SugarPhobic

Era la vigilia di natale e vedevo che a mio cugino venivano riservate più attenzioni, più regali, più coccole.
La collera non la manifestai in modo eclatante e (credo avessi...3-4 anni? Non ricordo), non avevo questa dimestichezza nell'esprimerla nel mondo civilizzato o in un modo che gli adulti almeno parzialmente comprendessero, semplicemente mi alzai e mi chiusi in camera.
Poi presi il flauto e cominciati a suonarlo in modo stridente (tentativo di attirare l'attenzione, ma la stanza era distante e alla fine mi misi a dormire).

Allora, ricordate quando è accaduto per la prima volta? Volente parlarne? Cosa avete fatto e come vi siete sentiti?
Orsù, sono tutt'occhi.

Clover

La prima non me la ricordo, mi dispiace... però ricordo che ho inziato a sentirla abbastanza forte verso l'adolescenza.

Hor

Non ricordo l'età, ma sarà stata sui sette anni o giù di lì, non ricordo il motivo, si giocava insieme in cortile con tutti i bambini del condominio, fatto sta che a un certo punto accadde qualcosa che mi fece arrabbiare molto.
Mi allontanai, andrai dall'altra parte del cortile, dove c'era una grande fioriera vuota, mi sedetti lì dentro e restai lì a lungo guardando gli altri che giocavano e chiedendomi perché non capivano che ero arrabbiato, perché non si muovessero per includermi di nuovo nel gruppo.
Poi magari queste ultime due domande sono ricordi che ho appiccicato a posteriori, non cambia però il fatto che già allora non sapessi come comunicare quando si verificano dei problemi con gli altri e l'unica mia strategia fosse quella di allontanarmi.

Bellatrix

In terza media, venni presa in giro a lungo da un compagno (che aveva più di una difficoltà e al quale avevo sempre dato una mano) per aver preso una insufficienza (o una nota, non ricordo bene.. evento del tutto eccezionale per me, all'epoca).
Dopo una mattinata di prese in giro, senza dire altro, lo presi per la maglietta per il colletto e lo stampai con le spalle alla finestra.
Che si ruppe. Forse ci rimasi più male io che lui.
Nessuno si fece male fortunatamente; non ricordo se finii in Presidenza o se aggiunsero una ulteriore nota, fatto sta che nessuno ne parlò più per lungo tempo.

gaucho

Boh non ne ho idea, l’apice l’ho toccato quando ho dato fuoco alla testiera del letto ma anni fa prima degli psicofarmaci

SugarPhobic

Il ritiro piuttosto che l'esplosione (come Bellatrix) è indicativo. Ora, persone con una mente meno... semplice della mia potrebbero capire l significato recondito.
Lo trovo interessante comunque, grazie per aver condiviso.


Mi dispiace tanto che stessi tanto male... ma, la testiera del letto

Xchénnpossoreg?

All'asilo.
Ai tempi giocavo solo con i bimbi, le bimbe non volevano interagire con me.
Un lunedì ho provato a cambiare la situazione, così ho chiesto gentilmente alle bambine di entrare nel loro gruppo. Stavano giocando alla famiglia e mi hanno detto che potevo partecipare in qualità di sorella morta.
E niente, ho passato una settimana sdraiata immobile su un piccolo divanetto dell'aula.
Sabato mi sono stufata della situazione e ho chiesto di fare la sorella viva.
Mi hanno detto di no.
A quel punto non ho trattenuto il nervoso, ho guardato la bimba "madre" (ovvero il capo) e le ho detto "lo sai chi è mio papà? E' il capo della polizia. Gli racconterò tutto e vedrai, ti farò andare in carcere. Non uscirai più dalla prigione".
Devo essere stata molto convincente perché si è messa a piangere e mi ha pregata di restare a giocare con loro. Ovviamente ho rifiutato e sono tornata a divertirmi con le macchinine e i maschietti.

All'uscita dell'asilo ho raccontato l'episodio a Madreh, dicendole "ti rendi conto, ci hanno creduto! Sono proprio delle bambine".
Madreh a furia di ridere si è quasi strozzata

AvolteRitorno

Asilo.

Dopo mesi di tentativi infruttuosi io e un amico raggiungiamo la vetta del muretto che delimita il giardino dell'asilo (oggi so che erano neanche 2 metri, ma ai tempi era tutto più grande). Passando inosservati alle temibili suore, a cavalcioni sul muretto, ci accingiamo a scendere dall'altra parte e a completare il nostro piano di fuga, quando una bambina ci vede e inizia a gridare

La collera è arrivata dopo gli schiaffi e i rimproveri di quelle stronze di suore che ci hanno tirato giù di peso dal muretto. Appena si sono calmate le acque ho individuato la spia, dissimulando le mie intenzioni faccio finta di recarmi in bagno e invece scatto nella sua direzione. Il suo sorrisetto beota muore sul suo viso quando gli stampo 5 dita della mia manina sulla faccia urlando "schifosaaaaa". Inutile dire che dopo han chiamato i genitori e le ho prese per una settimana.

SugarPhobic

Interessante come principalmente leggo che sia accaduto fuori casa, in principio.

Hor

Forse perché quando si è piccoli piccoli non accade proprio che si mettano in discussione le figure genitoriali, qualunque cosa facciano. Immagino ci sia dietro qualche meccanismo biologico fortemente radicato.

SugarPhobic

Se non arriva un fratellino/sorellina più piccolo/a, magari poco in salute, che accentra le (magari giustificate...) attenzioni dei genitori su di lui.
Ma è una possibilità statisticamente bassa, direi che convengo.

CamillePreakers

Non ricordo un momento preciso, so che la rabbia mi ha accompagnato più o meno da quando ho i primi ricordi. Inizialmente era una profonda rabbia verso mia madre.

varykino

forse al liceo , quando un bulletto s e'fregato il mio tavolino per darmene uno distrutto , ho preso il tavolo e gliel ho lanciato e mi so ripreso il mio , nn ha avuto il coraggio di toccarmi , ma lo sapevo ..... nn ero uno facile da decodificare , ero lunatico , solitario ma anche amico di tutti , probabilmente pensavano che ero matto, cosa forse vera .... cmq poi so diventato amico del bullo

Inosservato

successe anni fa, mangiai un piattone di cozze e ricci crudi!!
fu terribile!!

Inosservato

ahhhh no, collera con due elle...

scusate, letto male .__.

varykino

l amore ai tempi della collera

anahí

Non lo so, ma abbastanza poeticamente ogni volta che sorrido si vede un ricordo della mia collera. Ho un incisivo leggermente scheggiato da quando a 13 anni strinsi i denti fortissimo per la rabbia e un pezzetto di dente si frantumò sull'apparecchio.

SugarPhobic

Poetico alla poeti maledetti 2.0, ma indubbiamente d'effetto. Mi dispiace, molto emblematico, comunque

Avevi scordato il monocolo al cesso, ok. Al solito.

juan

Avevo cinque anni e mio fratello piccolo ha preso un mio libro molto bello sugli automezzi e lo ha strappato tutto. Mia madre ha esordito con “è piccolo, lascialo fare”. Lei non penso abbia mai letto un libro, non ne capisce il valore. Per lei sono solo fogli di carta rilegati. Io sono sempre stato molto legato ai libri quindi è stato un duro colpo vedere distrutto quel pezzo di cultura. Mi sono gonfiato di rabbia, credo di avere pianto.

Gummo

Io invece ho avuto uno scoppio di collera con mio fratello maggiore, io avrò avuto sugli 8 anni. Continuava a prendermi in giro (mio fratello alternava episodi di dolcezza e momenti in cui mi diceva che babbo natale non esistiva o che ero un trovatello), non ricordo l'oggetto del diverbio, sta di fatto che io iniziai a piangere e mi rifiutavo di andare a tavola a mangiare con tutti gli altri; mio fratello continuava a farmi oggetto di dileggio mentre mangiava, allora ho preso il telecomando della televisione e glie l'ho tirato in testa: lui ha avuto i riflessi di un falco, si è chinato leggermente, e il telecomando si è sfracellato contro il muro.