Riflettevo.
Secondo me molti suicidi potrebbero essere evitati se esistesse un'ultima tappa, uno spazio intermedio, dove le cose che ci fanno soffrire cominciano ad essere comprese e ad assumere importanza anche per gli altri.
Faccio un esempio: leggevo di un ragazzo che si è tolto la vita il mese scorso non lontano da dove abito perché aveva detto ai suoi che in settimana si sarebbe laureato e si è poi scoperto che non aveva dato neanche un esame. Se avesse confessato che in realtà non aveva combinato niente, probabilmente avrebbe ricevuto tutt'altro che comprensione, anzi avrebbe scatenato nella migliore delle ipotesi l'ira di chi lo conosce, nella peggiore la derisione. C'è una notevole distanza tra queste reazioni e la disperazione che adesso provano. E secondo me questa lontananza dev'essere colmata con qualcosa che nella maggior parte dei casi manca. Che dite? Mi sono spiegato?
ps: scusate i temi, ma ultimamente va così.
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