claire

Potrebbe essere un'installazione artistica contemporanea.

Non puoi odiare tutte le parole.

Pangolino è sempre bellissima. Sia come suono che come immagine.


Una parola che odio è Cecilia, mi scusino le eventuali utentesse che hanno questo nome o gli utentessi che hanno le fidanzate così nominate, ma lo trovo terribile

Keith

Recovery fund. PNRR.

anahí

ah io "realta'" inteso come "ambito", del tipo "questa associazione e' una realta' affascinante" oppure "viaggiare e scoprire varie realta'"
non so sembra sempre che la usino per fare finta di cogliere un sacco di complessita'

Angus

Odio "adattarsi", perché è usata per intendere "abbozzare contro voglia e covare eterno risentimento".

Religione.
Hobby.
Sport.

Cioè, di per sé mi piacerebbero anche, ma le immagino pronunciate da un tizio iracondo e ipercritico che si costringe a prenderle sul serio obtorto collo.

Tipo uno che va a correre col viso rossissimo e il fumo che esce dalle orecchie, pensando che è tutta una cazzata roboante. No ok, questa immagine mi fa ridere e pure parecchio.

Il fastidio è associato: tizio che va a correre incazzato come una bestia, ma poi si costringe a credere che invece è una buonissima idea.

Keith

Ahh si è bruttissimo! Quando partono così c'è sempre una negazione o un'offesa brutale "onestamente mi sento di dirti che: 1) la cosa che chiedi non si può proprio fare 2) che sei una persona sgradita, incapace, etc.

Un' altra parola che detesto è l'imperativo "ascolta!"
"ciao Keith, come stai? Senti, Ascolta, devi.."

vikingo

Ascolta e odioso vero sembrano lezioni della maestra a scuola

Abuela

Resilienza
Location
Manager
Meeting
Call


Ho una caaaaaallllll

Silent

Do you speak English? Perché non so mai come rispondere perché l' inglese un po' lo parlo ma male, quindi dipende da quale informazione mi vogliono chiedere i turisti.

esteem

Io rispondo “a bit” poi in realtà non so neanche quel bit.

Comunque io odio le parole inclusività e transfobia

~~~

"realtà leader nel settore"

Vespa1976

Super quotone.
Abbiamo una lingua bellissima...perché questi pseudo neologismi inglesi?
Perché...?

Clover

Apericena

~~~

gretini
gretine

ci sono delle espressioni che odio così tanto che non riesco nemmeno a riscriverle

Abuela

Io invece apprezzo tutte le parole che uniscono due pasti, apericena, brunch, anche se non sono mai stata a nessuno dei due.

Xchénnpossoreg?

Concordo con puuutenza

Poi abbinata al cibo...

Tesoro, ho prenotato al ristorante "il tempio del palato". La lista d'attesa è di sei mesi, ci faranno assaggiare delle deliziose micro porzioni di crudités di aria, emulsione di nebbia e la famosa millefoglie d'acqua. Il conto sarà di millemila euro ma la nostra sarà una vera e propria esperienza sensoriale.
(ah, ricordati di portare la macchina fotografica, immagino già le foto dei piatti su Instagram ).

Varano

la parola nì mi fa incazzare. che vuol dire?...la usano tutti ormai, anche in contesti professionali, per svincolarsi da domande dirette.
ho chiesto a un agente immobiliare: che fine ha fatto la ragazza che era interessata alla casa, ci ha ripensato? e lui...nì, nel senso, cioè, abbiamo privilegiato la persona e altre cazzate varie

Clover

Brunch mi piace ma apericena non lo reggo

anahí

Lol io avevo anche sentito "il settore del food"

CamillePreakers

''fidati''

Jai

Non è una parola, ma un insieme di parole che rientrano in una disciplina: la psicologia.

Interessante all'inizio, andando avanti ne ho scorto sempre più i limiti razionali e le inferenze. Ma, ancor più dell'approccio autoreferenziale che i professionisti hanno nei confronti di tale disciplina - quindi sulla scelta delle scuole di pensiero alle quali dedicarsi rispetto ad altre -, la cosa che non sopporto è l'inserimento di cotali concetti che sempre più di sovente le persone usano per "valorizzare" le loro opinioni personali nei confronti verbali.

Il paradigma è sempre il medesimo: esporre opinioni a monte soggettive/superficiali -> confondere con argomentazioni meno opinabili per rinforzare le prime -> confezionare il tutto con termini quali "inconscio", "Sé", "ombra" ed "Ego", i quali, non avendo un consenso scientifico unanime sulla chiarezza nella verificabilità dei contenuti stessi (quindi "mappare" definizioni nette e provate che, al contrario, risultano ancora troppo vaghe e soggette alle diverse scuola di pensiero), forti del triplo status d'interpretabilità, dato per scontato e simpatia aprioristica, nel loro spiegare tutto e niente, alla fine della fiera, fungono da "intercapedini" per idee e preconcetti personali.