anotherworld

Sono portato a credere che probabilmente non esiste ciò che molti di noi inseguono, un punto della nostra vita dopo il quale potremo rilassarci e godere tranquilli di quello che è stato a lungo seminato. Che si tratti di bere drink e mangiare gamberetti portati da un cameriere su una spiaggia da sogno, oppure passare le serate a vedere film sul divano con nostra moglie che ci abbraccia e un bimbo bravo e bello che gioca col cagnolino. La realtà è che ci stuferemmo anche di quello.
Credo che probabilmente ciò che ha davvero senso nella vita, nella nostra vita di umani, è la lotta. Porsi un obiettivo è indispensabile, ma pensare che dopo averlo raggiunto sia finita lì penso sia una cazzata.
Vediamo i nostri amici già realizzati o sulla buona strada per esserlo, con figli , casa, lavoro stabile, e proviamo invidia pensando a noi che non abbiamo ancora concluso nulla. Ma forse forse, non potrebbe essere che abbiamo solo inconsciamente deciso di tenerci stretto il bello della vita? E se fossimo solo dei guerrieri che non vogliono che la guerra finisca, per poter continuare a sentire vivo nel nostro sangue il gusto della lotta quotidiana. Che sia una sfida così impossibile da non poter essere vinta, o una battaglia che si svolge solo nella nostra mente mentre siamo lì a fissare il vuoto. Forse, banalmente, noi non siamo fatti per la vita così come vogliono che sia, incasellata, schematizzata, culturalmente e socialmente accettata. E cerchiamo di fuggire con tutte le nostre forze da questo destino che altri hanno scelto per noi.
Ed è possibile che queste siano tutte cazzate...ma non è più motivante e figo crederci? Cosa potremmo mai fare se iniziamo a pensare di poter vivere di sola lotta, un po come già facciamo, ma incanalando l'energia dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, la rabbia, la paura, la depressione abissale, verso qualcosa per cui valga la pena morire.

Concludo con la seguente citazione, che mi accompagna da tanti anni:
"La vita ha senso solo nella lotta.
Il trionfo o la sconfitta
sono nelle mani degli dei.
Dunque inneggiamo alla lotta ".

(canto di guerra Swahili )

cancellato16760

Il fatto è che quel qualcosa per cui vale la pena di morire va individuato, va trovato, uno non se lo può inventare. Probabilmente ognuno di noi ha qualcosa per cui ritiene che valga la pena di morire, ma se non sa cos'è resta fermo a guardare la vita scorrergli sotto gli occhi.

Forse più di altri sentiamo la mancanza di quel qualcosa che ancora non abbiamo trovato, o riconosciuto.



Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere.

Martin Luther King

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È anche una cazzata, secondo me, l'aspettarsi di trovare qualcosa per cui morire proprio davanti a noi, mentre passeggiamo o guardiamo la tv, come una lampadina spenta che attende l'arrivo della corrente per accendersi. Non credo sia così che funziona. La lotta intesa come vita stessa si traduce e si evolve giorno dopo giorno, ora dopo ora. Se l'obiettivo non c'è, allora occorre andarselo a cercare, provando cose che normalmente non avremmo mai fatto. Dopo tanto vagare e provare, l'obiettivo arriverà inesorabile.

cancellato13248

Io preferisco chiamarmi una sognatrice
Tra me e me utilizzo spesso l'espressione questo lavoro , fatto ecc e piu grande di me ma e un modo per dire che la visione e molto piu importante delle mie ansie e tutti i miei problemi ecc. E una frase che spesso mi ha aiutato. Cio nonostante e un po stancante mettersi in moto solo per cercare un obbiettivo se sei depresso. Questo e il momento giusto secondo me per imparare a fantasticare cose nuove e poi ovviamente agire a fare almeno il minimo sindacale giusto per avere qualche collegamento o qualche spunto interessante