Vediamo...
c'è un topic simile, ti stanno sabotando! ma io ho detto che avrei scritto qui..!
[nota scritta dopo tutto il resto] ehm... è un textwall... mi sa che è il colpo di grazia al topic... mi spiace Kavin!
Mi sembra ragionevole che il 99% dei ricordi positivi siano legati agli affetti.
Persone, animali, oggetti, obiettivi investiti affettivamente.
Di solito riescono a generare sia i ricordi più gradevoli che quelli meno piacevoli..
Per questo, da bravo
Bastian contrario, come un segugio mi sono addentrato nei corridoi della mente per trovare un bel ricordo che prescindesse da questa categoria.
Ed eccolo qua:
Gita scolastica di quinta liceo. Situazione in fermento per vari motivi (quinta liceo!). Praga.
Nelle prime 96 ore dormii poco, durante il viaggio, poi non chiusi occhio.
In treno decisi di stare vigile per osservare bene il panorama, e i miei compagni. Ero troppo stimolato da ciò che vedevo e che sapevo sarebbe rimasto nella mia testa per molto tempo.
La prima notte rimasi sveglio. Fu un incredibile discorso teo-socio-filo-peda-psicologico con una decina di protagonisti; intermezzi teatrali [sorride], incursioni, e belinate varie..
La seconda notte io come tutti gli altri, ero distrutto.
Ma non riuscii a dormire dacché la mia stanza era letteralmente invasa dalle persone, essendo l'unica col riscaldamento.
Gente addormentata nelle poltrone, per terra! E 7 o 8 sul letto che manco tetris..
Fu molto irritante devo dire. Mi arrabbiai tantissimo perché passai l'intera nottata a girare per la stanza cercando un buco libero, inutilmente.
Alla fine mi sedetti davanti alla finestra, gambe incrociate a terra, incacchiato come una belva.
Iniziò a nevicare.
E boh... mutai all'improvviso.
Chiamai qualcuno, piano: "ehi, va come viene" e a mano a mano si svegliarono tutti (saran state le 7).
Il giorno seguente è il ricordo bello di cui sopra: ero in estasi.
Morto dal sonno, ricordo talmente bene gli eventi da poterli riscrivere uno per uno (ammetto di non ricordare le precise parole di tutta la giornata): andammo al bar, al quartiere ebreo, al mcdonald, al fiume e discutemmo per un po' sul visitare o meno un museo della tortura, che non visitammo.
La mia mente era talmente calma e lucida. Non tremavo, potevo parlare fluidamente. Irriconoscibile. [taglia!]
Tornare a letto fu un sollievo, lo ammetto.
Ma quell'esperienza aprì alcune porte importanti