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Vecchio 15-04-2019, 21:33   #21
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Un problema serio sarebbe comunque selezionare docenti in grado di insegnare una materia di questo genere. Quanti possono davvero dire di sapere e capire cosa sta accadendo anche solo in Europa?
Ringraziamenti da
cancellato20151 (16-04-2019)
Vecchio 15-04-2019, 23:17   #22
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Certo che l'antichità conta ma andrebbe invertito il tempo dedicato

Per essere cittadini di oggi e del futuro sarebbe importante sapere a menadito tutto il periodo dagli anni 20 fino ad oggi

La questione sudamericana, mediorientale, asiatica, sud est asiatico, o i casini in siria per arrivare alla questione migranti, non è più importante conoscere questi scenari rispetto alle guerre puniche?

Oggi io in primis guardo un mondo impazzito che non comprendo, e non ditemi che il 99% delle persone stia messo meglio di me
Si, effettivamente la guerra punica non è poi cosí importante. La cosa miglioren sarebbe studiare il passato per capire meglio il presente. I greci sarebbero utili con il loro sistema di governo per capire cosa vuol dire veramente democrazia.

Ma diciamo che molte cose ad esempio potrebbero essere lette con occhio vigile per paragonarle al presente.

Le invasioni barbariche come fenomeno di immigrazione per esempio; ho letto della Battaglia di Adrianopoli e vi assicuro che i tempi cambiano ma gli uomini sono sempre gli stessi. L' impero Romano é vastissimo, due dei suoi confini sono il Reno e il Danubio, confini naturali, pericolosi d'inverno perché ghiacciono e quindi il passaggio é aperto. Sul Danubio vivono i Goti che nel tempo hanno avuto diversi rapporti commerciali coi romani, loro sanno che al di là del fiume vi é una terra ricca e potente. Accade che arriva un popolo piú cattivo di loro, mai visto prima: gli unni. I goti provano a resistere ma i loro principi vengono tutti uccisi nel tentativo assieme a donne e bambini, gli unni sono un popolo feroce, troppo duro per loro. I goti allora si spingono in massa verso il confine per chiedere asilo all'impero romano d'Oriente. Valente, l'imperatore in carica accetta. L' impero é vastissimo, c'é sempre bisogno di nuovi contadini e di nuovi guerrieri e i goti sono perfetti per entrambi i ruoli. Vengono quindi organizzati i trasporti. Su dei tronchi scavati i goti e le loro famiglie vengono trasportati incessamente da una riva all'altra. Naturalmente non mancano goti cosí disperati da tentare di attraversare il fiume a nuoto, annoegando o tramite imbarcazioni di fortuna che o affondano o vengono affondate dalle pattuglie romane che ispezionano il fiume. I funzionari provano a tenere il conto per capire esattamente quanti goti stiano passando la frontiera ma in breve capiscono che é tutto inutile e non ci provano nemmeno piú. Solo che sono troppi, l'Impero non é in grado di tenere cosí tante persone e quindi il passaggio viene fermato, con grande malcontento dei goti che sono ancora sull'altra riva. Le condizioni di coloro che sono arrivati non sono peró migliori. Due personaggi, Marco e Lupicino approfittano della loro disgrazia per arricchirsi. In fondo sono in una zona di frontiera, l'imperatore sta organizzando una spedizione contro i Sasanidi in Persia. Solo una piccola parte dei contingenti da donare gratuitamente ai goti vengono loro passati e per il resto un mercato nero viene favorito, con merci che sarebbero dovute essere gratuite. I goti non ce la fanno piú, alcuni per mangiare vendono i loro figli come schiavi, altri comprano cani e altri animali per mangiarseli. Una situazione penosa quindi. A causa della corruzione i Goti soffrono la fame e solo dopo qualche tempo Lupicino capisce che forse è meglio muoversi e che non bisogna tirare troppo la corda. Sono tutti piuttosto agitati: i goti sono molto piú numerosi rispetto ai romani, sebbene questi avessero fatto affluire lí tutte le truppe disponibili. Incomincia quindi una marcia che li porta nei pressi della città di Marcianopoli. Qui si svela tutta la paura per il diverso perché gli abitanti non aprono certamente le porte, anzi, non lasciano nemmeno entrare i goti in città per poter acquistare del cibo. Succede un casino perché gli abitanti non aspettano altro che i goti se ne vadano e questo provoca una rivolta. Addirittura questa paura farà si che un altro contingente di mercenari goti che non avevano alcun interesse ad allearsi con i rivoltosi si unirà a loro. Sempre con le stesse modalità. Ad Adrianopoli vista la situazione spingono questi mercenari vadano subito verso Valente in Persia, cosicché non abbiano strane idee. Chiedono due giorni ma il sindaco della città vede in questo ritardo un tradimento e li ordina subito di partire. L'ostilitá nei loro confronti é visibilissima. Tutti i cittadini si sono armati con le armi fornite dallo stato e aspettano inquieti che i goti eseguano l'ordine ricevuto. Le tensioni salgono, ai goti vengono prima lanciati sassi, poi cominciano a volare giavellotti; dapprima sono intontiti e poi, furiosi, caricano i civili inesperti e li massacrano. Andranno poi a rinforzare Fritigerno e i suoi ribelli.

L'ho raccontata molto in fretta e molto alla buona peró a mio parere è un buon esempio per far capire che anche la storia del passato piú antica puó servire per capire il presente. E cosí via.

Nomini gli anni 20 e correggimi se sbagli in quel momento ci sono i ruggenti anni venti piú la crisi del giovedí nero con il crack della borsa. C'é un problema peró (e adesso potrei risultare puntiglioso quindi se puoi perdonami ma é una discussione interessantissima e voglio capire e rispondere bene ): perché gli Stati Uniti hanno un periodo di crescita economica cosí ampio ? Forse qui servirebbe una introduzione seppure minima alla prima guerra mondiale, nel senso che gli Stati Uniti sono entrati dopo e sono diventati una gigantesca potenza economica anche grazie ai debiti che le altre nazioni detengono nei loro confronti, hanno prestato loro molte armi e mezzi se ricordo bene. Come punto iniziale sembra funzionare piuttosto bene, anche se le cause della prima guerra mondiale sono nelle rivalità imperialistiche delle varie potenze, e qui parte già il discorso dell'imperialismo e anche il grande sentimento di nazionalismo da dove nasce, le alleanze come e quando è perché si sono formate (mi pare di ricordare che fosse il darwinismo sociale, cioé la legge secondo la quale solo i piú forti e adatti sopravvivono, applicata ai vari stati: controlleró poi se sono difensivibe non offensivi, perché piú che altro non vogliono espandersi ma hanno paura degli altri).

Scusate il Wot :c
Vecchio 15-04-2019, 23:26   #23
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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
è giustissimo, direi fondamentale per capire il resto e per non formare soldatini o tifosi ma persone con sano senso critico

capire la natura umana anche attraverso i passaggi della storia che proprio perchè lontani dai giorni nostri sono più facili da analizzare con serenità d'animo e senza preconcetti ideologici

capire da dove, come e perchè nascono le ideologie per poi saperle riconoscere in tutta la loro incompletezza e fallacità
Magari si avesse il tempo di analizzare le fonti storiche ! Quella è una parte interessante già in sé perché devi capire se il tizio in questione é in buonafede o se invece é inaffidabile e poi per separare quello che dice (= punto di vista) dalla possibile realtà dei fatti.

Ex: se la fonte é un oratore greco alla corte di Valente, imperatore d'Oriente probabilmente il tipo userà uno stile pomposo e retorico e non parlerà mai male dell'imperatore mentre questi é in vita. Se dovessimo quindi studiare Valente bisognerebbe fare attenzione. Dopo la sua morte invece, le critiche pioverebbero come acqua.
Vecchio 16-04-2019, 00:12   #24
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Interventi interessantissimi, grazie per aver fatto onore al mio thread.

A chi afferma che ogni momento storico sia egualmente importante, al fine di crescere cittadini coscienziosi, mi sento di rispondere. Ovvio, il tutto di tutto sarebbe l'ideale, così come conoscere ogni cosa accaduta anche a migliaia di kilometri dall'Europa, ma ovviamente il tempo, a scuola, ci rema conto. Comunque sia, forse è un mio limite (sono una testa di coccio), ma fra l'antichità e il presente vedo tanti spartiacque, tantissimi, ma di cui uno su tutti è fondamentale: la rivoluzione industriale. Quanto ha cambiato la storia questo avvenimento? E dalla rivoluzione industriale in poi (che in fin dei conti ancora continua...), quanto nuove idee hanno plasmato la storia (la psicologia, la psicanalisi, la sociologia, eccetera), rendendo il modo di agire delle persone così diverso da quelle del passato? D'accordo, gli stimoli fondamentali restano gli stessi, ma si sono incanalati su strade diverse; oggi stesso ci stiamo trasformando tramite le tecnologie, e abbiamo un modo di ragionare che non ha nulla in comune con quello degli ateniesi nell'Agorà. Un giorno si scriveranno libri sulla mutazione antropologica che ci sta modificando impercettibilmente, anche se in pochi ancora ce ne accorgiamo. Anzi, azzardo a dire che sarà il fulcro principale della storiografia relativa ai nostri anni - in confronto gli altri avvenimenti sembreranno polvere.
Se uno non ha una conoscenza profonda dei Sumeri, di Atene e Sparta, della dinastia Ming o dell'assolutismo francese può benissimamente capire, secondo me, (esempi a caso >) la globalizzazione e i movimenti che vi si sono contrapposti, le primavere arabe, le guerre jugoslave, la nuova guerra fredda fra USA, Russia e Cina. Ho citato tutti episodi a noi vicinissimi o contemporanei: per capire queste cose va benissimo un'infarinatura generale della storia pre-industriale, mentre serve approfondire con cura tutti i concetti che sono nati dal 700-800 in poi.

Poi, secondo punto: il problema di risalire alle cause di tutto questo è importante, vero, anche per un discorso logico, ma io mi ricordo ancora i primi anni delle elementari, quando si è iniziato a parlare di olocausto senza studiarne le cause profonde, e un tema così forte mi ha appassionato fin da subito, attirando la mia attenzione. Mi dicevo che un giorno avrei capito perché si era arrivati fin lì, ma non me ne preoccupavo: mi sembrava più importante sapere cosa era successo poco prima (relativamente parlando) della mia nascita. Io forse ho una concezione troppo consiliare della scuola, vicina a come la sognavano i contestatori del '68 italiano o quelli americani, ma io vedo tantissime potenzialità su una scuola che dia il giusto peso alla storia contemporanea: immaginiamoci i grandi dibattiti che potrebbero nascere sui temi a noi più vicini; immaginiamo che grande diffusione di idee potrebbe esserci se in classe si potesse discutere, fra tesi e antitesi, fra opinioni e loro contrari. Magari anche litigando, perché no. Ovvio, in alcuni hanno già detto che i ragazzi di oggi per lo più se ne infischierebbero, ma è proprio per questo che esistono le istituzioni pubbliche! Per questo esistono gli insegnanti e i presidi. Devono fare da motivatori dei ragazzi, anche con maniera brusche, cercare di stimolarli, una cosa che spesso non si fa più.

L'idea concreta che più mi ha colpito fra le diverse che avete detto è quella sul "doppio corso", fra storia narrata cronologicamente e storia contemporanea. Direi che è in linea con il mio pensiero (^). Le ore di "storia cronologica" le immagino come un luogo di apprendimento, mentre quelle di storia contemporanea come un luogo di apprendimento ma anche di discussione, per stimolare i ragazzi. Così poi, i ragazzi, nelle ore di storia classica sarebbero più motivati nel rintracciare le origini del presente all'interno del passato.
E' una bella ideuzza quella che ci è venuta fuori. Chissà se un giorno, chi di dovere, ci farà una pensatina. Se qui dentro c'è un qualche politico in erba, che si ricordi di questa discussione una volta salito nei palazzi del potere!

Ultima modifica di Gummo; 16-04-2019 a 00:25.
Vecchio 16-04-2019, 00:22   #25
Esperto
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Comunque nel serale che sto frequentando, ora che siamo all'ultimo anno, ci fermeremo ai primi anni '60 del Novecento (se tutto andrà bene...). Di tutti gli anni successivi, quelle persone che giustamente hanno altro da fare piuttosto che aprire libri di storia una volta a casa, non sapranno nulla se non dicerie e chiacchiere.
E la nostra professoressa non è laureata in storia, ma in letteratura: in pratica è più informato il libricino didattico rispetto a lei. Ora, questa non è una critica agli insegnanti, anzi lei è una persona competente, umanissima e che nelle ore di letteratura si dimostra davvero capace, ma è evidente come questa e altre storture a livello legislativo non aiutino affatto gli studenti. Per dirne un'altra, a inizio anno come insegnante di Tecniche dei servizi commerciali avevamo una laureata in statistica, ovverosia una che non c'azzeccava nulla. Ci sono così tanti problemi strutturali, nella scuola italiana, che ci si potrebbe scrivere un libro.

Ultima modifica di Gummo; 16-04-2019 a 00:27.
Vecchio 16-04-2019, 00:41   #26
Esperto
L'avatar di Gummo
 

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Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
La scuola dà un infarinatura generale sulle molte materie.. se si fa un corso specializzato c'è una ragione se danno più importanza ad alcuni aspetti che ad altri.
Sennò la stessa argomentazione si potrebbe fare anche per la matematica e altre materie (perché non approfondire la matematica invece?)
Boh, io non ne so una mazza di (f)'x=(...) ( ) ma penso di poter vivere degnamente e di avere il minimo diritto di esprimere un voto alle elezioni (ho ripreso l'esempio che ho fatto in apertura thread). Anzi, francamente, io che andrò a prendermi un diploma come segretario aziendale e che devo sapere il Dare e l'Avere ne farei volentieri a meno delle pippe sulle derivate o sui limiti, proprio non ne vedo l'utilità nella mia esistenza, potevo vivere senza e sarei stato più felice.
Se invece non sapessi la differenza fra monarchia e democrazia parlamentare (e per saperlo bisogna studiare la storia dell'Italia o le leggi) non credo che avrei esattamente lo stesso diritto degli altri a votare, sarebbe un po' una contraddizione.

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Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
Lo studente dovrebbe scegliere l'approfondimento della materia che più gli aggrada o che gli serve per il suo indirizzo di studi..
Ho sempre sognato di vivere una scuola come quelle inglesi: Classi che rappresentano corsi e materie sulla quale spostarsi ogni ora. E' un meccanismo che rende più autonomo il modo di pensare dello studente e lo aiuta a scegliere.
Mah, secondo me la libertà fine a se stessa non è una grande cosa. E' un po' lo stesso concetto di democrazia per democrazia, o tecnologia per tecnologia. Va bene, tutti strumenti bellissimi, ma se non c'è un fine non ne capisco il merito. Benissimo la libertà di uno studente di approfondire la materia che gli piace, ma se uno a 18 anni mi esce da scuola e non sa da quanto è iniziata la democrazia in Italia un po' mi fa specie.

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Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
Comprendo la storia: è importante e tutti dovrebbero saperla, ma è davvero grande e conoscerla tutta sarebbe davvero complicato. I nostri studi poi son soggetti alla nostra cultura... quindi comunque si va a studiare solo una fetta del mondo. Non mi pare ci insegnino la storia dell'India ad esempio. Senza contare che il tempo avanza e la storia da studiare aumenta e diventa anche più complicata nell'attualità. E' un effetto a palla di neve per come la vedo io.
Questo è un grande dilemma, vero, difficile uscirne.
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