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Vecchio 24-05-2016, 13:31   #21
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da OhNo! Visualizza il messaggio
Ma perché si condannano il razzista o il bullo che sono diventati tali perché gli sono state inculcate determinate idee? Si condannano perché il loro essere razzista o bullo ha delle ripercussioni negative su altre persone, non in quanto vittime di queste idee inculcategli. L'invidia non porta necessariamente a questo, io posso benissimo essere invidioso di qualcun'altro senza per questo fargli qualcosa di male. In questo senso, l'invidioso non va condannato. Condivide con il razzista/bullo l'essere se vogliamo vittima di processi mentali errati, che in quanto tali si deve cercare di correggere (nel caso del razzista provando a spiegargli razionalmente che le differenze tra razze da lui individuate in realtà non esistono; nel caso dell'invidioso modificando altri passaggi mentali determinati, che gli provocano magari un senso di inferiorità, per fare un esempio).
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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Le azioni si possono controllare,i sentimenti no
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Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
Responsabilità di cosa?quando per tutta una vita ti trovi a rincorrere con problemi REALI con tanto di diagnosi..l invidia è irrazionale..ne farei volentieri a meno ma non posso fermarla
Resto dell'avviso che bisogni sforzarsi al fine di raggiungere un controllo responsabile sulle proprie emozioni, pena la ricaduta nella barbarie. Che le avrebbero tolte a fare le punizioni corporali nelle scuole, se non si fosse iniziato a pensare che i ragazzini sono in grado di avviare un processo di autoresponsabilizzazione? Altrimenti direi pure di ripristinare la pena di morte o pianificare l'ergastolo a tutti i carcerati, tanto non si sanno gestire e quindi sono irrecuperabili...
Vecchio 24-05-2016, 14:05   #22
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Mi è stato detto che sono egoista, in effetti è vero, non prendo in considerazione i bisogni degli altri, non ci riesco proprio perché mi sembra sempre di affogare.
D'altronde come fai a prendere in considerazione i bisogni degli altri se non prendi in considerazione i tuoi prima?
Non solo, anche se ti forzassi il messaggio che ne uscirebbe fuori sarebbe "pericolo/sto annaspando", non sarebbe comunque consolante
Ringraziamenti da
cancellato16760 (24-05-2016), _Diana_ (24-05-2016)
Vecchio 24-05-2016, 14:40   #23
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Se l'invidia è desiderare la stessa gioia che possiedono altri, sí. Ma è giusto provare questa sensazione o non sarei umano. Egoista non credo di esserlo... Semmai è stato l'egoismo altrui a farmi male, ancora di piú proprio perché sono altruista e non comprendo certe tattiche sociali. Se una persona è egoista dovrebbe starsene per i fatti suoi e non prendere in giro gli altri, dare tutto per poi avere indietro niente è tremendo, soprattutto quando si crede alle promesse altrui. E dopo mesi continuano a rimbombare nella mente, a volte le persone possono fare cose tremende che nemmeno s'immaginano. E a piangere? A piangere siamo sempre da soli. (Non ce l'ho con nessuno nel topic eh)

Ultima modifica di Gummo; 24-05-2016 a 14:43.
Vecchio 24-05-2016, 15:02   #24
Intermedio
L'avatar di Gnar
 

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Originariamente inviata da Smeraldina Visualizza il messaggio
Anni fa una persona mi ha detto che ha peggiorare i miei problemi sono l'invidia nei confronti degli altri e l'egoismo.
L'egoismo perchè secondo questa persona io mi concentro troppo sui miei problemi senza considerare che anche le persone che non hanno la fobia sociale soffrono anche loro.
Secondo voi è vero che siamo egoisti?
Secondo me sono pure questioni terminologiche e ti consiglierei di rispondere a tono a chi ti muove simili osservazioni. Capita ogni tanto che anche a me venga dato dell'egoista (pricipalmente da mia mamma in realtà) e la cosa mi fa' imbestialire non poco, soprattutto considerato il fatto che spesso mi dedico agli altri per non occuparmi di me stesso (e finchè ho qualcuno da accudire funziona eccome).

Anche se fosse, egoismo e invidia sono insiti nella natura umana e non c'è proprio nulla di sbagliato. Da una parte hai l'invidia (per ciò che non si ha o ciò che non si è) che ti spinge al miglioramento e all'azione. Dall'altra hai l'egoismo che ti riporta verso te stesso (quante volte ci smarriamo per seguire una via che non è la nostra?).

Io non so in che misura tu ti senta egoista ed invidiosa ma considera: puoi fare a meno di provare queste cose? Il fatto che qualcuno ti colpevolizzi ti aiuta? Cercare forzatamente di combattere questi lati della tua personalità ti porta all'accettazione o soltanto alla repressione e alla rabbia?
Vecchio 24-05-2016, 15:21   #25
Intermedio
L'avatar di Gnar
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Resto dell'avviso che bisogni sforzarsi al fine di raggiungere un controllo responsabile sulle proprie emozioni, pena la ricaduta nella barbarie. Che le avrebbero tolte a fare le punizioni corporali nelle scuole, se non si fosse iniziato a pensare che i ragazzini sono in grado di avviare un processo di autoresponsabilizzazione? Altrimenti direi pure di ripristinare la pena di morte o pianificare l'ergastolo a tutti i carcerati, tanto non si sanno gestire e quindi sono irrecuperabili...
Bene, ma ti sei contraddetto da solo. Le nuove tecniche per il recupero prevedono un atteggiamento di comprensione e rispetto non di intolleranza e coercizione. A mio avviso poi, le fantasie non fanno male a nessuno anzi, possono essere una valvola di sfogo piuttosto efficiente e non ha veramente senso colpevolizzarle. Se sono i sentimenti ad essere sbagliati infatti, dove sta l'auto responsabilizzazione? Significherebbe che uno o nasce giusto (coi sentimenti giusti o, al limite, con la coscienza per responsabilizzare quelli sbagliati) o nasce sbagliato.

Con ciò non dico che non bisogna porre un freno a queste persone quando decidono di agire, che bisogna lasciarli fare tutto ciò che vogliono ma l'atteggiamento dev'essere "Ferma, calmati ora e dimmi cosa c'è che non va!" e non "Ferma, sei dalla parte del torto e non hai diritto a provare ciò che provi!"...
Vecchio 24-05-2016, 21:11   #26
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Sono entrambi sentimenti che non mi appartengono e non li ho quasi mai provati.
Vecchio 25-05-2016, 11:57   #27
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Resto dell'avviso che bisogni sforzarsi al fine di raggiungere un controllo responsabile sulle proprie emozioni, pena la ricaduta nella barbarie. Che le avrebbero tolte a fare le punizioni corporali nelle scuole, se non si fosse iniziato a pensare che i ragazzini sono in grado di avviare un processo di autoresponsabilizzazione? Altrimenti direi pure di ripristinare la pena di morte o pianificare l'ergastolo a tutti i carcerati, tanto non si sanno gestire e quindi sono irrecuperabili...
Controllo responsabile che dovrebbe significare in generale?

Magari una persona che controlla bene le proprie emozioni relative al senso di colpa, proprio per questo può magari anche ammazzarne centinaia di persona senza provare nulla di quel che proverebbe un altro individuo che risulta succube e schiavo di un qualche irrazionale senso di colpa che non gli fa massimizzare gli utili. In questo caso però si potrebbe lo stesso descrivere la cosa in relazione ad una dipendenza da altre emozioni che risultano più forti del senso di colpa. Quindi non penso che questa idea del controllo di questo o quell'altro da parte di questo e quell'altro sia qualcosa di assolutamente preferibile, dipende tutto sempre dal punto di vista morale che si segue.
Se a me serve che tu vai a schiantarti con un aereo contro una portaerei mi tornerà utile che tu controlli le emozioni in un qualche senso, che in concreto poi si traduce nel far prevalere un qualche senso di colpa nel caso in cui fossero lese certe regole di dignità e di appartenenza al gruppo rispetto all'emozione della paura della morte e della perdita della tua stessa vita. Ma a te conviene che prevalga la prima emozione rispetto alla seconda? Secondo me risposte oggettive a domande del genere non ce ne sono.

Le emozioni guidano e ci indirizzano verso certi scopi, penso che quel che si potrebbe fare non è controllarle tutte, ma fare in modo che un'emozione tenga a bada le altre in certe circostanze. Ma è una cosa questa che può esser generata dall'addestramento e cose del genere, ora però se ci sono altre emozioni che vanno contro l'addestramento stesso (quelle che gli psicoanalisti chiamerebbero resistenze) l'individuo non può andare in questa direzione qua spontaneamente grazie ad alcuna forma di autoregolazione indipendente praticamente da tutto il resto.

Il soggetto (inteso come persona) in pratica parla a vanvera, non controlla mai nulla davvero ed è ingenuo quando crede che a controllar qualcosa sia lui indipendentemente dalla cornice che lo costituisce, costruisce e definisce.

Le emozioni per me è vero che non si possono controllare, ma è vero nel senso che non esiste alcun dispositivo sovraordinato indipendente da qualsiasi altra cosa che sia il "capo" e che disponga e decida in modo arbitrario cosa provare e cosa no (sarà sempre e comunque ancora una volta un altro dispositivo immerso nel flusso e dipendente da altro, non c'è alcun omino nel cervello che guida la macchina).
Tu muttley ti rivolgi ad una persona come se esistesse questa punta superiore o vertice da cui parte tutto e che non è fondato su nulla che può governare dispoticamente e decidere cosa pensare e cosa provare, ma è una costruzione ingenua e fallace questa. Tu dirai "decidi prima cosa pensare", eh ma questa decisione che poi passa per la testa come ha fatto a venir fuori? Perché è poi da questa che dipende l'organizzazione successiva, ed è comunque una decisione irresponsabile quanto qualsiasi altra.

Un certo tipo di controllo è basato sull'assenza di controllo di altre funzioni, quindi il controllo è qualcosa di relativo, c'è un dispositivo B che dipende da un dispositivo A in termini causali, ma da cosa dipenderebbe il dispositivo A? Quelli come te tergiversano e dicono poi "da nulla", ma poi in questo caso non si pone il problema relativo al fatto che questo dispositivo che regola il secondo risulti comunque incontrollato ed irresponsabile quanto lo era il secondo prima di subordinarlo al primo.

Sono le emozioni che provi (senza controllo) e tutta la tua costituzione organica e i pensieri che ti passano per la testa (che risultano in fin dei conti incontrollati) che poi hanno permesso ad un certo dispositivo emotivo di controllarne un altro subordinandolo, ma il primo poi resta comunque praticamente un qualcosa che va "in automatico" e si potrebbe muovere a questo la stessa ed identica critica che veniva mossa al secondo.

Cosa subordinare a cosa è un problema morale poi che secondo me produce conflitti tra punti di vista che potrebbero risultare contrapposti.

Ultima modifica di XL; 25-05-2016 a 13:57.
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