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Vecchio 14-12-2023, 14:21   #1
un_lettore
Guest
 

Un saluto a tutti,

se c'è una cosa che ho sempre letto con interesse nelle vostre riflessioni, è quando alcuni di voi hanno tirato in ballo un problema che sembra caratterizzare molti, se non tutti o quasi.

Spesso ho letto tra le vostre righe porzioni di frase del tipo: "mi sento sempre stanco", "non ho più energia per fare molto dopo il lavoro o lo studio", "ogni cosa è una salita" (quest'ultima frase usata anche da me ma perché l'avevo letta da uno di voi e la trovo molto efficace e vera).

A volte mi domando da dove dipenda. Può l'ansia spiegare tutto questo? E' sufficiente che questa ansia si metta a drenare risorse per produrre quel tipo di risultato?

Nel mio caso, di uomo che ha superato seppur di poco la mezza età, noto che la fatica a rendere produttivo il pomeriggio dopo il lavoro è notevole, ma mi domando se il disagio che provo per un lavoro che non mi andrebbe più di fare e che mi spinge ad alimentare continuamente le mie risorse interiori per andare avanti è sufficiente a spiegare la stanchezza oppure no.

La spiegazione che tendo a fornire a me stesso e che si poteva già leggere nei miei post iniziali è che il disagio è sia causa che conseguenza di una gigantesca avversione, di un rifiuto interno che liberamente spingerebbe ad allontanarsi dalla situazione sgradevole, con la morsa costante di un controllo dell'io necessario, ma tutto questo si paga a caro prezzo: un profluvio di energia mentale che va consumata per portare avanti questa "utenza energetica".

Io non conosco come si esca da questa situazione, a parte l'andare in pensione, ma non per fare un cazzo dalla mattina alla sera, ma solo per vivere ciò che si vuole vivere, stando lontani da ciò che non piace.

Voi che dite, a tal proposito? Secondo voi l'ansia da sopportazione, se vogliamo chiamarla così, può spiegare la cosa, oppure no?

Se c'è una cosa che mi distingue da tante altre persone, almeno in apparenza, è che vedo molti riuscire a "passare sopra" a tanti fastidi della vita moderna, poniamo ad esempio il solito lavoro con le cose storte che accadono, la disorganizzazione, eccetera ...

Io invece, per poter raggiungere lo stesso risultato, devo fare una violenza su me stesso, perché mi pare di capire che la forza della mia avversione è maggiore di quella degli altri, non so se sono chiaro ...

E allora il risultato di tutto è una stanchezza che sembra arrivare da condizioni molto più pesanti di quelle che obbiettivamente vivo, perché il tutto si svolge interiormente.

Anni fa facevo un altro lavoro, ero sostanzialmente un assistente amministrativo in un ente ... Per un pò di tempo una mia collega con cui avevo un ottimo rapporto e io fummo dislocati in una zona sotterranea con tanti faldoni da analizzare e smaltire, guardando il contenuto della pratica e aggiustando un pò di cose.

Ebbene, mentre io non avevo grandi difficoltà a trovarmi là sotto, la mia collega impazziva a stare in quella situazione, in piedi in un posto isolato.

Ebbene, fece fuoco e fiamme, il diavolo a quattro per farsi rimettere dove era. Era una questione di percezione. Presumibilmente la stessa che oggi è all'origine della mia stanchezza.

Oggi nel sotterraneo ci sono nuovamente io, anche se non è affatto un sotterraneo.

Estraneo
Vecchio 14-12-2023, 17:35   #2
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quando mi tocca stare a contatto con tante persone, anche solo al telefono, dato che ricevo troppi input e devo fare ragionamenti veloci, facilmente dopo qualche ora inizio a sentirmi peggio, mi viene l'insonnia e i pensieri si fanno più negativi e insistenti.
Perché mi sono sottoposta a varie situazioni dove è implicato un giudizio verso di me e mi fa sentire in ansia ("cosa avrà pensato di me? che figura avrò fatto? avranno fatto commenti negativi su di me in base a ciò che ho detto?"). Sempre così. Infatti soffro di fobia sociale e le mie preoccupazioni ruotano sempre intorno a questi punti.
L'ansia ti fa rendere sempre meno, perché si autoalimenta di pensieri irrazionali.
Quindi è vero, l'ansia toglie molta energia.
La mia soluzione è quella di trovare il più possibile momenti di solitudine che mi aiutano a ricaricarmi e possibilmente lavorare in situazioni adatte alla mia personalità (per me analizzare e smaltire faldoni in un sotterraneo sarebbe un lavoro rilassante).
Le persone spesso per me sono fonte di ansia perché la maggior parte è molto contorta (dicono una cosa ma ne fanno un'altra, ti sorridono ma a volte non provano davvero simpatia per te)... tanti comportamenti che a me risultano ambigui e difficili da decifrare, quindi anche qui un dispendio di energia notevole. Capisco benissimo il discorso.
Vecchio 14-12-2023, 17:41   #3
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Durante il primo tirocinio che ho fatto, io e la segretaria abbiamo riorganizzato interamente il loro archivio clienti, era cartaceo e andava quasi completamente ricopiato facendo aggiustamenti vari. È stato uno dei lavori più divertenti che abbia mai fatto ahhah invece quando ho provato a lavorare in call center, bancario, già durante il corso di formazione mi sentivo terrorizzata all'idea di maneggiare informazioni così importanti. Il lavoro solitario o comunque a contatto con poche persone per me è l'ideale.
Vecchio 14-12-2023, 17:41   #4
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Questo per me va a periodi, a volte finita la giornata di lavoro non ho voglia di interagire con altre persone, sento le "energie sociali" scarse perché le ho consumate tutte durante il giorno quindi lo stare in solitudine per me è un ricaricarsi.
Vecchio 14-12-2023, 17:56   #5
un_lettore
Guest
 

Grazie Dystopia ... Sei sempre una persona così piacevole, tra quelle figure femminili che mi sono abituato a leggere ... Ti vedo poco, a dire il vero, forse per il tuo ruolo di moderatrice e anche "per colpa" del tuo lavoro.

La cosa che mi lascia sgomento è che non c'è una reale via d'uscita. Io non sono una persona invidiosa, però se devo sforzarmi ad invidiare qualcuno, sono le persone a cui è stato concesso lo smart working.

Io per la natura del mio lavoro attuale non potrei farlo, ma quelli che almeno due gg a settimana se ne stanno a casa a lavorare, senza colleghi attorno, mi fanno dire: beati loro.

Perché se anche fai un lavoro di merda, almeno lo fai a casa tua, a pochi metri dalla tua cucina dove puoi farti un caffé senza andare al bar a sopportare altra gente maleducata. Oppure a pochi metri dal tuo bagno, e non da un bagno pubblico ... E forse soprattutto in mezzo al silenzio.

Capisco la questione che poni sul giudizio. Comunque se può leggermente consolarti ho visto che uno può comportarsi pure benissimo, ma tanto i giudizi arrivano lo stesso, magari velati. Però, noi abbiamo la stessa intelligenza di chi ci giudica, perlomeno, e possiamo fare altrettanto.

Ho visto persone molto giudicanti commettere gravi errori sul lavoro, anche se poi non è successo nulla, la differenza è che io non sono andato da loro a far notare la cosa, come invece avrebbero fatto loro a parti invertite.

Estraneo
Vecchio 14-12-2023, 18:01   #6
un_lettore
Guest
 

Sono d'accordo con Dystopia sul lavoro solitario. In fondo, le situazioni in cui mi sono trovato meglio sono state quelle "meno affollate". Ma tanto poi alla fine mi vengono a cercare loro, quando vedono che me ne sto per i fatti miei ...

Nightlights ... Le tue parole mi fanno venire il mente quello che disse Stasudesos ... A cui non posso dare torto: il lavoro ci sta togliendo le migliori energie, quelle del vivere finché siamo giovani. Poi cosa resterà, a parte i capelli bianchi?

Estraneo
Vecchio 14-12-2023, 18:08   #7
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

A me manca proprio la voglia di vivere, sarà la depressione, boh. Il pomeriggio spesso sto a letto, il fatto è che neanche la mattina faccio qualcosa, al massimo accompagno un familiare con la macchina. Non penso di starci neanche più tanto con la testa, sono nervoso, spesso anche questo forum mi snerva.
Vecchio 14-12-2023, 18:33   #8
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

è anche una questione caratteriale se si è tendenzialmente introversi/estroversi: un estroverso più sta a contatto con gli altri più si ricarica mentre per un introverso è il contrario
Vecchio 14-12-2023, 19:14   #9
Banned
 

la depressione
la sensazione che non ci siano speranze
passare troppo tempo a sforzarsi senza vedere risultati per noi soddisfacenti o vederli solo per ritrovarsi davanti una battaglia altrettanto in salita, con il risultato di ''scoraggiarsi''.
Ringraziamenti da
euridice_ (14-12-2023)
Vecchio 14-12-2023, 22:02   #10
un_lettore
Guest
 

Camille ...

Sei comunque molto giovane, da quello che capisco, se mi dici che pochi anni fa eri adolescente. Non tormentarti troppo ...

Prova a farti una domanda: se metto in moto "questo" accetterò di sopportarne le conseguenze, le complessità, gli impegni, i risvolti? Se la risposta è no, più vivi una vita semplice e meno sei stressata.
Non è certo il rimedio per tutto, è solo una goccia nel mare, ma intanto si deve partire o ripartire da qualche piccolo punto.

Estraneo
Vecchio 14-12-2023, 23:32   #11
Banned
 

Lintroverso fobico o autistico deve ricaricarsi trovando momenti di solitudine.lansia si autoalimenta di pensieri irrazionali da ansia sociale.piu o meno quei pensieri e quando si sta a contatto con gli altri son pensieri frequenti..
Vecchio 14-12-2023, 23:59   #12
un_lettore
Guest
 

Ciao Vikingo ...

Si, lo stare in mezzo a tanti altri esaurisce, stanca. Come fanno quelli dopo una giornata di lavoro ad andarsene in palestra, non si sa. Io non vedo l'ora di andare a casa. Poi magari mi sforzo di riuscire (sia in senso simbolico che reale), ma intanto devo fare tappa a casa.

Estraneo
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