non so, nell'articolo si descrive un quadro molto completo e allo stesso tempo che caratterizza in modo chiaro un tipo di persona, pur dicendo che non è una 'malattia'. Secondo me la sensibilità è un campo vario a cui possono attingere diversi tipi di persone. Non è detto che una maggiore sensibilità agli stimoli ambientali, cioè di tipo fisico, si riflette per esempio in una maggiore comprensione ed empatia per gli altri e viceversa. E anche questa sensibilità più psicologica ha le sue varianti e i suoi modi di esprimersi che dipendono dalle personalità. In genere credo che si solidarizzi con chi si riesce a capire, perchè ci si può immedesimare, per cui sensibilità a problemi simili si intendono tra di loro, meno accade negli altri casi. Anche gli oggetti della sensibilità possono distribuirsi tra persona e persona.
Si può dire che ci sia una trasversalità anche in relazione alla gamma dei disturbi: un narcisista è fragilissimo, un paranoico ingigantisce e distorce dettagli e segnali che gli arrivano. Io sono ossessivo e se non metto a tacere la più stupida voce mentale, se inizio a pensare a qualcosa che è stata detta oppure se anche a livello materiale certe cose non sembrano essere nell'ordine in cui devono essere, vado nel panico, eppure dall'esterno posso apparire distaccato, ma quella è una forma di sensibilità che mi sottrae all'interazione emotiva con gli altri, per esempio.
La fragilità si nota quando ci si trova in un contesto in cui quella fragilità non è molto condivisa e sicuramente in certi casi risulta più invalidante che in altri, ma secondo me se per esempio uno ha bisogno di molte conferme a livello sociale e relazionale, di attenzioni ecc., è un problema per la persona stessa e che può mettere in difficoltà gli altri, per cui oggettivamente non la definirei come una qualità in cui volersi riconoscere e da difendere contro i 'bruti' che la minacciano, ma sicuramente soggettivamente può essere interessante per chi un po' la condivide. Ed è pure vero che può essere difficile se non impossibile diventare poco sensibili, in un determinato campo, se si è stati sempre immersi fino alla punta dei capelli in quella 'morbidezza' d'animo; l'esperienza della vita può far diventare un po' più disincantati (è quello che forse è successo a me), si fa di necessità virtù e si impara ad avere più pazienza.
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