Ciao a tutti, piacere di conoscervi. La mia situazione è terribile, se non peggio. Scrivo a stenti, ultimamente ho anche delle vertigini e faccio fatica a reggermi in piedi, sono veramente sfinito. Mi fa piacere l'idea di conoscere nuove persone anche se virtualmente e di scambiare opinioni, mi fa veramente piacere. Io non saprei individuare cause specifiche nell'ambito dei primi anni di vita, adolescenza ecc. ... comunque se dovessi assegnare un inizio dei miei problemi esclamerei a gran voce: aa 2014! Dio santo, mi ricordo ancora quell'anno come fosse ieri. Da tutta la vita soffro di insicurezza, diciamo, ma nel 2014 tutta la mia vita è cambiata radicalmente... e so anche quella di molti altri. Saprei dare una spiegazione di questo fenomeno ma si entrerebbe un po' in ambito esoterico e non vorrei dilungarmi in argomentazioni strambe. Già nel 2013 ho iniziato ad accusare sintomi lievi di instabilità emotiva e forse anche di impazienza clinica, se così si potrebbe dire. Ma nel 2014 (me lo ricordo ancora a febbraio) in una serata la mia vita è precipitata; è come se una cappa di... non saprei neanche definirlo, una cappa di disperazione mi è piombata addosso da un momento all'altro, non mi sentivo più le gambe e ho iniziato nei giorni successivi a dormire per terra, per sentire il collegamento con la madre terra, per sentirmi ancorato. Mi tiravo dei pugni sulle gambe per sentirle, mi frustavo la schiena, mangiavo sdraiato davanti il pc con aperti 20 video youtube di telegiornali di diverse lingue, tutti contemporaneamente, per sedare i pensieri sovraffolati che abitavano la mia mente e che non mi lasciavano un attimo di tregua. Mia madre in quel periodo mi diede della pasticchina piccole, piccole si, ma sembravano un sedativo per cavalli. Mi stendevano fino quasi a perdere conoscenza. Scusate se lo dico, ma i capelli li perdevo... non so perché, divennero fini, persero consistenza e li perdevo infatti poi li tagliai. Iniziai a rompere delle cose in casa, rovesciai la scrivania... fino quando mio zio e il compagno di mia madre piombarono in casa per farmi ricoverare: scappai dalla finestra del terzo piano calandomi con i tubi del gas. E da li finii in strada. Passai due anni in strada sperimentando ogni genere di disperazione: fame, freddo, dimagrimento, umiliazioni, stanchezza oltre ogni limite, mal di schiena, mal di ossa, febbre a 38 mentre ero fuori a rigurgitare per strada e quasi a svenire per la stanchezza. Sono svenuto due volte per strada per la stanchezza. Avevo dei soldi da parte, mi sono serviti per pagarmi da mangiare mentre ero fuori, ma di pagarmi un affitto era impossibile... ormai ero stigmatizzato, non mi facevano entrare negli ostelli nemmeno se mi presentavo pulito e ordinato tanto che non si capiva nemmeno che vivevo fuori. Si inventavano delle scuse tipo che facevo bordello le volte prima, il che non era vero. Incomincia a fumare, cosa che faccio tutt'ora. E' l'unico piacere che ho. La ragazza... sembra un capitolo strappato dal mio libro, per dirla con una metafora. Quindi passai due anni in strada con le giornate che sfumavano di notte in notte, di giorno in giorno, tutte più o meno uguali. Avevo un amico che mi ospitava ogni tanto, dopo che lo pregai di aiutarmi... quasi strisciando per terra. Nessuno mi ha aiutato. Amici che avevo prima anche avendoci passato insieme anni e anni scomparvero... una volta sulla metro incrociai la sorella di un mio amico che era mia amica quasi quanto suo fratello; disse alla sua amica di fianco: QUESTO è IL FIGLIO di un amica di mia madre, in tono disprezzante, poi qualcos'altro che non sentii. Mi sentivo umiliato, messo alle corse, la morte sarebbe stata un amara consolazione.Riguardo alla morte, tentai il suicidio una 20ina di volte. Mi sdraiai sulle rotaie del treno una 10ina di volte ma mi alzavo sempre quando vedevo le luci del treno arrivare. Una volta mi ha quasi beccato. Esorto chiunque a non augurarmi la morte nelle risposte, se mai irretito dal mio discorso perché rischia una denuncia per istigazione al suicidio - a me non interessa ma in virtù del codice penale rischia la reclusione. Volevo solo dirlo per sicurezza! Ho fatto qualche lavoro quando riuscii a sistemarmi un po', uno tra i quali lavorai come biker - non dico il nome dell'associazione per correttezza - cmq consegnavo viveri a domicilio e misi da parte un po' di soldi. Attualmente vivo in una casa a Milano Nord-Est ... affitto pagato con i miei risparmi. Ma, sinceramente, il fatto di avere una casa non ha allievato la mia sofferenza anzi, per certi aspetti ho sofferto più in questa casa che fuori all'aperto. Mi interesso di molte cose e studio parecchie materie, mi piacerebbe tentare il test d'ingresso a Scienze Naturali, ma non credo che ci riuscirò - sento che non esiste futuro per me. Tentai anche una campagna di crowfunding - ma non andò bene, completamente ignorata. Sono sempre stata una brava persona cosa di cui sono sicuro, non ho mai fatto del male a nessuno; persino la mia concezione di Dio si è inclinata. Come non metterlo in dubbio! E pensare che c'è gente che se la passa molto peggio di me, ma sono casi così lontani dalla cronaca che solo chi è sveglio e si informa può capire. Dico solo che spariscono 8000 bambini all'anno solo in Italia. Ma questo è un altro argomento. Attualmente vivo quindi in questo monolocale, ho fatto qualche lavoretto ma niente di incisivo; ho una qualifica come Operatore Socio Sanitario. Ora come ora ho un educatore trovato da mia madre che si è fatto la copia delle mie chiavi di casa ed entra quando vuole uccidendo ogni briciola della mia privacy. Mi accompagna al Cps dove sono in cura da una psicologa e da una psichiatra - prendo psicofarmaci che mi hanno fatto acquistare oltre 20 Kg di peso. Sono tutto gonfio ma questo non è un problema, basta andare in palestra. E niente, questa è la mia vita... ci sarebbero mille altri aneddoti da raccontare ma non sto scrivendo un romanzo. Scusate lo sfogo ma sento che la mia disperazione ha raggiunto un livello insostenibile... non ho più lacrime, sono a pezzi. Se qualcun'altro ha vissuto storie simili sarò ben grato di leggerle per argomentarle e fare quattro chiacchiere. Grazie per chi è arrivato fin qui. Grazie