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07-03-2021, 21:53
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
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La storia della mia vita Parte 1 - L’infanzia e la scuola
Salve, a tutti, premetto che mi sono iscritto nel 2010, promettendo di raccontarvi qui sul forum “La storia della mia vita” ma poi in realtà non l’ho mai fatto, riprendo quindi da dove ho lasciato quasi 11 anni dopo!!
Ricordo che attualmente sono vicino ai 40 anni, o meglio, qualcosa in meno.
La mia vita da sociofobico comincia praticamente dalla nascita, già a cominciare dalla scuola materna avevo difficoltà ad integrarmi con gli altri bambini, ad esempio se gli altri pranzavano tranquillamente in classe io solitamente uscivo fuori ed aspettavo che mia madre passasse anticipatamente a riprendermi per portarmi a casa.
Fisicamente ero un bambino paffuto, il classico bambino dal carattere buono che finiva per essere considerato “mezzo scemo” e schernito in varie occasioni.
Uno dei più grandi traumi è stata poi l’inizio della scuola elementare, anche se a tratti, ricordo ancora il primo giorno di scuola in cui piangevo disperato….
Ovviamente ho avuto problemi di integramento in tutti i 5 anni di scuola elementare, fortunatamente non avevo particolari problemi di apprendimento tanto da imparare a leggere praticamente subito (la passione per la lettura mi accompagnerà per tutta la vita, ma ne parlerò più avanti)
Durante questi anni ricordo di essere stato visto come una persona da evitare, in particolare dalle ragazze, anche se non ho mai avuto episodi di bullismo in quel periodo.
Molto spesso non volevo neanche andarci a scuola inventando falsi mal di pancia che costringevano mia madre a lasciarmi a casa.
In quel periodo però ho stretto amicizia con alcuni compagni di scuola ma anche con altri di altre classi con cui si giocava nei pomeriggi, all’epoca non essendoci cellulari e internet si giocava all’aperto, a calcio in strada, oppure bighellonando qua e là nei pressi della periferia in cui abitavo passando il tempo nei campi incolti delle vicinanze, entrando nelle case in costruzione ecc…
Cominciando le scuole medie (non sono mai stato bravo a scuola, come detto ero molto bravo solo a leggere e scrivere) è cresciuta un po' di sicurezza in me tanto che alle fine della terza media dell’ultimo trimestre per la prima volta hanno scritto di me “Si integra con gli altri” e questo era motivo di soddisfazione personale, anche se ero prevalentemente un asino…
Nelle ore di educazione fisica ci mettevo tutto me stesso, e cercavo di fare il possibile, tanto da entrare anche nella squadra di pallavolo, (forse il professore lo fece per compassione), ma la mia più grande soddisfazione fu ricevere un clamoroso “Distinto” in educazione fisica nella pagella di fine anno.
Un episodio in particolare che ovviamente mi ha segnato e che ricordo ancora è stato quando negli ultimi giorni di scuola si era deciso di uscire all’aperto per fare delle foto di gruppo, però in questo caso si era deciso di farle maschio/femmina in coppia, quindi indovinate un po'…
Ovviamente nessuno voleva farla con me, tanto che quando la professoressa lo chiese ad una delle mie compagne di classe lei si rifiutò in modo molto deciso, e potete capire la mia autostima in quel momento quanto si fosse abbassata, credo che la stessa professoressa, da persona molto sensibile quale era, probabilmente provò molto dispiacere per me…
Là sono arrivato alla fine della scuola dell’obbligo sempre tra grandi difficoltà soprattutto caratteriali.
Tra gli episodi che hanno segnato la mia vita, ne rammento almeno un paio, ma prima di raccontarle premetto che in quel periodo solitamente uscivo regolarmente, anche se non frequentavo più gruppi di amici, ma ero solito passare le mie giornate pomeridiane nelle sale giochi in compagnia di un vecchio amico di infanzia, quindi in un modo o in un altro facevo una vita “quasi normale”
Tornando agli episodi di cui accennavo prima, un pomeriggio successe questo, ero in compagnia di un amico all’esterno di una scuola, passarono due tizi, o meglio due bulli che conoscevo solo di vista e mi insultarono pesantemente, io rimasi imbambolato senza dire nulla e lo stesso mio amico rimase di sasso, questo è stato l’episodio che mi ha segnato per tutta la vita, e forse è stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto da avere paura ad uscire.
Oddio, probabilmente anche senza questo episodio la mia vita sarebbe stata segnata..
Successivamente ho diradato sempre di più le mie uscite tanto da allontanare i miei pochi amici che venivano a “raccattarmi” per farmi uscire, in una di queste mie rare escursioni fuori casa successe un altro episodio, quando due vecchi compagni di scuola mi videro dissero all’amico che mi accompagnava “ma dove vai?” e lui rispose “lo sto facendo uscire un pò” riferito a me, cioè capite?
Ero ormai diventato come un povero mentecatto che veniva preso da casa per farlo uscire, manco fossi un cane al guinzaglio.
Ecco questo è stato l’episodio in cui ho deciso definitivamente di chiudere con la mia vita sociale in cui presi atto che per andare avanti dovevo farcela in qualche modo da solo.
Finite le scuole dell’obbligo decisi anche se controvoglia di iscrivermi alle superiori, ma purtroppo anche in quel caso (ho frequentato solo un mese di scuola!) venni preso di mira da un compagno di classe di un anno più grande, che mi rivolgeva pesantissimi insulti, spesso erano allusioni sessuali riferiti a mia madre, io non avevo il coraggio di difendermi e fui costretto ad abbandonare la scuola, in realtà, non me ne sono mai pentito, avendo preso coscienza che in ogni caso non sarebbe durata poi molto.
Ovviamente tutto questo con grande dispiacere dei miei genitori che non volevano farsene una ragione….
Continua……
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Ultima modifica di Fobic Fail; 09-03-2021 a 22:59.
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08-03-2021, 14:34
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#2
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Avanzato
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 355
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È veramente triste.
Su alcuni aspetti ricorda il mio travaglio.
Quell'episodio in cui non riuscisti a reagire alle angherie dei bulli è davvero triste. Anche a me accadde qualche volta.
Diventa quasi una questione biologica.
La forza che ci permette di avere quello scatto di reagire alla paura è la scarica di cortisolo.
Così è negli animali.Il meccanismo attacco o fuga.
Chi subisce stress cronici per lunghi periodi, ad esempio maltrattamenti in famiglia, bullismo a scuola, mobbing sul lavoro ha sempre scariche di cortisolo.A quel punto l'organismo porta l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene in allostasi, cioè tarato male.
Dopo questo fatto subentrano tutte le malattie psichiche stress correlate.
Attacchi di panico,ansia, schizofrenia, disturbo bipolare etc
Inoltre la iperattività delle ghiandole surrenali, sempre costrette a produrre cortisolo va in tilt.Non riescono più a produrre quella scarica di cortisolo utile a reagire nelle situazioni di pericolo e da qui deriva l'incapacità di reagire alle aggressioni, come hai descritto tu nel tuo triste episodio.
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Ultima modifica di Cioran; 08-03-2021 a 14:37.
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09-03-2021, 20:15
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#3
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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La storia della mia vita Parte 2 - Il lavoro, la patente e gli attacchi di panico
Chiuso definitivamente il capitolo scolastico comincia per me l’ora di fare qualcosa di concreto, cioè cominciare a lavorare, chiedo scusa se non vado troppo nei particolari, ma ho cominciato con molti lavori diciamo così “manuali” vale a dire, l’apprendista muratore ed imbianchino, il pizzaiolo, l’apprendista “commerciante” fino al lavoro che svolgo ancora adesso, che ha a che fare con l’artigianato, in mezzo al lavoro, che in un modo o nell’altro va abbastanza bene, se non altro per lavori troppo da “estroversone” che decido di lasciare proprio perché troppo a contatto con la gente, comincio ad appassionarmi a molti “Hobby da fobico” cioè il cinema (ovviamente visto dentro casa), la lettura di libri e fumetti e altre varie passioni che in modo o nell’altro mantengono in vita il mio spirito e la mia vita da solitario, facendomi praticamente vivere abbastanza tranquillamente nel mio mondo, scomparendo totalmente da quella che è la vita del mio paese, ah dimenticavo, io vivo in un paese di circa 12000 abitanti, estraniandomi da tutto e da tutti, oltre il lavoro e la casa esco praticamente solo per andare a fare alcune spese di cui sono costretto tipo in alcuni negozi di fiducia oppure le Poste e l’edicola.
In questi anni un altro disturbo che si impossessa di me sono dei “simpatici” attacchi di panico, che avvengono però solo in un luogo ben preciso e cioè quando sono costretto ad andare al ristorante, quindi cerimonie nuziali, feste di compleanno, anniversari ecc.. solitamente avviene così, appena arriva il primo piatto ho lo stomaco chiuso ed ovviamente non riesco a ingurgitare nulla, questa mia tensione mi porta ad un malessere che si impossessa di me, mi verrebbe come di gridare, fortunatamente riesco a mascherare tutto, mi basta assentarmi per andare al bagno per qualche minuto, in questo modo riesco a calmarmi in tempo per passare al secondo piatto, dopodiché torno alla normalità, ho convissuto per molti anni con questo disturbo che fortunatamente è sparito nell’ultimo decennio.
Arrivato a 18 anni, decido di frequentare la scuola guida, fortunatamente qui trovo un luogo molto ospitale, in cui ho la fortuna di frequentare e fare amicizia con molti ragazzi della mia età ed anche più grandi, vengo trattato benissimo e l’ombra del bullismo non c’è praticamente più, conosco anche alcune ragazze, anche esse con un carattere molto carino, pensate che questo è stato praticamente il periodo più positivo vissuto fino a quel momento, in cui la mia autostima sì è innalzata di qualche punto, fortunatamente quei mesi vissuti in questo ambiente filano lisci e presa la patente me ne ritorno nel mio mondo…
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Ultima modifica di Fobic Fail; 09-03-2021 a 22:59.
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09-03-2021, 20:23
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#4
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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Per "Cioran"
Grazie della tua precisissima analisi, molto "scientifica"!
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09-03-2021, 22:57
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#5
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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La storia della mia vita Parte 3 - Il rapporto con l’altro sesso
La prima volta in cui ho preso una cotta micidiale per una ragazza è stata in seconda media, questa ragazza era qualche anno più piccola di me, era pure fidanzata e per riuscire a capire quale fosse il suo nome dato che non avrei neanche mai pensato di chiederglielo, ho scoperto che un mio amico la conosceva e con una scusa gli ho chiesto di dirmi il suo nome, ora, da questo momento, avviene il mio piano da “mente malata”
Alla fine dell’anno scolastico sono andato a leggere sulla parete, in cui erano riportati tutti i nomi delle varie classi, il foglio della classe in cui c’era la tizia dove veniva segnato chi era stato promosso o bocciato, da lì ho scoperto il suo cognome.
Dopodiché sono andato sulla rubrica telefonica (all’epoca i cellulari non circolavano ancora) trovando il numero di casa sua ho pensato bene di rompergli le scatole chiamando a casa varie volte al giorno, e ogni volta che mi rispondeva lei io andavo in estasi, io ovviamente non parlavo.
Il guaio è che il padre decise di metterci quell’aggeggio per leggere il numero di telefono e così venni scoperto, non vi dico cosa successe, lui chiamo a casa e lo seppero i miei genitori, dicendogli che se non la finivo mi denunciava ai Carabinieri, fortunatamente tutto finì lì, ma la vergogna che provavo in quel momento (che mi sono portato avanti per anni) era immensa, non credo abbia più provato una vergogna simile…
La seconda volta in cui mi era presa la fissa per una ragazza è stata intorno ai 20 anni, era una tizia che vedevo quando andavo a lavorare e gli passavo davanti ogni giorno nello stesso posto e alla stessa ora, lei mi guardava sempre, io ero praticamente cotto, dopo un paio di mesi in cui stavo malissimo decisi di farmi coraggio e gli dissi chiaro e tondo che “provavo qualcosa per lei” sì, gli dissi proprio così, lei in modo molto carino mi disse che era fidanzata (io da scemo quale ero neanche lo sapevo) e sempre molto carinamente mi disse che era comunque contenta di conoscermi.
Questa mia dichiarazione nonostante non mi abbia portato a nulla mi ha fatto tornare alla normalità e da lì mi passò improvvisamente la “cotta” che avevo preso.
Nel corso degli anni di queste “cotte” non ne ho più prese, ma solo perché avevo definitivamente deciso che non volevo più stare male, tutto questo almeno fino alla fine del 2018.
Mi prende quindi la fissa per questa persona, che abita in un paese vicino, lei è bellissima, la incontro praticamente ogni sabato in un supermercato del suo paese in cui vado solitamente a fare la spesa, qui ricomincia nuovamente la solita storia, mi sono bastati un paio di sguardi “ambigui” che mi hanno di nuovo fatto cadere in un tranello, e riprovo di nuovo lo stesso malessere di quasi 15 anni prima.
La mia “mente malata” allora si rimette nuovamente all’opera, trovandoci nell’era di internet, ho la malsana idea di cercarla lì e più precisamente su Facebook, ora vi chiederete, come cavolo avrò fatto a trovarla? Semplicemente cercando nei profili di alcuni suoi concittadini che hanno migliaia di amici,
ok, finalmente la trovo, e cosa faccio? Ovviamente gli mando la richiesta di amicizia più gli scrivo un paio di messaggi, lei giustamente di un malato di mente che gli scrive dei messaggi non sa che farsene e ovviamente non mi risponde, scopro poi dopo qualche settimana che si è fidanzata e allora nuovamente il mio malessere termina di colpo, non vi nascondo però che mi mette un po' di imbarazzo quando ancora oggi mi capita di incontrarla…
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09-03-2021, 22:58
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#6
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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La storia della mia vita Parte 4 - La svolta della mia vita
Ho tralasciato di dire due particolari, all’età di 18 anni ho fatto ovviamente la visita militare, ma evidentemente dato che psicologicamente qualcosa non andava mi rimandarono all’anno dopo perché “non maturo”, l’anno successivo la rifeci, fortunatamente non fui chiamato al servizio militare, anche se non so esattamente perché ma probabilmente le mie fobie hanno avuto la meglio.
All’età di 23 anni circa acquistai la mia prima auto e successivamente una seconda, quella che ho attualmente, nel frattempo la mia vita lavorativa è andata avanti senza particolari problemi, continuando a vivere “nel mio mondo”, in pace con me stesso e con la consapevolezza che più di quello non potevo fare, fortunatamente le mie varie passioni e hobby mi facevano vivere serenamente e, fortunatamente, senza periodi depressivi.
Anche se con difficoltà sono riuscito a superare anche alcuni ostacoli tipo la fobia di andare dal dottore, prenotare e successivamente superare visite mediche in ospedale, andare dal dentista, andare in farmacia, fare la spesa da solo ecc…
Tutte queste cose per un fobico come me erano ogni volta una grande conquista.
Nel frattempo poi, (circa un decennio fa) decisi anche di iscrivermi su Facebook, quasi come un “normalone” qualsiasi, e, anche se raramente, pubblicando anche foto.
All’inizio del 2019, vuoi per problemi di salute e vuoi perché non ero soddisfatto del mio aspetto (sono sempre stato sovrappeso) decisi di prendere una decisione drastica, probabilmente la più grande svolta della mia vita e cioè quella di fare attività fisica all’aperto, e capite, per un fobico come me anche solo uscire a piedi a passeggiare era impensabile, armato di buona volontà e molto motivato decido di intraprendere questo viaggio, e camminando, camminando, ma soprattutto cambiando completamente alimentazione e conducendo una vita sana nel giro di pochi mesi arrivo praticamente al mio peso forma, non contento provo anche a correre, così da cambiare completamente il mio aspetto fisico.
Non vi dico la mia gioia e soddisfazione nel cambiare continuamente le taglie dei vestiti, ma soprattutto i commenti increduli delle persone, e vi posso assicurare, in quei mesi di commenti positivi ne ho sentiti davvero tanti, ovviamente tutto questo ha di molto aumentato la mia autostima, ma di fatto l’uscire un po' “dal guscio” mi portava inevitabilmente a fare i conti con la realtà, è vero tutta l’attività all’aperto avveniva in periferia e campagna, ma l’aver vissuto praticamente tutta la vita da recluso faceva sì che venissi a contatto spesso anche solo visivo con molte persone che dagli sguardi sembrava pensassero e questo da dove è uscito fuori?
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09-03-2021, 23:00
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#7
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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La storia della mia vita Parte 5 - La mia vita attuale e la mia ultima “non conquista”
Dopo la batosta presa dalla tizia che avevo contattato su Facebook, la mia vita procede tranquillamente, ma dopo qualche sguardo “ambiguo” di troppo ci ricasco nuovamente, mi prende nuovamente la “fissa” questa volta per una ragazza del mio paese, peraltro delle vicinanze della mia abitazione, lei è un paio di anni più grande è una ragazza “acqua e sapone” anche se molto riservata che conosco di vista praticamente da sempre, anche lei ama passeggiare negli stessi posti che frequento io e forse questo particolare mi ha fatto prendere questa “cotta”, anche se non sicurissimo al 100% credo sia single, dato che non ho visto nessun “traffico strano” davanti casa.
Ora per via del Covid è ancora più difficile avere un qualche tipo di dialogo diretto, quindi cosa ha pensato nuovamente la mia “mente malata”? ma sì! La contatto su Facebook!
Ebbene sì, l’ho rifatto, gli ho scritto un paio di messaggi, ma ahimè, il mio modo di approcciare da sfigato malato di mente non mi ha portato nuovamente a nulla e probabilmente passerò anche per stalker!
Tra l’altro da quando gli ho scritto non l’ho più rivista.
Stavolta però non provo vergogna, probabilmente sono leggermente diventato più sfrontato e non so cosa succederà quando la rivedrò, probabilmente gli sorriderò ironicamente facendogli capire quanto sia scemo!
Ora la mia vita a parte quest’ultimo episodio prosegue regolarmente, la mia nuova attività all’aperto mi ha portato a diventare un po' più sicuro e forse sì, credo di essere diventato anche più “piacente”, le mie fobie ci sono e probabilmente mi accompagneranno per tutta la vita, se vi chiedete cosa mi porti ad essere così ottimista quasi alla soglia dei quarant’anni, ebbene non lo so, probabilmente il mio vivere fuori dalla realtà mi porta ad essere così convinto che tutto più cambiare da un momento all’altro, vi confesso che la mia vita non mi dispiace poi tanto però è questa “mancanza d’affetto”, il provare l’esperienza di avere una persona accanto, ecco, questo è per me l’unica vera mancanza, di cui al momento sento davvero il bisogno.
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Ultima modifica di Fobic Fail; 09-03-2021 a 23:05.
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09-03-2021, 23:59
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Headlong
vi confesso che la mia vita non mi dispiace poi tanto però è questa “mancanza d’affetto”, il provare l’esperienza di avere una persona accanto, ecco, questo è per me l’unica vera mancanza, di cui al momento sento davvero il bisogno.
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Che alla fine penso sia la cosa che manca a molti.
Anche la mia vita non è proprio infernale, certo è ben lungi dall'essere il massimo, però neanche drammatica.. però ogni volta che fai una cosa, una passeggiata, una gita, la fai in solitaria, e sembra sempre che manchi qualcosa.
Cmq scrivi bene, interessanti i tuoi racconti.
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10-03-2021, 00:14
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#9
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Che alla fine penso sia la cosa che manca a molti.
Anche la mia vita non è proprio infernale, certo è ben lungi dall'essere il massimo, però neanche drammatica.. però ogni volta che fai una cosa, una passeggiata, una gita, la fai in solitaria, e sembra sempre che manchi qualcosa.
Cmq scrivi bene, interessanti i tuoi racconti.
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Sì, infatti, lo si evince dai vari thread aperti sull'argomento, comunque grazie per aver apprezzato!
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11-03-2021, 04:36
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#10
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Che lavoro fai?
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11-03-2021, 07:22
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#11
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Che lavoro fai?
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Ti ho scritto in privato.
Chiedo scusa se non scendo molto nei dettagli.
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11-03-2021, 17:17
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#12
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Avanzato
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 355
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Contattare qualcuna su facebook dite che spaventa e dia l'impressione di sintomo di malattia mentale?
Certo se vi è modi di dire le cose di persona e uno si rifugia nel virtuale per esprimersi sembra qualcuno che abbia paura di vonfrontarsi apertamente.
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11-03-2021, 18:34
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#13
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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Quote:
Originariamente inviata da Cioran
Contattare qualcuna su facebook dite che spaventa e dia l'impressione di sintomo di malattia mentale?
Certo se vi è modi di dire le cose di persona e uno si rifugia nel virtuale per esprimersi sembra qualcuno che abbia paura di vonfrontarsi apertamente.
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Personalmente quando l'ho fatto vedendo che non rispondeva, nel secondo messaggio ho scritto abbastanza chiaramente che non me la sono sentita di chiederglielo apertamente di persona, ma non ho mai ricevuto comunque risposta, molto probabilmente perchè voleva completamente ignorarmi..
Riguardo all'impressione che si può avere su uno che ti scrive tramite facebook bisognerebbe chiedere consiglio alle donne del forum.
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11-03-2021, 19:07
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Cioran
Contattare qualcuna su facebook dite che spaventa e dia l'impressione di sintomo di malattia mentale?
Certo se vi è modi di dire le cose di persona e uno si rifugia nel virtuale per esprimersi sembra qualcuno che abbia paura di vonfrontarsi apertamente.
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Dipende sempre da come appari. Molti lo fanno e gli va bene, altri lo fanno e vengono scambiati per malati.
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18-03-2021, 19:09
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#15
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 41
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Mi è tornato alla mente un episodio della mia adolescenza:
In quel periodo avevo circa 13 anni frequentavo il doposcuola, ci trovammo da soli in casa in 3 perchè la tizia che ci faceva studiare si era dovuta assentare, io insieme ad altre due ragazze più piccole, una di esse dopo essersi alzata, non ricordo bene per fare cosa, passò dietro di me e mi fece una carezza sul collo, ricordo ancora chiaramente quella sensazione mai provata prima d'ora, provai la sensazione come se mi avesse accarezzato un angelo, mi sono sempre chiesto perchè lo abbia fatto, ma entrambi facemmo finte di niente...
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