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Buonasera a tutti. Siamo in un posto dove è possibile dire quello che pensiamo ma, soprattutto, mostrarci per quello che siamo per cui non dobbiamo avere paura a dire ciò che proviamo, le cose che ci fanno male, come vorremmo essere, cos'è che non ci va bene degli altri, ecc.
Tempo fa non era così. Chi aveva dei "problemi" si sentiva davvero solo perchè non riusciva a condividerli. Ora è diverso. Condividiamo, lasciamoci andare, almeno qui non cerchiamo di non avere freni, diciamo la nostra e, se c'è qualcuno che, leggendo qualche post, ha intenzione di deridere, cerchi di cambiare luogo. Inizio io a dire cosa penso che mi turbi in questo momento.

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Mi chiamo Luigi, ho 43 anni ed ho avuto la fortuna di trovare lavoro 3 anni fa.
Non sono stato mai un estroverso. Si, forse in pochi momenti della mia vita lo sono sembrato, ma credo che, in quei momenti, mi comportavo in un certo modo sempre per tenere lontano gli altri da me. Ero simpatico, avevo la battuta pronta, volevo farmi accettare, insomma.
Questo, però, solo poche volte rispetto la durata della mia vita.
Non so perchè, sto attraversando un periodo davvero brutto.
Non voglio dare la colpa a qualcuno perchè credo che le cose dipendano sempre da come siamo fatti e dal nostro modo di reagire.
C'è una collega che agli occhi degli altri fa sempre la simpatica che, in un paio di episodi, ha mostrato di essere una gran cafona rispondendomi (anzi, trattandomi) male. Il fatto è che non ho reagito e mi sono tenuto tutto dentro.
Ora, a lavoro, sto cercando di non considerarla più di tanto ma, purtroppo, vivo il senso di colpa. Mi sembra di starmi comportando male e mi ha dato fastidio sapere da un' altra collega che lei ha detto "io Luigi lo vedo strano, non scherza più come prima". Insomma, di cose da scrivere ne avrei tante ma non so se leggereste tutto per cui, magari, continuo dopo.
Grazie per aver letto