Sono in uno stato di simil depressione da più di tre mesi ormai, da quando la persona con cui mi frequentavo ha deciso di chiudere e contestualmente ho scoperto che poco prima di mollarmi si scriveva già con un altro. Esiste un thread a riguardo, semplifico dicendo che ho vissuto la cosa come un trauma (l'ho scoperto per caso da un messaggio sul cellulare) e non riesco ad accettare questa sorta di sostituzione, attuando azioni di controllo giornaliero su facebook nel tentativo di capire se lui stia ancora con quella persona.
Non che prima stessi bene, anzi, durante la frequentazione mi sentivo solo un po' meglio ma era tutta una bolla, che scoppiando mi ha rimesso faccia a faccia con i miei problemi e li ha peggiorati. Ed ero già in terapia dalla psicologa.
Durante l'estate le preoccupazioni sul non riuscire a trovare un lavoro e la mancanza di fiducia, unita al confronto con chi invece ce l'ha fatta e non ha il mio carattere di merda che mi ostacola in tutti i campi mi fa sentire sempre più sfiduciato e spacciato. Tutto ciò si manifesta con umore sempre a terra, pensieri costanti e crisi di pianto frequenti.
All'ultimo incontro la psicologa mi ha presentato un foglio con il lavoro fatto in un anno di terapia. Ho riferito del mio malessere e del fatto che la fobia sociale paradossalmente non la vedo più come il più grosso dei problemi.
Ho dovuto tirare fuori io l'argomento psicofarmaci. Lei mi ha detto che se voglio posso assumerli, il problema è che mi spaventa l'idea stessa di ammettere di essere arrivato a questo punto e farlo mi farebbe sentire ancora più diverso dagli altri.
Alla prossima seduta non so che decisione prendere, l'idea poi di spedere altri soldi non mi incentiva a farlo.
Anche oggi ho avuto una crisi e stavo per mettermi a piangere in autobus...
Non sono mai stato così male in vita mia.
Ora come ora vorrei solo trovare un lavoro che mi occupi le giornate e poter ripartire da lì, ma non sono nello stato mentale per affrontare la cosa con un minimo di fiducia, dato che vedo sempre tutto nero.
C'è qualcuno che è riuscito a evitare i farmaci e a resistere pur sentendo il bisogno di un minimo di serenità che i farmaci possono dare?