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Vecchio 18-11-2013, 16:54   #1
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Da un po' di tempo a questa parte, sto sperimentando una sorta d'incapacità nell'empatizzare con le emozioni e i problemi altrui, incapacità che va di pari passo con la mia condizione di sofferenza interiore, la quale mi porta spesso e volentieri a focalizzarmi fin troppo sui miei disagi, estraniandomi dalle persone che ho intorno.
Ciò mi fa stare male, perchè mi porta a dover fingere un interesse che non provo e che, penso, dovrei provare; addirittura, sono arrivata al punto di sentirmi infastidita ogniqualvolta qualcuno cerchi di sfogarsi con me, finendo per evitare la persona in questione. Sono sempre stata una persona molto sensibile ed empatica, e questo "blocco", devo ammettere, mi preoccupa un po': come relazionarsi con gli altri se non si riesce nemmeno ad entrare in contatto emotivo con loro? Come mantenere in vita un rapporto, se qualsiasi forma di intimità (specialmente emotiva) viene vissuta con disagio e fastidio?

E' come se mi sentissi costantemente sul punto di crollare e le confidenze delle persone che ho accanto fossero la goccia che potrebbe far traboccare il vaso: mi sembra tutto insostenibile e troppo pesante, per me, e ho paura che questo stato d'isolamento emotivo possa portare delle persone a cui voglio molto bene ad allontanarsi da me.
Vecchio 18-11-2013, 17:02   #2
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Molto semplicemente il relazionarsi non deve essere fatto di condivisione di dolore e piangersi sulle spalle e leccarsi a ferita a vicenda ma deve essere fatto di usciamo insieme, c'è un bel sole, mangiamoci un gelato mentre guardiamo il lago.
Quindi il meccanismo che ti porta a diventare sempre meno empatica in realtà ti stà guidando bene. Ti sta guidando verso ciò che è realmente importante e lontano da ciò che sarebbe solo un inutile ristagnare nel dolore.
Vecchio 18-11-2013, 17:20   #3
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In parte hai ragione; il fatto che mi preoccupa (e che probabilmente ho spiegato malissimo nel post d'apertura, scusate ) è che non riesco, ora come ora, ad interessarmi alla vita di nessuno (e non solo per quanto concerne le problematiche di ognuno: mi sento semplicemente distante da chiunque ). E' come se cercassi di ascoltare la voce degli altri con le orecchie tappate: il suono arriva solo in minima parte, e non mi permette di cogliere appieno ciò che viene detto. Davvero, è quasi come se mi mancasse un senso, qualcosa d'indispensabile per poter "percepire" gli altri: nella mia testa ci sono solo io e le mie emozioni, talvolta compare il senso di colpa per quello che vorrei donare ma che, effettivamente, non possiedo. Mi mette tristezza vedere che ci sono delle persone che cercano di entrare in contatto con me, che si preoccupano per me, che addirittura cercando di prendersi cura di me, quando io, in questo momento, non potrei mai ricambiare perchè riesco solo a vedere me stessa e le mie difficoltà.

(Boh, non mi sono capita nemmeno io )
Vecchio 18-11-2013, 17:31   #4
Banned
 

Capita spesso anche a me... ma secondo me non è mancanza di empatìa e menefreghismo.. non puoi avere semplicemente bisogno di pensare un po' a te stessa magari in questo periodo? A me a volte capita di non "avere testa" proprio per accogliere le problematiche altrui..
Secondo me è il tuo corpo, la tua mente, che ti stanno mandando segnali del fatto che adesso hai te, come priorità.
Non la vedrei male questa cosa.
Vecchio 18-11-2013, 17:41   #5
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Ti capisco, anch'io ho provato e provo (adesso di meno) egoismo nei confronti dell'altro, forse perché i problemi degli altri sono pesanti e quindi sommando i miei sarebbe troppo.

Mi causano una certa tristezza i guai degli altri e li porto con me anche parecchio tempo dopo.

Forse tu volevi dire indifferenza, apatia nei confronti dell'altro, che può essere causata da un malessere indefinito, da noia o da depressione.

Ciao.
Vecchio 18-11-2013, 18:00   #6
Intermedio
L'avatar di Sanyo90
 

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Da un po' di tempo a questa parte, sto sperimentando una sorta d'incapacità nell'empatizzare con le emozioni e i problemi altrui, incapacità che va di pari passo con la mia condizione di sofferenza interiore, la quale mi porta spesso e volentieri a focalizzarmi fin troppo sui miei disagi, estraniandomi dalle persone che ho intorno.
Ciò mi fa stare male, perchè mi porta a dover fingere un interesse che non provo e che, penso, dovrei provare; addirittura, sono arrivata al punto di sentirmi infastidita ogniqualvolta qualcuno cerchi di sfogarsi con me, finendo per evitare la persona in questione. Sono sempre stata una persona molto sensibile ed empatica, e questo "blocco", devo ammettere, mi preoccupa un po': come relazionarsi con gli altri se non si riesce nemmeno ad entrare in contatto emotivo con loro? Come mantenere in vita un rapporto, se qualsiasi forma di intimità (specialmente emotiva) viene vissuta con disagio e fastidio?

E' come se mi sentissi costantemente sul punto di crollare e le confidenze delle persone che ho accanto fossero la goccia che potrebbe far traboccare il vaso: mi sembra tutto insostenibile e troppo pesante, per me, e ho paura che questo stato d'isolamento emotivo possa portare delle persone a cui voglio molto bene ad allontanarsi da me.
Succede anche a me, sto pian piano diventando insensibile ai problemi degli altri. Forse è per via del fatto che ne ho già tanti per conto mio
Vecchio 18-11-2013, 18:03   #7
Esperto
L'avatar di Selenio
 

un pò come gli psicopatici però senza la violenza

http://it.wikipedia.org/wiki/Psicopatia


mi ci ritrovo anche io
Vecchio 18-11-2013, 18:26   #8
Esperto
L'avatar di Novak
 

Quote:
Originariamente inviata da Hal86 Visualizza il messaggio
Molto semplicemente il relazionarsi non deve essere fatto di condivisione di dolore e piangersi sulle spalle e leccarsi a ferita a vicenda ma deve essere fatto di usciamo insieme, c'è un bel sole, mangiamoci un gelato mentre guardiamo il lago.
Quindi il meccanismo che ti porta a diventare sempre meno empatica in realtà ti stà guidando bene. Ti sta guidando verso ciò che è realmente importante e lontano da ciò che sarebbe solo un inutile ristagnare nel dolore.
Non è vero, è fatto di entrambe le cose, anche se il divertimento in misura maggiore, per ovvi motivi.
Scusa, se uno attraversa un periodo difficile è giusto lasciarlo per i cazzi suoi? No, è da egoisti pezzi di merda e basta, e io a persone toda joia ma su cui quando cè da esser seri non posso contare non voglio legarmici, gli amici non si vedono solo quando cè da festeggiare ^^
Vecchio 18-11-2013, 18:27   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Non è vero, è fatto di entrambe le cose, anche se il divertimento in misura maggiore, per ovvi motivi.
Scusa, se uno attraversa un periodo difficile è giusto lasciarlo per i cazzi suoi? No, è da egoisti pezzi di merda e basta, e io a persone toda joia ma su cui quando cè da esser seri non posso contare non voglio legarmici, gli amici non si vedono solo quando cè da festeggiare ^^
sante parole novak
Vecchio 18-11-2013, 18:28   #10
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Quote:
Originariamente inviata da Selenio Visualizza il messaggio
un pò come gli psicopatici però senza la violenza

http://it.wikipedia.org/wiki/Psicopatia


mi ci ritrovo anche io
Non esageriamo, adesso
Io credo che, ricollegandomi ai post di Hal e Sanyo, tutto ciò sia una sorta di meccanismo di difesa, che mi porta ad allontanare da me chiunque richieda più energie di quante io sia in grado di spenderne. Una sorta di 'blackout emotivo' per intenderci.
Scusate se posso sembravi incoerente, ma sono molto confusa.
Vecchio 18-11-2013, 18:34   #11
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Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Non è vero, è fatto di entrambe le cose, anche se il divertimento in misura maggiore, per ovvi motivi.
Scusa, se uno attraversa un periodo difficile è giusto lasciarlo per i cazzi suoi? No, è da egoisti pezzi di merda e basta, e io a persone toda joia ma su cui quando cè da esser seri non posso contare non voglio legarmici, gli amici non si vedono solo quando cè da festeggiare ^^
Ecco, tu hai capito cosa mi preoccupa
Da un lato mi sembra ingiusto lasciare - momentaneamente - a loro stesse persone a cui tengo, dall'altro mi rendo conto di non essere in grado di poter reggere altri stress emotivi, ora.
Vecchio 18-11-2013, 18:47   #12
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Quote:
Originariamente inviata da Anakin Visualizza il messaggio
Mi sembra anche umano.
Se uno ha i suoi problemi, non è il caso di accollarsi anche quelli degli altri!

Non è questione di poca sensibilità secondo me.
Sì, però questo è un problema che m'impedisce di entrare in intimità con gli altri e che temo possa portarmi a rovinare relazioni a cui tengo.
Non voglio parlare di me, non riesco ad accettare le confidenze degli altri, boh, sono molto confusa.
Vecchio 18-11-2013, 18:57   #13
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Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Non è vero, è fatto di entrambe le cose, anche se il divertimento in misura maggiore, per ovvi motivi.
Scusa, se uno attraversa un periodo difficile è giusto lasciarlo per i cazzi suoi? No, è da egoisti pezzi di merda e basta, e io a persone toda joia ma su cui quando cè da esser seri non posso contare non voglio legarmici, gli amici non si vedono solo quando cè da festeggiare ^^
Non ho detto quello, ho detto che non deve essere -fondato- sul dolore e sul leccarsi le ferite. Cosa che, da come lei parla, mi sembra rischiare di essere il suo caso. Altrimenti non si spiega per quale motivo è preoccupata di perdere un amicizia per il fatto che per un periodo non ha chissà quale empatìa sui suoi problemi. Si spiega soltanto con il fatto che evidentemente quella condivisione dei problemi, ha preso ,nella sua testa e nel rapporto, più spazio e importanza di quello che dovrebbe.
In altre parole è giusto quello che dici tu che ci dovrebbero essere entrambe le cose, ma una persona dovrebbe comunque reggersi sempre da sola.. non è pensabile che in mancanza di abbastanza "leccate di ferite" il rapporto puff! si rompa..

Ultima modifica di Hal86; 18-11-2013 a 19:00.
Vecchio 18-11-2013, 19:04   #14
Esperto
L'avatar di ciarliera
 

Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Non è vero, è fatto di entrambe le cose, anche se il divertimento in misura maggiore, per ovvi motivi.
Scusa, se uno attraversa un periodo difficile è giusto lasciarlo per i cazzi suoi? No, è da egoisti pezzi di merda e basta, e io a persone toda joia ma su cui quando cè da esser seri non posso contare non voglio legarmici, gli amici non si vedono solo quando cè da festeggiare ^^
Sarà per questo che non ho amici... appartengo alla categoria pezzi di merda
Anch'io sto attraversando la stessa fase di Blue. E mi sono però anche ritrovata a sperimentare l'altro ruolo: io che provo, a fatica, a confidarmi con qualche pseudoamico che puntualmente gira i tacchi e sparisce.
La sofferenza allontana le persone, e forse è giusto così.
Io mi sento appiattita emotivamente, non riesco più ad essere empatica e prendermi carico anche delle sofferenze altrui... nè mi aspetto che lo facciano gli altri con me.
Vecchio 18-11-2013, 19:29   #15
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Quote:
Originariamente inviata da ciarliera Visualizza il messaggio
Io mi sento appiattita emotivamente, non riesco più ad essere empatica e prendermi carico anche delle sofferenze altrui... nè mi aspetto che lo facciano gli altri con me.
Certo perchè non è facendo "circolo dei veci che si raccontano i malanni" XD che si "condividono emozioni".
Il fatto è che oggettivamente se devi fare qualcosa di relamente buono per una persona.. quel qualcosa sovente non è accogliere il suo cuore con le parole.
Le parole nella nostra epoca sono sopravvalutate.. è quello il fatto. Una persona che ti fa stare veramente bene, almeno, per me.. vorrei che una volta mentre io mi stessi confidando di essere triste per qualcosa, mi dicesse: <Basta dire cazzate. Andiamo.. a gardaland su su XD> sì.. proprio così voglio che mi dica. Anche se le cose che mi rendevano triste erano importantissime.
Quello è il VERO aiuto. Non sono le parole e l'apprensione.. oooh poverina.. oh.. dai.. tutto si risolverà.. tutti a dirti così.. parole dolci e comprensione piovono sempre a profusione fintanto che c'è da parlare.. ma è poi nei fatti che sta l'aiuto concreto reale.. non nello spipparsi a vicenda.


Quote:
Originariamente inviata da ciarliera Visualizza il messaggio
La sofferenza allontana le persone, e forse è giusto così.
Toglierei quel "forse". Ma non perchè la persona sofferente debba rimanere sola isolata.. non è quella l'interpretazione.. ma perchè per uscire dalla sofferenza NON SERVE parlare della sofferenza. Serve FARE cose che fanno stare bene. E' questo il punto.

Ultima modifica di Hal86; 18-11-2013 a 19:33.
Vecchio 18-11-2013, 19:32   #16
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da Anakin Visualizza il messaggio
Mi sembra anche umano.
Se uno ha i suoi problemi, non è il caso di accollarsi anche quelli degli altri!

Non è questione di poca sensibilità secondo me.
E' vero secondo me, ma mi chiedo se tutti reagiscono così io compresa ci sarebbe come credo ci sia in realtà, molta solitudine e isolamento.
Vecchio 18-11-2013, 19:40   #17
Esperto
L'avatar di Novak
 

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Ecco, tu hai capito cosa mi preoccupa
Da un lato mi sembra ingiusto lasciare - momentaneamente - a loro stesse persone a cui tengo, dall'altro mi rendo conto di non essere in grado di poter reggere altri stress emotivi, ora.
Lavora sul non farti trascinare dai disagi altrui o dalle emozioni in generale. Si può ascoltare e consigliare senza farsi prendere male.
Sembra che stai fuggendo certe emozioni, quando dovresti solo imparare ad sentirle/accettarle.

Quote:
Originariamente inviata da Hal86 Visualizza il messaggio
Non ho detto quello, ho detto che non deve essere -fondato- sul dolore e sul leccarsi le ferite. Cosa che, da come lei parla, mi sembra rischiare di essere il suo caso. Altrimenti non si spiega per quale motivo è preoccupata di perdere un amicizia per il fatto che per un periodo non ha chissà quale empatìa sui suoi problemi. Si spiega soltanto con il fatto che evidentemente quella condivisione dei problemi, ha preso ,nella sua testa e nel rapporto, più spazio e importanza di quello che dovrebbe.
In altre parole è giusto quello che dici tu che ci dovrebbero essere entrambe le cose, ma una persona dovrebbe comunque reggersi sempre da sola.. non è pensabile che in mancanza di abbastanza "leccate di ferite" il rapporto puff! si rompa..
Tu dici che sia l'altra persona ad autoflaggellarsi ognitempo (quindi ad esagerare), ma aggiungendo poi che il problema prende consistenza "nella sua testa" 8della nostra cara moderatrice) neghi la certezza di questa convinzione. C'è confusione in me
Vecchio 18-11-2013, 19:50   #18
Esperto
L'avatar di barclay
 

La particolarità della sofferenza mentale sta proprio nell'impossibilità d'essere condivisa fino in fondo: per quanto uno possa essere in grado di sopportare il dolore fisico, alla fine si tratta di un'esperienza pressoché uguale per tutti, lo stesso non si può dire per il dolore mentale. P.es. un tradimento da parte di una persona che si ama può essere più o meno doloroso, ma un mal di denti è uguale per tutti.
Vecchio 18-11-2013, 19:50   #19
Esperto
L'avatar di Selenio
 

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Non esageriamo, adesso
Io credo che, ricollegandomi ai post di Hal e Sanyo, tutto ciò sia una sorta di meccanismo di difesa, che mi porta ad allontanare da me chiunque richieda più energie di quante io sia in grado di spenderne. Una sorta di 'blackout emotivo' per intenderci.
Scusate se posso sembravi incoerente, ma sono molto confusa.
no no niente scuse sei psicopatica
Vecchio 18-11-2013, 20:34   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Tu dici che sia l'altra persona ad autoflaggellarsi ognitempo (quindi ad esagerare), ma aggiungendo poi che il problema prende consistenza "nella sua testa" 8della nostra cara moderatrice) neghi la certezza di questa convinzione. C'è confusione in me
Non so se ho ben capito ma... sì.. può essere anche che sia tutta una sua idea, nel senso che può essere benissimo che i rapporti non facciano puf per niente anche se lei si sente così poco empatica e ha paura di quella eventualità che puffi tutto il puffabile che però nella realtà magari non puffa niente.
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