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21-03-2009, 13:06
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#1
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Tempo fa mi chiedevo qual'era la differenza tra ansia e giudizio degli altri. Ora l'ho capita. Infatti io notavo che in me ci sono due componenti che mi bloccano.
1)ansie e tensioni, ma che non sono forti, sono sopportabilissime per me e non sono il vero problema
2)La concezione di essere sbagliati: tipo in certe situazioni ci torna male fare certe cose: questo è il vero problema.
Ad esempio c'è un mio amico che mi deve dei soldi: faccio bene a chiamarlo? O lo chiamo troppo spesso, e magari risultao insistente e attaccato al denro.
Oppure devo invitare della gente in un posto: ma gli darò noia a chiamarli, poi si sentiran disturbati dal fatto che li chiamo io che non gli sono molto amico?
ecco questi pensieri in passato mi hanno bloccato spesso e finiva sempre che le cose non le facevo.
Ora li ho supoerati, ma sono entrato nella fase in cui relamente si da noia, realmente, secondo la concezione comune, si risulta pallosi e un pò esagerati. Ma certe cose le devo comunque fare...
E proprio non riesco a sopportare l'idea di farle, mi sento di troppo, di disturbo, e allore le rimando o non le faccio.
E' interessante notare che si verificano molto nelle situazioni dove non ho esperienza, cioé nuove. ma purtroppo queste si verificano un pò troppo spesso ultimamente
Inoltre ho notato che se esco e vado fuori casa e magari esco con amici, entro in uno stato tale che non mi da più di tanto noia farle. Però magari la mattina dopo risono punto e accapo.
A voi capita mai? Come lo spiegate?
Come lo risolvete?
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21-03-2009, 13:52
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,536
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dipende da quanti soldi ti deve, fossi in te gli farei recapitare una testa di cavallo mozzata nel letto.
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21-03-2009, 13:56
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: solitudine
Messaggi: 739
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si... sempre... perchè ho paura di disturbare, essere di troppo, che agli altri non interessi un cavolo di me, di rendermi solo ridicola, di sbagliare fare errori, di essere insistente e stressante...
... se non sono gli altri che mi chiamano, mi cercano, mi invitano o comunque mi fanno capire a loro interessa qualcosa di me e gli fa piacere la mia compagnia o altro penso che non gliene frega niente e che sarei solo una palla al piede... io non ci riesco, e poi non saprei cosa e come fare...
non ho risolto il problema...
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21-03-2009, 14:10
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#4
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Intermedio
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: in un mondo di merda
Messaggi: 121
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stessa cosa per me... se faccio qualcosa è perchè sono obbligato, il problema non l'ho risolto
e dubito che gli altri vengano a chiamarmi
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21-03-2009, 14:26
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#5
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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Mi rispecchio molto anch'io in quello che hai detto, John..
L'ansia è in me sempre presente e spesso disabilitante, però rispetto a qualche anno fa sono decisamente migliorato e non provo più terrore nel compiere determinate cose (prendo senza problemi l'aereo, viaggio, incontro al buio nuove persone..)
Ma paraddosalmente mi trovo meglio nelle nuove esperienze che non a gestire quelle vecchie, anch'io ho sempre paura ad essere di troppo, a non rispettare gli altri se sono troppo insistente, e non capisco che alla fine le persone si sentono gratificate se le chiami e ti fai sentire e valere di tanto in tanto
purtroppo temo che sia in parte anche questo atteggiamento evitante ad avermi portato alla attuale solitudine
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21-03-2009, 14:43
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#6
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Intermedio
Qui dal: Oct 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 141
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Io sono sempre di troppo.
Se qualcuno raramente mostra il minimo interesse per me, io penso subito che lo faccia per pietà. Credo che nonostante tutti gli sforzi che faccio o che potrei fare x vivere una vita che ne valga la pena, sento e sentirò il vuoto dentro di me, e purtroppo ora e da qualche anno anche attorno a me. Ma in fondo se nessuno è interessato a me, un motivo ci deve pur essere: sono insignificante e invisibile, come il mio avatar.
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21-03-2009, 14:46
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 533
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ce l'ho sempre
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21-03-2009, 14:57
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#8
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Banned
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Tempo fa mi chiedevo qual'era la differenza tra ansia e giudizio degli altri. Ora l'ho capita. Infatti io notavo che in me ci sono due componenti che mi bloccano.
1)ansie e tensioni, ma che non sono forti, sono sopportabilissime per me e non sono il vero problema
2)La concezione di essere sbagliati: tipo in certe situazioni ci torna male fare certe cose: questo è il vero problema.
Ad esempio c'è un mio amico che mi deve dei soldi: faccio bene a chiamarlo? O lo chiamo troppo spesso, e magari risultao insistente e attaccato al denro.
Oppure devo invitare della gente in un posto: ma gli darò noia a chiamarli, poi si sentiran disturbati dal fatto che li chiamo io che non gli sono molto amico?
ecco questi pensieri in passato mi hanno bloccato spesso e finiva sempre che le cose non le facevo.
Ora li ho supoerati, ma sono entrato nella fase in cui relamente si da noia, realmente, secondo la concezione comune, si risulta pallosi e un pò esagerati. Ma certe cose le devo comunque fare...
E proprio non riesco a sopportare l'idea di farle, mi sento di troppo, di disturbo, e allore le rimando o non le faccio.
E' interessante notare che si verificano molto nelle situazioni dove non ho esperienza, cioé nuove. ma purtroppo queste si verificano un pò troppo spesso ultimamente
Inoltre ho notato che se esco e vado fuori casa e magari esco con amici, entro in uno stato tale che non mi da più di tanto noia farle. Però magari la mattina dopo risono punto e accapo.
A voi capita mai? Come lo spiegate?
Come lo risolvete?
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situazione simile...uno dei motivi per cui non interagisco con nessuno oltre al fatto che sono un tipo silenzioso è proprio per questo...esempio? a lezione....durante la lezione stessa o peggio nelle pause, alla macchinetta del caffè...
ho la sensazione di essere di troppo, che...con la loro vita non c'entro nulla ...quindi perchè dovrei andare lì e iniziare a parlar/scherzare come fossimo grandi amici/e (quando invece passano i mesi e ci si saluta semplicemente con un "ciao" e poi tante ore di silenzio da parte mia mentr eloro ciarlano felicemente tra di loro)...e quindi è un ciclo continuo...come un cane che si morde la coda...
ogni situazione nel mio io mi sento a disagio e non parlo e nel mio inconscio penso "stanno parlando felicemente dei cazzi loro...delle cazzate che fanno tra ragazze nel pomeriggio...delle serate passate insieme....io cosa c'entro? E SOPRATTUTTO COSA POTREI DIRE X RESTARE + O - SULLA FALSA RIGA DEL LORO DISCORSO?"
E INFATTI HO SEMPRE DETTO CHE I MIEI PROBLEMI LI HO SOPRATTUTTO (ma non solo ovviamente) NELLE SITUAZIONI IN CUI "DEVO ESSERE Lì X FATTORI ESTERNI, MA IN CUI POI PIAN PIANO CI SI ASPETTA DI FAR DOMANDE E CONOSCERSI".
SE ESCO CON AMICI tutto sommato se ho confidenza parlo e....e se incontro qualcuno con cui non ho molta confidenza...beh...se c'è qualcosa in comune ci parlo sopra e scherzo senza problemi x 5-10 minuti...
La sensazione di essere di troppo non mi viene quasi x nulla...
IL PROBLEMA è IN TUTTE QUELLE SITUAZIONI SOCIALI IN CUI L'INCONTRO NON è IMPROVVISO...
A LEZIONE, NEL CORRIDOIO, ALLA MACCHINETTA DEL CAFFè, NELLE PAUSE SOPRATTUTTO, ECC...ECC...
TUTTE SITUAZIONI IN CUI IO MI SENTO COMPLETAMENTE ESTRANIATO E DISABITUATO...E DUNQUE MI DICO "COSA C'ENTRO CON LORO? PERCHè LORO DOVREBBERO ACCETTARE CHE IO SCHERZI CON LORO E/O CHE ATTACCHI SEMPLICEMENTE BOTTONE...E ANCHE LO FACESSI COMUNQUE CI SAREBBE SEMPRE IL PROBLEMA CHE TEMPO 4 SECONDI E NON SAPREI DI COSA PARLARE"...
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21-03-2009, 15:05
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#9
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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Credo che il problema sia l'autostima e una sbagliata concezione di me stesso.
Sono di troppo perché sono inferiore, sbagliato, non sono come gli altri...a me non piace infatti come mi presento agli altri. Non mi piaccio proprio, l'esterno che presento non corrisponde a come mi sento dentro.
Solo che il problema è "come" tirare fuori il mio vero io...eh bé quello è un altro paio di maniche.
ps: sono graditi commenti, o anche esperienze di chi l'ha superato.
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21-03-2009, 15:10
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#10
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Banned
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2
Credo che il problema sia l'autostima e una sbagliata concezione di me stesso.
Sono di troppo perché sono inferiore, sbagliato, non sono come gli altri...a me non piace infatti come mi presento agli altri. Non mi piaccio proprio, l'esterno che presento non corrisponde a come mi sento dentro.
Solo che il problema è "come" tirare fuori il mio vero io...eh bé quello è un altro paio di maniche.
ps: sono graditi commenti, o anche esperienze di chi l'ha superato.
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stessa cosa che vale x me...
pure il mio esterno non corrisponde al mio interno....
se c'è da discutere su un tema discuto e mi faccio valere, se vengo attaccato mi so difendere...ecc...ecc...posso apparire a volte addirittura strafottente/spavaldo/sicuro di me...
però poi di fatto nel 99,99999% delle situazioni sociali resto in completo silenzio e isolato/estraniato x un senso di inferiorità, carenza di autostima e disabitudine ad interagire che di fatto razionalmente non mi spiego...è qualcosa di emotivo...a cui non posso sottrarmi...razionalmente anzi mi ritengo quasi meglio degli altri...
il problema che poi di fatto quand odevo interagire....niente...silenzio e isolamento
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21-03-2009, 15:11
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#11
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: Nessun Dove (prov. Modena)
Messaggi: 1,308
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attenzione ragazzi
non confondete la "discrezione" con altro....
io mi ritengo un tipo discreto... e anche a me certe volte mi rompe ri-chiedere di certe cose, dando impressione di "vessaggio"
a me proprio, non piace fare la figura dell'"insistente"
ma lo faccio solo in casi di vera necessità... di solito lascio carta bianca...
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21-03-2009, 15:13
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#12
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Genova
Messaggi: 475
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2
Credo che il problema sia l'autostima e una sbagliata concezione di me stesso.
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Ci aggiungerei anche l'insicurezza
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21-03-2009, 15:14
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#13
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Banned
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da SiVieneESiVa
attenzione ragazzi
non confondete la "discrezione" con altro....
io mi ritengo un tipo discreto... e anche a me certe volte mi rompe ri-chiedere di certe cose, dando impressione di "vessaggio"
a me proprio, non piace fare la figura dell'"insistente"
ma lo faccio solo in casi di vera necessità... di solito lascio carta bianca...
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io non sono "discreto"...temo proprio di essere di troppo in quasi tutte le situazioni sociali e quindi non attacco mai bottone...magari anche se una persona lo fa con me...la volta dopo magari a me non viene di fare altrettanto mentre sta sparlottando nei corridoi, nella pausa a lezione ecc..ec..
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21-03-2009, 15:15
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#14
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Intermedio
Qui dal: Oct 2008
Messaggi: 273
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io una volta ero convinto di essere troppo grasso... avevo la sensazione di essere di trippa!
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21-03-2009, 15:29
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#15
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Intermedio
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 189
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Tempo fa mi chiedevo qual'era la differenza tra ansia e giudizio degli altri. Ora l'ho capita. Infatti io notavo che in me ci sono due componenti che mi bloccano.
1)ansie e tensioni, ma che non sono forti, sono sopportabilissime per me e non sono il vero problema
2)La concezione di essere sbagliati: tipo in certe situazioni ci torna male fare certe cose: questo è il vero problema.
Ad esempio c'è un mio amico che mi deve dei soldi: faccio bene a chiamarlo? O lo chiamo troppo spesso, e magari risultao insistente e attaccato al denro.
Oppure devo invitare della gente in un posto: ma gli darò noia a chiamarli, poi si sentiran disturbati dal fatto che li chiamo io che non gli sono molto amico?
ecco questi pensieri in passato mi hanno bloccato spesso e finiva sempre che le cose non le facevo.
Ora li ho supoerati, ma sono entrato nella fase in cui relamente si da noia, realmente, secondo la concezione comune, si risulta pallosi e un pò esagerati. Ma certe cose le devo comunque fare...
E proprio non riesco a sopportare l'idea di farle, mi sento di troppo, di disturbo, e allore le rimando o non le faccio.
E' interessante notare che si verificano molto nelle situazioni dove non ho esperienza, cioé nuove. ma purtroppo queste si verificano un pò troppo spesso ultimamente
Inoltre ho notato che se esco e vado fuori casa e magari esco con amici, entro in uno stato tale che non mi da più di tanto noia farle. Però magari la mattina dopo risono punto e accapo.
A voi capita mai? Come lo spiegate?
Come lo risolvete?
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Ciascuno di noi è perfetto così com'è.
E potrà approfittare di ogni piccolo miglioramento. (Suzuki Roshi Fondatore del San Francisco Zen Centre)
Seconto me sei in una fase di transazione ed è facie in questi momenti portao
confusione, disorientamento.
Comunque è positivo basta andare verso la crescita.
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21-03-2009, 17:21
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Per me ed altri questo blocco nel prendere iniziativa, chiamare o invitare per primi, persino con chi conosci abbastanza, è anche risultato di abitudine alla solitudine e di non aver mai avuto amici. La paura può essere duplice perchè si teme sia il pensiero di scocciare ed essere di troppo ma anche che gli altri rispondano positivamente solo per educazione e garbo.
Comunque che una persona non gradisca un nostro contatto o approccio è un rischio reale, semplicemente altri lo accettano, qualche volta scocciano ma riescono anche a crearsi e mantenere rapporti di amicizia o amorosi, noi non lo accettiamo e sovrastimiamo semmai aspettando che facciano tutto gli altri.
Ma se anche gli altri hanno bassa autostima o sono simili a noi, vedendo che non li contattiamo possono sentirsi rifiutati quindi va a finire che nessuno si fa sentire; se invece sono normali non va bene comunque perchè si aspettano reciprocità.
La strategia che mi viene in mente è cercare di non ingigantire la possibilità di disturbare o risultare di troppo in base alla bassa autostima, e accorgersi se si cercano a tutti i costi prove all'esterno e nel comportamento degli altri per avvalorare questa tesi interna magari non vera.
Poi proporsi sempre in modo non insistente e leggero cercando di rendere semplicissimo e non imbarazzante per la persona/e che contattiamo o invitiamo, anche se è/sono timida/e e gentile/i, di sfilarsi, far capire che non gli va di vedersi o parlarsi e via dicendo, le parole direi che vanno trovate volta per volta.
Certo, tra il dire e il fare... infatti nel mio caso niente e fatico anche se il contatto parte da altri, però mi sembra, oltre che una questione di autostima, un aspetto del noto discorso che se non ci si butta accettando qualche rischio non si avrà la possibilità di avere anche benefici.
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21-03-2009, 23:05
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#17
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Principiante
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2
Credo che il problema sia l'autostima e una sbagliata concezione di me stesso.
Sono di troppo perché sono inferiore, sbagliato, non sono come gli altri...a me non piace infatti come mi presento agli altri. Non mi piaccio proprio, l'esterno che presento non corrisponde a come mi sento dentro.
Solo che il problema è "come" tirare fuori il mio vero io...eh bé quello è un altro paio di maniche.
ps: sono graditi commenti, o anche esperienze di chi l'ha superato.
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Hai degli amici o comunque persone che conosci molto bene, con cui hai confidenza? Se sì, da solo con loro hai le stesse sensazioni, o viceversa ti senti a tuo agio?
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21-03-2009, 23:11
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#18
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Principiante
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da Viridian
Ricordo che da bambino parlavo senza troppi problemi - chiedevo, dicevo, commentavo - il contrasto durante l'adolescenza è stato tremendo.
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Sottoscrivo in pieno! Stessa identica cosa per me. Da bambino tranquillo e simpatico, da adolescente il disastro. Solo gli amici di infanzia mi hanno salvato (ho vissuto di rendita per anni!!)
Quote:
Originariamente inviata da Viridian
Credo che abbia giocato in qualche modo una sorta di "stanchezza" nel sentirmi sempre vittima dei miei schemi mentali e delle mie paure del giudizio altrui, per cui in seguito sia subentrata una sorta di rivalsa. Molto maccheronicamente, è scattata la filosofia del "chi se ne frega", una filosofia che adesso sembra leggera e spensierata ma che mi è costata un certo prezzo in termini di ferite..
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Sottoscrivo anche questo. Ora che sono un giovane adulto, me ne frego e basta.
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22-03-2009, 02:13
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,017
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Bhà mi piacerebbe che certa gente che conosco cominciasse a sentirsi di troppo invece di scassare i maroni praticamente tutti i giorni... :evil:
Timidi>rompicoglioni
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31-05-2012, 16:55
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#20
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Guest
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cosa centra la domanda casuale? non ci capisco niente di siti e blog. Oggi ho solo messo in google "mi sento a terra". pensavo di fare una cosa cretina e invece ho trovato questo. sono 2 giorni che dormo in machhina a causa del terremoto. Ho litigato con il medico di mio figlio e per telefono con il mio capo. sono costretta a convivenza forzata con i miei vicini di casa accampati nel prato di fronte; non capisco il loro modo di pensare. Immagino che non capiscano il mio. non riesco a capire i limiti della presa in giro, della serietà, della 'mia sedia' e della 'mia erba', del 'ho i cracker in macchina ma non li prendo' anche se ci sono 10 bambini che per colpa della scossa hanno saltato il pranzo. Non seguo il 3° consiglio di Einstein per la felicità (stare zitti) ed ho un brutto modo di dire le cose. Oggi ho avuto la sensazione fortissima di non essere gradita (ma è una sensazione che mi accompagna da sempre) come da sempre voglio andare via da questo posto. Quando non mi sento accettata per quello che sono mi ritorna la voglia di andarmene e mi sento male perchè perchè non posso farlo.
Grazie.
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