Ciao a tutti, sono un ragazzo che abita in una grande città del Nord Italia, mi volevo iscrivere qui perché... sono fobico da sempre e la fobia sociale mi ha rovinato la vita. Non ricordo come iniziò, ricordo solo che da bambino lo ero già, ero molto intelligente, ma goffo e malaticcio, il bersaglio ideale di tutti i bulletti. Mi vergognavo moltissimo di me stesso, non avevo amici. La mia unica consolazione era l'immersione nelle mie fantasie e nei miei sogni. Con l'adolescenza le cose peggiorarono, la mia faccia si riempì di brufoli e divenni molto più grasso. E così dovetti passare la mia adolescenza rintanato nel mio angolino buio, ad osservare i miei coetanei che crescevano, diventavano bellissimi, si divertivano, facevano le loro bravate e si innamoravano per la prima volta. Anch'io, che non ero totalmente escluso dai sentimenti umani, presi la prima cotta per una coetanea; ma non sarei mai riuscito a dirglielo, avevo troppa paura che mi avrebbe riso in faccia. E così, quando si trovò un ragazzo che era l'esatto opposto di me, bello, aitante e intraprendente, anche se un po' stupidotto, mi crollò il mondo addosso, ma capii perché non avrei mai potuto aspirare all'amore: una ragazza cerca un uomo forte e sicuro, qualcuno che le dica "adesso penso io a te", non un debole che alimenti le sue insicurezze. E da allora non osai più nemmeno avvicinarmi ad una ragazza.
Una cosa bella però ce l'avevo: ero bravissimo negli studi, il primo della classe (bella fregatura, in realtà). Ma ecco il fattaccio. All'università, dopo due esami andati maluccio, incomincio ad avere paura di darne altri. Non potevo perdere l'unica cosa che mi contraddistingueva dagli altri. Ma così facendo, il mio rendimento crollò e così vidi i miei coetanei superarmi e laurearsi felicemente, mentre io mi ero ormai arenato. A questo punto, avendo perso l'unica cosa che mi rendeva degno di qualche attenzione, mi vergognavo perfino di farmi vedere in giro. Mi ritirai a vivere in casa per diversi anni e tentai anche un paio di volte di farla finita. Anche i miei sogni erano finiti, ormai tutto nella mia vita faceva schifo, non mi sentivo neanche degno di respirare l'aria.
Poi, le cose piano piano ricominciarono. Mi laureai, trovai, pur con moltissima fatica (mica facile per un fobico passare un colloquio o un esame orale) e una discreta dose di fortuna, un lavoro decente, ma lontanissimo dai sogni che avevo da ragazzino. A detta delle persone che conosco sono uno come tanti altri, né bello né brutto, né alto né basso, abbastanza simpatico e socievole... ma in realtà sono ancora fobico. Esco dal lavoro e mi chiudo nella mia tana, fatta salva qualche passeggiatina notturna solitaria per andare al cinema, o anche solo a vedere il cielo stellato. Non ho amici. Ragazze manco a parlarne, non voglio più manco che me le presentino, soffrirei e basta. Anche perché, alle mie vecchie paure, se n'è aggiunta un'altra: che le persone che conosco scoprano chi sono davvero. Una persona che non ha mai avuto amicizie e amori, che ha saltato tutte le fasi della vita di una persona comune, non si è mai mossa da casa, non sa fare nulla, non ha mai fatto nulla. Insomma, io sono il nulla più assoluto. E ho paura che la gente lo scopra. E' questa la mia fobia.
