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Vecchio 26-07-2024, 15:36   #1
Esperto
L'avatar di Locharb
 

Buongiorno, da persona che soffre di ansia sociale, scontrandomi spesso nella vita di tutti i giorni, e specialmente nel luogo di lavoro (in cui siamo costretti a stare), con situazioni sociali più o meno impegnative, spesso mi domando ciclicamente perché io non riesca ormai da anni , da decenni anzi, a dialogare serenamente con altre persone, perché non riesca a interagire con naturalezza come fanno tutti gli altri, e perché se devo parlare con il mio capo ad esempio, o il mio superiore, proprio non riesco, e passano giorni ma io ho un blocco, come se fossi davanti a un muro invalicabile , non ci parlo, non riesco a parlarci. Perché? Perché proprio a me questa croce, e perché negli anni nulla è cambiato?
Vecchio 26-07-2024, 15:39   #2
Esperto
L'avatar di muttley
 

Hai fatto qualcosa per andare a fondo della tua ansia sociale e indagarne le possibili cause primigenie? Non credere a chi ti dice che è qualcosa di genetico perché non lo è, o almeno nessuno è stato ancora in grado di dimostrare la natura innata di questo disturbo.
Vecchio 26-07-2024, 15:53   #3
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Anche io soffro di ansia sociale, il motivo per cui non riesci a dialogare potrebbe essere legato a questi elementi:

- si parla del luogo di lavoro, quindi hai una reputazione da difendere, intendo dire che nel lavoro ognuno ha un ruolo, una certa competenza, valore, posizione gerarchica

- hai dei pensieri negativi su te stesso e quando ti confronti con gli altri è come se trasferissi nel cervello degli altri i tuoi stessi pensieri (come se gli altri stessero pensando di te ciò che dici tu)

- il capo è una figura di autorità quindi ti preoccupa esporre eventuali punti deboli in sua presenza, perché temi che ciò avrebbe conseguenze negative

Ho letto parecchio su questo argomento perché anche io avevo bisogno di risolvere questa cosa, in passato ero bloccatissima, e in base a quello che racconti mi sembra che tu metta molto in pratica senza accorgerti la cosiddetta "lettura della mente".
Vecchio 26-07-2024, 17:03   #4
Intermedio
L'avatar di timewave
 

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Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
Anche io soffro di ansia sociale, il motivo per cui non riesci a dialogare potrebbe essere legato a questi elementi:

- si parla del luogo di lavoro, quindi hai una reputazione da difendere, intendo dire che nel lavoro ognuno ha un ruolo, una certa competenza, valore, posizione gerarchica

- hai dei pensieri negativi su te stesso e quando ti confronti con gli altri è come se trasferissi nel cervello degli altri i tuoi stessi pensieri (come se gli altri stessero pensando di te ciò che dici tu)

- il capo è una figura di autorità quindi ti preoccupa esporre eventuali punti deboli in sua presenza, perché temi che ciò avrebbe conseguenze negative

Ho letto parecchio su questo argomento perché anche io avevo bisogno di risolvere questa cosa, in passato ero bloccatissima, e in base a quello che racconti mi sembra che tu metta molto in pratica senza accorgerti la cosiddetta "lettura della mente".
Sei riuscita a sbloccarti? Come?
Vecchio 26-07-2024, 17:22   #5
Esperto
L'avatar di Trinacria
 

Anche a me capita la stessa cosa. L'ho sempre considerata timidezza ma non so se sia la causa corretta o se si tratta di una vera e proprio ansia sociale.
Devo dire che con gli anni è leggermente migliorata ma sono ancora ben lontana dal superare il problema.
Mi capita soprattutto quando ho bisogno di qualcosa o se devo chiedere un'informazione. In questi casi faccio veramente fatica e mi è capitato spesso di rinunciare pur di non dover parlare. A volte, purtroppo, ho fatto anche qualche danno per non chiedere.
Vecchio 26-07-2024, 17:30   #6
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da timewave Visualizza il messaggio
Sei riuscita a sbloccarti? Come?
Rispetto ad anni fa sto molto meglio, tante cose le ho capite e parzialmente risolte leggendo vari libri sulla psicologia, sia libri di auto - aiuto, sia testi tecnici.

Ho iniziato per curiosità a leggere un libro sull'ansia (su cosa si basa, che meccanismi ha), e ho continuato, quando trovavo cose interessanti, perché vedevo che raccogliere informazioni aveva effetti positivi. È stata una cosa molto graduale ma ne ho avuto beneficio.

Ho detto "parzialmente risolte" perché a chiunque può capitare la giornata storta dove gli sembra di fare passi indietro o fa casino (capita anche a chi non soffre di particolari disturbi, figuriamoci), ma in generale il miglioramento c'è. Più raccogli informazioni, più spazio togli al dubbio, più ti conosci, meglio ti gestisci.
Vecchio 26-07-2024, 17:40   #7
Intermedio
L'avatar di timewave
 

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Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
Rispetto ad anni fa sto molto meglio, tante cose le ho capite e parzialmente risolte leggendo vari libri sulla psicologia, sia libri di auto - aiuto, sia testi tecnici.

Ho iniziato per curiosità a leggere un libro sull'ansia (su cosa si basa, che meccanismi ha), e ho continuato, quando trovavo cose interessanti, perché vedevo che raccogliere informazioni aveva effetti positivi. È stata una cosa molto graduale ma ne ho avuto beneficio.

Ho detto "parzialmente risolte" perché a chiunque può capitare la giornata storta dove gli sembra di fare passi indietro o fa casino (capita anche a chi non soffre di particolari disturbi, figuriamoci), ma in generale il miglioramento c'è. Più raccogli informazioni, più spazio togli al dubbio, più ti conosci, meglio ti gestisci.
Leggendo e basta o facendo anche esercizi? Anch'io ho letto un paio di libri di auto-aiuto (probabilmente uno dei più famosi, ovvero Feeling Good e Feeling Great di Burns) e l'autore sottolinea come sia possibile in certi casi ottenere risultati da soli tramite la pura "biblioterapia" ma solo se effettivamente si fanno gli esercizi, non leggendo e basta. Gli esercizi sono sia di tipo cognitivo ma anche (soprattutto, nel caso dell'ansia sociale) sono comportamentali.

Io stesso mi sono reso conto che, ben prima di essere entrato in contatto con le idee della terapia cognitivo-comportamentale, negli anni sono migliorato e mi sono sbloccato semplicemente esponendomi a ciò che mi metteva ansia. Ad esempio, a lavoro mi è capitato di dover parlare a una platea di persone, e questa cosa mi metteva un'ansia terribile: mi tremava la voce, il giorno in cui avevo l'intervento non riuscivo a fare nient'altro se non pensare a quello, ecc; a forza di essere messo nella condizione di dover parlare a tante persone, ora l'ansia riesco a gestirla molto meglio e non mi trema più la voce o mi manca il respiro quando parlo.
Vecchio 26-07-2024, 17:47   #8
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da timewave Visualizza il messaggio
Leggendo e basta o facendo anche esercizi? Anch'io ho letto un paio di libri di auto-aiuto (probabilmente uno dei più famosi, ovvero Feeling Good e Feeling Great di Burns) e l'autore sottolinea come sia possibile in certi casi ottenere risultati da soli tramite la pura "biblioterapia" ma solo se effettivamente si fanno gli esercizi, non leggendo e basta. Gli esercizi sono sia di tipo cognitivo ma anche (soprattutto, nel caso dell'ansia sociale) sono comportamentali.

Io stesso mi sono reso conto che, ben prima di essere entrato in contatto con le idee della terapia cognitivo-comportamentale, negli anni sono migliorato e mi sono sbloccato semplicemente esponendomi a ciò che mi metteva ansia. Ad esempio, a lavoro mi è capitato di dover parlare a una platea di persone, e questa cosa mi metteva un'ansia terribile: mi tremava la voce, il giorno in cui avevo l'intervento non riuscivo a fare nient'altro se non pensare a quello, ecc; a forza di essere messo nella condizione di dover parlare a tante persone, ora l'ansia riesco a gestirla molto meglio e non mi trema più la voce o mi manca il respiro quando parlo.
Ah sì certo, sia leggendo che mettendo in pratica le strategie suggerite e facendo gli esercizi/esponendomi alle situazioni temute.
Se ti interessa a me sono stati utili i libri di Giorgio Nardone e alcuni libri della casa editrice Centro Studi Erickson, e ce ne saranno tanti altri se si cerca in giro.
Ringraziamenti da
timewave (26-07-2024)
Vecchio 26-07-2024, 18:02   #9
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Il dialogo con i superiori è reso difficile dal fatto che partendo da una base di incapacità di controllare le azioni e i pensieri altrui, con questi soggetti un discorso non può far altro che dare motivo a questi di decidere sul tuo futuro.
Se fai loro un'impressione negativa te la faranno pagare perché sono nella posizione di farlo.
Cosa che normalmente non sono i parigrado, anche se poi ci sono dei confini non così netti.
Vecchio 26-07-2024, 18:32   #10
Esperto
L'avatar di cosechenonho
 

Quote:
Originariamente inviata da Locharb Visualizza il messaggio
Buongiorno, da persona che soffre di ansia sociale, scontrandomi spesso nella vita di tutti i giorni, e specialmente nel luogo di lavoro (in cui siamo costretti a stare), con situazioni sociali più o meno impegnative, spesso mi domando ciclicamente perché io non riesca ormai da anni , da decenni anzi, a dialogare serenamente con altre persone, perché non riesca a interagire con naturalezza come fanno tutti gli altri, e perché se devo parlare con il mio capo ad esempio, o il mio superiore, proprio non riesco, e passano giorni ma io ho un blocco, come se fossi davanti a un muro invalicabile , non ci parlo, non riesco a parlarci. Perché? Perché proprio a me questa croce, e perché negli anni nulla è cambiato?
Sono anche le esperienze vissute a renderci così, l’ambiente influisce in un modo o in un altro, poi avete tutti/e un capo a lavoro con cui avete problemi… e in questo io non mi riconosco a essere sincera… ma proprio che farei fatica a chiamarlo capo… ma qui andiamo ot… non c’è proprio niente che ti consoli nella vita?
Vecchio 26-07-2024, 19:06   #11
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Io non ho ansia generalizzata, diciamo che l'ansia può comparire a seconda delle persone e delle situazioni in cui mi trovo.
Alcune persone mi rendono più ansioso mentre altre meno ma non saprei dire perché, è una cosa che provo "a pelle".
Poi come dice cosechenonho dipende senza dubbio dalle esperienze vissute, per me sono state importanti sia quelle che anche l'aver suonato e fatto scuola di musica fin da piccolo.
Aver fatto fin da piccolo esibizioni davanti un pubblico credo mi abbia aiutato molto sotto quell'aspetto infatti non ho mai avuto ansia a salire su un palco e suonare mentre ne avevo di più nell'interagire con altre persone, sembra strano ma è così.
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