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25-10-2014, 12:20
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Vi svegliate nel cuore della notte. Rumori sospetti. Vi alzate e pian piano vi dirigete nella stanza da cui deriva il rumore. Allungate lo sguardo. Avete dei ladri in casa che tranquillamente stanno saccheggiando tutta la roba più di valore.
Intervenite?
Stessa situazione. Ma allungate lo sguardo e trovate. Un fantasma.
Vi fate avanti?
Stessa situazione. Ma allungate lo sguardo e trovate. Un barbone.
Gli chiedete come ha fatto a entrare?
E se la vostra risposta è "NO, avrei paura di farlo..."
Ecco, la domanda del tread è...
Di cosa realmente avreste paura?
Dei ladri, o di quello che potrebbe farvi? Del fantasma, o di quello che potrebbe farvi? Del barbone, o di quello che potrebbe farvi?
E poi, cosa mai potrebbero farvi? Ferirvi? Uccidervi?
Nel primo caso, la vera paura sarebbe del dolore. Nel secondo caso, della morte.
Ok, per una volta voglio fare un discorso "ateo".
Ammettiamo abbiate paura della morte. Qual'è il motivo per cui avreste paura della morte? Trovatemi un motivo diverso da quello della fede.
Vi preoccupate di quel che potrebbero provare coloro che vi conoscono bene, coloro che sono affezionati a voi per parentela, amicizia, simili?
Ma una volta morti non avreste certo modo di pentirvene.
E da qui apro un altra parentesi. Quelle persone che rimpiangerebbero la vostra morte, che motivo avrebbero di farlo?
Secondo voi, che motivo avrebbero di farlo? Qual'è il motivo che spinge a piangere un morto?
Quel che gli è capitato? Sotto un punto di vista di fede, c'è la speranza che ora stia molto meglio. Senza fede, semplicemente non esiste più e di certo non starà soffrendo.
Quindi, il vero dispiacere è PER VOI stessi? Che ora dovrete vivere con una persona cara in meno? Quindi, è la presenza di quella persona, che vi mancherà? Quel che quella persona faceva, che mancherà ora nella vita vostra?
Come quando si fa tanto per far tirare a campare il più possibile un malato terminale che sta solo soffrendo, e magari parecchio.
Cosa spinge a volerlo mantenere in vita? Il volerlo vedere ancora? Il volergli star vicino? Il volerlo sapere vivo? Il voler pensare "abbiam fatto di tutto per tenerlo in vita il più possibile"?
A questo punto, potremmo considerarlo una sottospecie d'egoismo orientato a volere la coscienza tranquilla?
Ripeto, per una volta non vorrei che questo discorso degenerasse in "fede". La fede ha si la speranza del meglio, ma di certo non possiam noi sapere tramite le dottrine ciò che realmente/precisamente accadrà dopo la morte. Parlo da fedele, dato che qualcuno potrebbe venire a scrivermi "non succede nulla eccetera". Risparmiatevelo per favore, sto aggiungendo questa parentesi appunto per evitare questo deragliamento.
Ebbene, pensateci.
Avete paura della morte, e se si, perchè?
Avete paura della morte del prossimo, e se si, perchè?
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25-10-2014, 12:31
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,067
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Io ho paura del dolore fisico.
Della morte no.
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25-10-2014, 13:44
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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La morte non mi spaventa più, nonostante l'angoscia che si porta dietro.
Nessuno sa dove andremo o se tutto finirà per sempre. I misteri ce ne sono ed è giusto così.
L'uomo non può saperlo se finisce tutto in nulla, l'ignoto ci accompagnerà per sempre, dare un senso alla vita secondo me da poi un senso personale anche alla morte.
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25-10-2014, 15:32
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#4
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Gli atei dovrebbero avere più paura della morte dei religiosi perchè poi sanno che non c'è niente mentre anche il peggiore religioso si conforta sapendo che passerà l'eternità a scottarsi il culo all'inferno.
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26-10-2014, 10:50
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da zoe666
Io ho paura del dolore fisico.
Della morte no.
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Questa risposta dà un senso al tread.
Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Altro bel topic realista. : )
Ho sempre detto che la nostra esigenza innata di interagire e cooperare con dei nostri simili tende a cozzare con la selezione dei vantaggi che il brutale egoismo riconosce, rendendo perversa e vana la morale che ci guida nelle circostanze mostruose a cui veniamo messi di fronte in quanto individui, in quanto fragili, in quanto TROPPI. La sovrappopolazione ha creato un multiverso di religioni e dottrine che si auto scagiona nel suo disperato e millenario tentativo di sublimare la morte e renderla qualcosa di più accettabile.
Penso che dovremmo superare tutto questo e acquisire maggiore coscienza e maggiore rispetto verso il caos nel quale siamo immersi, smetterla di sopravvalutare la perfezione, come dicevo di là.
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Una domanda potrebbe sorgere qui.
Siamo immersi nel caos. Ma ne siamo solo circondati, o siamo noi stessi parte del caos?
Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Dare un senso alla vita secondo me da poi un senso personale anche alla morte.
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Vero. Ma forse, la cosa è reciproca.
Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Gli atei dovrebbero avere più paura della morte dei religiosi perchè poi sanno che non c'è niente mentre anche il peggiore religioso si conforta sapendo che passerà l'eternità a scottarsi il culo all'inferno.
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Ma "scottarsi il culo all'inferno" è assai doloroso.
E se temi che dopo la morte ci sarà dolore, e se temi il dolore, non potrai che temere anche la morte...
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26-10-2014, 11:25
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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Prima cosa mi spaventa il dolore fisico,secondo, mi fa impressione la decomposizione del mio corpo che sarebbe in balia di altri..persone che mi guarderebbero mentre io non saprei ,non sarei piu' nulla.. Lo so,da morti non esistiamo,non ci siamo.. quindi ci sara' quel nulla che c'era prima che nascessi(a voler essere atei). Nonostante cio',ho una paura irrazionale all'idea che vermi e insetti brulicanti mi si mangino. Forse dovrei optare per la cremazione..oppure ci sono altre vie d'uscita? Accetto consigli
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26-10-2014, 13:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82
Prima cosa mi spaventa il dolore fisico,secondo, mi fa impressione la decomposizione del mio corpo che sarebbe in balia di altri..persone che mi guarderebbero mentre io non saprei ,non sarei piu' nulla.. Lo so,da morti non esistiamo,non ci siamo.. quindi ci sara' quel nulla che c'era prima che nascessi(a voler essere atei). Nonostante cio',ho una paura irrazionale all'idea che vermi e insetti brulicanti mi si mangino. Forse dovrei optare per la cremazione..oppure ci sono altre vie d'uscita? Accetto consigli
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La tua paura deriva forse dalle teorie secondo cui si continua ad esser più o meno senzienti per un certo periodo dopo la morte?
Effettivamente, suona come un altra potente fonte di paura del dolore fisico...
Ed ecco un altra prova a favore della paura del dolore piuttosto che della morte...
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09-11-2014, 19:00
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 572
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1° domanda, ladri in casa. Non so cosa farei, potrei farmela sotto dalla paura oppure diventare accecato dalla furia e tentare di aggredirli.
2° domanda, il fantasma. Credo proprio che rimarrei paralizzato e tremante dalla paura.
3° domanda, il barbone in casa. Lo gonfio di botte.
No, non ho paura della morte, però se morissi le persone a me vicino soffrirebbero, è questo che non mi piace della morte. Invece quando muore una persona cara, credo che l'essere tristi sia un po' una cosa egoistica. Cioè si è tristi perché quella persona non sarà più con noi. Il "grado" di tristezza dipende da quanto quella persona faceva parte della nostra vita. Se ad esempio muore una persona che vediamo o sentiamo una volta l'anno, magari ci dispiace, ma probabilmente non sarà una sofferenza così grande.
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09-11-2014, 19:54
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Secondo me più che la morte ci spaventa il tempo, poiché lo sprechiamo non vivendo. La morte sancisce null'altro che la nostra finitezza, e dunque l'impossibilità di "aspettare" a tempo indeterminato che qualcosa o qualcuno ci prenda per mano e ci faccia coraggio.
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19-11-2014, 14:06
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,428
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stessa cosa di zoe avrei paura più per l'aggressione che della morte, la morte in quanto tale non mi spaventa più di tanto
tra le cose che mi fanno veramente paura c'è la vecchiaia
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19-11-2014, 14:09
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,428
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
La morte ci sta così antipatica che nemmeno i nostri corpi, una volta morti, riescono più a putrefarsi a dovere, per colpa di tutti i conservanti che accumuliamo nell'organismo nel corso di tutta l'esistenza. : ( Gli addetti alla sistemazione delle ossa lo sanno..
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non solo, anche il modo in cui ci facciamo seppellire non aiuta, una bara di legno rivestita internamente di metallo, con un coperchio di metallo che viene saldato e poi rivestito con il copri bara in legno...
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19-11-2014, 16:21
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#12
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Più che la morte in se direi l'agonia che c'è prima in genere
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01-12-2014, 00:19
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#13
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Principiante
Qui dal: Nov 2014
Messaggi: 31
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A me fa una paura immensa il momento della morte, ed è ancora più brutto pensare che prima o poi arriverà potrebbe essere a momenti oppure fra tantissimi anni ma non si può scappare. Del dopo non mi interessa e non ho paura perché non ci sarò più quindi non saprò neanche di aver vissuto.
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01-12-2014, 11:07
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Mi dispiace smontare la tua introduzione, ma difficilmente mi sveglio nel cuore della notte dato che sono insonne. :P
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Smontare la mia introduzione?
Ma se l'hai ampiamente appoggiata!
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Possiamo forse giungere alla conclusione, a questo punto del tread, che non è la morte a spaventarci, bensì il dolore, la sofferenza?
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Certo, però, nella realtà di tutti i giorni ci si può accorgere senza troppe difficoltà di quando la gente tenda ad aver paura della morte, a demonizzarla, a renderla un tabù su cui quasi guai osare discutere.
E anche se non volessimo considerarla paura, come potremmo considerarla? E comunque, tutto ciò, tutta questa "avversione" verso la morte, da dove deriva?
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03-12-2014, 12:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Mi spaventa..ma al tempo stesso la desidero spesso..
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03-12-2014, 12:58
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Ah, ma ero ironica con quella frasetta, pensavo fosse evidente...
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Io ho letto più o meno:
"Mi sono svegliata apposta nel cuore della notte per smontare lo scempio che era la tua introduzione che ha contribuito a svegliarmi"
Più o meno, si, quello.
Quote:
Domande difficili a cui dare una risposta, anche perchè posso parlare per me, di certo non per gli altri...
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Anche un opinione "parlando per sè" è ben accetta per "costruire" un qualcosa.
Quote:
Originariamente inviata da Suttree
Mi spaventa..ma al tempo stesso la desidero spesso..
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Ti spaventa come cosa fine a sè stessa, o un qualche particolare che di essa fà / potrebbe far parte?
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03-12-2014, 13:01
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Ti spaventa come cosa fine a sè stessa, o un qualche particolare che di essa fà / potrebbe far parte?
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Mi spaventa il fatto di non sapere se ci sarà qualcosa dopo e che cosa potrebbe essere..io penso che non ci sia nulla dopo la morte..ma non posso esserne certo..
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03-12-2014, 13:09
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
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Quote:
Originariamente inviata da Suttree
Mi spaventa il fatto di non sapere se ci sarà qualcosa dopo e che cosa potrebbe essere..io penso che non ci sia nulla dopo la morte..ma non posso esserne certo..
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Quindi l'ipotetica probabile sofferenza che potresti incontrare dopo la morte...
E siamo di nuovo là.
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03-12-2014, 21:29
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Non so, ci sarà qualcosa di ancestrale sotto?
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Senza dubbio molti tabù sono ereditati, e senza dubbio chi apre bocca a proposito con un qualcuno sensibile che magari è pure "vissuto" ti metterà a tacere a male parole.
Classico che si è in un discorso anche tra più, "la morte" esce in un argomento, e il sensibile di turno dice "ma non parliamone nemmeno, questi argomenti non van nominati neanche per scherzo".
Insomma, è un classico.
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03-12-2014, 21:40
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Sicuramente...
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La solita esperienza del vissuto che pretende di buttare giù opinioni di chi "ha meno esperienze di vita".
E così, visto che a queste esperienze si dà retta per "prendere esempio" e cose simili, i tabù come questo si diffondono.
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