Coraje

Ciao a tutte e tutti.

Stavo spulciando un canale video di pseudo-divulgazione scientifica volgarizzata che trovo realizzato piuttosto bene (seppure con qualche riserva) e ci ho trovato un clip sulla solitudine che mi piacerebbe discutere.

Il link al video in questione è questo:

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Non mi piace per nulla il lato "motivazionale" che ci si potrebbe trovare (non perché i presupposti non siano buoni ma per una semplice questione di principio), eppure trovo interessante il discorso sulla genetica della socialità.
Non so se potrà sembrarvi banale, ma io non ci avevo (stupidamente?) mai riflettuto.

Per chi avrà la curiosità di proseguire oltre, di seguito un altro video sui rimedi all'insoddisfazione:

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Di nuovo: genetica ed evoluzione.
Mi sembra significativo (e rassicurante) che nel corso dei secoli, nonostante l'industrializzazione e il culto moderno dell'individualità, simili geni abbiano continuato a riprodursi.

Cosa ne pensate?

XL

Secondo me i geni pro sociali saranno sempre più diffusi perché se un tizio resta isolato (anche se oggi non rischia di morire) rischia comunque seriamente di non riuscire a riprodursi, e se non si riproduce i suoi geni non passano alla generazione successiva.

Comunque i geni che si salvano secondo me son quelli che riescono a sfruttare meglio gli altri, conviene cooperare con chi ti è utile ed è ben disposto a ricambiare.
Se si riescono ad instaurare relazioni cosí si sta bene, ma la gratitudine per me non c'entra molto, sono le solite spiegazioni simil buddiste.

Un tizio può scambiare favori con altri quando ha qualcosa di significativo da dare e non è costoso in relazione a quel che riceve.
Poi non è detto che delle persone scambino favori con tutti se il 90% delle persone non possono darti nulla di significativo instaurerai scambi col 10%.
È chiaro che anche in un contesto competitivo possono instaurarsi relazioni di cooperazione, certo è che gli esseri umani sono carogne, possono cercare di incularti anche a tua insaputa, quindi la fiducia non può essere mai assoluta.
Insomma ci sono transazioni ma non sono basate sulla favoletta della gratitudine per me, le persone si fanno i loro calcoli, non si accontentano mica di un grazie.

È come quando fai un acquisto o baratti qualcosa, hai bisogno di cooperare con qualcun altro per concludere l'affare, ma allo stesso tempo devi cercare di non farti fregare.

È felice non chi prova senso di gratitudine ma chi riesce ad instaurare scambi sostenibili e vantaggiosi (per lui), ma fare cose del genere richiede un mucchio di abilità non solo questa cosa del senso di gratitudine.

Konkurs

l'evoluzione genetica non si presenta da un secolo all'altro.

Blue Sky

Ho visto solo il primo video, comunque sì, l'origine ancestrale della socialità e la sua importanza nella nostra evoluzione sono argomenti sui quali mi trovo d'accordo. Mi era già capitato di vederli citati.
Quando si dice che l'uomo è un animale sociale si sottolinea un aspetto molto importante.

La società e la cultura moderne (non solo contemporanee, come dicono anche nel video) hanno portato un'eccessiva concentrazione sull'individuo, che è contraria alla nostra natura.

Kitsune

Il primo video mi sembra molto valido fino al punto tre (5:14) e da quel punto va un po' in vacca.
Sostiene che la solitudine(dolore psichico) è simile al dolore fisico e si autorafforza in meccanismo di difesa.
Ok hai spiegato come si arriva alla solitudine perché la società di oggi è incompatibile con l'evoluzione umana che è rimasta a migliaia di anni fa e proponi di risolvere la cosa continuando a fare le stesse cose che ti hanno portato alla solitudine, ma manipolando la tua psiche per evitare il meccanismo di autorafforzamento. Forziamo un cambiamento comportamentale negli uomini piuttosto che plasmare una società compatibile con la natura umana. Cioè non si dovrebbe risolvere la causa di un problema invece che cambiare tutto il resto per coesistere col problema?
Suona come una sconfitta, l'umanità schiava di un sistema che la fa ammalare e che non riesce a cambiare.

Il secondo video in pratica dice di vivere positivamente.
La vita può far schifo ma cerca di vivere il più serenamente possibile che può aiutare un pochino a vivere meglio di come potrebbe essere facendolo realisticamente.
Sì è una sorta di anestesia si può essere eticamente d'accordo o meno ma penso sia vero.

Da un punto di vista evolutivo l'uomo che non ha bisogno di emozioni è l'uomo che vive senza contatti completamente autosufficiente in tutto e per tutto (tipo in natura gli animali solitari che socializzano solo per riprodursi).
Sebbene oggi si viva in una comunità virtuale fittizia individualista impersonale anonima le relazioni continuano ad esistere perché esistono le famiglie (sopravvivono nonostante crollo matrimoni e figli/aumento divorzi) esisteranno sempre gli scambi occasionali di beni e servizi e anche gli svantaggi e vantaggi che nascono da essi con relative emozione vincolate di positivo/negativo. Le comunità sono nate proprio per accaparrarsi più facilmente cibo, rifugio e difesa. Venisse meno questo con carestia, vagabondaggio, guerra civile le comunità si sgretolano in un batter d'occhio.