Diciamo che sottoscrivo l'ultima affermazione ma tramite una specie di cortocircuito. Anni fa mi regalarono "messaggio per un'aquila che si crede un pollo", dell'Innominabile che non nomino. Mi ha così irritato e indignato da aver bruciato quel residuo che conservavo sulla fiducia in questo genere di auto-aiuto. E' già molto molto difficile che si possa ricevere aiuto dalla psicoterapia che comunque prevede un essere umano capace di interagire e che è specializzato allo scopo. Con un libro, a senso unico e fatto generalmente di luoghi comuni credo sia impossibile.
Ma dopo la pars destruens ne ho una construens, due libri in particolare, "pugni" di Pietro Grossi e "Viaggio di un naturalista intorno al mondo" di Darwin. Normalmente i libri che mi motivano sono quelli di esplorazione, viaggi, storia, ma il fatto è che normalmente si occupano di imprese straordinarie. Per quanto abbia riletto cento volte le imprese di Shackleton non potrei mai identificarmici. Invece "Pugni" è una storia di riscatto che parte da una persona con dei problemi ma davvero come potremmo averne in molti e non narra del protagonista che diventa il campione del mondo. Ma cambia, si dedica a un'attività e infine riesce. Niente miti, niente figure irraggiungibili. Allo stesso modo il libro di Darwin mi ha motivato perché anche stavolta non è una favola impossibile. Narra di un'america del Sud meravigliosa e primordiale che non esiste più ed era al tramonto già quando la visitò; non ci sono imprese ma lunghe cavalcate, riflessioni e descrizioni. Non è successo niente di epico e tornato da quel viaggio non si spostò più da casa. Ma quello che ha fatto lo sappiamo, ed è nato in quel viaggio.
Entrambi mi ispirano tutt'ora perché non narrano di cose sovrumane ma si ha davvero l'impressione che chiunque possa migliorare e riscattarsi qualsiasi cosa si voglia intendere, e soprattutto che un cambiamento non solo può ma salvo eccezioni deve nascere nella sfera delle cose ordinarie. E nei momenti meno felici, ricordare quelle letture mi ha aiutato, almeno in passato. Quindi penso giusto includerli nei libri di auto-aiuto, anche se non pretendo validi per tutti. Hanno ispirato me e mi accontento
Oltretutto il viaggio di Darwin è una lettura godibilissima e del tutto imparagonabile a quelle noiosità dei programmi di self-coaching e simili