso dal punto di vista emotivo.
Adesso lo vedo con più distacco e in maniera più problematica, non è più il mio "libro preferito", ma continuo a ritenerlo un libro molto importante per me, nonché, se vogliamo parlare in termini più oggettivi, anche uno dei libri più importanti del '900.

Hassell

Dovrebbe essere un libro di Aldo Busi. In quel periodo mi lessi quasi tutta la sua bibliografia e tutto ciò che c'era dentro distruggeva totalmente ogni mia convinzione, e mi apriva gli occhi sulle realtà sociali, le miserie umane e molte altre cose.

Darby Crash

mi piacerebbe rileggerlo. Peccato che le edizioni che fino a ora ho trovato traducono Antoine invece di lasciarlo in francese.

cosechenonho

Mi piace un sacco Matteo F.!
Ultimamente sono rimasta parecchio colpita da “Gente di Dublino” di Joyce. Lo avevo detto anche a @pokorny
Tu lo hai letto?

AvolteRitorno

Misery non deve morire.

Avevo 12 o 13 anni ed è stato il mio primo incontro col Re. Da quel giorno la nostra storia d'amore, fatta di ore e ore di letture, non ha fatto che crescere.
Ora siamo vecchi tutti e due, ci siamo un po' persi di vista, ma ci incontreremo di nuovo e di nuovo in cima alla Torre Nera

pokorny

Non mi sono dimenticato, ma mi sa che non solo non basterà arrivare in fondo ma ci vorrà qualche rilettura!

pokorny

Lo so, sto per fare la figura del semplicione ma penso soprattutto ai libri di Verne, divorati da bambino e adolescente. In particolare "Dalla Terra alla Luna"; forse è con quel libro che sognai di fare qualcosa di scientifico più avanti nella vita.

Non ho mai né cercato né trovato nei libri grandi riflessioni sulla vita o altro. Stavo più a letto che in piedi per una serie di malattie, e la cosa più importante per me era ovviamente vivere "tramite" gli altri girando il mondo, esplorando, etc.

Il desiderio del piccolo esploratore è rimasto anche se l'unica cosa che ho avuto dalla vita è una sala di una grotta intitolata a mio nome dato che sono stato nel gruppo che ci è entrato per primo. Insomma, zero assoluto. Sarà per la prossima vita.

Hassell

Io non ho sale intitolate a mio nome, non è roba da poco ..

Blue Sky

Per me è stato Narciso e Boccadoro di Herman Hesse.
Il libro che si è inserito meglio di ogni altro in un certo momento della mia crescita adolescenziale.

Negli anni dell'età adulta ho letto tanti libri, ma forse proprio perché ne ho letti tanti, è difficile trovarne uno che sia stato "fondamentale".

SugarPhobic

L'intero Ciclo della Terra Morente, di Jack Vance.
Ironico, divertente, disilluso e spietato. La totale assenza nei suoi scritti di un qualunque senso morale mi ha svezzato, portandomi a cercarlo nelle opere di
Erich Fromm.
Due autori distantissimi in tutto, che hanno generato opere distantissime, ma che per me sono un tutt'uno. Vivranno in me per sempre.

varykino

panino al prosciutto di bukowski

Melmoth

Probabilmente I Canti di Maldoror di Lautrèamont, quando lo lessi rimasi stregato

pokorny

In speleologia non è come per le montagne; per ogni cima da denominare ci sono tante strutture ipogee (galleria, sala, risalita, pozzo, strettoia, e tanto altro) che spesso restano "innominate" per noia. Se questo è un desiderio basta iscriversi a un corso di speleologia, manifestare il lato caxxxxxxaro del carattere e prima o poi si verrà ricordati in un rilievo depositato al catasto grotte

zoe666

Ne avrei troppi, me ne vengono in mente due. La lunga marcia di richard bachman ( aka stephen king ) ( letto in una notte, negli anni penso sia il libro che ho riletto di più ) e la storia fantastica di william goldman.

juan

Dovrei leggerlo.

juan

No di Joyce ho letto solo Ritratto dell’Artista da Giovane.

SugarPhobic

Lettura d'evasione, eh? Scritto con maestria e ancora perfettamente fruibile malgrado la sua età, ma te lo consiglio tanto, è spassosissimo.
Poi non ho ancora conosciuto qualcuno capace di odiare Vance (però non conoscendo nessuno l'ultima frase la puoi ignorare).