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Originariamente inviata da Hor
Sempre pensato e ho anche ottenuto conferme in àmbiti che conosco bene: più che la competenza conta soprattutto la capacità di costruirsi una rete sociale. Puoi essere un genio di altissimo livello, ma se non hai le famigerate capacità sociali, faticherai dieci, cento, mille volte di più di una persona "normale" per vederle riconosciute.
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In parte è vero, ma secondo me bisogna anche stare attenti dal non farsi prendere troppo da questi discorsi, perché degenerare nel (narci)vittimismo è un attimo: il
dieci, cento, mille a me sembra indice di uno scivolamento di questo genere.
Uno può essere un genio di altissimo livello
per conto suo ma totalmente sconosciuto, e questo allo stato attuale non lo vieta nessuno a nessuno: però nel momento in cui il genio aspira anche a veder
riconosciute le sue competenze, ciò significa che costui desidera mettersi in relazione con un contesto, ed anche questo richiede una competenza, sociale per l' appunto.
Poi se vogliamo fare il discorso che oggigiorno, specialmente in determinati ambiti, pare contare più il fumo che l' arrosto ok, sono d' accordo eh.
Ma anche nel racconto dell' op, a quanto si capisce, non è che a venir promosso al ruolo di leader sia stato uno la cui presenza nel gioco si limitava solo al cazzeggio totale: non era il giocatore più capace ma la sua partecipazione era indiscutibile, e in un contesto di multiplayer questo è un fattore che conta, altrimenti basterebbe giocare da soli, riprendendo il parallelo con l' ipotetico genio di cui sopra.