Io vorrei capire come si fa a stabilire se i casi di tristezza ed angoscia siano dovuti effettivamente ad uno stato depressivo, oppure é la naturale conseguenza di un ambiente circostante, uno stile di vita, che per forza di cose ci induce ad essere cosi.
Nel mio caso per esempio, tutto ha origine dalla bruttezza (condizione estetica obiettiva e non mentale quindi), che porta poi a conseguenze disastrose sull'autostima e quindi alla vita sociale. La bruttezza in pratica mi ha ridotto ad un vegetale senza prospettive, non ho amici, ne tantomeno una vita sessuale. Non ho obiettivi di vita, ne tantomeno lqa volonta di mettere su famiglia dato che, sempre causa bruttezza, me ne guardo bene dal figliare e generare altro dolore (a parte il fatto che il problema nemmeno si pone data la mancanza di materia prima).
Alla luce di ciò a me pare quantomeno OVVIO che con questo status mentis ci si senta scoraggiati, tristi, malinconici e con manie suicide.
Sono sintomi tipici della depressione, ma in questo caso generate da una realtà dei fatti obiettiva. Non si tratta quindi di uno stato mentale immotivato, non é una patologia, per questo mi chiedo se un eventuale cura a base di psicofarmaci possa effettivamente aiutarmi o risultare del tutto inutile. Voglio dire, cosa dovrebbero risolvere gli psicofarmaci? La realta in cui vivo é obirttivamente atroce, gli psicofarmaci dovrebbero darmi un iniezione di adrenalina e falsare la percezione delle cose? É questo il loro scopo?