|
|
27-09-2021, 06:55
|
#41
|
Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,552
|
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Idem.
Quelli della crescita personale dicono di cambiare gli schemi di comportamento: non rincorrere più ma fatti rincorrere, se provi fatica arriva ad un livello energetico più alto, etc.. ma chi ce la fa.. magari ce la fai per un po' ma se sei fatto in un certo modo ritorno sempre alla condizione iniziale.
|
Sono stufo anche solo di pensare di provarci, pensa te...non ho più la forza mentale di mettermi in gioco ormai.
|
|
27-09-2021, 09:33
|
#42
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: Non so
Messaggi: 1,664
|
UNa volta chiamando il telefono amico,mi rispose un volontario al quale raccontai quanto mi sentissi sola e infelice e quanto fossi infelice vedendo tutti gli altri accoppiati o con famiglia,lui mi rispose dicendo:ma lei cosa ne può sapere se dietro questa apparente felicità possono magari esserci litigi o tradimenti.
|
|
27-09-2021, 10:55
|
#43
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,192
|
Quote:
Originariamente inviata da Smeraldina
UNa volta chiamando il telefono amico,mi rispose un volontario al quale raccontai quanto mi sentissi sola e infelice e quanto fossi infelice vedendo tutti gli altri accoppiati o con famiglia,lui mi rispose dicendo:ma lei cosa ne può sapere se dietro questa apparente felicità possono magari esserci litigi o tradimenti.
|
Ma se si sta tanto peggio accoppiati come suggerisce questa persona perché gli individui
che possono farlo si accoppiano e continuano ad accoppiarsi?
Sono tutti masochisti?
|
Ultima modifica di XL; 27-09-2021 a 10:57.
|
27-09-2021, 11:29
|
#44
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
|
Quote:
Originariamente inviata da Smeraldina
UNa volta chiamando il telefono amico,mi rispose un volontario al quale raccontai quanto mi sentissi sola e infelice e quanto fossi infelice vedendo tutti gli altri accoppiati o con famiglia,lui mi rispose dicendo:ma lei cosa ne può sapere se dietro questa apparente felicità possono magari esserci litigi o tradimenti.
|
boh, a me sembra un voler liquidare un problema difficilmente risolvibile con la scusa che "tanto stanno male tutti", ma non lo so se è così, altrimenti come dice XL la gente non sarebbe alla ricerca di partner, anche dopo tradimenti, divorzi, etc.
|
|
27-09-2021, 11:37
|
#45
|
Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,695
|
Ma alla fine la ricerca del partner si riduce ad una questione di adeguamento sociale, ci si accoppia per non restare isolati ma non è felicità quella. Quante volte si sente dire "mi devo sistemare", è appunto un dovere che ci viene imposto da una società che si basa sulla coppia e sulla famiglia, non è un desiderio.
|
|
27-09-2021, 11:43
|
#46
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
|
Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Quante volte si sente dire "mi devo sistemare", è appunto un dovere che ci viene imposto da una società che si basa sulla coppia e sulla famiglia, non è un desiderio.
|
Ma oggi è marginale questa cosa. Si sente ancora qualcuno dire così, ma poi all'atto pratico non si mettono con una persona di compromesso ma cercano sempre quello che per loro è il top, e se non lo trovano rimangono soli/e
|
|
27-09-2021, 15:35
|
#47
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Fucktardia
Messaggi: 2,074
|
nessuno è realmente felice, i normies appaiono più felici di un solitario nella misura in cui grazie alla socialità dimenticano che la vita è una barzelletta crudele.
|
|
28-09-2021, 00:14
|
#48
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
|
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Osservando le persone, mi chiedo se è davvero genuino il loro divertimento, senza pensieri o preoccupazioni, o se tutti stanno solo fingendo?
Come fanno queste persone a trovare la voglia di vivere?
E' necessario avere motivazione. Si deve voler stare meglio, si deve voler raggiungere qualcosa in vita, essere qualcuno.
Puoi lavorare, avere amici, diventare un essere umano funzionale, ma se ti manca la volontà di continuare, come fai a raggiungere il punto dove vivere è sopportabile?
Tutti creano un obiettivo da raggiungere, vivono nella propria realtà, si vive per quelle piccole che li rendono felici.
Se non si dispone di motivazione né del desiderio di creare un traguardo da raggiungere, perché questa persona dovrebbe continuare a esistere? Non c'è alcun motivo di continuare, non lo desidera.
Le persone normali non pensano così, non hanno questi pensieri di natura anormale.
Vanno sempliemente avanti con la loro vita, si godono quei momenti felici, sanno che ci sono cose buone nella loro vita.
Sembra che qualcosa spinge la gente a desiderare ardentemente di vivere, di continuare a esistere, di trovare qualcosa da fare e di essere felici, di vivere.
Persone felici, con piani, ambizioni, obiettivi da raggiungere.
Sono davvero felici? Sono davvero soddisfatti?
|
boh tutti sono felici o infelici ogni tanto ..... immaginare una persona sempre felice fa ridere e nn è molto realistico , come una infelice per sempre, o s ammazza o cambia qualcosa .
boh realisticamente parlando un essere perennemente felice è un essere finito , è arrivato alla fine , gestisce la partita e poi spegne tutto .
l infelicità è molto più stimolante , richiede azioni.
|
|
28-09-2021, 01:51
|
#49
|
Intermedio
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 194
|
Sicuramente dirò cose già dette, non ho letto tutto.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Osservando le persone, mi chiedo se è davvero genuino il loro divertimento, senza pensieri o preoccupazioni, o se tutti stanno solo fingendo?
|
Quando osservi è inevitabile fare delle proiezioni, le tue domande nascono da un tuo vissuto rapportato al comportamento che vedi negli altri, ma potrebbero gli altri stare decentemente bene, avendo pure i loro pensieri, occasionali preoccupazioni e la finzione non c'entra proprio nulla.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Come fanno queste persone a trovare la voglia di vivere?
|
Questa domanda ha più senso rovesciarla: "come puoi fare tu a trovare la voglia di vivere?". La vera domanda è certamente questa, perché non esiste una risposta unica per tutti, per andare incontro alla tua comprensione della vita, occorre che la domanda la poni a te stessa. Che poi è quello che ti interessa, se un altro ha trovato una risposta e tu di quella risposta non te ne fai niente o non la capisci... è un controesempio che dovrebbe rendere evidente che la domanda va affrontata in modo soggettivo.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
E' necessario avere motivazione.
|
Direi di sì, nella vita dobbiamo fare cose e quindi è bene avere voglia di fare queste cose, anche fosse per un fine indiretto (es. "voglio lavorare per guadagnare e così comprare cose che mi piacciono o viaggiare nel weekend, ecc.).
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Si deve voler stare meglio
|
No, uno può stare anche bene come sta, non è detto che debba per forza sempre migliorare, se capita, fa piacere, ma non è necessario, tanto meno è il caso di farne un dovere.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
si deve voler raggiungere qualcosa in vita, essere qualcuno.
|
Dipende, c'è a chi piace la carriera e a chi non gliene frega niente. Anche di questo non ne farei un dovere.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Puoi lavorare, avere amici, diventare un essere umano funzionale
|
Sicuramente ogni tanto succede
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
ma se ti manca la volontà di continuare, come fai a raggiungere il punto dove vivere è sopportabile?
|
Se manca la volontà di continuare bisogna capire perché, e sicuramente si parla di un individuo preciso, non certo di tutte le persone in generale. In psicoterapia queste sono cose che si affrontano.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Tutti creano un obiettivo da raggiungere
|
Mmmmm, insomma, in genere il lavoro crea una routine che di fatto è il principale "obiettivo" della persona, poi ci sono momenti di relax, di "cazzeggio", eventualmente amici, eventualmente una famiglia, ma sono cose un po' sparse o cose che ci siamo riusciti a "mettere attorno", ma non sono proprio obiettivi.....
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
vivono nella propria realtà
|
Tutti noi viviamo nella nostra propria realtà. E le realtà sono tante e diverse, la realtà della periferia non è quella del centro, la realtà di un giovane studente non è quella di una persona anziana. La realtà di un ricco non è quella di uno povero. E' vero che in qualche modo sono connesse, ma nessuno vede la totalità e quindi è più vero considerare quelle realtà separate e non comunicanti. E' così per tutti ed è molto difficile capire il punto di vista di chi vive in un'altra realtà, lontana dalla nostra.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
si vive per quelle piccole che li rendono felici.
|
Questo è un tuo giudizio soggettivo, quelle piccole cose sono piccole per te, ma per chi ne gioisce possono essere delle grandi cose.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Se non si dispone di motivazione né del desiderio di creare un traguardo da raggiungere, perché questa persona dovrebbe continuare a esistere? Non c'è alcun motivo di continuare, non lo desidera.
|
Non confonderei i traguardi con lo star bene, uno può star bene senza traguardi. Però, è raro che da solo e all'inizio della propria autonomia nella vita stia già bene, quasi sempre si è in cerca di qualcosa. Se uno non cerca nulla, in teoria dovrebbe essere felice con poco. Se c'è sofferenza è molto probabile che ci siano desideri, traguardi immaginati e questi non risultano soddisfatti o non crede in una prospettiva che porti ad una loro soddisfazione.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Le persone normali non pensano così, non hanno questi pensieri di natura anormale. Vanno sempliemente avanti con la loro vita, si godono quei momenti felici, sanno che ci sono cose buone nella loro vita.
|
Quello che ha funzionato per altri, non necessariamente funzionerà per te. Ma non per questo sono dei "sempliciotti che vanno avanti tanto per". Eviterei proprio il confronto con gli altri, mi chiederei piuttosto perché quello che ho o che c'è non mi basta? Che cosa desidero?
Può anche essere che ci sia una disfunzione ormonale, nell'umore o di altro tipo che però è il caso di fare accertamenti e ricevere una diagnosi, così uno stabilisce se la base fisiologica è già il problema oppure no.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Sembra che qualcosa spinge la gente a desiderare ardentemente di vivere, di continuare a esistere, di trovare qualcosa da fare e di essere felici, di vivere.
|
Sicuramente ci sono istinti alla base che ci spingono a vivere o sopravvivere, ma c'è anche la forza coercitiva della paura dei fallimenti, della solitudine e della morte. Non necessariamente andare avanti significa 100% gioia, può significare 50% voglia di farlo e 50% paura di non fare più niente o rovinarsi in qualche modo. Quindi si può anche andare avanti con un tono neutro che ha momenti di felicità un po' spensierata e anche momenti di noia, malavoglia, timori, ecc.
Quote:
Originariamente inviata da Laurence
Persone felici, con piani, ambizioni, obiettivi da raggiungere. Sono davvero felici? Sono davvero soddisfatti?
|
Probabilmente quanto appena detto sopra risponde anche a questo. Sbagli nel pensare che debbano per forza essere felici per andare avanti. Questo non significa che sono tutti depressi e fingono, semplicemente ci sono vie di mezzo e anche momenti che si alternano tra loro. Sicuramente in strada tendi a vedere i momenti più spensierati della gente, ma è solo la punta dell'iceberg. Possono nascondersi gioie più grandi o tristi dolori.... o entrambe le cose......
|
|
28-09-2021, 06:02
|
#50
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,192
|
Quote:
Originariamente inviata da varykino
boh tutti sono felici o infelici ogni tanto ..... immaginare una persona sempre felice fa ridere e nn è molto realistico , come una infelice per sempre, o s ammazza o cambia qualcosa .
boh realisticamente parlando un essere perennemente felice è un essere finito , è arrivato alla fine , gestisce la partita e poi spegne tutto .
l infelicità è molto più stimolante , richiede azioni.
|
Non credo che sia vero che l'infelicità stimola l'azione, perché quelli più depressi non fanno quasi più un cazzo?
La motivazione ad agire pare che cresca insieme al grado di felicità, in pratica pare sia vero il contrario.
Secondo me comunque non è tanto l'infelicità in sé a spingere all'inazione o la felicità in sé a fare agire, è la percezione di quanto facilmente si possono soddisfare certi bisogni che può spingere o meno ad agire.
Uno che percepisce che per bere non deve fare sforzi sovraumani ma andare a prendere l'acqua in frigo, sarà molto più motivato ad agire e muoversi verso il frigo da una stanza all'altra di un tizio che dovesse percepire di dover andare a prendere un bicchiere d'acqua sulla cima di una montagna e non è uno scalatore provetto, hanno sete entrambi, ma il primo magari farà qualcosa per soddisfare la sete, il secondo è probabile che non farà più nulla.
Questi bisogni base infatti li soddisfano anche molti depressi (perché l'acqua si trova nelle vicinanze ed è accessibile) e ce la fanno ad agire per soddisfarli, altrimenti sarebbero dovuti già essere morti tutti.
Di sicuro poi il primo (quello con l'acqua vicina nel frigo o abbordabile) avrà un umore migliore rispetto al secondo e sarà un po' più felice, ma alla fine non è stata direttamente la felicità o l'infelicità a spingere ad agire o meno, li vedo più come effetti simili alla soddisfazione o insoddisfazione che come stimoli ad agire, la ricompensa soggettiva attesa dovrebbe essere commisurata agli sforzi soggettivi in qualche modo, quando si quadra questo cerchio in termini mentali si agisce, chi è più infelice secondo me in passato è riuscito a quadrarlo poche volte, percepisce che non può trovare facilmente in giro cose che gli andranno bene in tal senso per soddisfare certi bisogni inappagati o valuta che le probabilità sono scarse o che ci vogliono troppi sforzi e il gioco non vale più la candela, per questo non agisce ed è più infelice dell'altro, di quello che agisce.
E' comunque una cosa relativa, non credo si possa rendere oggettiva, dipende dalla soddisfazione attesa relativa a un bisogno costruita in base a quella già percepita in passato e quanto facilmente si crede di poter riuscire.
Di bisogni ne saltano fuori sempre altri e di nuovi inoltre si rinnovano i precedenti (se uno ha voglia di far sesso una volta soddisfatta questa voglia poi ritorna ciclicamente, e così un mucchio di altra roba) non penso che sia un problema quello di finire in uno stato dove non esistono più bisogni da soddisfare.
Il problema vero per me è la percezione di quanti sforzi si dovranno mettere in campo per soddisfare questi bisogni in relazione alla soddisfazione attesa. Se nella percezione e valutazione soggettiva le cose sono bilanciate e le possibilità sono abbastanza ragionevoli si agirà per soddisfarli, altrimenti non si farà più nulla.
Quando queste valutazioni risultano corrette (si sono valutate bene le probabilità di riuscita, gli sforzi e quanto si potrebbe esser capaci di gestire tutto) io mi chiedo davvero come possa un intervento psicologico e quattro chiacchiere in una stanzetta modificare le cose, bisogna investire risorse materiali e sociali più concrete se si vuole davvero cambiare qualcosa. Ma siccome in pratica non frega davvero un cazzo a nessuno (e mi ci metto anche io, anche io magari sono egoista e penso agli affari miei), questa è la verità, le cose resteranno così come sono.
Secondo me perciò è falso che le persone infelici o cambiano qualcosa o si ammazzano, possono rimanere in questi stati anche per tutta l'esistenza o per anni cambiando molto meno di quelle più felici e finendo nello stato che descrivi, gestiscono la partita finché riescono (mangiando bevendo e dormendo male), e poi si spegne tutto.
L'inazione non è causata dall'infelicità, sono certi altri fattori che rendono infelici perché non si riescono a soddisfare certi bisogni in modi ragionevoli o con sforzi ragionevoli, ed è da questo che consegue l'assenza di motivazione ad agire o la scarsa motivazione insieme alla comparsa di stati dell'umore depressi e sempre più depressi.
L'inazione in presenza di troppa felicità è una cosa ipotetica che non ha mai visto nessuno in giro.
L'inazione in presenza di infelicità una cosa concreta che si vede spesso.
Queste teorie l'ho già scritto, fanno acqua da tutte le parti, se si osservano i fatti.
Non rappresentano descrizioni realistiche delle motivazioni che spingono le persone ad agire in certi modi, non funzionano come spiegazioni motivazionali se si osserva poi quel che accade concretamente in giro.
Per me l'asimmetria creata da certe forme di disuguaglianza può amplificare la percezione degli sforzi per soddisfare certi bisogni da individuo a individuo e a cascata poi genererà anche persone più felici o meno felici.
|
Ultima modifica di XL; 28-09-2021 a 08:03.
|
28-09-2021, 06:39
|
#51
|
Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,695
|
La felicità o l'infelicità si adagiano su binari prestabiliti, le azione di rivalsa che cambiano la vita sono storie da film che ben di rado trovano riscontro nella realtà. Bensì una condizione di malessere si autoalimenta negli anni e viene ancor più alimentata dall'ambiente esterno che getta benzina sul fuoco in continuazione. Basti vedere come situazioni problematiche nell'età della crescita e della formazione di un individuo (infanzia-adolescenza) sfociano al 90 % dei casi in un disastro nella vita adulta. I casi contrari sono talmente rari che finiscono in televisione, ma dietro c'è sempre una base solida su cui poggiare, da solo con le sue forze nessuno può niente. Per uno che ce la fa ce ne sono milioni che sprofondano negli inferi più oscuri e crepano fra atroci agonie e tormenti, ma ovviamente nessuno ne vuol sentir parlare.
|
|
28-09-2021, 14:06
|
#52
|
Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,552
|
Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
La felicità o l'infelicità si adagiano su binari prestabiliti, le azione di rivalsa che cambiano la vita sono storie da film che ben di rado trovano riscontro nella realtà. Bensì una condizione di malessere si autoalimenta negli anni e viene ancor più alimentata dall'ambiente esterno che getta benzina sul fuoco in continuazione. Basti vedere come situazioni problematiche nell'età della crescita e della formazione di un individuo (infanzia-adolescenza) sfociano al 90 % dei casi in un disastro nella vita adulta. I casi contrari sono talmente rari che finiscono in televisione, ma dietro c'è sempre una base solida su cui poggiare, da solo con le sue forze nessuno può niente. Per uno che ce la fa ce ne sono milioni che sprofondano negli inferi più oscuri e crepano fra atroci agonie e tormenti, ma ovviamente nessuno ne vuol sentir parlare.
|
Esatto, e aggiungo che la gente non vuole gente come noi intorno...gente che non è positiva, simpatica et..
|
|
28-09-2021, 15:16
|
#53
|
Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
|
Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Esatto, e aggiungo che la gente non vuole gente come noi intorno...gente che non è positiva, simpatica et..
|
E' assolutamente vero; quando vedo il telefono squillare e compare il nome di uno degli "accolli" inizio anche a somatizzare con un senso di nausea all'idea di ri-ascoltare lo stesso sfogo ed essere trattato come il cestino della spazzatura in cui gettare il disagio. Ovviamente ormai non rispondo più.
E' un'esperienza comune quanto persone sgradevoli lascino effetti duraturi e basti anche solo pensarle per sviluppare l'associazione di idee di doverne stare lontani. So benissimo che vale anche per me e di suscitare la stessa sensazione in tutti quelli/e che ho conosciuto senza poi approfondire la frequentazione. Va così, non è uscito il nostro numero, o almeno il mio.
|
|
28-09-2021, 21:03
|
#54
|
Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,552
|
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
E' assolutamente vero; quando vedo il telefono squillare e compare il nome di uno degli "accolli" inizio anche a somatizzare con un senso di nausea all'idea di ri-ascoltare lo stesso sfogo ed essere trattato come il cestino della spazzatura in cui gettare il disagio. Ovviamente ormai non rispondo più.
E' un'esperienza comune quanto persone sgradevoli lascino effetti duraturi e basti anche solo pensarle per sviluppare l'associazione di idee di doverne stare lontani. So benissimo che vale anche per me e di suscitare la stessa sensazione in tutti quelli/e che ho conosciuto senza poi approfondire la frequentazione. Va così, non è uscito il nostro numero, o almeno il mio.
|
La gente o ti cerca per soldi o per favori del cazzo o per sfogo. Altrimenti a meno ché tu non sia un simpaticone, leader, etc...nessuno ti cerca.
Il problema è che fin da piccolo ti costruisci i giri e soprattutto il carattere , se non lo fai poi rimani da solo.
Uno che viene preso per il culo fin dalle elementari o che non se lo caga nessuno è sulla buona strada per finire un 25-30enne solo.
|
|
|
|
|