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Vecchio 28-12-2018, 02:07   #1
Principiante
 

Buonasera a tutti ragazzi. Ho abbandonato da un po' da questo forum, all'incirca dal 2013, anno in cui mi ero inscritto spinto soprattutto dalla speranza di non sentirmi solo nell'affrontare un ostacolo, la fobia sociale, che vedevo insormontabile. Ero inerme e sprovvisto degli strumenti necessari a non farmi intimidire da quel "male" che mi affliggeva praticamente da quando la mia mente ha iniziato a produrre ricordi.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e devo dire che la mia vita è cambiata radicalmente.

Ciò che mi ha spinto a scrivere questo post dopo tanto tempo è la voglia di condividere la mia esperienza con tutti quelli che avranno voglia di leggere, con la speranza che possa aiutarli a trovare qualche spunto positivo da cui trarre la forza necessaria a rialzarsi. Mi trovo in un momento difficile della mia vita che poco c'entra con la fobia sociale anche se, da un certo punto di vista, potrebbe esserne conseguenza. Ripercorrendo un piccolo successo personale spero anch'io di trovare la forza necessaria per andare avanti anche questa volta.

Che dirvi. Poco o nulla è successo dal 2013 a metà 2016. Gli unici due eventi degni di nota risalgono entrambi al 2014 quando ho terminato gli studi universitari e iniziato a lavorare. Penserete che non sono cose da poco. Ma per me valevano quasi nulla. Non perchè fossi presuntuoso o ingrato. Stavo semplicemente male con me stesso. Avevo la percezione di nascondermi di fronte al problema più grave che mi affliggeva. Mi sentivo un codardo e continuavo a inveire contro me stesso. Niente mi appagava pienamente visto che continuavo a vivere una vita che volevo diversa. Guardavo gli altri come se fossero degli alieni, non mi sentivo alla loro altezza, pensavo fossi sbagliato. Ed ero pienamente convito che fosse veramente così.

La svolta c'è stata a metà 2016. Ero sull'orlo della depressione quando successe qualcosa che mi avrebbe sconvolto la vita. Ebbi subito la sensazione che sarebbe stato un avvenimento importante. Ma non avevo idea di quale potesse essere la sua portata nè tantomeno delle ripercussioni che avrebbe portato con sè. Che a distanza di più di due anni, in bene o in male, si fanno ancora sentire. Non dirò volutamente di cosa si tratta soprattutto per due motivi. Il primo è perchè non credo sia importante il quid. O meglio, era ed è importante per me ma la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso potrebbe essere diversa dalla vostra. E a questo si ricollega il secondo motivo: è importante non fornire alibi a sé stessi. Mi spiego meglio. Quando ho iniziato a frequentare questo forum mi capitava di leggere le storie di ragazzi che avevano intrapreso un percorso psicoterapeutico che li aveva aiutati a superare la fobia sociale. Terminata la lettura mi dicevo: ok lui/lei ce l'ha fatta ma solo perchè gli è successo X. A me non succederà mai quindi difficilmente troverò la forza per ecc ecc. E da li partiva una giustificazione ineccepibile verso me stesso (ovviamente tutta campata in aria) che mi portava alla conclusione che io non avrei mai avuto speranza sempilcemente perchè l'universo ce l'aveva con me.

Riprendendo il filo del discorso, dopo questo innominato evento, a novembre 2016, mi sono fatto forza e ho contattato una psicologa di Milano. Non sto a raccontarvi l'imbarazzo provato nello scrivere una mail e nel leggere la sua risposta prima e nel presentarmi nel suo studio e raccontare la mia storia poi. Credevo di poter essere sopraffatto dall'ansia. Ma mi feci forza e lei mi consigliò di rivolgermi ad una sua collega che in quel momento aveva più tempo disponibile ad accogliere un nuovo paziente. Per chi si chiedesse come ho fatto a scegliere uno psicologo da contattare tra le miriadi presenti a Milano rispondo dicendo che ho fatto una prima scrematura in base alle loro specializzazioni. Poi ho scelto quella che mi ha fatto più simpatia dalla foto. Banale vero!

A dicembre 2016 ho iniziato il mio percorso di psicoterapia con poche speranze e tante illusioni. Non volevo durasse più di sei mesi e i miei obiettivi erano fondamentalmente due: trovare una ragazza (non ne avevo mai avuto una fino a quel momento) e avere una vita "sociale" migliore. Rompere quelle barriere in cui la mia mente mi aveva rinchiuso.
Tale percorso si è concluso esattamente due anni dopo, un paio di settimane fa. E sinceramente quello che ho trovato non è nemmeno lontanamente vicino a ciò che mi sarei mai aspettato.

Volevo essere diverso ma ho scoperto che io vado perfettamente bene per quello che sono. Dovevo soltanto togliere un po' di polvere, accumulatasi dopo aver perennemente evitato ciò che mi spaventava, in cui era sepolto il mio "io" autentico. Niente è cambiato del mio essere in quanto tale ma è totalmente diverso il modo in cui mi approccio alle cose e alle persone. Il giudizio fa ancora paura ma non come prima. L'ansia c'è sempre ma non in quantità tale da spingermi ad evitare qualsiasi cosa mi piacerebbe fare. L'imbarazzo qualche volta mi assale ma riesco ad accettarlo ed andare avanti per la mia strada.
Non sono diventato un latin lover. Ad oggi, una ragazza non ce l'ho mai avuta ma posso dire di aver fatto qualche esperienza.
Ho riallacciato rapporti con vecchi e nuovi amici. Ho allargato in qualche modo le mie conoscenze. Scrivere il primo messaggio non mi fa più paura. Entrare in un negozio e parlare ad un/a commesso/a non mi spaventa. Non provo più eccessiva ansia ad affrontare un colloquio di lavoro, ad entrare in un bar sconosciuto, a chiedere informazioni ad un passante qualsiasi, a parlare con la signora seduta di fronte in treno, ad andare ad una cena con sconosciuti, a frequentare un corso di nuoto (o qualunque esso sia), a invitare una ragazza ad uscire. E mi viene naturale al punto che nemmeno mi accorgerei del salto che ho fatto se non mi voltassi indietro a vedere da dove sono partito.

E' stato un percorso duro e intenso. Che mai avrei pensato di poter portare a termine. Ho speso molte energie. Mi sono bloccato molte volte convinto che stessi perdendo inutilmente il mio tempo o perchè preso da altro. Mi sono aiutato con la lettura di molti libri consigliati dalla mia terapeuta. E alla fine ce l'ho fatta. Mi aspettavo fosse un cambiamento più visibile e radicale. In realtà nemmeno mi sono accorto di tutto quello che è successo. Mi trovo ad essere così e quello che ero prima mi sembra irreale. Non è sicuramente un punto di arrivo. Ma non ho nessun dubbio nell'affermare di essere cresciuto. Lo percepisco a pelle.
Non mi sento nè migliore nè peggiore. Mi sono semplicemente avvicinato alla persona che volevo e vorrei essere non per merito dell'eccessivo perfezionismo ma grazie all'identificazione e accettazione delle emozioni "sane" che provo in un determinato momento.

Che dire infine. Forse che pensavo che le relazioni sociali fossero più semplici. Che ci fosse una linea netta tra socio-fobici e resto del mondo. Che "gli altri" non provassero mai ansia. In realtà non è così. Ci sono molte sfumature e tutti (chi più, chi meno) percepiscono almeno un po' di ansia di fronte a determinati eventi. Solo che alcuni la affrontano con più coraggio per svariati motivi ("faccia tosta", esperienza accumulata nel tempo, indole ecc ecc) altri tendono a spaventarsi e a indietreggiare.
Questa è la mia prossima sfida: prendere di petto tutte le situazioni che ancora mi fanno paura. Come la situazione che sto vivendo da più di un anno che mi tortura giorno dopo giorno. Spesso mi scoraggio e dico che non ce la farò. Poi penso a tutte le difficoltà che ho affrontato e superato e spero di farcela anche stavolta. Ed è per questo che ho scritto questo monologo. Spero che, per motivi diversi, dia una spinta sia a me che a voi per combattere a testa alta i nostri fantasmi. Per sconfiggerli finalmente così che, quando se ne presenteranno altri in una forma diversa, avremo più fiducia in noi stessi nell'affrontarli.

Chiudo con quello che mi sta più a cuore rammentarvi: non esiste giusto o sbagliato. Nessuno è sbagliato. Al più può essere sprovvisto degli strumenti necessari per affrontare determinate situazioni che si verificano all'interno della propria mente. Per identificare i pensieri che gli passano in testa e capire che sono delle palesi minchiate. Questa è stata una delle più grandi illuminazioni che ho trovato durante il mio percorso che mi ha aiutato tanto. Spero succeda lo stesso a voi.

Scusatemi se vi ho annoiato o infastidito. Non era mia intenzione.

Faccio a tutti un grosso in bocca a lupo, lo faccio anche a me stesso e auguro a tutti il meglio.

Grazie per avermi ascoltato.
Ringraziamenti da
Antares93 (28-12-2018), Baby Lemonade (28-12-2018), Creeper (28-12-2018), Maca (28-12-2018), Rifiorire (28-12-2018), Saturnino (28-12-2018), Selenio (31-12-2018)
Vecchio 28-12-2018, 15:21   #2
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

bentornato

alla fine tornano tutti
Ringraziamenti da
Milo (28-12-2018)
Vecchio 28-12-2018, 15:36   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pierluigi Visualizza il messaggio
Per identificare i pensieri che gli passano in testa e capire che sono delle palesi minchiate
Quoto
Ringraziamenti da
BbFenix (28-12-2018)
Vecchio 28-12-2018, 17:25   #4
Banned
 

Ok
Vecchio 28-12-2018, 21:15   #5
Esperto
 

Ma è ovvio che anche gli altri se la fanno addosso (forse anche più di noi), è tutta una finzione, un apparire ciò che non si è. Da quello che ho letto hai fatto molta strada e ancora ne farai (dovrai fare). Diciamo però che se tu devi scalare il Monte Olimpo io devo scalare il K2.
Vecchio 28-12-2018, 21:16   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
Ok
Eddai!
Vecchio 28-12-2018, 21:34   #7
Banned
 

Sono commosso! Questo è lo spirito giusto... potrai solo che crescere in bene.
Ringraziamenti da
Maca (28-12-2018)
Vecchio 28-12-2018, 22:40   #8
Esperto
L'avatar di Lory
 

Che tipo di psicoterapia hai seguito?
Vecchio 29-12-2018, 01:33   #9
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
bentornato

alla fine tornano tutti
Grazie

Quote:
Originariamente inviata da IlProfeta92 Visualizza il messaggio
Ma è ovvio che anche gli altri se la fanno addosso (forse anche più di noi), è tutta una finzione, un apparire ciò che non si è. Da quello che ho letto hai fatto molta strada e ancora ne farai (dovrai fare). Diciamo però che se tu devi scalare il Monte Olimpo io devo scalare il K2.
Ciao Ilprofeta! Per quello che la mia poca gente esperienza mi ha insegnato, posso dirti che ognuno di noi ha il proprio percorso da affrontare. Più o meno impervio in base alle nostre convinzioni, disagi e paure oltre che al modo in cui ci approcciamo alla vita e alle sue difficoltà. Nonostante ciò, nemmeno il k2 è insormontabile. “Basta” essere pienamente convinti di volerlo scalare e dotarsi degli strumenti giusti per farlo.
E io ti auguro con tutto il cuore di riuscirci

Quote:
Originariamente inviata da VG1983 Visualizza il messaggio
Sono commosso! Questo è lo spirito giusto... potrai solo che crescere in bene.
Speriamo! La buona volontà ce la sto mettendo tutta


Quote:
Originariamente inviata da Lory Visualizza il messaggio
Che tipo di psicoterapia hai seguito?
Inizialmente cognitivo-comportamentale. In un secondo momento abbiamo anche fatto ricorso parzialmente alla mindfulness, ipnosi e ACT.
Ringraziamenti da
Rifiorire (29-12-2018)
Vecchio 29-12-2018, 01:59   #10
Banned
 

Scusa ma se ho capito bene tu sei riuscito a superare la fobia sociale e a costruire una buona rete di conoscenze ma nonostante ciò non ce l'hai fatta a trovare una ragazza? Questa storia sinceramente mi deprime e mi butta ancora più giù, si perché a questo punto dovrei stare ancora qui a chiedermi se ho speranze? Se non ci sei riuscito nemmeno tu una volta guarito dalla fobia figuriamoci il sottoscritto che nonostante la psicoterapia c'è ancora dentro fino al midollo 😖
Vecchio 29-12-2018, 13:43   #11
Avanzato
 

Mi fa piacere che tu ne sia uscito, spero un giorno di potercela fare anche io, anche se, ammetto di essere abbastanza pessimista a riguardo. Bisogna anche avere coraggio per uscirne, cosa che a me manca in questo momento.
Vecchio 30-12-2018, 03:54   #12
Esperto
L'avatar di Lory
 

Quote:
Originariamente inviata da pierluigi Visualizza il messaggio
Inizialmente cognitivo-comportamentale. In un secondo momento abbiamo anche fatto ricorso parzialmente alla mindfulness, ipnosi e ACT.
Qual'è stata la più utile secondo te?
Vecchio 30-12-2018, 12:30   #13
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Lasker1868 Visualizza il messaggio
Scusa ma se ho capito bene tu sei riuscito a superare la fobia sociale e a costruire una buona rete di conoscenze ma nonostante ciò non ce l'hai fatta a trovare una ragazza? Questa storia sinceramente mi deprime e mi butta ancora più giù, si perché a questo punto dovrei stare ancora qui a chiedermi se ho speranze? Se non ci sei riuscito nemmeno tu una volta guarito dalla fobia figuriamoci il sottoscritto che nonostante la psicoterapia c'è ancora dentro fino al midollo 😖
Non credo che uno vada in psicoterapia e automaticamente trovi la ragazza. Non credo neppure che ci sia andato unicamente con quello scopo. E , infatti, da come scrive, ora sta bene, nonostante non abbia una fidanzata. Inoltre, ha scritto che ha fatto delle esperienze. Magari ora avere una ragazza non è più una sua priorità. Però, sentendosi molto meglio, quando capiterà l'occasione, non dovrà tirarsi indietro per i suoi disturbi, ma, al contrario, potrà mettercela tutta e dare il meglio di sé. E questa cosa se stai male non riesci mica a farla!
Vecchio 30-12-2018, 12:33   #14
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da pierluigi Visualizza il messaggio
Buonasera a tutti ragazzi. Ho abbandonato da un po' da questo forum, all'incirca dal 2013, anno in cui mi ero inscritto spinto soprattutto dalla speranza di non sentirmi solo nell'affrontare un ostacolo, la fobia sociale, che vedevo insormontabile. Ero inerme e sprovvisto degli strumenti necessari a non farmi intimidire da quel "male" che mi affliggeva praticamente da quando la mia mente ha iniziato a produrre ricordi.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e devo dire che la mia vita è cambiata radicalmente.

Ciò che mi ha spinto a scrivere questo post dopo tanto tempo è la voglia di condividere la mia esperienza con tutti quelli che avranno voglia di leggere, con la speranza che possa aiutarli a trovare qualche spunto positivo da cui trarre la forza necessaria a rialzarsi. Mi trovo in un momento difficile della mia vita che poco c'entra con la fobia sociale anche se, da un certo punto di vista, potrebbe esserne conseguenza. Ripercorrendo un piccolo successo personale spero anch'io di trovare la forza necessaria per andare avanti anche questa volta.

Che dirvi. Poco o nulla è successo dal 2013 a metà 2016. Gli unici due eventi degni di nota risalgono entrambi al 2014 quando ho terminato gli studi universitari e iniziato a lavorare. Penserete che non sono cose da poco. Ma per me valevano quasi nulla. Non perchè fossi presuntuoso o ingrato. Stavo semplicemente male con me stesso. Avevo la percezione di nascondermi di fronte al problema più grave che mi affliggeva. Mi sentivo un codardo e continuavo a inveire contro me stesso. Niente mi appagava pienamente visto che continuavo a vivere una vita che volevo diversa. Guardavo gli altri come se fossero degli alieni, non mi sentivo alla loro altezza, pensavo fossi sbagliato. Ed ero pienamente convito che fosse veramente così.

La svolta c'è stata a metà 2016. Ero sull'orlo della depressione quando successe qualcosa che mi avrebbe sconvolto la vita. Ebbi subito la sensazione che sarebbe stato un avvenimento importante. Ma non avevo idea di quale potesse essere la sua portata nè tantomeno delle ripercussioni che avrebbe portato con sè. Che a distanza di più di due anni, in bene o in male, si fanno ancora sentire. Non dirò volutamente di cosa si tratta soprattutto per due motivi. Il primo è perchè non credo sia importante il quid. O meglio, era ed è importante per me ma la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso potrebbe essere diversa dalla vostra. E a questo si ricollega il secondo motivo: è importante non fornire alibi a sé stessi. Mi spiego meglio. Quando ho iniziato a frequentare questo forum mi capitava di leggere le storie di ragazzi che avevano intrapreso un percorso psicoterapeutico che li aveva aiutati a superare la fobia sociale. Terminata la lettura mi dicevo: ok lui/lei ce l'ha fatta ma solo perchè gli è successo X. A me non succederà mai quindi difficilmente troverò la forza per ecc ecc. E da li partiva una giustificazione ineccepibile verso me stesso (ovviamente tutta campata in aria) che mi portava alla conclusione che io non avrei mai avuto speranza sempilcemente perchè l'universo ce l'aveva con me.

Riprendendo il filo del discorso, dopo questo innominato evento, a novembre 2016, mi sono fatto forza e ho contattato una psicologa di Milano. Non sto a raccontarvi l'imbarazzo provato nello scrivere una mail e nel leggere la sua risposta prima e nel presentarmi nel suo studio e raccontare la mia storia poi. Credevo di poter essere sopraffatto dall'ansia. Ma mi feci forza e lei mi consigliò di rivolgermi ad una sua collega che in quel momento aveva più tempo disponibile ad accogliere un nuovo paziente. Per chi si chiedesse come ho fatto a scegliere uno psicologo da contattare tra le miriadi presenti a Milano rispondo dicendo che ho fatto una prima scrematura in base alle loro specializzazioni. Poi ho scelto quella che mi ha fatto più simpatia dalla foto. Banale vero!

A dicembre 2016 ho iniziato il mio percorso di psicoterapia con poche speranze e tante illusioni. Non volevo durasse più di sei mesi e i miei obiettivi erano fondamentalmente due: trovare una ragazza (non ne avevo mai avuto una fino a quel momento) e avere una vita "sociale" migliore. Rompere quelle barriere in cui la mia mente mi aveva rinchiuso.
Tale percorso si è concluso esattamente due anni dopo, un paio di settimane fa. E sinceramente quello che ho trovato non è nemmeno lontanamente vicino a ciò che mi sarei mai aspettato.

Volevo essere diverso ma ho scoperto che io vado perfettamente bene per quello che sono. Dovevo soltanto togliere un po' di polvere, accumulatasi dopo aver perennemente evitato ciò che mi spaventava, in cui era sepolto il mio "io" autentico. Niente è cambiato del mio essere in quanto tale ma è totalmente diverso il modo in cui mi approccio alle cose e alle persone. Il giudizio fa ancora paura ma non come prima. L'ansia c'è sempre ma non in quantità tale da spingermi ad evitare qualsiasi cosa mi piacerebbe fare. L'imbarazzo qualche volta mi assale ma riesco ad accettarlo ed andare avanti per la mia strada.
Non sono diventato un latin lover. Ad oggi, una ragazza non ce l'ho mai avuta ma posso dire di aver fatto qualche esperienza.
Ho riallacciato rapporti con vecchi e nuovi amici. Ho allargato in qualche modo le mie conoscenze. Scrivere il primo messaggio non mi fa più paura. Entrare in un negozio e parlare ad un/a commesso/a non mi spaventa. Non provo più eccessiva ansia ad affrontare un colloquio di lavoro, ad entrare in un bar sconosciuto, a chiedere informazioni ad un passante qualsiasi, a parlare con la signora seduta di fronte in treno, ad andare ad una cena con sconosciuti, a frequentare un corso di nuoto (o qualunque esso sia), a invitare una ragazza ad uscire. E mi viene naturale al punto che nemmeno mi accorgerei del salto che ho fatto se non mi voltassi indietro a vedere da dove sono partito.

E' stato un percorso duro e intenso. Che mai avrei pensato di poter portare a termine. Ho speso molte energie. Mi sono bloccato molte volte convinto che stessi perdendo inutilmente il mio tempo o perchè preso da altro. Mi sono aiutato con la lettura di molti libri consigliati dalla mia terapeuta. E alla fine ce l'ho fatta. Mi aspettavo fosse un cambiamento più visibile e radicale. In realtà nemmeno mi sono accorto di tutto quello che è successo. Mi trovo ad essere così e quello che ero prima mi sembra irreale. Non è sicuramente un punto di arrivo. Ma non ho nessun dubbio nell'affermare di essere cresciuto. Lo percepisco a pelle.
Non mi sento nè migliore nè peggiore. Mi sono semplicemente avvicinato alla persona che volevo e vorrei essere non per merito dell'eccessivo perfezionismo ma grazie all'identificazione e accettazione delle emozioni "sane" che provo in un determinato momento.

Che dire infine. Forse che pensavo che le relazioni sociali fossero più semplici. Che ci fosse una linea netta tra socio-fobici e resto del mondo. Che "gli altri" non provassero mai ansia. In realtà non è così. Ci sono molte sfumature e tutti (chi più, chi meno) percepiscono almeno un po' di ansia di fronte a determinati eventi. Solo che alcuni la affrontano con più coraggio per svariati motivi ("faccia tosta", esperienza accumulata nel tempo, indole ecc ecc) altri tendono a spaventarsi e a indietreggiare.
Questa è la mia prossima sfida: prendere di petto tutte le situazioni che ancora mi fanno paura. Come la situazione che sto vivendo da più di un anno che mi tortura giorno dopo giorno. Spesso mi scoraggio e dico che non ce la farò. Poi penso a tutte le difficoltà che ho affrontato e superato e spero di farcela anche stavolta. Ed è per questo che ho scritto questo monologo. Spero che, per motivi diversi, dia una spinta sia a me che a voi per combattere a testa alta i nostri fantasmi. Per sconfiggerli finalmente così che, quando se ne presenteranno altri in una forma diversa, avremo più fiducia in noi stessi nell'affrontarli.

Chiudo con quello che mi sta più a cuore rammentarvi: non esiste giusto o sbagliato. Nessuno è sbagliato. Al più può essere sprovvisto degli strumenti necessari per affrontare determinate situazioni che si verificano all'interno della propria mente. Per identificare i pensieri che gli passano in testa e capire che sono delle palesi minchiate. Questa è stata una delle più grandi illuminazioni che ho trovato durante il mio percorso che mi ha aiutato tanto. Spero succeda lo stesso a voi.

Scusatemi se vi ho annoiato o infastidito. Non era mia intenzione.

Faccio a tutti un grosso in bocca a lupo, lo faccio anche a me stesso e auguro a tutti il meglio.

Grazie per avermi ascoltato.
È una bellissima testimonianza, piena di speranza e con uno sguardo ottimistico proiettato al futuro. Gli ostacoli nella vita li hanno tutti e ne avremo ancora tutti noi, ma se si sviluppano gli strumenti per fronteggiarli, non fanno poi così paura. Io ho intenzione di iniziare un percorso di psicoterapia, perché sono totalmente ferma e bloccata da 3 anni circa. Ho raggiunto piccoli obiettivi in passato, gestito la mia ansia, sono stata autonoma e vorrei tanto poter recuperare queste cose di me. Spero di riuscire almeno a provarci.
Ringraziamenti da
ansiolino (01-01-2019)
Vecchio 30-12-2018, 17:16   #15
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Lasker1868 Visualizza il messaggio
Scusa ma se ho capito bene tu sei riuscito a superare la fobia sociale e a costruire una buona rete di conoscenze ma nonostante ciò non ce l'hai fatta a trovare una ragazza? Questa storia sinceramente mi deprime e mi butta ancora più giù, si perché a questo punto dovrei stare ancora qui a chiedermi se ho speranze? Se non ci sei riuscito nemmeno tu una volta guarito dalla fobia figuriamoci il sottoscritto che nonostante la psicoterapia c'è ancora dentro fino al midollo 😖
Ciao Lasker, hai fatto una giusta osservazione ma le conclusioni a cui sei giunto, a mio avviso, sono un po' fuorvianti. Cerco di spiegarmi meglio.

Non ti nascondo che hai toccato un nervo scoperto: il fatto di non essere "riuscito" a trovare una ragazza un po' mi pesa. Era uno degli obiettivi principali che mi ero prefissato all'inizio ed un qualcosa a cui, ancora adesso, tengo molto.
Va precisato, però, un aspetto che non avevo ancora chiarito. Trovare una ragazza non può essere considerato un vero e proprio obiettivo per il semplice fatto che il suo raggiungimento non dipende esclusivamente da noi ma coinvolge inevitabilmente la volontà di un'altra persona. Che a sua volta ha i suoi problemi e casini.
Quindi la mia prima risposta è: hai ragione, non ho ancora trovato una ragazza, la cosa mi pesa abbastanza ma sono consapevole che, con l'atteggiamento di oggi, ho aumentato le mie probabilità di trovarla.

Poi va detta un'altra cosa. Per stare bene insieme ad un'altra persona bisogna innanzitutto stare bene con sè stessi. Perchè mettiamo caso che tu conosca una ragazza con cui scatta la scintilla e così iniziate una ipotetica relazione. Stai certo che prima o poi i fantasmi escono allo scoperto e ti creeranno non pochi disagi, rischiando di buttare all'aria quel rapporto che credevi idilliaco.
E da qui mi ricollego all'ultimo punto: da quella che è la mia esperienza, è totalmente sbagliato credere che sia più facile affrontare i propri fantasmi e operare una solida crescita personale affianco ad un'altra persona. Perchè quando si è innamorati o, comunque, presi da un uomo/donna si tende inevitabilmente a trascurare sè stessi e puntare tutte le attenzioni verso la persona a cui si vuole bene. Ma come ho già detto, purtroppo, tutte le cose non affrontate, i "problemi" irrisolti prima o poi ritornano con più forza e veemenza di prima.

Pertanto la conclusione è (e parlo anche a me stesso): il fine ultimo di tutto dovrebbe essere il raggiungimento di un benessere personale di medio-lungo termine. All'interno di questo equilibrio potrebbe inserirsi un'altra persona che, tuttavia, non è necessaria al suo conseguimento. Utilizzando una metafora, deve essere solo la ciliegina su una torta che, già di suo, è molto, molto buona.

Rispondo, infine, alla tua domanda dicendoti: evita di torturarti chiedendoti se avrai speranze o meno (domanda a cui non c'è risposta concreta) ma piuttosto focalizza tutta la tua concentrazione e forza al tuo miglioramento personale. Devi volerlo con tutto te stesso non lasciandoti abbattere dalle difficoltà che incontri sul tuo cammino. E' un po' come quando inizi a scalare una montagna. La strada è faticosa e impervia ma la vista una volta raggiunta la cima è un qualcosa di impagabile.

In bocca al lupo!

Quote:
Originariamente inviata da Lory Visualizza il messaggio
Qual'è stata la più utile secondo te?
E' difficile stabilire la più utile in assoluto. Posso dirti che la terapia cognitivo-comportamentale è stata quella che mi impressionato di più perchè ho iniziato a realizzare e mettere in discussione tutte le stupidaggini (in gergo tecnico, pensieri disfunzionali) che mi passavano per la testa e mi impedivano di vivere la vita come avrei voluto.

Mindfulness, ipnosi e ACT sono state più conseguenza di periodi difficili che ho vissuto durante la terapia. Magari parzialmente collegati alla fobia sociale o comunque alla sua causa scatenante.
Le considererei, quindi, più come strumento ad-hoc misurato dalla psicoterapeuta alla mia persona e ai miei problemi.

Quote:
Originariamente inviata da Viewer Visualizza il messaggio
Mi fa piacere che tu ne sia uscito, spero un giorno di potercela fare anche io, anche se, ammetto di essere abbastanza pessimista a riguardo. Bisogna anche avere coraggio per uscirne, cosa che a me manca in questo momento.
Ciao Viewer. Non ti nascono che quando ho letto "mi fa piacere che tu ne sia uscito" mi è venuto un brivido. Non tanto perchè ciò che dici non è, almeno in parte, vero. Ma soprattutto perchè io non mi considero "uscito". Anzi mi sento sempre "dentro" (anche se suona malissimo!) solo più forte e consapevole di me stesso, dei miei pensieri e delle mie reazioni. Riconosco l'ansia: a volte l'affronto, altre mi tiro indietro. E quando succede, studio il mio comportamento. Cerco di capire cosa è stato a bloccarmi. Per metterlo in discussione (sè è il caso) così che, se in futuro si dovesse presentare una situazione simile, possa avere la capacità di affrontarla.

Fidati che è molto più naturale e semplice di quanto possa sembrare. Ma, di certo, non immediato.
Non essere pessimista. Può darsi che per te non sia ancora arrivato il momento di affrontare questa situazione. Devi volerlo con tutto te stesso. Pensa alla cosa che hai più desiderato nella tua vita e proietta questo stesso impeto alla battaglia contro la FS. La tua forza di volontà ti farà scoprire un coraggio che non avresti mai pensato di avere!

In bocca al lupo anche a te!

Quote:
Originariamente inviata da Jeena Visualizza il messaggio
Però, sentendosi molto meglio, quando capiterà l'occasione, non dovrà tirarsi indietro per i suoi disturbi, ma, al contrario, potrà mettercela tutta e dare il meglio di sé. E questa cosa se stai male non riesci mica a farla!
Quoto!

Quote:
Originariamente inviata da Jeena Visualizza il messaggio
È una bellissima testimonianza, piena di speranza e con uno sguardo ottimistico proiettato al futuro. Gli ostacoli nella vita li hanno tutti e ne avremo ancora tutti noi, ma se si sviluppano gli strumenti per fronteggiarli, non fanno poi così paura. Io ho intenzione di iniziare un percorso di psicoterapia, perché sono totalmente ferma e bloccata da 3 anni circa. Ho raggiunto piccoli obiettivi in passato, gestito la mia ansia, sono stata autonoma e vorrei tanto poter recuperare queste cose di me. Spero di riuscire almeno a provarci.
Sono contento che hai apprezzato il mio messaggio.

Io dico sempre: se ci sono riuscito io, possono farcela tutti
Ringraziamenti da
ansiolino (01-01-2019), Evitante88 (31-12-2018), Jeena (30-12-2018), Lasker1868 (31-12-2018), Viewer (31-12-2018)
Vecchio 30-12-2018, 20:49   #16
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da pierluigi Visualizza il messaggio
i "problemi" irrisolti prima o poi ritornano con più forza e veemenza di prima.

E' un po' come quando inizi a scalare una montagna. La strada è faticosa e impervia ma la vista una volta raggiunta la cima è un qualcosa di impagabile.
E ti passano sopra come un treno alla massima velocità.

E direi che l'esempio della montagna è perfettamente centrato.
Vecchio 31-12-2018, 12:56   #17
Esperto
 

Ciao scusa pierluigi ora che lavoro fai?e in cosa ti sei laureato?
Vecchio 31-12-2018, 17:22   #18
Intermedio
L'avatar di Evitante88
 

Quote:
Originariamente inviata da pierluigi Visualizza il messaggio
[..] Mi sono aiutato con la lettura di molti libri consigliati dalla mia terapeuta. [..]
Ci potresti consigliare qualche libro ?
Vecchio 03-01-2019, 23:10   #19
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Ciao scusa pierluigi ora che lavoro fai?e in cosa ti sei laureato?
Mi sono laureato in economia e faccio un lavoro da ufficio..

Quote:
Originariamente inviata da Evitante88 Visualizza il messaggio
Ci potresti consigliare qualche libro ?
Posso consigliarti quelli che ho letto io:

1. Penso dunque mi sento meglio, autori Christine A. Padesky, Dennis Greenberger (è quello che mi ha iniziato ad illuminare).

2. Le vostre zone erronee. Guida all'indipendenza dello spirito, autore Wayne W. Dyer.

3. Superare la depressione. Un programma di terapia cognitivo- comportamentale, autori Daniela Leveni, Paolo Michielin, Daniele Piacentini (consigliato in un periodo abbastanza buio che ho attraversato)

4. La trappola della felicità. Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere, autore Russ Harris (lo sto leggendo adesso).
Ringraziamenti da
Evitante88 (04-01-2019)
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