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Vecchio 31-05-2009, 00:08   #1
Esperto
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Ho, da qualche giorno, una sensazione di tristezza pensando alla vita. non riesco a capire a cosa serva.Sono un po' confuso. Mi sembra che insegua un solo fine : la soddisfazione.
Viviamo solo per arrivare a questo e, a me, sembra poco.
Una promozione sul lavoro, l' otto in matematica di nostro figlio, il capo ufficio che ci fa i complimenti, una vincita alla lotteria, la casa al mare,l' ultimo modello di telefonino,la macchina più bella e comoda, la fotografia sui giornali. La cosa forte è che le cose che ci soddisfano sono proprio quelle inventate da noi. Il lavoro, la scuola, la lotteria, la casa, il telefonino, l' auto, i giornali sono tutte cose inventate dall' uomo. Allora mi sembra che l' uomo si sia inventato la felicità. Non può essere così. E' anche verò, però, che esiste il volontariato ma anche con esso se ne ha in cambio soddisfazione; il volontariato (inteso proprio come quello fatto nelle associazioni) è inventato dall' uomo. E quindi siamo di nuovo lì: l' uomo inventa, l'uomo è felice. Viviamo, allora, per sentirci soddisfatti. Potreste rispondermi che tutto è inventato dall' uomo e che cioè qualsiasi forma di attività umana, per esistere, ha bisogno di una struttura o di elementi inventati dall' uomo.
Già per il fatto che qualsiasi cosa facciamo, la facciamo vestiti, vuol dire che c'è lo zampino dell' uomo. Ma che volete, ve l' ho detto, sono un po' confuso e, quindi, vi chiedo scusa a priori.

Ci preoccupiamo di mettere da parte i soldi per avere un futuro sereno (ma poi, con pochi soldi, facciamo un presente di privazioni sentendoci insoddisfatti e quindi infelici); invidiamo il nostro vicino perchè ha qualcosa che noi non abbiamo ancora. Ciò provoca insoddisfazione e quindi infelicità.
Compriamo noi, allora, una cosa che il nostro vicino non ha e siamo soddisfatti.
Che bello l' abbonamento SKY con 4350 film al giorno che non vedremo mai, il telefonino con mille funzioni che non useremo mai. la promozione telefonica con 5000 messaggi gratis che, per mandarli tutti, ci terranno occupati al telefonino sottraendo tempo per cose importanti. E poi, tutto questo, dopo poco più di un mese, diventa scontato e via con l' insoddisfazione e di nuovo alla ricerca della soddisfazione. A me è diventato scontato tutto già da oggi. In questo periodo sono un po' in crisi. non capisco il senso della vita.
Scusate, ma sono un po' confuso. Forse parlo a vanvera ma è un periodo un po' così. Vi ringrazio per l' attenzione e mi scuso fin da ora per il disturbo.
Vecchio 31-05-2009, 00:23   #2
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Perchè invece di vivere queste riflessioni come una crisi di cui ti devi giustificare non le vivi come una rivendicazione della tua coscienza di trovare il senso della realtà (ho detto il senso della realtà, non "un senso" alla realt&#224? Gli esseri umani faranno di tutto per non portarti in questa dimensione, ma tu puoi trovarla, se non ti fai bloccare dallo scoraggiamento e dalla mediocrità.

Ultima modifica di HurryUp; 31-05-2009 a 00:30.
Vecchio 31-05-2009, 01:15   #3
Principiante
L'avatar di unaxcaso
 

"Mi sembra che insegua un solo fine : la soddisfazione. "
io penso che quello è un metodo di sopravvivenza per fare sembrare la vita più piacevole. Quale sarebbe invece lo scopo? della vita?
Vecchio 31-05-2009, 01:22   #4
Esperto
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Originariamente inviata da unaxcaso Visualizza il messaggio
"Mi sembra che insegua un solo fine : la soddisfazione. "
io penso che quello è un metodo di sopravvivenza per fare sembrare la vita più piacevole. Quale sarebbe invece lo scopo? della vita?
Ma anche la ricerca dello scopo è animata da una volontà di soddisfazione, anche se indeterminata, e credo che debba essere così.
Vecchio 31-05-2009, 03:13   #5
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Mi ha colpito molto quello che hai scritto trademarko...mi ci ritrovo tantissimo...credo che queste sensazioni siano un piccolo assaggio di depressione....
Vecchio 31-05-2009, 11:19   #6
Esperto
L'avatar di SiVieneESiVa
 

eh si...la vita è effimera e labile...
Vecchio 31-05-2009, 23:21   #7
Esperto
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Originariamente inviata da HurryUp Visualizza il messaggio
Gli esseri umani faranno di tutto per non portarti in questa dimensione, ma tu puoi trovarla, se non ti fai bloccare dallo scoraggiamento e dalla mediocrità.
Ma come fare a non farsi bloccare da scoraggiamento e mediocrità quando tutto attorno a me mi sembra mediocre, non dico che lo sia ma mi sembra.
Il quartiere, il palazzo, la casa dove abito. Io stesso mi sto comportando da mediocre. Eppure ho le qualità della persona non mediocre ma non riesco ad attingere ad esse.
Penso che io non riesca a trovare da solo la forza per darmi una scrollata perchè credo mi manchi la volontà, la disciplina.
Mi sono appassionato a varie cose nella vita : la musica, lo sport, lo studio, gli hobby, ma avessi percorso almeno metà della strada che porta ad una conoscenza accettabile di essi. 3 anni di fisarmonica, suono tastiera, chitarra e armonica a bocca ad orecchio; ho frequentato sporadicamente varie palestre; mi sono iscritto ed ho abbandonato 2 volte la facoltà di ingegneria con sede in due città diverse superando soltanto una decina di esami (Se mi applicavo ci riuscivo e mi piaceva anche, ma il fatto è che non mi applicavo; mi piacciono gli orologi d' epoca ed ho iniziato ad aprirli per capirne il funzionamento programmando spesso di frequentare un corso a riguardo (che non ho mai iniziato). Dico sempre devo fare questo, devo fare quest' altro, ma non faccio niente. Un' altra cosa, di cui mi vergogno un po': ho 34 anni e non lavoro. Precedentemente ho lavorato ma adesso non lo faccio e non ho anche la forza di farlo.
Sto aspettando il giorno 8 giugno per una consulenza psicologica presso la asl e credo di ritornare da una psichiatra che frequentavo circa 5 anni fa.
Grazie per il vostro ascolto.
Vecchio 31-05-2009, 23:55   #8
Banned
 

Bella riflessione,ma forse c'è una definizione diversa fra "soddisfazione" e "vero piacere" "orgasmo" "felicità" "eccitazione"...cmnq niente ha senso finchè lo si pensa, perchè la mente umana può scardinare qualunque concetto per quanto razionale, penso che solo raggiungendo uno stadio superiore ,si inizia a credere in ciò che non si vede ed e soddisfazione migliore.il mondo materiale e illusorio.i sensi stessi illudono.manipolano .bisogna sfruttarli solo per crescere indipendenti da essi.
Vecchio 01-06-2009, 00:07   #9
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Originariamente inviata da unaxcaso Visualizza il messaggio
"Mi sembra che insegua un solo fine : la soddisfazione. "
io penso che quello è un metodo di sopravvivenza per fare sembrare la vita più piacevole. Quale sarebbe invece lo scopo? della vita?
Io penso che lo scopo della vita sia non avere scopo: in questo modo verrebbe tutto di conseguenza e cioè ricchezza interiore, esteriore, amore e tutto quello che una desidera anzi che non desidera perchè bisogna vivere solo per il piacere di vivere ( e non per desiderare). Si credo che sia proprio così. Perchè, altrimenti, molte cose accadrebbero proprio quando non ci aspettiamo niente? (e cioè quando non abbiamo scopo?). Perchè in quel momento abbiamo l' animo libero da aspettative ed il nostro atteggiamento è quello giusto e cioè più "scorrevole". Credo che il vivere la vita solo per viverla ci permetta di conscerla ed apprezzarla per quella che è e non per quella che il desiderio e la ricerca di soddisfazione, ci farebbero vedere.
Per me la vita dovrebbe essere una passeggiata senza fretta e senza scopo mentre il desiderio e la ricerca della soddisfazione,ne sono la fretta e lo scopo.
Leggo le cose che ho scritto e le reputo vere ma poi,invece, cercando di attuarle, le reputo delle grandissime cavolate, proprio perchè inattuabili. Credo sia, infatti, impossibile applicarle alla realtà.
Spero di non avervi stressato. Grazie.
Vecchio 01-06-2009, 00:46   #10
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[QUOTE=trademarko;188240]Per me la vita dovrebbe essere una passeggiata senza fretta e senza scopo mentre il desiderio e la ricerca della soddisfazione,ne sono la fretta e lo scopo.

a mio parere questa è teoria; la realtà è ben diversa, l'uomo deve trovarsi uno scopo altrimenti la vita diventa troppo insopportabile, un inferno. Forse questo succede in modo inconsapevole ma ciascuno ha la sua motivazione (inconscia)
Vecchio 01-06-2009, 03:37   #11
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Io penso che lo scopo della vita sia non avere scopo: in questo modo verrebbe tutto di conseguenza e cioè ricchezza interiore, esteriore, amore e tutto quello che una desidera anzi che non desidera perchè bisogna vivere solo per il piacere di vivere ( e non per desiderare). Si credo che sia proprio così. Perchè, altrimenti, molte cose accadrebbero proprio quando non ci aspettiamo niente? (e cioè quando non abbiamo scopo?). Perchè in quel momento abbiamo l' animo libero da aspettative ed il nostro atteggiamento è quello giusto e cioè più "scorrevole". Credo che il vivere la vita solo per viverla ci permetta di conscerla ed apprezzarla per quella che è e non per quella che il desiderio e la ricerca di soddisfazione, ci farebbero vedere.
Per me la vita dovrebbe essere una passeggiata senza fretta e senza scopo mentre il desiderio e la ricerca della soddisfazione,ne sono la fretta e lo scopo.
Leggo le cose che ho scritto e le reputo vere ma poi,invece, cercando di attuarle, le reputo delle grandissime cavolate, proprio perchè inattuabili. Credo sia, infatti, impossibile applicarle alla realtà.
Spero di non avervi stressato. Grazie.
In questo modo per me già fai un enorme passo indietro. Se la vita non avesse uno scopo, infatti, non si potrebbe giustificare l'esistenza di un solo fine, anche banale, dovrebbe esistere il nulla, e invece, guarda un po', esiste qualcosa, e questo qualcosa non è neanche tanto banale... cioè, non è che esiste qualcosa di semplice, che avrebbe potuto creare anche un inetto, o un caso cieco: al contrario, esiste una realtà ricca di particolari e satura di relazioni logiche ad ogni livello. Se questo ti suggerisce che la realtà non abbia uno scopo vuol dire che hai uno spirito di osservazione piuttosto scarso.
Scoprire il lato effimero delle soddisfazioni umane serve solo a trascendere la mediocrità umana e cercare, con l'intuito, di afferrare il senso della realtà, non per mettere in dubbio ogni senso. Per questo quando hai osservato la banalità delle soddisfazioni umane ho intravisto uno spirito di osservazione acuto, ma quando hai messo in dubbio lo scopo della realtà ho visto un passo indietro.
Facci caso: ogni volta che un individuo prova a dirigere la mente verso la ricerca di uno scopo, subito gli arrivano mille sollecitazioni da parte di altri esseri umani per scoraggiarlo, per fargli credere che siano tutte pippe mentali. Questo non ti dice niente?
Vecchio 01-06-2009, 09:32   #12
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In questo modo per me già fai un enorme passo indietro. Se la vita non avesse uno scopo, infatti, non si potrebbe giustificare l'esistenza di un solo fine, anche banale, dovrebbe esistere il nulla, e invece, guarda un po', esiste qualcosa, e questo qualcosa non è neanche tanto banale... cioè, non è che esiste qualcosa di semplice, che avrebbe potuto creare anche un inetto, o un caso cieco: al contrario, esiste una realtà ricca di particolari e satura di relazioni logiche ad ogni livello. Se questo ti suggerisce che la realtà non abbia uno scopo vuol dire che hai uno spirito di osservazione piuttosto scarso.
Scoprire il lato effimero delle soddisfazioni umane serve solo a trascendere la mediocrità umana e cercare, con l'intuito, di afferrare il senso della realtà, non per mettere in dubbio ogni senso. Per questo quando hai osservato la banalità delle soddisfazioni umane ho intravisto uno spirito di osservazione acuto, ma quando hai messo in dubbio lo scopo della realtà ho visto un passo indietro.
Facci caso: ogni volta che un individuo prova a dirigere la mente verso la ricerca di uno scopo, subito gli arrivano mille sollecitazioni da parte di altri esseri umani per scoraggiarlo, per fargli credere che siano tutte pippe mentali. Questo non ti dice niente?
Credo che se proprio un fine debba esistere allora è quello del piacere di vivere, è grazie ad esso che tutto inizia a scivolare bene, a funzionare.
Se vivo per trovarmi un lavoro, fare un mutuo per una casa, farmi una famiglia, avere dei figli, lavorare per dargli un futuro migliore, mettere da parte i soldi per fare questo, allora tutto diventa sacrificio.
Certo non dico che io non farò questo, ma credo che non funzioni così.
Bisogna avere lo spirito di vivere per il piacere di farlo. Poi tutto verrebbe di conseguenza. Questo è molto difficile se non impossibile e la ricerca di questo porta all' insoddisfazione. Però, vivere per il piacere di farlo significa non avere neanche tutti questi pensieri che fanno solo diminuire la nostra energia.
Vecchio 01-06-2009, 12:53   #13
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Se il fine della vita è il piacere, però, è un piacere che deve soddisfare tutti, altrimenti non ci sarebbe equilibrio. Non ti capita mai di toccare qualcosa con la mano destra, inducendoti una sensazione tattile sulla tua parte destra, e poi la tua parte sinistra reclama la stessa sensazione tattile, perchè il tuo corpo chiede equilibrio e simmetria? Così, tocchi quell'oggetto con la mano sinistra. La stessa cosa è per il piacere: se uno raggiunge il piacere, anche le altre parti lo reclamano, e per equilibrio devono averlo.
Quindi il fine della vita può essere il piacere, ma solo a patto che sia un piacere che non provochi sbilanciamenti.
Per esempio, provare piacere per qualcosa che non tutti possono ottenere, non provando la necessità morale che gli altri lo ottengano, non può essere un fine della vita.

Ultima modifica di HurryUp; 01-06-2009 a 13:20.
Vecchio 01-06-2009, 13:04   #14
Intermedio
 

io ho sempre cercato sin da piccolo qualcosa al di fuori delle futili cose materiali...mi son sempre posto la domanda chi sono io? da dove vengo? perchè poi tutto questo?...domande su domande senza mai arrivare a nessuna risposta...mi sento vuoto...io credo che ci debba essere qualcosa di piu grande al di fuori di questa stupida realtà creata dall uomo...non credo che la vita sia un inutile corsa x raggiungere qualcosa che credo non ci interessi..tutti vanno in una direzione xchè tutti vanno li...io ho scelta di seguire un altra strada...e tutti mi guardano cm un alieno...Ma io mi faccio una domanda "Sono io il pazzo o lo sono tutti gli altri'?"..
Vecchio 01-06-2009, 13:20   #15
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Originariamente inviata da life89 Visualizza il messaggio
Ma io mi faccio una domanda "Sono io il pazzo o lo sono tutti gli altri'?"..
Ovviamente tutti gli altri. Comunque se vuoi un consiglio analizza il concetto di infinito e le sue proprietà, cercando di definirlo il meno possibile in modo negativo (come contrapposto al finito), potrebbero arrivare intuizioni utili, anche se non la Risposta.
Vecchio 01-06-2009, 14:31   #16
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

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Originariamente inviata da trademarko Visualizza il messaggio
Ho, da qualche giorno, una sensazione di tristezza pensando alla vita. non riesco a capire a cosa [...]

[...] non capisco il senso della vita.
Molte delle osservazioni che fai sono condivisibili; si tratta, in buona parte, della critica al consumismo, che esiste fin dagli anni 60-70 :

http://it.wikipedia.org/wiki/Consumismo

Ma da quello che dici sembra che non vi sia ragionevolmente posto per aspirare alla felicità tramite cose più spirituali (nel senso lato e laico del termine) rispetto al possesso di beni materiali e ai risultati socio-economici.
Fortunatamente, la realtà non è così limitante: dedicarsi alle cose più "spirituali" (dal guardare una nuvola o un bel film, al dedicarsi al piacere di una relazione sociale, o di una curiosità intellettuale...) può avere un senso, molto concreto, in sé e per sé.


Trovo interessante invece, quando osservi che persino un atto etico apparentemente altruistico (come il dedicarsi al volontariato) in realtà potrebbe non essere altro che una proiezione del nostro "desiderio di potenza" sociale: non il desiderio di "fare del bene in sé", ma quello di collezionare i riconoscimenti sociali che questo "fare il bene" procura.

Basta quel poco che tutti sappiamo di genetica e psicoanalisi a non rendermi estranea l'idea che la maggiorparte dei comportamenti umani siano in ultima analisi di natura egoistica, almeno in un senso lato del termine...

Ultima modifica di Who_by_fire; 01-06-2009 a 17:52.
Vecchio 02-06-2009, 19:34   #17
Principiante
 

Ciao Trade... ti capisco benissimo...io è una vita che mi sento come te..ho fatto mille cose, mille hobby, musica , sport e molti altri ...posso definirmi un mediocre in ogni cosa che ho affrontato.... ma è anche vero che sono un incostante e quando il gioco si "faceva duro" mollavo e cambiavo perchè ero bravo soltanto finchè la gente non si aspettava nulla da me...
poi mi sono laureato ed ho passato gli ultimi 3 anni dedicati solo a master corsi e lavoro tutto il giorno senza tregua 12-14 ore al giorno e molte notti... come se ..dovessi responsabilizzarmi, crescere, maturare, dimenticare quel pirla che faceva un pò di tutto ...dare una soddisfazione ai miei...
non sono ancora giunto ad una conclusione però , ti dico, ero uno che viveva ad alti e bassi prima, e lo sono ancora oggi, con la differenza che mi manca tutto il tempo per me , il tempo di svagare ,di divagare e questo mi sta facendo vivere ultimamente il mio lavoro come impedimento alla mia felicità.
Non voglio arrivare a questo ma non vedo vie di uscita...in più il tutto è aggravato da un peggioramento della mia cara ipocondria che mi proietta in un incubo costante.
Mi sento incatenato ma se ci penso , se mi chiedessero... che cosa voglio davvero fare..io non avrei risposta...e questo mi intristisce.
La vita che dipingi tu... routinaria , infilata in schemi predefiniti, matrimonio, figli, lavoro, station wagon, labrador.... da un lato mi spaventa ma oggi , ad ogni modo la desidererei come poche altre cose..perchè è sempre meglio di un grande vuoto e di quel buco nello stomaco che mi ritrovo.
Ricordati che molti uomini sono grandi perchè a fianco hanno grandi donne. Non credo che rispecchiarsi in qualcun altro sia la soluzione definitiva... ma avere certezze sentimentali aiuta a seguire dei percorsi e magari a capire maglio se stessi..ma forse è un utopia.
Vecchio 02-06-2009, 22:46   #18
Esperto
L'avatar di trademarko
 

Quote:
Originariamente inviata da Baudelaire Visualizza il messaggio
Mi sento incatenato ma se ci penso , se mi chiedessero... che cosa voglio davvero fare..io non avrei risposta...e questo mi intristisce.
Ciao. Ho letto in un' altra discussione che ti piace, tra le altre cose, scrivere. Non si tratta di cosa uno vuole fare ma di cosa gli piace fare. Questo perchè non ti dico di lasciare il lavoro e dedicarti ad una tua passione. Non ti conosco ma mi sembra di capire che hai un lavoro e te lo sei guadagnato sgobbando.Bravo e te lo dico col cuore invidiandoti anche un po' perchè hai portato a termine lo studio, cosa che io non sono riuscito a fare. Hai, quindi delle certezze, un guadagno ed è proprio in questa condizione che puoi chiederti cosa ti piace fare.
Io non critico chi fa una vita ripetitiva (macchina, matrimonio, ecc.) ;a me non va giù che noi dimentichiamo il nostro sogno (quando esso è presente). Io non dico che domani non potrei lavorare in qualche ristorante come cameriere (non chè ritenga non degno questo lavoro, è che io non mi sento portato a farlo) ma vorrei cercare di ricordarmi sempre il mio sogno che è quello di scrivere, perchè questo mi da emozioni e mi rende vivo: mi fa vedere la vita da un' altra angolazione e me la arricchisce grazie al sentimento.
Si perchè, quando provo un sentimento, avendo la passione della scrittura, lo percorro e lo vivo. Non rimane, quindi, una cosa passeggera che con l' andar del tempo tende a scomparire.

Mi piace la risposta che mi hai dato, veramente. Mi sono rivisto in te all' inizio del messaggio e, ripeto, ti invidio un po' per come hai continuato il tuo percorso. Io non ci sono riuscito.
Posso pure dire che non mi sono laureato perchè fare l' ingegnere non mi sarebbe piaciuto ma, a questo punto , non mi piace fare neanche il disoccupato (anzi preferirei essere ingegnere piuttosto che disoccupato).
Un saluto.

Ultima modifica di trademarko; 04-06-2009 a 15:42.
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