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22-12-2008, 00:41
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#21
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Intermedio
Qui dal: Jul 2004
Ubicazione: Milano
Messaggi: 158
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Sai che mi sembra di avere letto la storia della mia vita, la parte prima dello psicologo s'intende, tranne quel che riguarda i genitori, qui sono stato un po più fortunato.
Solo una domanda, ma con le persone con cui eri a contatto tutti i giorni (genitori, colleghi, amici ..) come te la sei cavata e come hanno reagito a questo tuo cambiamento?
Ciao
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22-12-2008, 03:23
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#22
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Quote:
Originariamente inviata da Gas
Solo una domanda, ma con le persone con cui eri a contatto tutti i giorni (genitori, colleghi, amici ..) come te la sei cavata e come hanno reagito a questo tuo cambiamento?
Ciao
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Domanda curiosa. Mi accodo.
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22-12-2008, 06:18
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#23
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Questa storia e` un po' esagerata.
Ottimo che tu abbia scoperto che ti piace la danza e sia diventato un figo addirittura ammirato, ma diciamo la verita`, la maggior parte della gente si accontenta di una vita normale. E la vita normale non e` eclatante come la si dipinge in questo forum, tra la disperazione di chi non esce mai di casa e il giubilo momentaneo di chi e` "guarito". Passando il tempo e gli anni ci si stufa di "fare cose", la gente diventa noiosa con tutte le sue inutili chiacchere, ci si dedica di piu` alla famiglia e a se` stessi.
Per non dire che il tipico sfigato internettaro e` uno che anche quando c'ha la ragazza non perde mai un minuto libero per buttarsi sull'xbox... perche` quella e` la sua vera natura.
Bisogna sempre distinguere tra l'estroversone mancato e l'introverso. Evidentemente tu caro Clark eri del primo tipo! Giravi in moto anche quando eri sfigato, tipico hobby da estroversone, mentre qualsiasi introverso andrebbe a piedi...! Per poter pensare con calma, per non sprecare benzina ed aumentare inutilmente le emissioni di CO2, o piu` semplicemente starebbe a casa...
Per un introverso la vita "sociale" sara` sempre un conflitto, non e` solo questione di andare da uno psicologo e togliere i paletti che impediscono di andare.... andare dove? Quando la massima aspirazione e` fare il nerd, e` difficile trovare motivazione.
Obiettivamente che gli frega ad un introverso di imparare a ballare? Suvvia! Per lo sbattimento che dovrei metterci, l'imbarazzo e tutto, preferisco tenermi la timidezza e fare lo sfigatone ai party dicendo a tutti i rompiscatole che "no grazie non ballo mi vergogno".
Ringrazio ogni sera di avere UN lavoro e UNA ragazza, cose "normali" che mi costa fatica mantenere, entrambe a loro modo... ma sono a scrivere qui alle 4 di notte perche` in fondo piu` la mia vita e` diventata "normale", meno sono riuscito a fare le cose che mi interessano davvero.
Da bambino spesso mi rompevo a uscire con gli amici e me ne andavo a casa x giocare da solo, non sono capace di stare con la gente "tanto per" come fanno i normali, dopo un po' se non si parla di qualcosa o non si FA qualcosa, me ne devo andare, perche` mi prende un desiderio terribile di mettere le mani su un pc, un libro, la mia bici da riparare, la casa da pulire... qualsiasi cosa basta che non si perda tempo prezioso in ciarle inutili.
Se uno non e` un animale sociale, un estroverso di natura, la normalita` di avere una donna e qualche amico e` certo una conquista, ma la propria "realizzazione" non e` incentrata li` e si resta sempre all'inseguimento di un equilibrio irraggiungibile tra "se`" e gli altri.
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22-12-2008, 11:34
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#24
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Clark, ti ringrazio nuovamente per quello che hai scritto, e perché perdi tempo a mettere le tue testimonianze sul forum: fanno più bene questa perla che mille discussioni sulle ragazze o su quanto sono cattivi gli estroversi.
A me personalmente servirà molto e sarà di aiuto, e lo stesso vale anche a quelli che ti criticano, anche se non lo sanno ancora ;-) .
Quote:
Originariamente inviata da pard
ma sono a scrivere qui alle 4 di notte perche` in fondo piu` la mia vita e` diventata "normale", meno sono riuscito a fare le cose che mi interessano davvero.
Da bambino spesso mi rompevo a uscire con gli amici e me ne andavo a casa x giocare da solo, non sono capace di stare con la gente "tanto per" come fanno i normali, dopo un po' se non si parla di qualcosa o non si FA qualcosa, me ne devo andare, perche` mi prende un desiderio terribile di mettere le mani su un pc, un libro, la mia bici da riparare, la casa da pulire... qualsiasi cosa basta che non si perda tempo prezioso in ciarle inutili.
Se uno non e` un animale sociale, un estroverso di natura, la normalita` di avere una donna e qualche amico e` certo una conquista, ma la propria "realizzazione" non e` incentrata li` e si resta sempre all'inseguimento di un equilibrio irraggiungibile tra "se`" e gli altri.
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Leggendo questa parole mi sono identificato parecchio... una parte di me vorrebbe stare con gli altri. Secondo me il definirsi "introverso" è sbagliato, poiché ti incaselli in un ruolo.
Lessi tempo fa, dalla tua firma, che sei un fan dei test MBTI. Anch'io lo ero!! Ci sono stato dietro un bel pò. Ora invece sono anni che non ne faccio uno, perché ho capito che incasellare se stessi in un test a crocette non fa che peggiorare le cose.
Te non stai bene così come sei messo(come non ci sto bene io) quindi vuol dire che dovremmo cambiare anche le nostre abitudini.
Forse bisognerebbe "imparare" a stare con gli altri, magari un trucco c'è, non so, io non l'ho ancora scoperto, o meglio ho alcune vie che però danno risultati alquanto scarsi...e che mi hanno levato la timidezza, ma non l'incapacità di stare con le persone.
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22-12-2008, 13:23
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#25
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da Gas
Solo una domanda, ma con le persone con cui eri a contatto tutti i giorni (genitori, colleghi, amici ..) come te la sei cavata e come hanno reagito a questo tuo cambiamento?
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Nell’arco di poche settimane ho cambiato radicalmente lavoro, provincia, e sono andato a vivere da solo in un posto dove non conoscevo nessuno. Quindi sono dovuto sostanzialmente ripartire da zero: sul momento mi sembrò un dramma, ma con il senno di poi è stato uno scossone assi salutare, poiché ho dovuto mettere in discussione tutto. La terapia comincio qualche mese dopo, adesso non ricordo le date precise. Quindi molte persone mi conoscono perlopiù nello stato ante e molte solo nello stato post, pochi in entrambe le situazioni tra cui i mie genitori.
Vedevo mio padre pochissimo già prima, quindi sostanzialmente non fa testo, ma mia madre se ne è accorta eccome: ha iniziato con frasi del tipo “Una volta dicevi come un disco rotto ‘C’è l’ho col mondo!’, ‘Sono un incompreso!’ e da po’ di tempo per fortuna hai smesso”. Poi si è accorta che non facevo più telefonate di ore per piangermi addosso e lamentarmi di quando ero sfortunato, e infine, ad un certo punto, quando veniva a trovarmi, si accorgeva che gli scaffali della mia stanza si stavano lentamente popolando di foto di belle ragazze. “Chi l’avrebbe detto” mi disse una volta “sei stato da solo per decenni, e adesso… “ Cosa pensa lei di tutto questo? Credo sia profondamente felice di vedermi in questo stato, anche se a volte c’è - mi è ha parso - un filo di invidia. “Va, va.. “, mi di dice sempre adesso “E’ giusto che sia così, hai aperto le ali. Sii felice più che puoi”.
Ho invece rivisto una ragazza che conoscevo da prima, una persona espansiva e solare, che però io avevo corteggiato con un approccio rigidissimo, serioso e impacciato. Non riuscii ovviamente ad ottenere nulla e la feci anche soffrire. Risultato? Sembravamo due bambini, abbiamo poco meno che riso tutto il tempo. Lei rimase a bocca aperta.
Quote:
Originariamente inviata da pard
Questa storia e` un po' esagerata [...] Scusate la brutalita`[...]
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Nessun bisogno di scusarsi. L'osservazione è pertinente ed io per primo riconosco che in questo particolare momento la mia vita è realmente un pelo sopra le righe.
Ma ecco un esempio. Sei nato con un difetto congenito (diciamo un femore più lungo dell’altro) ed hai trascorso lunghi anni seduto in poltrona perché puoi muoverti solo con grande sforzo, e magari usando apparecchi ortopedici. Immaginiamo che con l’intervento giusto recuperi la funzionalità totale ed hai le stesse capacità di tutti gli altri. Cosa fai? Passi il pomeriggio a guardare MTV o ti scapicolli fuori a scoprire quanto e bello far le capriole sui prati e andare in bicicletta?
Appunto, la stessa cosa faccio io. Se esiste qualcosa che ho desiderato ardentemente per una discreta fetta di vita, e scopro che poso averla semplicemente allungando la mano, perché dovrei negarmela? Può darsi che questo periodo sia un po’ sopra le righe, ma lo sono tutti i periodi di esplorazione, di scoperta e di allargamento degli orizzonti: eccitanti, chiassosi e confusi come ad esempio l’adolescenza. Con una prospettiva del tutto razionale, sono consapevole che non potrò fare per sempre le ore piccole, dormire una manciata di ore e catapultarmi in ufficio facendomi la barba in un bar per arrivare fresco ad una riunione (storia vera) ma allo stesso tempo sono anche consapevole che ora la il mio sentiero passa qui. Punto.
Aggiungo qualche dettaglio sul tema dell’autenticità e dell’evoluzione, e soprattutto sul rapporto fra il prima e il dopo, scritto pensando alle riflessioni di gattasilvestra.
Può sembrare paradossale, ma non mi sono mai sentito tanto “vero” ed “autentico” come adesso. Le qualità personali che ora mi danno più gioia (spontaneità, freschezza, empatia, disinvoltura) non sono state aggiunte dall’esterno, ma semplicemente portate fuori, che è una cosa ben diversa. Sono state sempre lì, solo che erano violentemente schiacciate e represse ad un punto che non ne avevo nemmeno più esperienza diretta, né ero più consapevole di possederle.
Vi faccio un esempio: un restauratore non aggiunge nulla di suo, ma cerca di riportare l’opera il più vicino possibile allo stato originale, come cioè se i fori di tarlo, gli strappi, le macchie di umidità non fossero mai esistiti e la tela fosse stata sempre conservata in condizioni impeccabili. Il terapista è un restauratore dello spirito: non aggiunge nulla di esterno, ma in un tempo ragionevolmente breve cerca di far sviluppare la persona verso quella condizione in cui dovrebbe trovarsi naturalmente, se – ad esempio- non avesse subito eventi traumatici, se fosse cresciuta in un ambiente sereno o avesse ricevuto gli stimoli giusti.
Ecco, mi sembra una metafora molto bella, che descrive a meraviglia la mia esperienza. Mi sento, è vero, come avrei sempre voluto essere, ma soprattutto come avrei dovuto essere se certe condizioni esterne fossero state diverse. In altre parole la trasformazione e l’evoluzione di cui parlo è anche un semplice e naturale ritorno alle origini. Una delle sensazioni che mi danno ora più serenità e pace è la sensazione di stare perfettamente bene dentro me stesso, come se avessi recuperato una condizione originale che mi apparteneva da sempre in quanto essere umano, non aggiunto qualcosa di esterno.
c. k.
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22-12-2008, 13:27
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#26
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 101
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Io ho delle grosse difficoltà a capire i ragionamenti di molte persone qui... ragionamenti del tipo "dubitare sempre e comunque"; la domanda che mi faccio è: "ma a cosa serve postare dei messaggi dove si dubita/nega la veridicità della storia di Clark Kent?". E la risposta è: "Niente, assolutamente niente, è tempo buttato". Molte persone, me compreso a dire il vero, sprecano più tempo e risorse per trovare una via di fuga al problema o convincersi addirittura che nessun problema esiste o è insuperabile, piuttosto che provare a trovare una qualche soluzione.
A me interessa poco della veridicità della storia di CK però un messaggio, oggettivamente sensato, che traspare e su cui tutti sono chiamati a riflettere è: "E' chiaro che l'unico modo per sentirsi liberi è superare le paure e non "dimostrare" a se stessi che non si possono superare?"
Se anche, scervellandosi, qualcuno dimostra che Clark Kent ha detto un mucchio di balle, cosa ci guadagna? Si rincuora perchè per un pò potrà vivere ancora con il paraocchi?
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22-12-2008, 13:37
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#27
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Tutto ciò che hai scritto è assolutamente perfetto e lo confermo, sensazione per sensazione, per ciò che sto vivendo in questo periodo della mia vita.
Mi spiace solamente che tu sia costretto a confrontarti con le persone ciniche, invidiose e rancorose che popolano in parte questo forum, sempre pronte a sporcare le cose belle degli altri per fini personali e incapaci di vedere ad un palmo dal loro naso, esattamente lì dove stanno gli esseri umani.
In compenso concordo con chi l'ha scritto prima di me: vale più un topic come questo di un milione di discussioni sul vero amore, i valori, l'aspetto fisico, le ragazze insensibili ecc.
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22-12-2008, 13:38
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#28
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da NeverGiveUp
Se anche, scervellandosi, qualcuno dimostra che Clark Kent ha detto un mucchio di balle, cosa ci guadagna? Si rincuora perchè per un pò potrà vivere ancora con il paraocchi?
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Bingo! :wink:
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22-12-2008, 14:30
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#29
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Quote:
@JohnReds
Leggendo questa parole mi sono identificato parecchio... una parte di me vorrebbe stare con gli altri. Secondo me il definirsi "introverso" è sbagliato, poiché ti incaselli in un ruolo.
Lessi tempo fa, dalla tua firma, che sei un fan dei test MBTI. Anch'io lo ero!! Ci sono stato dietro un bel pò. Ora invece sono anni che non ne faccio uno, perché ho capito che incasellare se stessi in un test a crocette non fa che peggiorare le cose.
Te non stai bene così come sei messo(come non ci sto bene io) quindi vuol dire che dovremmo cambiare anche le nostre abitudini.
Forse bisognerebbe "imparare" a stare con gli altri, magari un trucco c'è, non so, io non l'ho ancora scoperto, o meglio ho alcune vie che però danno risultati alquanto scarsi...e che mi hanno levato la timidezza, ma non l'incapacità di stare con le persone.
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L'MBTI e` solo uno strumento limitato, sono il primo a dire che non rientro al 100% in nessuno dei 16 tipi.
Ma non penso che definirsi introverso sia sbagliato quando tutta l'esperienza di vita a partire dalla tenera eta` lo indica. Sbagliato e` pretendere di essere quello che NON si e` e ostinarsi in una visione del mondo incentrata sull'erba piu` verde del vicino. E` solo la cultura imperante della societa` occidentale che esalta il modello iper-estroverso di condurre la vita e quindi ci sentiamo tutti sotto una potente pressione sociale ad aderire a quel modello.
Ma io "con gli altri" ci sono gia` stato, ho avuto il mio "periodo wow" ormai quasi 2 anni fa, sono anch'io andato al lavoro alle 6 del mattino dopo notti passate in giro o a ********. E tra l'altro sto benissimo come sono ora che invece ho ricominciato a rifuggire "feste" varie ed esco 2 volte la settimana quasi esclusivamente con la mia ragazza o amici stretti. Per me quel periodo e` stato un momento di recupero, ma ora i miei livelli di energia si stanno riequilibrando. E la gente (gli estroversi che come si sa sono l'assoluta maggioranza) continua ad offendersi o come minimo vedermi "strano" facendomi sentire colpevole perche` non rispetto tanti costumi sociali e amo stare a casa per conto mio.
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Ultima modifica di pard; 16-08-2009 a 21:23.
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22-12-2008, 14:43
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#30
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 333
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Mi spiace solamente che tu sia costretto a confrontarti con le persone ciniche, invidiose e rancorose che popolano in parte questo forum, sempre pronte a sporcare le cose belle degli altri per fini personali e incapaci di vedere ad un palmo dal loro naso, esattamente lì dove stanno gli esseri umani.
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Proprio perchè sono state ciniche, invidiose e rancorose queste persone sanno bene che per vanità si può tendere ad accusare gli altri di qualunque ipocrisia, esattamente come non manchi mai una volta di fare tu.
Sempre di paraocchi si tratta, a tenerli per sfogare la propria frustazione o per farsi e sentirsi belli e perseguitati dai cattivi (o perchè si è finalmente potuto abbracciare il proprio "essere migliori"), poco cambia.
E sarà una cosa certamente altisonante da scrivere, ma se guardo a queste "rivelazioni" con un pò di sospetto, è proprio perchè questo lato della "trasformazione" un pò mi disgusterebbe.
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22-12-2008, 14:46
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#31
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Joker
E sarà una cosa certamente altisonante da scrivere, ma se guardo a queste "rivelazioni" con un pò di sospetto, è proprio perchè questo lato della "trasformazione" un pò mi disgusterebbe.
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No, se guardi a queste storie con sospetto (trattamento che stranamente non viene mai riservato ai casi opposti) è solo perchè guardare in faccia chi è felice ti fa stare male e qualche storiella te la devi pur raccontare per poter sopravvivere.
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22-12-2008, 14:57
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#32
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 333
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
No, se guardi a queste storie con sospetto con sospetto (trattamento che stranamente non viene mai riservato ai casi opposti) è solo perchè guardare in faccia chi è felice ti fa stare male e qualche storiella te la devi pur raccontare per poter sopravvivere.
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Ne riparleremo se "guarisco". Di certo tu, in nome delle tue "idee" e del tuo cammino, gli altri dall'alto in basso li guardi già ora. Io preferirei evitare e, per quanto posso, continuare a farlo.
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22-12-2008, 15:05
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#33
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 350
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Per rispetto d'anzianità, prima rispondo a te, quando avrò più tempo da perdere leggerò il papirone
Quote:
Originariamente inviata da microcosmo_2
La prigione non è creata da noi stessi, la prigione viene creata nel processo di identificazione e legittimazione che il lattante/bambino attua verso i suoi caregivers, per assicurarsi la sopravvivenza.
Chi subisce impotente una violenza psicologica/morale dalla persona da cui dipende la sua vita, si identifica con l'aggressore e INTROIETTA quella violenza nella sua identità, come parte della sua omeostasi (in questo caso patologica).
Tutto il male che ci facciamo l'abbiamo imparato dall'esterno, nel processo di adattamento..
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Questa è solo una delle possibili spiegazioni.
Perchè l'ambiente è nulla senza la nostra reazione ad esso, e la nostra reazione è dettata dalla dotazione genetica.
E poi non puoi parlare di introiezioni di relazioni oggettuali o di modelli operativi interni come se fossero delle verità assolute, perchè sono tutte teorie ancora in fase di sviluppo e soprattutto poco dimostrate (oltre al fatto che ci sono diverse correnti che dicono il contrario di altre... a chi credere?)
Quote:
Questo crea un sistema di equilibrio-nella-sofferenza.
Ogni sistema (in questo caso, il modello di relazione con sé stessi) crea un SISTEMA DI DIFESA per autoconservarsi.
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che ricordiamolo, il modello di relazione con se stessi è sempre in relazione con l'altro (ricordati della teoria delle aspettative sociali di levitt)
Quote:
Questo sistema di auto-limitazione e auto-mutilazione NON È
CREATO DA NOI... ma è MANTENUTO IN FUNZIONE da noi.
Noi diventiamo COMPLICI dei nostri aggressori (meccanismi di violenza e umiliazione... di cui gli stessi esecutori sono le prime vittime).
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mi sembra che tu voglia dar troppa colpa agli altri e alle precoci esperienze negative, che sono si importanti per la creazione dei modelli operativi interni che poi si gerarchizzano (cit.), ma che cmq, come spero tu sappia, possono essere rivisti in base a nuove relazioni con gli altri, soprattutto nelle relazioni di coppia
c'è anche da dire che chi ha un attaccamento insicuro, tende ad anticipare le perdite in base alle esperienze subite nelle perdite del passato
Quote:
Ogni oppresso è co-responsabile della sua oppressione nel momento in cui la accetta, ne accetta il ruolo e la replica.
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si e no
se vivi nell'ambiente sbagliato e non hai i mezzi per andarte sei solo vittima delle circostanze
Quote:
Scoprire e concentrarsi sugli aspetti della Realtà che siamo in grado di modificare.
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quotabile, ma aggiungerei che si può pensare anche di modificare non solo noi stessi, ma anche l'ambiente esterno, entro certi limiti
Quote:
A poter sciegliere, si impara.
Si impara a scegliere, quando ce ne viene data la possibilità.
Il lattante non può scegliere, se il suo caregiver non glie ne da la possibilità.
Una piccola illuminazione è rendersi conto che non si è più dei lattanti. Che si posseggono ben più risorse di quelle di un lattante impotente.
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vero, e anche ai geni non si comanda
ma quando cresci se non sei del tutto compromesso le scelte le puoi ancora fare
Quote:
Questa prigione NON È costruita con le proprie mani MA
viene MANTENUTA IN PIEDI dalle nostre stesse mani.
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secondo me dipende dai casi, non si può generalizzare
Quote:
Matrix è ovunque, è intorno a noi.
Anche adesso, nella stanza in cui siamo.
È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità
Quale verità?
Che tu sei uno schiavo, Neo.
Come tutti gli altri sei nato in catene.
Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore.
Una prigione, per la tua mente.
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visione apocalittica della cosa
per citarti la banda di mosconi: non esistono problemi in natura, i problemi esistono solo nella nostra mente...
ma anche no, aggiungerei io
ci sono i limiti fisici, solo uno siocchino penserebbe che la bellezza sia davvero soggettiva
puoi liberarti della prigione della mente, ma di quella del corpo?
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22-12-2008, 15:08
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 859
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ot
bardamu peccato (?!) non ti sia buttato sulla copertina dell'ultimo cd dei sigur ros...
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22-12-2008, 15:18
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#35
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Joker
Ne riparleremo se "guarisco". Di certo tu, in nome delle tue "idee" e del tuo cammino, gli altri dall'alto in basso li guardi già ora. Io preferirei evitare e, per quanto posso, continuare a farlo.
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No, questo fa sempre parte della tua negazione, hai bisogno di percepire un secondo fine per negare la validità delle mie parole (o di quelle di chiunque sia riuscito in qualche modo a stare meglio e cerchi di raccontare la propria esperienza ad altri).
Il vostro cinismo non mi causa rabbia ma tristezza, perchè vedere persone che non riescono a venirne a capo costruirsi castelli in aria per giustificare ogni singolo loro comportamento, per paure che conosco, è uno scenario che mette tristezza. So anche che chi percorre questa via è come cieco, insensibile ad ogni parola che non confermi i suoi dogmi, necessari a tenerlo in vita.
Considerarsi superiori, inferiori, migliori, peggiori, vincenti, perdenti...sono tutte gigantesche cazzate, appartenenti alla merda di pensiero disfunzionale che abbiamo sviluppato negli anni.
Liberati da questa robaccia e fregatene di quello che io posso pensare di te. Sono il primo a dirti che la mia opinione su di te non conta un cazzo.
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22-12-2008, 15:21
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 859
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Quote:
ci sono i limiti fisici, solo uno siocchino penserebbe che la bellezza sia davvero soggettiva
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persona A viene vista da persona B, da persona C e da persona D
persona B dice ad A: sei bellissimo, adoro la conformazione della tua clavicola, i tuoi occhi, tutto di te mi manda in estasi le pupille
persona C dice ad A: sei un tipo, mi piacciono i tuoi occhi, ma quella clavicola non si può vedere!!!
persona D dice ad A: sei un cesso, mi fa impressione vedere la tua clavicola e gli occhi blu mi fanno orrore
devono chiamare te per decidere chi ha ragione? Oppure fare un sondaggio tra tutta la popolazione (italiana? Sudafricana? Australiana? Mondiale? C'è vita su marte?) e decidere se quella clavicola per i più è bella o brutta? O guardare su un libro di anatomia qual'è la conformazione perfetta delle clavicole? (ecco, magari la perfezione è qualcosa di più oggettivo...)
maddai...
Ludwig avrebbe risposto più compiutamente, è vero...
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22-12-2008, 15:27
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#37
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 350
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Il vostro cinismo
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ovvero noi cinici, bravo, stai imparando (cit.), la categorizzazione è bene
non siamo tutti uguali, ci sono i belli, i brutti, i privilegiati, i raccomandati, i mantenuti, i lavoratori, i trombanti, gli sfigghè, gli artistici, i pratici, i solo un po' timidi, i vf, gli ago, i bassi, gli alti, ecc...
è una cosa normalissima categorizzare (una persona può appartenere anche a più categorie) e legare di più con le persone a noi più simili
non a caso gli schieramenti e le affinità sono evidentissimi x chi sa un po' di retroscena ma è una cosa normalissima, negarla è mentire a se stessi
tutti giudichiamo e veniamo giudicati, ma c'è chi lo ammette e chi no 8)
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22-12-2008, 15:30
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#38
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 350
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Quote:
Originariamente inviata da gattasilvestra
Quote:
ci sono i limiti fisici, solo uno siocchino penserebbe che la bellezza sia davvero soggettiva
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persona A viene vista da persona B, da persona C e da persona D
persona B dice ad A: sei bellissimo, adoro la conformazione della tua clavicola, i tuoi occhi, tutto di te mi manda in estasi le pupille
persona C dice ad A: sei un tipo, mi piacciono i tuoi occhi, ma quella clavicola non si può vedere!!!
persona D dice ad A: sei un cesso, mi fa impressione vedere la tua clavicola e gli occhi blu mi fanno orrore
devono chiamare te per decidere chi ha ragione? Oppure fare un sondaggio tra tutta la popolazione (italiana? Sudafricana? Australiana? Mondiale? C'è vita su marte?) e decidere se quella clavicola per i più è bella o brutta? O guardare su un libro di anatomia qual'è la conformazione perfetta delle clavicole? (ecco, magari la perfezione è qualcosa di più oggettivo...)
maddai...
Ludwig avrebbe risposto più compiutamente, è vero...
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oppure prendiamo il vissuto di una persona che è stato rifiutato sempre dalle ragazze (eze, anche se è fake probabil) ed etichettiamolo come oggettivamente brutto
quante possibilità ci sono che sia solo timido e quante che sia oggettivamente brutto e non piaccia alla maggior parte delle ragazze?
certo la timidezza è un ulteriore handicap, ma solo uno siocchino negherebbe l'oggettività che la statistica può dare
ps ludovico in quanto filosofo è errante, sbaglia
pps ma non si era detto che non ci cagavamo più noi che viviamo in mondi diversi? 8)
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22-12-2008, 15:38
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#39
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da LeonardoDaFobic
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Il vostro cinismo
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ovvero noi cinici, bravo, stai imparando (cit.), la categorizzazione è bene
non siamo tutti uguali, ci sono i belli, i brutti, i privilegiati, i raccomandati, i mantenuti, i lavoratori, i trombanti, gli sfigghè, gli artistici, i pratici, i solo un po' timidi, i vf, gli ago, i bassi, gli alti, ecc...
è una cosa normalissima categorizzare (una persona può appartenere anche a più categorie) e legare di più con le persone a noi più simili
non a caso gli schieramenti e le affinità sono evidentissimi x chi sa un po' di retroscena ma è una cosa normalissima, negarla è mentire a se stessi
tutti giudichiamo e veniamo giudicati, ma c'è chi lo ammette e chi no 8)
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Continui a non capire, eppure l'ho scritto chiaro e tondo. Le categorie esistono, chi l'ha mai negato? Il problema è quando vengono usate all'interno del solito trito e ritrito meccanismo del giudizio.
Tu ti senti giudicato, reagisci giudicando, cerchi di sistemare le tue idee in modo da convincerti che sei nel giusto ecc. ecc...è la solita tiritera. Sei schiavo degli altri. Ma sei pure liberissimo di esserlo, vivi pure come ti pare. La questione è farlo nel rispetto della diversità altrui.
In questo sei incapace, ti assolutizzi e non riesci ad accettare in nessun modo chi è diverso da te. Ti poni come metro di paragone di ciò che è giusto o sbagliato in assoluto, te ne rendi conto?
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22-12-2008, 15:42
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#40
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il passaggio dove giudico perchè mi sento giudicato è poco convincente
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