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19-01-2009, 15:38
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#101
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Principiante
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 4
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Ho solo 16 anni ma ne voglio uscire davvero al più presto da questa fase...
Mi sto sciupando l'adolescenza ed è l'ulima cosa che volgio; davvero!
Giovedì ho il primo appuntameto con uno psicologo e spero davvero di intrapendere la tua dura strada, la mia volonta c'è tutta! Fino in fondo!
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19-01-2009, 16:57
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#102
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da lucamoca
Ho solo 16 anni ma ne voglio uscire davvero al più presto da questa fase...
Mi sto sciupando l'adolescenza ed è l'ulima cosa che volgio; davvero!
Giovedì ho il primo appuntameto con uno psicologo e spero davvero di intrapendere la tua dura strada, la mia volonta c'è tutta! Fino in fondo!
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Ti auguro di cuore tutta la felicità possibile, e soprattutto il successo per il percorso che hai deciso di cominciare! Hai già fatto il passo più importante (cioè decidere di impegnarsi a fondo). La motivazione e l'entusiasmo ti saranno utilissimi.
Se alla fine le nostre storie saranno simili, avrai vent’anni di serenità, opportunità e occasioni più di quanti ne abbia avuti io. Mi raccomando, goditeli tutti! E alla fine, come minimo, dovrai pagarmi da bere! 8)
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20-01-2009, 18:49
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#103
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da giordano
..non è per fare il "puntiglioso" però la mia curiosità era rivolta al come hai fatto ad approcciare con la sconosciuta...
perchè per quanto sia difficile "il guardarsi e sorridere" non vuol dire conoscerla
la descrizione di un fatto ..come la prima volta che ti sei avvicinato ad una ragazza che tu hai guardato a cui hai sorriso ..cosa gli hai detto?? ...perchè se sei VERAMENTE uno che è riuscito a vincere la fobia sociale dovresti ben sapere che è la parte più difficile!
..altrimenti sembra un pò troppo lontano dall'averlo veramente fatto ..ma rimane cmq un buon manuale!
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Fai bene a chiedere. E' infatti solo una delle premesse, non una garanzia automatica di successo! Non si tratta però di una cosa più difficile, semmai di una cosa diversa, che sta su un altro piano.
Anzitutto una precisazione. Non ho mai detto di essere diventato un seduttore di mestiere oppure una specie di playboy a cui tutte cadono infallibilmente ai piedi. Semplicemente, mi sono faticosamente tolto da una situazione trappola dove se una mi dice di no, è un dramma esistenziale vissuto come una catastrofica smentita del mio valore di maschio, e se invece mi dice sì, è una tragedia ancora più grande. Quest’ultimo scenario avrebbe infatti tirato fuori gli scheletri dall’armadio, ovvero mi avrebbe messo di fronte ad una situazione in cui tutte le mie mancanze, i miei limiti, la mia inesperienza, il mio “non saperci fare” sarebbero state brutalmente smascherate.
Rimediato a questo, ora semplicemente sperimento gli insuccessi, le sconfitte le delusioni, le frustrazioni che fanno parte della vita di un uomo, ma accanto a queste ci sono per fortuna le gioie, i successi e tante altre sorprese meravigliose.
Prima, tutti i miei tentativi seguivano schemi, strategie, piani, erano approcci molto metodici, lungamente studiati e altrettanto profondamente pensati, degni quasi di un manuale. Sembra strano, ma se ora qualcuno mi chiedesse “come fai?” non sono nemmeno in grado di dare una risposta, ma non per reticenza o pudore, ma perché nemmeno io so esattamente cosa accade. Certe situazioni, semplicemente, “mi accadono”, mi ci trovo in mezzo senza nemmeno saperlo.
L’idea di sedurre (proprio nel senso etimologico di “se-durre”, avvicinare a sé) è proprio quella di avvicinare una persona sul piano del cuore. Non è quindi riducibile né ad un avere (soldi, sicurezza, posizione, status symbol ecc.) né ad un sapere, cioè al dominio di una tecnica, di un procedimento, di un metodo che siano insegnabili o almeno comunicabili. Si tratta semmai di un atteggiamento dello spirito, una disposizione particolare dell’anima con cui si disposti ad “accogliere” l’altra persona, una specie di porta socchiusa. Si entra cioè in relazione su un piano diverso, quello delle emozioni, dei sentimenti, in cui i criteri della razionalità e del pensiero sono del tutto inapplicabili.
La cosa è piuttosto difficile da spiegare, proprio perché si tratta di qualcosa di irriducibile al logos, ma forse può essere afferrata con una metafora. Immagina che qualcuno voglia dipingere come un grande artista, ma gli domandi prima di tutto che marca strumenti usa. Il problema è stato mal posto o mal compreso. Se qualcuno ha talento, sentimento e freschezza d’ispirazione dipinge bene anche intingendo il cottonfioc nel colore, mentre un cialtrone non combinerà nulla di buono nemmeno con i pennelli più costosi del mondo.
Cosa faccio io per passare al contatto diretto? E’ un po’ se tu chiedessi ad un automobilista se è meglio guidare in terza o in seconda. Dipende dalla strada, dalla pendenza, dal tracciato, dal tipo di fondo, dalla velocità che tieni dalla velocità e da mille altre fattori che devono essere valutati li per li, senza che ci sia una riposta giusta a priori. Di volta in volta mi sono comportato d’istinto, senza star li a pensarci tanto e buttandomi sempre subito. Un paio di volte, tanto per fare un esempio, chiesi semplicemente “ti va di ballare?”, in altre situazioni cominciammo a far commenti sui treni in ritardo, una volta ancora la avvicinai con disinvoltura e semplicemente le “Ciao, sono A….” (per la cronaca, in quest’ultimo caso, non ottenni nulla, ma rimediai una grandiosa soddisfazione).
Felicità a tutti,
c.k.
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21-03-2009, 23:16
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#104
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da Velia
Sembra la mia storia. Stesse tappe, stesso cambiamneto, stesso incremento di opportunità, di positività, di fiducia. Solo che quei momenti di straordinaria serenità .. dopo qualche anno si sono dissolti nell'aria.
[...]
Non so cosa sia successo, ma dopo un anno lentamente tutto si è dissolto e si è fermato. Ho pensato che questa sensazione di benessere che avevo provato, era dovuta la fatto che la situazione di partenza era così grave che qualsiasi miglioramento lo avevo vissuto come una vittoria, e questo aveva innescato un meccanismo positivo di fiducia e così via.... Non lo so adesso cosa sia successo...
Velia
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L’argomento toccato da Velia è molto importante. La stabilità dei risultati era una delle mie paure più forti mentre si avvicinava la fine della terapia, e in certi momenti ero molto in ansia pensando al futuro: “chi mi garantisce” pensavo allora “che tutto questo si dissolva fra un po’ di tempo?” Mi piacevano moltissimo i primi risultati, ma avevo paura che mi svanissero fra le mani, o che non risultassero utili alla prova dei fatti.
Il dubbio era molto, molto, insidioso, anche perché ricordavo molto bene cos’era successo tante volte in passato, quando l’elemento di “rottura” era di volta in volta diverso: la fine di una fase più o meno lunga di introspezione, la lettura di un libro illuminante, uno scatto di orgoglio, una fiammata di determinazione. A ciò seguiva il momentaneo allentarsi della paura e quindi un breve periodo in cui mi sembrava di poter spaccare il mondo e di avere la vita in mano, salvo poi consumare tutto in sogni velleitari, sogni a cui seguiva il lento risprofondare nella vita di sempre, come se un colossale elastico mi riportasse implacabilmente in territori noti e frequentati.
Il mio terrore era che la psicoterapia aprisse solo un periodo “up” più lungo degli altri, a cui avrebbe fatto seguito una delusione ancora più cocente. Per fortuna sono ragionevolmente sicuro che questo non dovrebbe accadere. I motivi che mi fanno ben sperare (la certezza non esiste) sono grosso modo questi:
- Se prima mi concentravo sui sintomi del mio disagio, ora sono consapevole di aver scoperto e neutralizzato le cause profonde. Eliminata l’origine, tutte le varie manifestazioni esteriori scompaiono come fantasmi. Esempio: la paura del rifiuto. Se prima l’idea di essere respinto da una donna apriva scenari da incubo, e quindi non mi facevo mai avanti paralizzato dal terrore, ora so da esattamente da dove veniva quella paura, quindi posso seguire liberamente le mie emozioni, le mie speranze, i miei desideri in modo semplice e pulito, cercando il meglio per me senza che ogni gioia sia avvelenata da mille e mille pensieri.
- Nel corso della terapia non abbiamo semplicemente fatto un lavoro assieme, ma mi è stato anche insegnato un metodo. In altre parole, ho imparato così tante cose su come funziona la mia mente da potermela cavare anche da solo: ad esempio, mi accorgo se sto pensando in modo naturale o se invece sto seguendo dei ragionamenti disfunzionali, da cui potrebbe nascere molta sofferenza in futuro. Questo sta ora diventando chiaro da tanti piccoli cambiamenti: riesco ad esempio a prevenire una situazione che potrebbe darmi della sofferenza emotiva, evitando per tempo di infilarmici, ho scoperto di essere estremamente più tollerante verso la malignità, la stupidità o la cattiveria del mondo che mi circonda (come se i sentimenti negativi semplicemente mi scivolassero addosso) mentre ho la fortuna di avere una stabilità di umore mia sperimentata prima: posso avere dei momenti di infelicità e di abbattimento che però si risolvono preso da soli, mentre prima si trascinavano anche per mesi. Un po’ come avere una "cassettina di pronto soccorso psicologica", che mi permette di sbrogliarmela da solo senza chiamare il 118 per una piccola ferita. Certo, se davvero mi scontrassi con un problema del tutto nuovo, o di una gravità al di fuori della mia immaginazione, allora non sarei più tanto sicuro di me. Ma in questo caso mi sforzo di pensare in modo realistico e pragmatico: risolverò il problema quando si presenterà, e soprattutto se si presenterà.
- Semplicemente, funziona. Al di la di qualsiasi analisi fatta a posteriori, questo mi sembra la prova più convincente. I risultati che desideravo sono arrivati, si mantengono stabili, ed anzi sono sempre più solidi.
Come dicevo sopra, non ho la certezza matematica che la felicità di adesso possa durare e devo accettarlo con serenità. Semplicemente, riconosco che molte cose che mi danno gioia potrebbero essere inaccessibili in futuro, perché – poniamo - mi troverò immobilizzato in un letto devastato dalla malattia, perché dovrò lottare con problemi al di la della mia immaginazione, perché il mondo che conosco sarà sconvolto da qualche catastrofe, o semplicemente perché una sera ci sarà una donna che mi inviterà per l’ultimo tango, ma sarà la Nera Signora.
Tutte queste cose, invece di darmi angoscia o tristezza, mi spingono per fortuna con sempre maggiore intensità a vivere ed a sfruttare tutte le opportunità del presente. Questo non significa che io viva come da cicala in uno stato di beata dissipatezza, ma sono – semplicemente - consapevole che molte cose belle continueranno ad esistere quando io non avrò più la possibilità di goderne, quindi me le gusto con tutta l’energia possibile e cerco di cogliere tutte le opportunità possibili per arricchire di gioia, calore e bellezza la mia vita. Una persona che mi sorride senza motivo, la gioia di guardare il cielo e scoprire le forme nelle nuvole, sentire l’odore della pietra bagnata dopo un acquazzone a primavera, o affacciarsi fuori dalla finestra in una notte freddissima e contemplare in silenzio le Alpi piene di neve, azzurrine sotto la luna. E’ quello che si chiama la “felicità del quotidiano”: posso avere molti obiettivi importanti, alcuni dei quali richiedono che io guardi molto in avanti rispetto al presente, ma ho semplicemente compreso che il viaggio è tanto bello quanto la meta, e non c’è nessun motivo per non nutrire ogni giorno il mio spirito, anche di cose apparentemente piccolissime.
Per questa volta è andata fin troppo lunga, ma c’è dell’altro e non so se sono riuscito ad accontentare tutti.
Felicità a tutti
c.k.
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22-03-2009, 23:07
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#105
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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grande Ck, era proprio quello che volevo sentire da te :wink:
Il fatto di aver ricevuto un metodo, e di saperlo gestire, è una cosa importantissima, in quanto ti rende flessibile alla difficoltà future che purtroppo arriveranno..
La mia vita è stata purtroppo sempre caratterizzata da un'alternanza di fasi up e fasi di depressione/introversione/isolamento, senza che sia mai riuscito a capire il vero perchè di questa che sembra una legge immutabile della mia vita, con la quale devo forzatamente convivere, e che hai saputo descrivere molto bene.
ho intenzione a breve di intraprendere un'esperienza simile alla tua, e francamente, se prima mi è sempre mancato il coraggio, ora voglio quantomeno provarci, perchè mi sono stancato di dover vivere al 20% del mio potenziale, e di non riuscire a fare nulla (o quasi) per uscire da ciò
Grazie
:wink:
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28-03-2009, 19:07
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#106
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da Sentenza
Il fatto di aver ricevuto un metodo, e di saperlo gestire, è una cosa importantissima, in quanto ti rende flessibile alla difficoltà future che purtroppo arriveranno..
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Aggiungo qualcosa su questo tema, che forse può interessare qualcuno.
Se penso alla mia esperienza con un po’ di distacco, riconosco che le trasformazioni più evidenti sono proprio sotto questo aspetto:
- Se prima pensavo per categorie, usavo generalizzazioni e assoluti, ora riconosco che ogni situazione è unica, e merita di essere vissuta fino in fondo. Se ad esempio teorizzavo lungamente sulle caratteristiche della mia donna “ideale”, la persona perfetta che avrebbe soddisfatto tutti i mie bisogni, oppure costruivo categorie di tipi femminili che erano escluse a priori per i più vari motivi, oggi lo stessa idea di un approccio così rigido mi fa sorridere.
In ogni persona che incontro riconosco qualcosa di interessante e piacevole, e mi sono accorto che le gioie più grandi vengono dall’andare oltre le apparenze, sollevare pazientemente una “maschera sociale” più o meno dura e scoprire cosa ci può essere al di là. Mi è accaduto ad esempio di conoscere una persona che prima avrei evitato come la peste; mi superava per ceto, reddito, posizione sociale, stabilita lavorativa, sicurezza, esperienze, conoscenze, e per di più aveva un carattere volitivo ed energico da donna abituata a comandare e farsi ubbidire.
Ci frequentammo per un po’ di tempo. Non ne uscì nulla, pensate nemmeno un casto bacio, ma fu un’esperienza bellissima, di una calda intimità umana e di una profondità emotiva insospettabile. Alla fine mi disse che tutti gli uomini o ci provavano spudoratamente (lei oggettivamente è bellissima) oppure erano intimiditi e scappavano come cagnolini. “Tu” - mi disse allora - “hai saputo guardare oltre le apparenze”. Non ti avrei dato la mia fiducia se non mi fossi accorta che eri diverso dagli altri” Ancora adesso ne ho un ricordo bellissimo ed emozionante. La cosa che più mi colpisce è che questa situazione ed altre simili si fondano in modo piuttosto diretto sul mio stato di “ex”, se non avessi passato anni ad affinare sensibilità, dolcezza senza poterli dare a nessuno forse ora non potrei attingere ad esperienze così belle.
- Se prima valutavo ogni cosa che mi accadeva in base alla mia esperienza passata, ora vivo le situazioni lasciandomi guidare dalle emozioni e dai sentimenti. La cosa più bella è che ho abbandonato del tutto la mia rigidità di giudizio e di atteggiamento, riscoprendo per altro una capacità di incantarsi e di provare meraviglia che apparteneva all’infanzia ed all’adolescenza: non sono diventato un sognatore velleitario e credo di avere ormai una solida personalità da adulto, ma questo lato del carattere mi consente di vivere ogni situazione nuova come una cosa fresca e pulita, che esploro con un senso di naturale curiosità, senza che l’ombra del passato inquini il presente.
Sempre per restare in tema di “felicità del quotidiano”, la vita non scorre implacabile verso la fine, magari allontanandomi sempre più da un passato ormai trascorso, ma si rigenera costantemente: ogni situazione è nuova, diversa, aperta a molteplici sviluppi e può essere esplorata con gioia, come se la vedessi ogni volta per la prima volta.
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28-03-2009, 20:06
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#107
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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sto cercando di raggiungere un mio equilibrio acnhio...devo essere meno lunatico...altra cosa e' capire quando un ragionamento e' frutto di paranoie o ha qualcos di fondato...insomma cerco di migliorare di abbattere le mie paure giorno per giorno,ma a volte non so da dove arrivano le mie ansie...esempio quando entro in palstra o in luogo pubblico non capisco mai perche cho una forte ansia...
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28-03-2009, 20:40
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#108
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Quote:
Originariamente inviata da giordano
..non è per fare il "puntiglioso" però la mia curiosità era rivolta al come hai fatto ad approcciare con la sconosciuta...
perchè per quanto sia difficile "il guardarsi e sorridere" non vuol dire conoscerla
la descrizione di un fatto ..come la prima volta che ti sei avvicinato ad una ragazza che tu hai guardato a cui hai sorriso ..cosa gli hai detto?? ...perchè se sei VERAMENTE uno che è riuscito a vincere la fobia sociale dovresti ben sapere che è la parte più difficile!
..altrimenti sembra un pò troppo lontano dall'averlo veramente fatto ..ma rimane cmq un buon manuale!
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Fai bene a chiedere. E' infatti solo una delle premesse, non una garanzia automatica di successo! Non si tratta però di una cosa più difficile, semmai di una cosa diversa, che sta su un altro piano.
Anzitutto una precisazione. Non ho mai detto di essere diventato un seduttore di mestiere oppure una specie di playboy a cui tutte cadono infallibilmente ai piedi. Semplicemente, mi sono faticosamente tolto da una situazione trappola dove se una mi dice di no, è un dramma esistenziale vissuto come una catastrofica smentita del mio valore di maschio, e se invece mi dice sì, è una tragedia ancora più grande. Quest’ultimo scenario avrebbe infatti tirato fuori gli scheletri dall’armadio, ovvero mi avrebbe messo di fronte ad una situazione in cui tutte le mie mancanze, i miei limiti, la mia inesperienza, il mio “non saperci fare” sarebbero state brutalmente smascherate.
Rimediato a questo, ora semplicemente sperimento gli insuccessi, le sconfitte le delusioni, le frustrazioni che fanno parte della vita di un uomo, ma accanto a queste ci sono per fortuna le gioie, i successi e tante altre sorprese meravigliose.
Prima, tutti i miei tentativi seguivano schemi, strategie, piani, erano approcci molto metodici, lungamente studiati e altrettanto profondamente pensati, degni quasi di un manuale. Sembra strano, ma se ora qualcuno mi chiedesse “come fai?” non sono nemmeno in grado di dare una risposta, ma non per reticenza o pudore, ma perché nemmeno io so esattamente cosa accade. Certe situazioni, semplicemente, “mi accadono”, mi ci trovo in mezzo senza nemmeno saperlo.
L’idea di sedurre (proprio nel senso etimologico di “se-durre”, avvicinare a sé) è proprio quella di avvicinare una persona sul piano del cuore. Non è quindi riducibile né ad un avere (soldi, sicurezza, posizione, status symbol ecc.) né ad un sapere, cioè al dominio di una tecnica, di un procedimento, di un metodo che siano insegnabili o almeno comunicabili. Si tratta semmai di un atteggiamento dello spirito, una disposizione particolare dell’anima con cui si disposti ad “accogliere” l’altra persona, una specie di porta socchiusa. Si entra cioè in relazione su un piano diverso, quello delle emozioni, dei sentimenti, in cui i criteri della razionalità e del pensiero sono del tutto inapplicabili.
La cosa è piuttosto difficile da spiegare, proprio perché si tratta di qualcosa di irriducibile al logos, ma forse può essere afferrata con una metafora. Immagina che qualcuno voglia dipingere come un grande artista, ma gli domandi prima di tutto che marca strumenti usa. Il problema è stato mal posto o mal compreso. Se qualcuno ha talento, sentimento e freschezza d’ispirazione dipinge bene anche intingendo il cottonfioc nel colore, mentre un cialtrone non combinerà nulla di buono nemmeno con i pennelli più costosi del mondo.
Cosa faccio io per passare al contatto diretto? E’ un po’ se tu chiedessi ad un automobilista se è meglio guidare in terza o in seconda. Dipende dalla strada, dalla pendenza, dal tracciato, dal tipo di fondo, dalla velocità che tieni dalla velocità e da mille altre fattori che devono essere valutati li per li, senza che ci sia una riposta giusta a priori. Di volta in volta mi sono comportato d’istinto, senza star li a pensarci tanto e buttandomi sempre subito. Un paio di volte, tanto per fare un esempio, chiesi semplicemente “ti va di ballare?”, in altre situazioni cominciammo a far commenti sui treni in ritardo, una volta ancora la avvicinai con disinvoltura e semplicemente le “Ciao, sono A….” (per la cronaca, in quest’ultimo caso, non ottenni nulla, ma rimediai una grandiosa soddisfazione).
Felicità a tutti,
c.k.
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insomma tutte ste parole x dire ke ti sei scazzato?!
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28-03-2009, 20:52
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#109
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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ho pensato di scrivere tutte le mie paure..e di farglile vedere allo psicoterapeuta...prossimamente,forse cosi 'e ' piu facile...poi non capisco perche' quando non esco per un po'e non rivedo della gente quando devo uscire e rivederla mi sale sta ansia...
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28-03-2009, 20:59
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#110
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
ho pensato di scrivere tutte le mie paure..e di farglile vedere allo psicoterapeuta...prossimamente,forse cosi 'e ' piu facile...poi non capisco perche' quando non esco per un po'e non rivedo della gente quando devo uscire e rivederla mi sale sta ansia...
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è così,se ne era già parlato
p.s. xò mi manca il tuo mega-topic dove raccontavi le tue esperienze x diventare figo-bullo
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28-03-2009, 21:39
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#111
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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non mi ricordo qual era...poi non ho piu molto tempo come prima...prima stavo a casa,ora vivo la vita e cerco di dargli un senso decente.. :wink:
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29-03-2009, 15:34
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#112
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 780
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Storia davvero ben scritta, complimenti! Peccato che sia stata inventata di sana pianta. Naturalmente non mi metterò a snocciolae i particolari per cui la ritengo tale, per non apparire pignolo o peggio invidioso.
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29-03-2009, 21:30
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#113
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Quote:
Originariamente inviata da claudioqq
Storia davvero ben scritta, complimenti! Peccato che sia stata inventata di sana pianta. Naturalmente non mi metterò a snocciolae i particolari per cui la ritengo tale, per non apparire pignolo o peggio invidioso.
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Perchè una persona dovrebbe inventarsi di sana pianta una storia simile?
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29-03-2009, 21:33
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#114
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da claudioqq
Storia davvero ben scritta, complimenti! Peccato che sia stata inventata di sana pianta. Naturalmente non mi metterò a snocciolae i particolari per cui la ritengo tale, per non apparire pignolo o peggio invidioso.
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La smetti di fare il troll?
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29-03-2009, 22:34
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#115
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 780
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Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Quote:
Originariamente inviata da claudioqq
Storia davvero ben scritta, complimenti! Peccato che sia stata inventata di sana pianta. Naturalmente non mi metterò a snocciolae i particolari per cui la ritengo tale, per non apparire pignolo o peggio invidioso.
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Perchè una persona dovrebbe inventarsi di sana pianta una storia simile?
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Per lo stesso motivo per cui esiste il signore degli anelli di Tolkien o il libro di quella ragazza di cui non ricordo il nome che dice faceva le orgie a 16 anni...ah, per la cronaca si chiama fantasia.
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30-03-2009, 12:31
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#116
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Principiante
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 30
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Ho letto con attenzione la tua storia e mi sono tornate in mente tante situazioni simili alle tue.
Non ho mai "analizzato"la mia terapia in modo così preciso, ma dentro di me ora è tutto così chiaro e la sensazione è quella di aver dato ordine e significato a tanti pensieri inutili che affollavano la mia mente.
In passato definivo la vita e le persone come qualcosa di "sporco" e mi tornavano in mente le immagini del Dorè nelle illustrazioni della Divina Commedia...Affermavo con fierezza che mai la banalità della vita mi avrebbe conquistata.
Ora posso finalmente affermare di aver abbandonato tanti alibi e vivo la vita anche nella sua "banalità" e la amo profondamente.
Accetto con ironia le mie paure e sono pronta a sdrammatizzarle con chi mi sta accanto.
Ti ringrazio di aver postato la tua storia, perchè è un dono che sento profondamente sincero, perchè ho tutto il rispetto di questo mondo per un essere umano e perchè è stato un pò come specchiarsi e posso dire che mi piace quello che vedo.
Buona vita Clark_Kent :P
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30-03-2009, 18:41
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#117
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Principiante
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 30
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Quote:
Originariamente inviata da lucamoca
Ho solo 16 anni ma ne voglio uscire davvero al più presto da questa fase...
Mi sto sciupando l'adolescenza ed è l'ulima cosa che volgio; davvero!
Giovedì ho il primo appuntameto con uno psicologo e spero davvero di intrapendere la tua dura strada, la mia volonta c'è tutta! Fino in fondo!
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Ti consiglio di non avere MAI rimpianti. Ora è così, ma hai tutto il tuo futuro per vivere diversamente e credo che questo sia il percorso giusto :wink:
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30-03-2009, 18:47
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#118
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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Quote:
Originariamente inviata da lucamoca
Ho solo 16 anni ma ne voglio uscire davvero al più presto da questa fase...
Mi sto sciupando l'adolescenza ed è l'ulima cosa che volgio; davvero!
Giovedì ho il primo appuntameto con uno psicologo e spero davvero di intrapendere la tua dura strada, la mia volonta c'è tutta! Fino in fondo!
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be,a quanto pare la terapia psicologica ha funzionato......naaaaa,s'è fidanzata :lol: ......con lo psicologo :lol: :lol:
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30-03-2009, 20:12
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#119
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Banned
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Nel Bosco
Messaggi: 707
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sottomettiti alla libertà(cit)
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31-03-2009, 00:19
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#120
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Originariamente inviata da claudioqq
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Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
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Originariamente inviata da claudioqq
Storia davvero ben scritta, complimenti! Peccato che sia stata inventata di sana pianta. Naturalmente non mi metterò a snocciolae i particolari per cui la ritengo tale, per non apparire pignolo o peggio invidioso.
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Perchè una persona dovrebbe inventarsi di sana pianta una storia simile?
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Per lo stesso motivo per cui esiste il signore degli anelli di Tolkien o il libro di quella ragazza di cui non ricordo il nome che dice faceva le orgie a 16 anni...ah, per la cronaca si chiama fantasia.
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Ti pare una buona risposta?
A me sembra solo l'espressione del disfattismo di chi ha paura di ammettere che con la forza d'animo si può cambiare.
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