Purple rain

Sì anche per me è così.
Di solito mi sento più a mio agio con persone che rimangono incuriosite dalla mia stranezza o io dalla loro (in genere si tratta di persone a loro volta "particolari", anche se in maniera diversa da me o solo per certi aspetti).

Comunque in assenza di esplicita curiosità nei miei confronti mi sento più tranquilla a interagire con persone che mostrano un atteggiamento neutro ed educato. Intendo persone che non si irrigidiscono davanti al mio essere diversa e a disagio nei contesti gruppali, che non tentano di fare risaltare in negativo la mia diversità tramite battutine e frecciatine, che non rimangono stupite in negativo quando dico che non uso i social, e così via.
Ormai sta diventando un'impresa incontrare persone che non mostrano un aperto fastidio verso la diversità altrui.

Purple rain

Anch'io apprezzo le qualità che hai messo in evidenza.
Nell'ambito dell'affinità mentale per me il "qualcosa in più" è dato dal condividere una simile insoddisfazione rispetto ad aspetti e valori del vivere normale con conseguente tensione verso qualcosa di diverso, qualcosa di più personale e partecipato. Intendo cercare propri spazi di espressione e benessere nonostante la pressione delle mete culturali proposte dalla nostra società.
In passato è capitato di sentirmi in sintonia con persone estroverse (per brevi periodi) con cui mi sembrava di condividere qualcosa di simile.
È un aspetto che considero importante, non riuscirei a stabilire rapporti profondi con persone che si adattano facilmente o che sposano ciecamente la mentalità del successo economico-sociale.


Che cosa ammiri più di tutto degli estroversi (o delle capacità più tipicamente estroverse)?
Io la capacità di attaccare bottone e interagire con gli altri con maggiore facilità, perché se anche spesso sono contatti superficiali possono pur sempre rappresentare un punto di partenza, un potenziale innesco per stabilire un contatto più profondo.

Purple rain

Rispondendo di getto avevo scritto che come capacità più tipicamente estroversa ammiro il pragmatismo...ma riflettendoci non è vero e quindi ho riformulato.

Vivo talmente male e con ambivalenza il fatto di non riuscire a rinunciare a parti di me stessa che nella nostra società* sono disadattive, che istintivamente mi viene da "ammirare" chi riesce più facilmente a farlo.
Non che io sia del tutto sprovvista di pragmatismo, ma per quanto cerchi di integrarmi e adattarmi non riesco a non sentire l'insoddisfazione che ne deriva con la conseguente spinta verso il rifiuto e la depressione. Per quanto possa cercare di sviluppare maggiori capacità adattive a un certo punto mi scontro con un muro che non mi è concesso oltrepassare. Quel muro sono io stessa con i miei bisogni e desideri insoddisfatti, con il mio idealismo e altre caratteristiche sgradite e poco utili all'organizzazione sociale attuale.


* Non solo nella società in generale, ma soprattutto nella mia specifica situazione di vita

pokorny

vi siete accorti che dai piccoli indizi (che è il senso delle flag variamente colorate) si è passati a descrizioni omnicomprensive delle persone ideali?

Maffo

Siamo fobici e passiamo tutta la giornata a fantasticare invece di vivere

Warlordmaniac

Dire qualcosa da non morto di figa, oppure, se donna, qualcosa contro la narrazione sessocratica, tipo elogio ad uno che non si è lasciato tentare.

pokorny

Tu vivi ma cerchi di nascondere il tuo alfismo agricolo. Non puoi ingannarci.

Maffo

Nah faccio solo un po' lo sborone sul forum, nella vita reale sono più indifeso di un gattino appena nato...

dottorzivago

Avere tanta grana