Zivago come potrei dire che non ti capisco... anche io con le date sono un pasticcio, non le ricordo mai e hanno poca importanza per me, forse perché il mio modo di ragionare è tipo: "passato uno scoglio inizio subito a pensare al prossimo" e quelli superati impallidiscono rispetto a quelli che ho dinnanzi.
Leggendoti mi è venuta alla mente una metafora sulla vita, non mia, letta da qualche parte che non ricordo, ma che mi è rimasta molto impressa nella mente.
A braccio, per come l'ho interpretata io: la vita è come un sacchetto di dolciumi, quando sei giovane e il sacchetto è pieno, ti riempi la pancia senza pensare troppo a quanti te ne rimangono. E' solo crescendo e vedendo i dolciumi diminuire che ti rendi conto che quelli che hai già mangiato non li hai assaporati abbastanza, allora, se te ne rimangono, ognuno di quelli rimasti cerchi di farlo durare, di assaporarlo il più possibile, rimpiangendo di non averlo fatto da giovane.