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Vecchio 29-07-2008, 14:56   #21
Intermedio
 

La mancanza di tempo non mi ha consentito di leggere tutto il topic, per cui non so se parlerò a vanvera.

Tuttavia mi sembra di avere capito che il problema sia l'ipersensibilità di alcuni forumisti alle opinioni degli altri.

Se è così, vorrei dire la mia.

I peggiori errori della mia vita, le scelte sbagliate, le ho fatte perché in passato ho avuto una fortissima incapacità di dire di no alle altre persone (in parte ho ancora questo problema), per timore di essere rifiutato o deriso, per un morboso bisogno di sentirmi accettato dagli altri. Solo dopo i 30 anni, quando ormai era troppo tardi, ho imparato a fregarmene dell'opinione degli altri, a decidere e a sbagliare di testa mia, a decidere autonomamente.

Se siete ancora giovani, cercate di lavorare su questo aspetto.
Vecchio 29-07-2008, 18:03   #22
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Eh si, concordo. bisogna fregarsene degli altri, di quello che dicono, di quello che pensano e di quello che potrebero pensare.
Io quando voglio fregermene di quello che pensano gli altri, faccio questo ragionamento: loro se lo meritano che io soffra così tanto a preoccuparmi del loro giudizio? NO! anzi se ne fregano del giudizio che io ho di loro.

Molte volte ho preso fregature perchè mi preoccupavo di quello che gli altri potevano pensare di me, e non facevo una determinata cosa che sarebbe stata vantaggiosa per me ma avrebbe potuto ferire altre persone; poi è arrivato un'altro con molti meno scrupoli di me e mi ha "soffiato" il posto, e alla fine è stato elogiato per il suo comportamento mentre io sono stato rimproverato per essermi preoccupato troppo!!
Vecchio 14-12-2008, 23:06   #23
Principiante
L'avatar di KenShiro
 

Riprendo questo thread perché mi pare interessante.
Le cose che hai detto sono sacrosante

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds

Ci sarabbero altre cose, ma queste sono le pù importanti, e mi voglio fermare qui. Vediamo un pò che ne pensate.
Nessuno ti ha ancora chiesto quali sono le altre cose.
Continua pure, se non ti dispiace
Vecchio 14-12-2008, 23:37   #24
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Quote:
Originariamente inviata da KenShiro
Nessuno ti ha ancora chiesto quali sono le altre cose.
Continua pure, se non ti dispiace
Rileggere questo post mi ha fatto riflettere come ero allora e come sono ora...c'è da dire che rispetto a quattro mesi fa sono cambiato parecchio, non tanto però per i problemi sociali(migliorati, seppur di poco, anche quelli), quanto per un pò riguardo alla visione della vita in generale.

Al momento non mi viene in mente il seguito... :P , anche perché in questo periodo le mie "teorie" hanno subito numerosi aggiornamenti, sopratutto leggendo questo forum...tra l'altro ultimamente mi sono concentrato ancor meno sulla teoria e ancor di più sulla pratica, trovando metodi e modi di fare adatti principalmente a me ed ai miei problemi...già che ci sono li posto però :wink:

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Io non so voi, ma i miei problemi principali sono una scarsa autostima nel rapportarmi con gli altri, una tendenza patologica a rimandare le cose, un blocco sull'aspetto fisico e una "mancanza di argomenti" alla giova88. Oltre, ovviamente, alla timidezza e impaccio estremo quando mi trovo con le persone.

Io sono quello che si può definire un "antifisico", un "cerebrale puro". Non mi è mai piaciuto fare alcuno sport, e di mio sono molto impedito, non ho mai trovato una persona negata negli sport come me. Quindi questo, oltre alla mia passione per la lettura e la conoscenza, mi ha causato un rinchiudermi ancor di più in me stesso. Tra l'altro, poi non sono portato nel contatto fisico con le persone in generale.
Ora, a 21 anni, sto cercando di cambiare questo lato di me stesso, cercando di dedicarmi allo sport e alle attività fisiche in generale: sento che è uno dei modi migliori per risollevare la mia autostima...può sembrare una cavolata a molti di voi, ma ognuno ha la sua via per migliorare no?

Poi, per la "mancanza di argomenti", che non ho voglia di spiegare(basta leggerti un post di giova), sto cercando di vivere con un'impostazione mentale diversa, orientata al vivere giorno per giorno senza sovrastrutture mentali e di godermi le cose, senza più rimandare, senza più scansare tutti i problemi, affrontando di petto le cose e prendendo "il toro per le corna". Quest'ultimo è un passo difficile, ma penso è il mio più grave problema...e smettere di vivere passivamente penso che sia il traguardo della mia vita, prodromo del battere tutte le ansie.
Non sono molto soddisfatto di quello che ho scritto però: sinceramente per descrivere me stesso mi ci vorrebbero 10 pagine, e non sarebbe che l'introduzione...quindi chiudo ;-)
Vecchio 25-02-2009, 23:45   #25
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

I consigli che ho postato, non sono inutili, osno incompleti. Avevo una visione parziale e incompleta di me stesso e della galassai di problemi che ci possono essere...

comunque scrivo qui per testimoniare ufficialmente che "le mie soluzioni" da sole non bastano, sono un valido aiuto e spunto, ma è fondamentale, prima, fare un bel lavoro dal punto di vista cognitivo e della consapevolezza.

Lavoro che credevo di avere ormai fatto, ma che purtroppo ora ho capito sono ben lungi dal terminare... :?
Vecchio 28-02-2009, 21:02   #26
Esperto
L'avatar di jack10
 

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Salve a tutti. questo è il mio primo post.
Con questo topic ho voluto mettere a vostra disposizione le mie riflessioni e le mie soluzioni che ho trovato ai problemi dell'ansia sociale, della timidezza, della scarsa autostima, poichè ho scoperto che hanno una certa validità e che mi hanno aiutato. Spero possano esservi utili e di poter a mia volta ricevere consigli.

-->Il nostro problema -dicono e dite in molti- è fondamentalmente dovuto al fatto che con lo stare con gli altri, la socievolezza, il parlare e fare battute sembra non facciano parte della nostra personalità.
Io ho una teoria alternativa. Secondo me non è vero che siamo "diversi", che non ci incastriamo nulla con gli altri.

Lo stare con gli altri possiamo paragonarlo a un muscolo: noi l'abbiamo meno sviluppato, tutto qui.
Occorre secondo me trovare le strategie opportune per "allenare" questo muscolo.

Innanzitutto voglio prevenirmi dalle solite, trite scuse: noi siamo diversi, ognuno deve accetasi per come è, non bisogna fare una cosa che non ci piace: balle.
Sono balle per un semplice motivo: perchè noi non stiamo bene così. Se a uno non piace una cosa non la fa. Ma non è che a noi non piace, a noi non riesce, e perciò non ci piace. Vorremmo essere estroversi, ci piace rebbe stare con gli altri, ma abbiamo queste dannate paure che ci bloccano. Allora diciamo: non ci piace. Non è vero, togliamocelo dalla testa, e facciamo un'importante operazione-verità: noi vorremmo essere diversi. E, VI DICO IO, POTREMMO ESSERLO.

Vorrei fare un esempio.
Avete presente Gattuso? Lui non è un artista del calcio, non ha assolutamente un bel piede, ma ha grinta. Ha grinta da vendere e s'impegna più di tutti gli altri. E nonostante il poco talento rispetto agli altri, è uno dei giocatori più importanti della nazionale.
Noi siamo tanti gattuso. Possiamo stare in società come vincenti, magari non come attaccanti, ma come mediani, con la giusta grinta, sì.

LA STRATEGIA
La socialità va allenata. Ma come? per gradi. Se uno non sa fare a nuotare, che fa, si butta nell'oceano? no, prima va nell'acqua bassa.
E così dobbiamo fare noi.

LE ATTIVITA'
Stare con gli altri è diffcile, è come dover appunto nuotare nell'oceano. Allora partiamo da situazioni più semplici: con le attività.
Ovvero situazioni dove stare con gli altri è più semplice, imbrigliato da regole, e lo sappiamo gestire meglio.
Faccio un esempio.
Io alle superiori ero timidissimo, non avevo il coraggio di parlare con una ragazza, e poco anche con gli uomini.
Un giorno feci un corso di giocoleria del liceo.
Imparai a giocolare, e partecipai ad uno spettacolo facendo un numero con tre ragazze. Era un numero un pò acrobatico, dovevo stare "avvinghiato" con una ragazza.
Cos'è successo? il fare le prove, stare insieme a delle persone(più che altro ragazze) con uno scopo, quello di fare uno spettacolo, mi offriva una scusa per parlarci e averci un rapporto.
Alla fine del corso e dello spettacolo, mi accorsi che ero cambiato, più sicuro di me, più spigliato, meno sociofobico.
Questo grazie al fatto che avevo fatto uno spettacolo davanti a un pubblico, e avevo avuto appunto dei contatti con delle persone con un'intimità che prima non avevo mai avuto.

Questo vale principalmente per i casi più gravi, quindi: trovatevi un'attività che vi dia una scusa per stare con le persone, e allenare il vostro "muscolo", per imparare a stare con gli altri, magari soffrendo un pò meno che a cose normali appunto per le relazioni più semplici che s'instaurano con le attività.
Possono essere mille cose: un corso di chitarra( magari fare un gruppo e fare concerti), o di recitazione, o anche il volontariato(più utile per i superiori ai venti anni), dove il rapporto che unisce le persone è la devizione ad una buona causa.

FORZATE I VOSTRI LIMITI
Le attività sono utili, ma fino ad un certo punto. Servono per aiutare i casi più gravi, ma dopo un pò dovete impegnarvi voi.
Dovete mettervi alla prova, osare.
Ad esempio, per imparare ad approcciare le ragazze, fate un viaggio a Parigi, tanto non vi conosce nessuno,andate in discoteca, e iniziate a provarci, anche nel modo più imbranato, con le ragazze. Stando in un posto di sconosciuti avrete meno timore di figuracce, vi peserà meno il giudizio degli altri, e potrete "allenare", facendo esperienza, la vostra capacità di socializzare.
Con il tempo, come una persona che corre piano piano si fa il fiato, voi vi abituerete a stare con le persone. Questo è uno sfrozo che dura tutta la vita, ma pensate questo: più vai avanti, più è facile.
E' un circolo virtuoso. Più stai bene, più vorresti stare bene e t'impegni, e impegnandoti stai sempre più bene.


Ci sarabbero altre cose, ma queste sono le pù importanti, e mi voglio fermare qui. Vediamo un pò che ne pensate.

:wink: tutti i miei pensieri combaciano con i tuoi...anche le metafore mi son piaciute molto...
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