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19-08-2017, 23:34
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#1
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 14
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Ciao ragazzi.
Vi faccio una brevissima introduzione: dopo aver passato quasi tutti i miei "twenties" tra fallimenti universitari e lavorativi (che sono fattori che hanno inciso molto nella mia depressione), poco più di un anno fa sono partito e son riuscito a trovare un lavoro. Senza entrare troppo nei dettagli diciamo che lavoro in cucina.
Mi hanno fatto un contratto part-time come apprendista, ma ho sempre fatto orario full time (di inverno mi capitava anche di fare anche 12 ore a volte) e ricevo solo la paga part-time senza extra. Sì, è sfruttamento, lo so. Ma mi ero ripromesso che per un anno avrei stretto i denti e avrei accettato qualsiasi tipo di lavoro, perché la mia situazione era disperata.
Tra l'altro sono affiancato da un superiore (siamo solo in 2 in cucina) che dovrebbe essere anche colui che dovrebbe insegnarmi il mestiere, che è una persona molto problematica. Tramite altri (e lui stesso si è lasciato sfuggire qualcosa) ho saputo che ha qualche problema con l'alcol e anche qualcos'altro, è ultra scorbutico nonostante sia relativamente giovane, si contraddice continuamente, supera paletti che non dovrebbe superare neanche per sogno (neanche un superiore di lavoro) e tira in ballo cose anche personali per mettermi sotto pressione. Finora ho avuto un atteggiamento molto passivo, e credo che anche per questo abbia superato dei limiti... e questo è indice di persona vigliacca che approfitta del più debole.
Cosa ancora più importante è che non mi insegna neanche come dovrebbe, tutte le cose che ho imparato le ho imparate guardando o a suon di urla, parolacce e insulti, facendomi pure sentire un incapace.
Intanto però son rimasto 2 settimane completamente da solo senza di lui a gestire la baracca (credo neanche questo sia legale), quindi significa che forse così incapace non sono... e avevo cominciato da zero.
Il punto è che se smetto di farmi mettere i piedi in testa, cosa di cui sarei capace, me ne dovrò andare. Non esiste proprio una condizione in cui io reagisco e tutto magicamente diventa in equilibrio e io e lui possiamo "convivere" nell'ambiente lavorativo.
Io penso che quest'anno in cui mi sono fatto il culo e sono stato in un ambiente psicologicamente insano di certo non abbia fatto bene alla salute.
Mi sono uscite pure delle zone ruvide nella schiena e nel petto... dai sintomi potrebbe essere dermatite da stress ma non ho sentito un parere medico per conferma. Sta di fatto che non mi era mai successa una cosa del genere e che sta passando dopo una settimana di ferie.
La mia paura è che non riesca più a trovare un nuovo posto avendo solamente un anno di esperienza e avendo quasi raggiunto i 30 anni. Ma è anche vero che non posso permettere al mio fisico e alla mia mente di fare un altro anno così.
Cosa fareste al posto mio? Grazie ragazzi
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20-08-2017, 00:02
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Mi sono ritrovato tantissimo in quello che hai scritto, situazione praticamente identica alla mia dell'ultimo anno (anch'io vado per i 30 e ho mollato la magistrale a pochi esami dalla fine lol). Son durato due mesi (il primo lavoro in questo campo dopo cinque mesi di lavoro gratis in altri posti e quasi un anno di corso più o meno inutile): mi ha praticamente "costretto" a licenziarmi perché mi impediva di lavorare (e quindi di imparare e migliorare, perché l'avrei potuto sostituire con la sufficiente esperienza, visto che stava sul cazzo a tutti, ma portava avanti la baracca da sottopagato). Avrei potuto "soffiare" il posto ad un altro collega perché, nonostante la poca esperienza, nelle sue mansioni ero più bravo e più veloce di lui, ma visto che mi aveva avvertito della situazione ed ha sempre provato ad aiutarmi non me la sono sentita di fargli questo torto, nonostante il titolare mi avesse fatto intuire che volendo c'era questa possibilità. Inutile dire che son ripiombato nell'evitamento lavorativo e ho la paura fottuta che in ogni posto in cui possa capitare si ripresenti la stessa dinamica (sono letteralmente ossessionato dagli ultimi giorni di lavoro e dalle cose che mi diceva, ci penso ogni giorno ormai da giugno, è un sottofondo costante), che indirettamente imputo ai miei stati ansiosi e alla mia incapacità di rispondere a tono senza compromettere la mia posizione. Scommetto che tutti ti dicono (se hai avuto modo di parlarne con qualcuno): "il mondo del lavoro è così , tocca adattarsi, è pieno di stronzi e blablabla" quando da fuori non riescono a comprendere che in certi ambienti le cose stanno esattamente come hai descritto in questo passaggio:
Il punto è che se smetto di farmi mettere i piedi in testa, cosa di cui sarei capace, me ne dovrò andare. Non esiste proprio una condizione in cui io reagisco e tutto magicamente diventa in equilibrio e io e lui possiamo "convivere" nell'ambiente lavorativo.
Sinceramente non so cosa fare, perché, sempre come hai scritto tu, mi ripresenterei da un'altra parte sempre con un'esperienza "incompleta", dovrei riprendere la velocità,insomma ripartirei sempre da apprendista e non da professionista ecc.ecc. ...ovviamente più tempo passa e peggio è.
Al posto tuo, l'unico consiglio che mi viene da darti, visto che sei stato in grado di portare avanti il lavoro senza di lui, è quello di far capire al titolare che non è indispensabile ed è solo un piantagrane, insomma farlo licenziare e prendere il suo posto. Quello che non son riuscito a fare io, ma che avrei potuto e dovuto se fossi stato meno ansioso e mi avesse dato il tempo di diventare abbastanza svelto (cosa che sarebbe stata cmq difficilissima anche senza tutte ste turbe mentali, data la differente esperienza nel campo, non l'avrei mai potuto sostituire in meno di un paio d'anni credo, cosa impossibile visto che ha fatto scappare gente anche più brava di lui).
Ho scritto in maniera un po' confusa spero si capisca...
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 20-08-2017 a 00:39.
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20-08-2017, 00:10
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Aggiungo che psicologicamente mi sento molto meglio ora rispetto a quando lavoravo, ma è un benessere fittizio, perché fondato su una situazione non sostenibile a lungo e nemmeno a medio termine (in più sono ri-sprofondato in zona comfort) .... diciamo che stringendo la cinghia al massimo ho qualche mese di autonomia e poi boh!
Aggiungo anche che non posso più tornare in terapia nonostante avessi trovato un ottimo terapeuta che mi ha aiutato a mettere in moto questo processo di cambiamento iniziato un anno e mezzo fa (dopo quattro anni di evitamento e vita da quasi recluso), perché sull'onda del periodo positivo che si era innescato ho fatto il passo più lungo della gamba per raggiungere una totale indipendenza e al momento non me lo posso assolutamente permettere perché con quei soldi ci pago l'affitto, e tornare dai miei non se ne parla, in quanto fonte primaria dei miei problemi, e prima di andare via da casa (ri-tornare via in realtà) sono arrivato ai ferri corti con tutti.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 20-08-2017 a 00:49.
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20-08-2017, 00:22
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: lombardia
Messaggi: 9,514
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Se hai resistito un anno intero direi hai dato abbastanza. Prova reagire, se perdi lavoro così non avrai molto da rimpiangere..
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20-08-2017, 00:43
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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ma il titolare che fa dorme?
Se è un lavoro in cucina si tratterà di ristorazione che nel 90% dei casi è familiare o semifamiliare. Quindi non c'è una grossa separazione tra padrone e dipendente e c'è sicuramente modo di farlo sapere a qualcuno della "dirigenza", anche a quattrocchi ed in via informale.
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20-08-2017, 01:03
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#6
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Al posto tuo, l'unico consiglio che mi viene da darti, visto che sei stato in grado di portare avanti il lavoro senza di lui, è quello di far capire al titolare che non è indispensabile ed è solo un piantagrane, insomma farlo licenziare e prendere il suo posto.
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Non è possibile, io sono comunque un apprendista con un solo anno di esperienza, lui invece è nel mestiere da più di 10 anni.
Aggiungi il fatto che il titolare conosce benissimo la situazione... pensa che in passato l'ha pure licenziato a causa di un litigio tra di loro...
Forse avrei dovuto specificare che il fatto che mi son fatto 15 giorni da solo non significa che potrei prendere il suo posto o che sono competente quanto lui. Intendevo dire che evidentemente non sono un incapace come volevano farmi credere (anche per il solo fatto di avermi assegnato tale compito... non ero solo per un improvviso imprevisto... perché l'altro potesse farsi delle vacanze extra ). Ma ancora non so fare tutto, ci sono cose specifiche che da apprendista avrei ancora bisogno di imparare.
@S.Marco91
no, non c'è alcuna parentela tra il titolare e il mio collega, ma si conoscono da tanti anni. Come ho detto sopra il titolare conosce bene l'attuale situazione.
grazie per le risposte ragazzi, domani risponderò ancora più nel dettaglio ad alcune cose, anche perché mi interessano anche le vostre esperienze.
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20-08-2017, 01:06
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Ok, ho capito il punto. Come ben saprai i titolari amano chi si fa il culo come un mulo da sottopagato, anche dovesse essere il cagacazzi planetario N.1. Probabilmente non trova qualcuno altrettanto competente da pagare così poco e si tiene quello a discapito di tutti (almeno dove stavo io questa era la situazione...) madonnina che mondo
A questo punto non saprei proprio cosa consigliarti, forse inizierei a guardarmi intorno, un anno di esperienza non sarà tanto ma se riesci a mantenere una certa continuità magari non sarebbe impossibile reinserirsi da qualche altra parte senza patire troppo.
Prova a informarti se hai maturato contributi sufficienti per la disoccupazione, anche se immagino che col contratto part time risulti ben poco...
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 20-08-2017 a 01:14.
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20-08-2017, 01:50
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da GreenFox
Non è possibile, io sono comunque un apprendista con un solo anno di esperienza, lui invece è nel mestiere da più di 10 anni.
Aggiungi il fatto che il titolare conosce benissimo la situazione... pensa che in passato l'ha pure licenziato a causa di un litigio tra di loro...
Forse avrei dovuto specificare che il fatto che mi son fatto 15 giorni da solo non significa che potrei prendere il suo posto o che sono competente quanto lui. Intendevo dire che evidentemente non sono un incapace come volevano farmi credere (anche per il solo fatto di avermi assegnato tale compito... non ero solo per un improvviso imprevisto... perché l'altro potesse farsi delle vacanze extra ). Ma ancora non so fare tutto, ci sono cose specifiche che da apprendista avrei ancora bisogno di imparare.
@S.Marco91
no, non c'è alcuna parentela tra il titolare e il mio collega, ma si conoscono da tanti anni. Come ho detto sopra il titolare conosce bene l'attuale situazione.
grazie per le risposte ragazzi, domani risponderò ancora più nel dettaglio ad alcune cose, anche perché mi interessano anche le vostre esperienze.
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se sei li per imparare va bene nel caso di:
1) vuoi coltivare una carriera da chef di buon livello
2) aprire una tua attività col tempo.
altrimenti, se è solo per avere un posto di lavoro di qualsivoglia tipo, scappa. Scappa per l'amor di dio. Scappa, te lo dico da figlio di titolare. Scappa tu che puoi. Fallo finché sei in tempo.
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20-08-2017, 03:04
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,240
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Lascia perdere quel lavoro, ora hai esperienza di cucina e puoi fare un corso serale di cuoco e lavorare in altra parte.
Ho amici indiani che lavorano tutti nei ristoranti e si portano a casa anche 1300/1500 al mese !
La ristorazione è un settore sempre in sviluppo pur essendoci una forte concorrenza.
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20-08-2017, 04:17
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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E' da un'ora e mezza che mi rigiro nel letto ripensando a questa discussione e mi è venuta un'angoscia incredibile, mi è passato il sonno solo immaginandomi certe situazioni, che fondamentalmente sono il pane quotidiano in certi ambienti lavorativi (per non dire quasi tutti), mi son fatto venire quasi la tachicardia. I.o.n.o.n.s.o.c.o.m.e.f.a.r.e.
La beffa è che io per la cucina sono pure portato...potrei diventare anche molto bravo se solo non fosse un ambiente pieno di isterici pazzi che vanno avanti sfogandosi sugli altri per gestire il loro di stress.
Ragazzi sul serio, potrei rivivere mille volte i CC che ti bussano alla porta alle 6 di mattina più tranquillamente (si fa per dire) che subire certe umiliazioni a cui uno dovrebbe fare il callo nell'ambiente di lavoro.
E' come se dalle scuole fino a che uno crepa tutto quello che insegnassero sia: impara a subire,impara a subire..., in salsa diversa ma la storia è sempre la stessa,boh è un incubo.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 20-08-2017 a 04:38.
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20-08-2017, 22:32
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#11
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
se sei li per imparare va bene nel caso di:
1) vuoi coltivare una carriera da chef di buon livello
2) aprire una tua attività col tempo.
altrimenti, se è solo per avere un posto di lavoro di qualsivoglia tipo, scappa. Scappa per l'amor di dio. Scappa, te lo dico da figlio di titolare. Scappa tu che puoi. Fallo finché sei in tempo.
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devo essere sincero, non ho la passione per questo lavoro (anche se non lo odio) e l'ho scelto prima di tutto perché ho voluto buttarmi in un lavoro che non conoscesse crisi.
ora immagino che mi dirai di scappare ancora più veloce
Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
E' da un'ora e mezza che mi rigiro nel letto ripensando a questa discussione e mi è venuta un'angoscia incredibile, mi è passato il sonno solo immaginandomi certe situazioni, che fondamentalmente sono il pane quotidiano in certi ambienti lavorativi (per non dire quasi tutti), mi son fatto venire quasi la tachicardia. I.o.n.o.n.s.o.c.o.m.e.f.a.r.e.
La beffa è che io per la cucina sono pure portato...potrei diventare anche molto bravo se solo non fosse un ambiente pieno di isterici pazzi che vanno avanti sfogandosi sugli altri per gestire il loro di stress.
Ragazzi sul serio, potrei rivivere mille volte i CC che ti bussano alla porta alle 6 di mattina più tranquillamente (si fa per dire) che subire certe umiliazioni a cui uno dovrebbe fare il callo nell'ambiente di lavoro.
E' come se dalle scuole fino a che uno crepa tutto quello che insegnassero sia: impara a subire,impara a subire..., in salsa diversa ma la storia è sempre la stessa,boh è un incubo.
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E mo mi fai sentire in colpa per aver aperto il topic però!
E' assurdo che un clima del genere sia così comune in questi posti... come se la situazione occupazionale agghiacciante del nostro paese non bastasse.
Però devo dire che prima di trovare il lavoro avevo fatto uno stage in un'altra azienda, molto più grande e in cui in laboratorio lavoravano una decina di persone, e l'ambiente era molto più rilassato. Pochissimi litigi, niente urla. L'unica eccezione era quando arrivava il principale che era veramente una testa calda e trattava parecchio male i dipendenti ma accadeva di rad, non c'era costantemente quella nebbia di nervosismo che si trova solitamente.
Evidentemente bisogna avere molta fortuna.
Comunque domani ricomincio a lavorare dopo il brevissimo periodo di ferie... non so veramente come comportarmi. Continuare a subire cazzate significherebbe fare del male a sé stessi
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20-08-2017, 22:48
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da GreenFox
devo essere sincero, non ho la passione per questo lavoro (anche se non lo odio) e l'ho scelto prima di tutto perché ho voluto buttarmi in un lavoro che non conoscesse crisi.
ora immagino che mi dirai di scappare ancora più veloce
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allora scappa più veloce della luce
dico sul serio.
una volta un anziano ex ristoratore mi disse: "questo è il mestiere più brutto che esista, peggio di una condanna a morte, non ho mai preso giovani a lavorare apposta perché non si facessero false illusioni su questo mestiere"
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20-08-2017, 23:13
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#13
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 14
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Madò... andiamo bene. C'ho una carica per domani...
Ma quindi anche tu, da figlio di titolare, lavori in questo settore ho capito bene?
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21-08-2017, 00:15
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Quote:
E mo mi fai sentire in colpa per aver aperto il topic però!
E' assurdo che un clima del genere sia così comune in questi posti... come se la situazione occupazionale agghiacciante del nostro paese non bastasse.
Però devo dire che prima di trovare il lavoro avevo fatto uno stage in un'altra azienda, molto più grande e in cui in laboratorio lavoravano una decina di persone, e l'ambiente era molto più rilassato. Pochissimi litigi, niente urla. L'unica eccezione era quando arrivava il principale che era veramente una testa calda e trattava parecchio male i dipendenti ma accadeva di rad, non c'era costantemente quella nebbia di nervosismo che si trova solitamente.
Evidentemente bisogna avere molta fortuna.
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Ma figurati , anzi mi ha fatto sentire un po' più compreso era più una riflessione personale, perché leggendo la tua esperienza e conoscendo persone che si sono trovate nella stessa situazione tutt'oggi, pur avendo formazione alberghiera ed esperienza decennale,sono in preda allo sconforto più nero.
Io non dubito che posti dove si possa lavorare in un clima un po' più sereno esistano, ma dubito fortemente di riuscire a trovarne uno prima di aver perso tutte le energie e la motivazione, qui sta il blocco.
Se avessi sufficiente manualità/velocità e sicurezza in me stesso non mi peserebbe il fatto di licenziarmi o farmi licenziare appena inizia a tirare un'aria strana e cercare immediatamente da un'altra parte, purtroppo mi hanno tagliato le gambe subito, trovandomi a lavorare in un posto dove si sono realizzate TUTTE le situazioni che ho paventato e che mi bloccavano da molto PRIMA di cimentarmi in questa impresa. Come dire, quello che succede ad un paranoico quando scopre che tutte le sue paranoie sono veramente vere e fondate.
Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
allora scappa più veloce della luce
dico sul serio.
una volta un anziano ex ristoratore mi disse: "questo è il mestiere più brutto che esista, peggio di una condanna a morte, non ho mai preso giovani a lavorare apposta perché non si facessero false illusioni su questo mestiere"
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Sembra quasi quello che mi disse il titolare del primo posto dove sono stato (come stagista), mi chiese se veramente volessi fare quello di mestiere e a mia risposta affermativa (e che gli potevo dire?) mi disse (testuali parole): "tu non sai cosa in cosa ti stai mettendo".
Ma uno che deve fare?
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 21-08-2017 a 00:18.
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21-08-2017, 00:49
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Domanda forse banale ma doverosa: in questo anno di lavoro e sofferenza, hai provato a cercare altro?
Le condizioni in cui stai lavorando non sono accettabili (ma nemmeno lontanamente)... Però posso capire l'importanza di fare esperienza e su questo ti do ragione.
Ma non puoi arrivare al punto di rovinarti la salute e, in questo caso, l'unica vera soluzione mi sembra quella di trovare un altro lavoro.
La cosa migliore è cercarlo mentre stai ancora lavorando, perché lo fai con meno fretta, meno pressione, meno "disperazione".
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21-08-2017, 02:46
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Sembra quasi quello che mi disse il titolare del primo posto dove sono stato (come stagista), mi chiese se veramente volessi fare quello di mestiere e a mia risposta affermativa (e che gli potevo dire?) mi disse (testuali parole): "tu non sai cosa in cosa ti stai mettendo".
Ma uno che deve fare?
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i miei hanno passato tutta l'infanzia e l'adolescenza a dirmi che non dovevo fare qual mestiere, salvo pretendere aiuto tutte le domeniche e le estati, martoriandomi le p.alle con scuola e università, ed oggi a 2 esami dalla fine della magistrale vorrebbero che portassi avanti la loro attività perché "è sicura".
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21-08-2017, 02:50
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#17
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
i miei hanno passato tutta l'infanzia e l'adolescenza a dirmi che non dovevo fare qual mestiere, salvo pretendere aiuto tutte le domeniche e le estati, martoriandomi le p.alle con scuola e università, ed oggi a 2 esami dalla fine della magistrale vorrebbero che portassi avanti la loro attività perché "è sicura".
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Beh, i tempi son cambiati rapidissimamente, su questo tutti i torti non hanno...certo, immagino dia molto fastidio, per usare un eufemismo.
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21-08-2017, 11:21
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Beh, i tempi son cambiati rapidissimamente, su questo tutti i torti non hanno...certo, immagino dia molto fastidio, per usare un eufemismo.
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Be non tanto rapidissimamente he, una 10ina d'anni ci sono voluti.
Nella prospettiva dell'uomo medio hanno ragione. Il problema è che l'aver raggiunto una buona posizione economica e gli anni di lavoro fatti non sono serviti a nulla, visto che noi figli siamo sempre stati molto meno liberi di tutti gli altri.
A saperlo prima avrei c.azzeggiato, come molti figli di commercianti e imprenditori, dai 15 ai 30 anni e la mia vita avrebbe peso una piega molto migliore.
Ed in tutto questo considera che rinfacciano sempre "he ma se ti fossi trovato un altro lavoro..." "eh ma se..." "eh hai visto il figlio di..."
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21-08-2017, 20:18
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#19
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
Domanda forse banale ma doverosa: in questo anno di lavoro e sofferenza, hai provato a cercare altro?
Le condizioni in cui stai lavorando non sono accettabili (ma nemmeno lontanamente)... Però posso capire l'importanza di fare esperienza e su questo ti do ragione.
Ma non puoi arrivare al punto di rovinarti la salute e, in questo caso, l'unica vera soluzione mi sembra quella di trovare un altro lavoro.
La cosa migliore è cercarlo mentre stai ancora lavorando, perché lo fai con meno fretta, meno pressione, meno "disperazione".
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Ogni tanto ho controllato qualche annuncio, ma niente più. Non sono andato fisicamente a consegnare cv da nessuna parte.
Anche per via degli orari che faccio...
Comincio alle 5 del mattino(vabbe, ormai lo dico, si tratta di un laboratorio di pasticceria) quando mi va bene finisco alle 13 30 o 14. Torno a casa, mangio e crollo nel letto per circa 4 ore. Mi sveglio verso le 18/19 (orario di certo non ideale per cercare lavoro), trascorro quel po' di ore libere per "vivere" e mi rimetto a dormire per risvegliarmi alle 4.
Mi sa che nel mio caso dovrei proprio staccare per dedicarmi alla ricerca di un altro posto
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21-08-2017, 22:20
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Quote:
Originariamente inviata da GreenFox
Ogni tanto ho controllato qualche annuncio, ma niente più. Non sono andato fisicamente a consegnare cv da nessuna parte.
Anche per via degli orari che faccio...
Comincio alle 5 del mattino(vabbe, ormai lo dico, si tratta di un laboratorio di pasticceria) quando mi va bene finisco alle 13 30 o 14. Torno a casa, mangio e crollo nel letto per circa 4 ore. Mi sveglio verso le 18/19 (orario di certo non ideale per cercare lavoro), trascorro quel po' di ore libere per "vivere" e mi rimetto a dormire per risvegliarmi alle 4.
Mi sa che nel mio caso dovrei proprio staccare per dedicarmi alla ricerca di un altro posto
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Premessa: non prendere a male il mio post, cerco solo di darti una mano ad analizzare la situazione, non voglio metterti pressione, nè giudicare.
Ti dirò, gli orari che fai sono piuttosto ideali, invece, per cercare un altro lavoro.
Mi spiego. Io, ad esempio, lavoro con orari da ufficio, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18.30 + 40-45minuti di viaggio. Di conseguenza, se voglio andare ad un colloquio, devo necessariamente prendermi dei permessi.
Con i tuoi orari, invece, hai tutto il pomeriggio a disposizione in un eventuale giorno in cui hai un colloquio.
Del resto, non lo devi fare tutti i giorni, eh...
Puoi sfruttare una mezz'oretta ogni sera per cercare su internet/giornali e, nel momento in cui trovi qualcosa di interessante, puoi inviare un'email o chiamare il giorno dopo appena rientrato dal lavoro.
Il giorno in cui hai un colloquio, puoi leggermente modificare le tue abitudini.
Del resto, normalmente una persona dorme 7 ore a notte e sta sveglia le altre 17. Quindi, svegliandoti alle 4, potresti tirare le 21.
Mi rendo conto che non siano orari comodi, però è anche vero che non andresti tutti i giorni a fare i colloqui o a consegnare CV... fosse anche 1 ogni 2 settimane, a mio avviso sarebbe un'eccezione gestibile.
Oppure, non ti capita mai di avere il giorno di riposo in settimana?
Di solito le pasticcerie lavorano molto anche nel weekend e può capitare di essere liberi in giorni più "tranquilli"...
Come ti dicevo, prendi questo mio post come quello di un osservatore esterno che, sulla base di quello che hai raccontato, cerca di vedere spiragli che magari dal tuo punto di vista è difficile intravedere.
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