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17-04-2015, 19:01
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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circa 10 anni fa quando finii la scuola mi misi in testa di voler frequentare l'università, in quel periodo aspettavo la visita medica per il militare, mio padre era contento di questo, era convinto "lui" che sarebbe stato facile per me, io gli dicevo "vedi che sono grosso, non mi prendono a me"
e lui "ma devi considerare anche l'altezza" io che sono 1,70...
comunque tornando all'oggetto del topic, gli dico vorrei provare con l'università, e lui va bene, andiamo a parlare con tuo cugino (figlio di mio zio suo fratello, laureato in ingegneria) e lui mi spiega un po di robe sull'università gli esami le materie ecc ecc
mio padre era contento perché sia nel caso del militare sia nel caso dell'università, si sarebbe alleggerito dell'onere di aiutarmi a trovare un posto da qualche altra parte... e poi avrebbe potuto rinfacciare al fratello che anche suo figlio studiava per diventare ingegnere...
quel giorno io gli dissi chiaramente: vedi che è una prova, io non so se ci riesco, è complicato...
e lui mi rispose: tranquillo hai tante strade davanti, e se non ci riuscirai, non ti farò fare il porco in giro come faccio io (dalle mie parti è un modo di dire per indicare un operaio manovale che lavora alla giornata) a costo di licenziarmi e mettermi in proprio insieme a te...
in quel momento era il miglior padre del mondo e mi fidavo di lui ciecamente
passarono un paio d'anni e mi accorsi che non faceva per me, avevo dato poche materie, ero sempre stanco morto, abito a 30 km dall'università, e non avendo i soldi per un appartamento dovevo viaggiare, tutti i giorni mi alzavo alle 5 di mattina, seguivo le lezioni, restavo li a studiare un paio di ore (visto i risultati non bene e non abbastanza) per poi prendere i mezzi e tornare a casa per le 8 di sera...
allora dico a mio padre che non avevo intenzione di continuare, visto che non ero abbastanza in gamba per una facoltà complicata come quella, e avevo perso l'interesse verso lo studio in generale
allora lui si rimangiò tutto, si arrabbiò e mi disse che lo avevo sempre preso per il culo...
l'unica cosa che fece, fu quella di chiamare un suo vecchio collega di infanzia, e prendermi a lavorare insieme a lui, durò solo una estate, del resto io ero troppo grosso, lento e impacciato
dopo questo tentativo mio padre non si è più minimamente preoccupato, se ne è lavato le mani, ho avuto altre piccole esperienze lavorative, tutte trovate grazie a me (o meglio al culo) o all'interessamento di qualche parente (una volta sola)
l'unica cosa che lui sapeva dirmi era vatti a trovare un lavoro...
dopo l'università la mia depressione e i miei problemi sociali sono aumentati, assieme al mio peso... per uno come me a questo punto trovare un lavoro è diventato sempre più difficile, io fallimento ce l'ho scritto in faccia...
recentemente una mia parente laureata in infermieristica ci sta aiutando in casa per certe situazioni, e io poco a poco stando con lei ho imparato qualche fesseria, come sistemare una flebo, fare bendaggi, misurare la pressione e fare iniezioni... lei mi dice che se sono interessato potrebbe darmi una mano, io le ho detto non lo so...
ad un certo punto mio padre si è interessato all'argomento e diverse volte le ha raccomandato di "mettermi sotto" allora io gli ho detto che è complicato, che dovrei investire almeno altri 5 anni dietro un progetto che non so se andrà bene, che sono 10 anni che non tocco un libro
e lui per tutta risposta mi ha detto allora sei tu che vuoi stare seduto a non fare niente, altrimenti te ne vai a zappare
in questo momento mio padre è la persona che disprezzo più al mondo dopo me stesso
la cosa peggiore è che per un po ci ho creduto anche io... per un po ho creduto che avrei potuto dare una svolta alla mia vita riprovandoci, mi immaginavo laureato, immaginavo me stesso mentre aiutavo le persone, mi immaginavo finalmente realizzato almeno dal punto di vista professionale, mi rendeva felice questa immagine, fino a quando non ho fatto i conti con la realtà... e io ci soffro come un cane per questa cosa, ma evidentemente a mio padre l'unica cosa che gli interessa è trovare il modo di trovarmi o quanto meno tentare di trovarmi una sistemazione, evidentemente un onere troppo grande per lui, il fatto che sarebbe troppo per la mia già bassa autostima andare in contro ad un altro fallimento (l'ennesimo) non gli passa manco per il cazzo
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17-04-2015, 19:35
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Parliamo di te. Tu cosa vuoi fare? Dove vuoi arrivare? Quali sono i tuoi obbiettivi per il futuro?
Io ti capisco perchè anchr io l'uni l'ho provata, ma la fobia era troppa e ho dovuto smettere visto che non riuscivo proprio a dare esami. Mio padre è sempre stato a rinfacciarmi le cose e a dire che sarò per sempre un fallito.
Adesso, superata la forte fobia, ho deciso di investire su me stesso, sulla mia crescita personale e questo mi sta portando ad aprire una società con degli amici. Mio padre sempre a trovare motivi per cui fallirò.
Il fatto è, tu cosa vuoi fare? Se tutto quello che propone lui, gli dici che "è complicato".....cosa vuoi fare tu? Quale lavoro hai intenzione di fare? Che tipo di vita ti piacerevbe fare?
Se ogni volta rispondi "è complicato", questa diventa una scusa per stare fermi. Scusa che mi dicevo anche io, perchè sennò avrei dovuto mettermi sotto e fare le cose. Un giorno mi son caduti gli specchi su cui mi arrampicavo e ho visto chiaramente che era la fobia a farmi trovare le scuse per stare in zona comfort.
Tu cosa vuoi dalla tua vita?
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17-04-2015, 19:42
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Se tutto quello che propone lui, gli dici che "è complicato"
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ma il problema è proprio questo... lui non propone niente, quando ho tentato la prima volta, dissi chiaro e tondo che il mio era un tentativo, e lui non fece altro che rassicurarmi dicendomi che mi avrebbe aiutato in un modo o in un latro... quando mi ritirai invece si rimangiò tutto...
Quote:
Originariamente inviata da Kody
Tu cosa vuoi dalla tua vita?
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magari lo sapessi...
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17-04-2015, 19:55
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da sato
ma il problema è proprio questo... lui non propone niente, quando ho tentato la prima volta, dissi chiaro e tondo che il mio era un tentativo, e lui non fece altro che rassicurarmi dicendomi che mi avrebbe aiutato in un modo o in un latro... quando mi ritirai invece si rimangiò tutto...
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Il problema è questo?
Se il problema è che tuo padre non ti propone nulla, io penso che allora tu abbia bisogno di qualcuno che ti dica cosa fare. O sbaglio? Io la vedrei molto meglio se tu fossi la persona che decide cosa fare della tua vita.
Io non ci vedo questo gran problema, perchè avendo avuto già i miei a dirmi quello che dovevo fare secondo loro nella mia vita, ho poi capito che non è respinsabilità loro. Sono io che devo trovare la mia strada.
Quote:
Originariamente inviata da sato
magari lo sapessi...
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Eccolo il problema. Questa frase la sento dire da tutti i fobici e depressi a cui chiedo cosa vogliono dalla loro vita. Questo è il problema. È chiaro che quando non si sa cosa fare della propria vita si entra in uno stato triste, ci si chiede "che senso ha", magari.
Tutto sembra troppo difficile, obbiettivi come cerco un lavoro, studio 5 anni all'uni, vengono visti come troppo difficili (complicati) e se inziati non vengono comunque portati a termine perchè non è un vero desiderio. Spesso si dice "Non fa per me/Non mi serve quello che sto facendo(magari perchè imposto da un genitore o comunque non si hanno le energie perchè non ci si crede) e si finisce per lamentarsi del mondo esterno.
Le domande a cui dovresti sicuramente rispondere sono:
Che cosa voglio dalla mia vita?
Che tipo di vita voglio vivere?
Quali sono i miei obbiettivi?
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17-04-2015, 20:48
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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il fatto dei miei obbiettivi è una questione a parte, potrei aprire altri 10 topic in merito
il punto è questo non puoi dirmi: tranquillo anche se non riesci ci sono io puoi contare su di me, e poi quando succede rimangiarti tutto
e adesso quando gli viene in mente di farmi rifare l'università mi dice che sono io a voler restare seduto a non fare niente quando quel poco di lavoro che ho fatto è stato solo grazie a me e non grazie a lui
quindi ricapitolando
se dico che non mi sento capace ad affrontare la cosa (ammetto che potrebbero essere le mie disfunzioni a farmelo dire, tuttavia io conosco i miei limiti) per lui è colpa mia
se ci provo e poi fallisco, per lui è sempre colpa mia
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17-04-2015, 20:59
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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comunque ci tengo a dire che il disprezzo è temporaneo, è la rabbia del momento... ovviamente non significa che io lo perdoni, non solo per questo fatto tutto sommato marginale ma per tanto altro...
non è mai stato fiero di me in niente, del resto un po lo capisco non deve essere semplice vivere con un figlio di cui ti vergogni...
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17-04-2015, 21:26
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 225
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Evidentemente ti ha detto quelle cose"non ti farei fare la mia fine ecc" perché credeva in te, ed in cuor suo era sicuro che tu ti laureassi, vedeva quelle qualità in te.Ma le cose sono andate male e lui ne è rimasto deluso, hai deluso le sue aspettative.
E lui dopo qualche tentativo, si è stancato ed ha smesso di aiutarti.Non so quanti anni hai, ma la vita è tua e la devi gestire tu, non puoi sempre chiedere aiuto ai tuoi genitori/parenti. Devi contare su di te in primis. Mi dispiace molto e ti auguro di risolvere tutto
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17-04-2015, 21:33
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Jack Ugly
Non so quanti anni hai, ma la vita è tua e la devi gestire tu, non puoi sempre chiedere aiuto ai tuoi genitori/parenti...
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quanto ho aiutato io però... in tanti modi anche economicamente per quel poco che potevo...
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17-04-2015, 21:39
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#9
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 225
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Quote:
Originariamente inviata da sato
quanto ho aiutato io però... in tanti modi anche economicamente per quel poco che potevo...
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Ma hai provato a parlare con tuo padre per capire cosa c'è che non va?
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17-04-2015, 21:41
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Jack Ugly
Ma hai provato a parlare con tuo padre per capire cosa c'è che non va?
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con i miei non parlo mai dei miei problemi (o dei loro)
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17-04-2015, 21:45
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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il nocciolo della questione (limitatamente al lavoro) a mio avviso e questo, lui non ha le risorse per aiutarmi (o per aiutare se stesso) tanto meno per un figlio che tutto sommato non ha mai apprezzato
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17-04-2015, 21:58
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 225
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Quote:
Originariamente inviata da sato
con i miei non parlo mai dei miei problemi (o dei loro)
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Non conosco il rapporto che hai con i tuoi, ma parlare del problema potrebbe essere gratificante. Ti toglieresti molti dubbi. Comunque secondo me tuo padre è rimasto semplicemente deluso,vede delle qualità in te e pensa che tu non ti sia impegnato a fondo.Il problema è che ognuno ha delle qualità diverse,chi è bravo in una cosa e chi è bravo in un'altra, ma tuo padre questo pensiero non deve averlo fatto.In ogni caso vuole vederti realizzato.
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17-04-2015, 22:00
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Jack Ugly
vede delle qualità in te
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spero che sia questo...
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17-04-2015, 22:32
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Può darsi che tuo padre ti abbia visto come un mezzo per riscattarsi ("non ti farò fare il porco in giro come faccio io") e una volta che non hai soddisfatto questa aspettativa si sia arrabbiato per respingere la paura di non potercela fare.
Purtroppo nello stato in cui è non può essere una fonte di conforto, ha problemi che gli impediscono di vederti davvero.
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17-04-2015, 22:32
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#15
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: Aiur, terra dei Protoss.
Messaggi: 234
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Devi vederla anche da suo punto di vista, ha provato a darti il suo appoggio esplicitamente e hai fallito, ora cerca di dartelo indirettamente. Cosí almeno é come la vedo io.
É tuo padre e vuole solo il meglio per te, anche se ció vuole dire essere molto duro.
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17-04-2015, 22:33
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Può darsi che tuo padre ti abbia visto come un mezzo per riscattarsi ("non ti farò fare il porco in giro come faccio io") e una volta che non hai soddisfatto questa aspettativa si sia arrabbiato per respingere la paura di non potercela fare.
Purtroppo nello stato in cui è non può essere una fonte di conforto, ha problemi che gli impediscono di vederti davvero.
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anche questa è una chiave di lettura interessante...
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17-04-2015, 22:35
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da BlinkStalker
É tuo padre e vuole solo il meglio per te
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questo non lo metto in dubbio...
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17-04-2015, 23:04
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Comunque alla fine dei conti il vero problema è che ti disprezzi, no?
Secondo me vale la pena lavorarci su con una psicoterapia.
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17-04-2015, 23:22
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#19
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 225
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Sako cerca di migliorare le cose che non ti piacciono di te.
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18-04-2015, 01:32
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#20
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da sato
il fatto dei miei obbiettivi è una questione a parte, potrei aprire altri 10 topic in merito
il punto è questo non puoi dirmi: tranquillo anche se non riesci ci sono io puoi contare su di me, e poi quando succede rimangiarti tutto
e adesso quando gli viene in mente di farmi rifare l'università mi dice che sono io a voler restare seduto a non fare niente quando quel poco di lavoro che ho fatto è stato solo grazie a me e non grazie a lui
quindi ricapitolando
se dico che non mi sento capace ad affrontare la cosa (ammetto che potrebbero essere le mie disfunzioni a farmelo dire, tuttavia io conosco i miei limiti) per lui è colpa mia
se ci provo e poi fallisco, per lui è sempre colpa mia
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Gli obbiettivi sono offtopic perchè si parla di rabbia verso il padre, ma io ritengo che inziare a definirli aiuterebbe. Non è un caso che tutti i fobici e depressi non abbiano obbiettivi di vita. È anche per mancanza di questo 'scopo di vita' che uno è triste.
Non può dirti che ti aiuta e poi non lo fa? Ok, ma questo come aiuta? In nessun modo perchè lui lo ha detto. E io credo che non sia totalmente ingiusto, perchè se ho capito bene, lui ti ha aiutato in diverse occasioni, ma tu (e ti capisco bada bene) te ne sei uscito con "è complicato". Io qui ci senti zampino di FS che interviene per bloccare l'azione, dicendo che è complicata. Una sorta di mettere le mani avanti, come dire "Guarda se poi fallisco, te lo avevo detto che era complicato, non darmi la colpa".
I lavori che hai fatto li hai trovati tu? Benissimo, allora usali per aumentare la tua autostima invece di usarli per avere approvazione di tuo padre. Dì a te stesso che sei riuscito a fare qualcosa, a portare a casa dei soldi nonostante i tuoi problemi, cazzo è tanta roba.
Poi che cosa hai fatto di preciso? Non pomparti più di quel che hai fatto: nel senso che se sono cose che alle persone normali(senza ansie) riescono facilmente, probabile che tuo padre non le veda grandi imprese quanto te. anche per questo dovresti più usare le tue esperienze per rivalutare te stesso, non per cercare approvazione di altri.
Per quanto riguarda la colpa, sei come in casa mia. La questione la si risolve aumentando la propria autostima e smettendo di cercare approvazione dai genitori. In fondo, l'hai scritto anche tu: qualsiasi cosa facciamo è colpa nostra.
Io poi ho smesso di usare la parola colpa per queste cose. Uso responsabilità. "Di chi era responsabilità fare .....", non di chi era colpa.
Dall'altro lato, devi appunto assumerti le tue respinsabilità: se fallisci l'uni di chi è responsabilità? Penso tua, no? Sarà tua responsabilità farla nel migliore dei modi. Ma se parti che non è un tuo vero obbiettivo, la farai così alla cazzo e senza voglia e fallirai.
Quindi si torna lì: tu cosa vuoi fare?
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