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Vecchio 02-06-2015, 01:03   #1
Principiante
L'avatar di PathFinder83
 

Ciao a tutti.
Sono un "ragazzo" di 32 anni e ultimamente sto soffrendo la mia solitudine esistenziale come mai avrei pensato. Il mare calmo della mia invisibile ma tranquilla vita asociale si e' fatto d'un tratto tempesta, come un dolore ignorato per troppo tempo che esplode. Devo affrontare la mia sofferenza, non posso piu' fuggire.

Cercando conforto su Internet ho scoperto per caso questo forum qualche giorno fa.
Ho letto per intere notti. Ho ritrovato me stesso in molte delle vostre parole e ho ripagato la vostra condivisione con qualche lacrima.

Ho sempre dovuto misurarmi con mia indole timida e introversa, la mia mente logica e giudicante, il mio animo sensibile e compassionevole.
Se da piccolo la cosa era meno evidente, gia' verso alla fine delle medie trovavo sciocco/infantile il comportamento di alcuni miei compagni, specie verso i piu' deboli e le ragazze. Forse ero troppo maturo io, ma la realta' e' che gli altri stavano prendendo confidenza con se stessi e l'altro sesso, io no. Forse ero io che non ero maturo.
Mi innamorai di una compagna, ma quando lei mi propose di metterci insieme mandai all'aria tutto. Era una cosa di cui non sapevo nulla ed ebbi paura, si', paura.
Penso che sarei stato piu' pronto se un adulto me ne avesse semplicemente parlato un po'. Ma evidentemente in famiglia questi argomenti erano tabu'.

Almeno avevo degli amici.
I pochi compagni con cui ero rimasto in contatto dopo le medie si persero nel giro di breve tempo.
Avevamo scelto scuole diverse e le differenze tra alcuni di noi si accentuarono. Le nostre strade sembravano parallele ma divergevano da sempre.
In altri casi la mia naturale introversione mi faceva pesare il fatto di dover essere io ad alzare il telefono e chiamare. Lo feci sempre meno. Finche' il telefono non suono' piu'.
Onestamente? Mi andava bene anche cosi'. Piu' che amici erano compagni di giochi. Nessuna esperienza profonda ci univa e il tempo del gioco era finito.

Il liceo fu certamente il periodo peggiore della mia vita. Per farcela dovetti studiare giorno e notte per 5 anni. 5 anni di fatica e solitudine.
Ripensandoci, avrei dovuto studiare di meno e accontentarmi di voti piu' bassi. Il mio senso del dovere me lo impediva. O era orgoglio?
Nemmeno mi piaceva quel che studiavo. Lingue morte e aride quanto i miei insegnanti.
I compagni erano comparse poco significative nella mia vita e non abbiamo mai legato al punto da vederci in altri contesti. Per non parlare delle ragazze, per le quali ero praticamente invisibile.

A questo punto potevo gia' intravedere con timore il mio destino di solitario cronico.
A parte qualche momento di sconforto non mi sentivo triste. Forse reprimevo i sentimenti. O forse ero semplicemente cosi' per natura.
Di sicuro non invidiavo i miei compagni: sembravano piu' felici, ma erano persi nelle vanita' di una vita sciocca e superficiale. Non avrei potuto mettermi una maschera e fingere di essere come loro.
E poi c'era sempre un po' di speranza. Il futuro era davanti a me.

Finalmente l'universita'! Ma la storia si ripete: trovo pochi ma buoni compagni di corso (tutti maschi, anche perche' di ragazze in pratica non ce ne erano. Esatto: ing. informatica). Compagni che inevitabilmente perdo di vista dopo la laurea con la naturalezza di un albero che perde le poche foglie alla prima brezza autunnale.
Durante le lezioni di un corso una delle rarissime ragazze si siede sempre a pochi posti da me. Eravamo stati compagni di banco 1 volta, per caso, in un laboratorio e io avevo scherzato un po'.
Gli altri la avevano notata e la prendevano in giro a sua insaputa perche' non era bella. Non era nemmeno brutta. Credo. Io non ho mai avuto il coraggio di dirle nulla e la cosa fini' li'.

La solitudine pesava relativamente in quel periodo perche' ben altri problemi scuotevano la mia anima: la mia famiglia si stava disgregando lentamente e dolorosamente. Ero legato i miei. Forse troppo. Ci volle non so quanto tempo perche' i miei si separassero. Ho un ricordo vago di quel periodo, come se avessi vissuto senza gravita' in una nebbia fitta per molto tempo. Un lento stillicidio di una vita ormai passata. Perso tra pareri sempre discordanti, discorsi irrazionali e verita' mai oggettive.
Per contrasto, apprezzai corsi legati alla logica e alla matematica. Crollate le figure idealizzate dei genitori, dovetti trovare un nuovo equilibrio ponendo il baricentro dentro me stesso.
Divenni piu' cinico verso il mondo intero, io compreso.

Mi buttai sul lavoro, che porto' soddisfazioni e nuove relazioni. Ma la sostanza non e' mai cambiata: vita sociale zero.
Da qualche anno ho cominciato a prendermi cura di me stesso. Una novita'! Esercizio fisico, film intelligenti, libri profondi.
Ma anche un sacco di tempo sprecato a non fare nulla.
Il confronto con i colleghi intanto e' diventato sempre piu' faticoso. Molti alla mia eta' hanno una famiglia, o almeno una compagna, ed escono con gli amici.
I loro discorsi mi fanno sentire a disagio e basta qualche domanda per mettermi in imbarazzo.

Di recente un senso di oppressione ha soppiantato la tranquillita' artificiale che mi ero costruito negli ultimi anni.
La novita' del lavoro si e' trasformata in monotonia. La casa in cui vivo mi soffoca. Le frasi e le situazioni ripetute giornalmente mi pesano come macigni.
Ho bisogno di nuove sfide. Di sbloccare questa situazione e di rompere le cristallizzazioni. Conoscere qualcuno. La speranza non e' ancora spenta del tutto.
Sara' difficile ma sento una energia senza precedenti che mi spinge. Non riesco piu' a stare chiuso in casa un giorno intero. Devo almeno uscire, correre e sfogarmi.
Forse devo iscrivermi a qualche associazione. Riempire di umanita' il vecchio me cinico e solitario.
O forse mi sto solo illudendo, di nuovo e per poco.

Questi i pensieri che mi tormentano in questi giorni.
E' stato doloroso metterli per iscritto per la prima volta, ma sono contento di averlo fatto.

Ultima modifica di PathFinder83; 02-06-2015 a 01:22.
Vecchio 12-06-2015, 23:42   #2
Super Moderator
L'avatar di Loner
 

La presentazione va bene! Ti attivo.
Benvenuto

Ti invito, come nuovo utente, a leggere
Vecchio 13-06-2015, 01:20   #3
Esperto
L'avatar di PeppermintCandy
 

Benvenuto
Vecchio 13-06-2015, 10:18   #4
Avanzato
L'avatar di flydown
 

Benvenuto
Vecchio 13-06-2015, 10:19   #5
Avanzato
L'avatar di Fantasia
 

Benvenuto Path, ora non sei più solo, siamo in tanti che abbiamo vissuto più o meno le tue esperienze, un abbraccio
Vecchio 13-06-2015, 10:45   #6
Esperto
L'avatar di Edera
 

Benvenuto!
Vecchio 13-06-2015, 18:35   #7
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuto
Vecchio 13-06-2015, 19:00   #8
Principiante
L'avatar di PathFinder83
 

Grazie a tutti!
Vecchio 16-06-2015, 00:21   #9
Esperto
L'avatar di RobRock
 

bel modo di scrivere, veramente
ci sono un certo numero di informatici qui! anche io ing inf, però un disastro (ho cercato troppa vita sociale, in cambio ci rimetterò faticando per lavorare in futuro).
infine ti dico, se le mura della tua casa ti stanno strette è ora di riempirle
Vecchio 20-06-2015, 08:06   #10
Principiante
L'avatar di PathFinder83
 

Grazie per i complimenti. Si vede che qualcosa mi e' rimasto dalle superiori.
Ormai scrivo solo codice e email sul lavoro...
Quote:
Originariamente inviata da RobRock Visualizza il messaggio
infine ti dico, se le mura della tua casa ti stanno strette è ora di riempirle
Trovando qualcuno?
Praticamente per me e' la cosa piu' difficile in assoluto...
Vecchio 22-06-2015, 19:24   #11
Principiante
 

Benvenuto!
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