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27-06-2014, 12:34
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#41
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Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 464
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Oltre al fatto che spesso c'è questa richiesta di empatia "one way only", vedi il thread Psicofarmaci e libido.
Ma basta vedere il forum in generale: i commenti di solito sono acidi, volti all'offesa di altri utenti/categorie/mondo esterno. Come mi ha detto la mia terapeuta, "Se sei sempre così distaccato verso tutto ciò che ti circonda, così rancoroso, non riuscirai mai a creare solide amicizie e ad essere veramente empatico. Lavoriamoci su."
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Pienamente d'accordo, Kody. Tuttavia, come sai, non possiamo generalizzare. Personalmente posso dirti che - IRL - un po' più di empatia nei miei confronti (leggi: « cerca di capirmi, please») da parte degli altri non mi dispiacerebbe, ma d'altro canto mi rendo conto di averne profusa fin troppa, in tanti anni, fino a passare per fesso. In altre parole, sono stato troppo buono con chi non se lo meritava, e viceversa.
Quanto alle critiche ed al rancore verso il mondo esterno... non è proprio tutto così infondato. Come dire, un fobico sarà anche una «testa dura», ma gli «altri» non sono mica i depositari della verità assoluta e totale...
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27-06-2014, 15:22
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#42
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da Atomino
Pienamente d'accordo, Kody. Tuttavia, come sai, non possiamo generalizzare.
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Ripeto il mio punto di vista. Intanto il cervello, per sua natura, generalizza, cioè trova aspetti in comune a situazioni simili. Anche per questo esiste la fobia sociale [e tutte le paure]: perchè il cervello generalizza e ci fa avere paura di tutte le altre persone (sconosciute?) e non solo "di quella specifica" persona.
Come lessi in un libro, se il cervello non generalizzasse, dovrebbe tutte le sante volte rianalizzare le situazioni dall'inizio con un dispendio di energia elevatissimo. La natura ci ha giustamente fatti al risparmio energetico, dove ha potuto.
Se dico che i commenti di questo forum sono in genere negativi, acidi e ostici, si ho generalizzato, ma è comunque vero. E con questo non ho attaccato nessuno, non ho offeso nessuno. Dall'altra parte, a volte sono stato attaccato io personalmente per il mio fatto di aver generalizzato. Mi viene da pensare, come anche mi disse la mia dott., che il fobico si sente spesso tirato in ballo anche nelle generalizzazioni, perchè "lui, nella sua testa, deduce dalla generalizzazione il fatto di essere stato attaccato personalmente".
Ovvio che non mi riferisco a te personalmente Atomino
Quote:
Originariamente inviata da Atomino
Personalmente posso dirti che - IRL - un po' più di empatia nei miei confronti (leggi: «cerca di capirmi, please») da parte degli altri non mi dispiacerebbe, ma d'altro canto mi rendo conto di averne profusa fin troppa, in tanti anni, fino a passare per fesso. In altre parole, sono stato troppo buono con chi non se lo meritava, e viceversa.
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Secondo quello che ho provato sulla mia pelle, su cui ho riflettuto e su cui ho parlato con la mia dott, dico la seguente cosa:
La fobia sociale porta a scambiare il vero significato di "empatia" con altro. Anche io posso dire di averne profusa di empatia quando ero fobico e stavo male. Ma la mia dott., vari libri e sopratutto lo stare a contatto a chi è veramente empatico, mi ha fatto capire che la mia non era empatia, era ricerca di approvazione. E questo è male. Poi mi sono spesso lamentato del fatto che non mi tornasse indietro questa "empatia". Nessuno mi aiutava e nessuno spendeva tempo per me.
Anche altri utenti si lamentano di questo comportamento da parte altrui. Nella mia esperienza ho capito essere dovuto all'errore iniziale mio. Adesso dono il mio tempo a quelle persone a cui voglio donarlo, ma non ricerco la loro approvazione. Di conseguenza, ho iniziato a ricevere inviti e regali inattesi.
Vi rimando al concetto di "principio di reciprocità", secondo cui se noi per primi facciamo qualcosa per gli altri SENZA aspettare nulla in cambio [tanto meno la loro approvazione], gli altri saranno più propensi a ricambiare. Se non ricambiano, cavoli loro, vorrà dire che non riceveranno null'altro da parte nostra.
Se l'empatia è il "capire l'altro", "provare le sue stesse emozioni", "riuscire a mettersi nei suoi panni", prima di tutto si nota come in questo forum sia quasi inesistente. Qualsiasi utente più positivo viene subito attaccato con "tu non hai mai avuto questi problemi, abbi più empatia". Ma LOL. Seconda cosa, che ha detto la mia dott, il fobico tende a chiedere questa "empatia", questo "cerca di capirmi", non per essere aiutato, ma per essere compatito. Oltre al fatto di cercare queste "amicizie idilliache", che nascondono il voler una persona accanto che ci sia sempre per loro, che le capisca, che quasi non abbia altri amici al di fuori del fobico. "Un tutto o niente", per citare la mia terapeuta.
Quote:
Originariamente inviata da Atomino
Quanto alle critiche ed al rancore verso il mondo esterno... non è proprio tutto così infondato. Come dire, un fobico sarà anche una «testa dura», ma gli «altri» non sono mica i depositari della verità assoluta e totale...
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Si va bene, ma quando vedi commenti del tipo:
"I laureandi mi fanno pena perchè non hanno capito nulla della vita"
"Il mio vicino ha fatto la tal cosa, è veramente un poveraccio"
"Il mio oculista mi ha preso una lente fatta così, quando io che sono nel MENSA, gli avevo detto che era meglio fatta cosà. Che coglioni che ci sono in giro. "
"Non capisco come faccia quel mio amico, che è veramente BRUTTO, ad avere tante ragazze"
Quando vedi commenti del genere, volti all'offesa [anche pensate] di persone più o meno sconosciute, dimostri solo tanto rancore e malessere interno, una lontananza incredibile dai tuoi simili e 0 empatia.
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27-06-2014, 17:02
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#43
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,578
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
O con gente che lamenta al mondo la propria bruttezza (tutta da dimostrare) salvo poi non farsi problemi a dire ad altri quanto li trovano sgradevoli esteticamente e insinuare che non posso avere chance che con le bruttone
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Voi dell'happy-group dite quello che pensate? Non dite che le nostre sono solo seghe mentali e siamo una banda di pessimisti?
Perché allora io non posso dire quello che penso? Tanto sono solo boiate false per voi, se io mi sentissi bella e avessi storie con persone che reputo interessanti e strafighe non mi curerei dei commenti della gente.
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27-06-2014, 18:12
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#44
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da Wrong
Voi dell'happy-group dite quello che pensate? Non dite che le nostre sono solo seghe mentali e siamo una banda di pessimisti?
Perché allora io non posso dire quello che penso? Tanto sono solo boiate false per voi, se io mi sentissi bella e avessi storie con persone che reputo interessanti e strafighe non mi curerei dei commenti della gente.
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Mi permetto di rispondere io per il dott.Muttley
Intanto col raggruppare un certo numero di utenti in questo "Happy group" crei distacco [come dicevo sopra] e lontananza. E mi permetto di dire che suona anche leggermente disprezzante.
C'è poi da ricordarsi che ci sono vari modi di pensare/agire, che poi possono essere associati ad una personalità positiva/negativa/forte/debole/ecc.
Quello che tutti dovrebbero notare è la seguente cosa:
-Se la mia autostima [self-image] dipende da quante storie con persone interessanti e strafighe ho, vuol dire che tutte le volte che mi va male con una persona interessante e strafiga, la mia autostima si abbassa.
-Se la mia autostima dipende da me, dai miei solidi principi con cui sono cresciuto, dal seguirli sempre, tutti i giorni, vuol dire che la mia autostima non può essere intaccata.
Non c'è tanto da litigare su chi, dei vari utenti, abbia ragione o torto. Secondo me c'è da capire quale sia la mentalità più idonea, quella che da più vantaggi nella vita e nel nostro benessere mentale.
E' meglio essere positivi o negativi? Avere una forte personalità o una debole? Lasciarsi trasportare dagli eventi o creare eventi? Dare agli altri il controllo della nostra autostima o prenderne il totale controllo?
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27-06-2014, 19:22
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#45
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Intanto col raggruppare un certo numero di utenti in questo "Happy group" crei distacco [come dicevo sopra] e lontananza. E mi permetto di dire che suona anche leggermente disprezzante.
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Perchè invece catalogare chi ha un minimo di realismo nel Partito del rancore eterno invece riavvicina le persone e non è disprezzante immagino...
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27-06-2014, 19:40
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#46
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Perchè invece catalogare chi ha un minimo di realismo nel Partito del rancore eterno invece riavvicina le persone e non è disprezzante immagino...
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Indubbiamente è le stesso. La cosa importante è tenere le distanze da certe persone e stare vicino ad altre. Per esperienza, il fobico tende ad allontanare tutti, proprio perchè nel suo modo di parlare e di porsi rimane distaccato. Poi c'è anche chi ci mette un po' di acidità, ma il distacco è la componente principale.
Per quanto riguarda la storia del "realismo", come ho discusso con la mia dott, la fobia sociale "inganna" il fobico facendogli credere che ciò che è negativo sia in realtà realismo. Esempi banali:
"Non ci ho provato con la ragazza X perchè era vestita nel modo K da cui si deduce che non avrebbe mai potuto stare con uno come me".
"Non sono andato a quel colloquio perchè tanto so che non hanno bisogno di uno come me".
Commenti di questo tipo si sono visti su questo forum e passano come realismo, quando non c'è nulla di realistico, sono tutte deduzioni mentali che terminano con l'autocommiserazione.
Tutte le letture del pensiero e del futuro che il fobico fa e che chiama realismo, secondo la mia terapeuta, dovrebbero essere ampiamente riviste dal paziente e sostituite per qualcosa di più utile:
"Ci provo con quella ragazza X perchè mi piace e voglio un SI o un NO da parte sua".
"Sono andato a quel colloquio perchè cercavano una persona con le mie competenze".
Anche qui sono due aspetti di due diverse mentalità:
-La prima non lascia sicuramente scampo: si rimane fermi e sconfitti perchè si rinuncia anzitempo credendo di avere elementi sufficienti per EVITARE.
-La seconda lascia spazio al fallimento e alla riuscita. Di solito chi non ha paura di fallire ha questo tipo di mentalità.
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27-06-2014, 19:45
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#47
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Si va bene, ma quando vedi commenti del tipo:
"I laureandi mi fanno pena perchè non hanno capito nulla della vita"
"Il mio vicino ha fatto la tal cosa, è veramente un poveraccio"
"Il mio oculista mi ha preso una lente fatta così, quando io che sono nel MENSA, gli avevo detto che era meglio fatta cosà. Che coglioni che ci sono in giro. "
"Non capisco come faccia quel mio amico, che è veramente BRUTTO, ad avere tante ragazze"
Quando vedi commenti del genere, volti all'offesa [anche pensate] di persone più o meno sconosciute, dimostri solo tanto rancore e malessere interno, una lontananza incredibile dai tuoi simili e 0 empatia.
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beh se non fosse così non saremmo su fobia sociale
ma sul sito parliamo di cuore , o anvedicomeballanando
la relatà è diversa siamo qua come gli alcolisti anonimi gente ceh beve
ceh è alcolizzata dalla solitudine che è piena di rancore per una vita non vissuta , che odia tutto e tutti e se non fosse così saremo fuori con uan bella ragazza e un sacco di amici
io pe parte mia non ho questa visione così cupa della società a cui non imputo un bel niente , se sono come sono la colpa è mia al 90 % un 10 % all'educazione prob , cambiare è difficile tostissima , perchè si ricade negli stessi errori perchè il mondo non viaggia sui binari della introversione , ma il cambiamento da operare su se stessi è l'unica via , come insegna il Muttley pensiero
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27-06-2014, 19:48
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#48
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,578
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Per quanto riguarda la storia del "realismo", come ho discusso con la mia dott, la fobia sociale "inganna" il fobico facendogli credere che ciò che è negativo sia in realtà realismo.
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E se l'ha detto la tua dottoressa... Buona camicia a tutti
Ma poi non mi sembra di dare la colpa alla società
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Ultima modifica di Wrong; 27-06-2014 a 19:51.
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27-06-2014, 20:14
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#49
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Nel tempo
Messaggi: 1,186
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Mi permetto di rispondere io per il dott.Muttley
Intanto col raggruppare un certo numero di utenti in questo "Happy group" crei distacco [come dicevo sopra] e lontananza. E mi permetto di dire che suona anche leggermente disprezzante.
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Mi sembra di ricordare, però, che tu sia il primo a bollare come introverso, timido, fobico o depresso qualsiasi tipo di comportamento descritto dagli utenti di questo forum. Tra l'altro senza conoscerne la storia.
Senza contare le innumerevoli volte in cui hai stigmatizzato l'introversione e la timidezza (pregiudizio e scarsa informazione) facendole passare come il male assoluto dell'essere umano che così non può integrarsi nella vita sociale attuale.
Di disprezzo mi pare che anche tu ne abbia sparso parecchio.
Ti va male che i tuoi post, purtroppo, me li ricordo.
Quote:
Originariamente inviata da Kody
Secondo me c'è da capire quale sia la mentalità più idonea, quella che da più vantaggi nella vita e nel nostro benessere mentale.
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E quindi, secondo i tuoi ragionamenti positivi, l'estroversione è la via da seguire? Quella che da sempre e comunque maggiori vantaggi?
Per quanto mi riguarda l'estroversione, per come tu la intendi, non mi da alcun vantaggio. Semmai è il contrario. Non potrebbe essere diversamente.
Come vedi per qualcuno ( e magari qui non sono il solo) i tuoi consigli in questo senso sono davvero inefficaci.
Quote:
Originariamente inviata da Kody
E' meglio essere positivi o negativi? Avere una forte personalità o una debole? Lasciarsi trasportare dagli eventi o creare eventi? Dare agli altri il controllo della nostra autostima o prenderne il totale controllo?
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Immagino che tu naturalmente sia già arrivato a conoscere tutto di te stesso, e di aver modificato radicalmente il tuo modo di vivere la vita da quando abbracci il pensiero positivo.
Ti inviterei a riflettere di nuovo sul fatto che non soffriamo tutti allo stesso modo.
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27-06-2014, 20:25
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#50
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Wrong
E se l'ha detto la tua dottoressa... Buona camicia a tutti
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citazione di classe, merita una clip
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27-06-2014, 20:30
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#51
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Nel tempo
Messaggi: 1,186
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Anche per questo esiste la fobia sociale [e tutte le paure]: perchè il cervello generalizza e ci fa avere paura di tutte le altre persone (sconosciute?) e non solo "di quella specifica" persona.
Come lessi in un libro, se il cervello non generalizzasse, dovrebbe tutte le sante volte rianalizzare le situazioni dall'inizio con un dispendio di energia elevatissimo. La natura ci ha giustamente fatti al risparmio energetico, dove ha potuto.
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Esattamente quello che fai anche tu riguardo certi argomenti.
Quote:
Originariamente inviata da Kody
Se l'empatia è il "capire l'altro", "provare le sue stesse emozioni", "riuscire a mettersi nei suoi panni", prima di tutto si nota come in questo forum sia quasi inesistente.
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Perché a me invece non sembra così?
Empatia significa anche (prima di tutto) comprendere il dolore altrui. Non mi pare che tu abbia avuto molta comprensione...però parli sempre di empatia.
Sicuro di esserne davvero attrezzato?
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27-06-2014, 20:37
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#52
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,578
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
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Che meraviglia
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27-06-2014, 21:04
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#53
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Nel tempo
Messaggi: 1,186
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Quote:
Originariamente inviata da Orto d'Osso
Rivendico il mio diritto a incazzarmi e a giudicare comportamenti che reputo deplorevoli. E lo faccio senza rancore, in modo lucido, distaccato. Il mio distacco non è la conseguenza di un rancore, ma di princìpi morali ferrei, primo fra tutti non scendere a compromessi con la superficialità che dilaga nella nostra società, per esempio l'ossessione del "divertimento".
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Ok, sono anche d'accordo. Vorrei però aggiungere che a volte per arrivare alla critica senza rancore ne odio bisogna passare magari per la sofferenza, l'ingiustizia e l'incomprensione.
Queste cose fanno male, specialmente se si è giovani, e sono difficili da digerire. Ci vuole tanto tempo per metabolizzarle e poi elaborarle.
Quote:
Originariamente inviata da Orto d'Osso
Quando vedo un coglione che incentra la sua vita attorno a ciò, ne prendo le distanze, lo disprezzo, e lo reputo, appunto, un coglione. Senza soffrirne. Perché non c'è invidia. Non vorrei essere come lui nemmeno se potessi godere di tutti i cosiddetti "vantaggi".
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Qui, forse pecchi un po' di presunzione. "Nemmeno io vorrei essere come lui" è una frase che spesso mi ripeto vedendo certi soggetti. E in effetti non sarò così. Poi però penso che anche loro si nascondono dietro certi comportamenti (probabilmente socialmente accettati) per nascondere un profondo che non vogliono ascoltare: paura, smarrimento, vuoto esistenziale, mancanza di senso...
Alla fine non mi sembrano neanche più così coglioni, perché siamo governati entrambi dalle stesse "leggi umane". Solo le mascheriamo e le simuliamo in modo diverso.
Quote:
Originariamente inviata da Orto d'Osso
Sì, cari signori, perché dal mio punto di vista la vita dell'uomo non è una risultante contabile tra vantaggi e svantaggi. Senza necessariamente soffrirne, perché la diversità non deve necessariamente generare rancore, rabbia e dolore. Ci può essere una diversità oggettiva, di cui prendere atto in modo lucido e sereno. Queste forme di utilitarismo "mentalista" per cui alla fine "va bene tutto se ne trai vantaggio" non le condivido, le disprezzo, oso dire che mi fanno schifo.
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Sono d'accordo. Ma forse bisognerebbe riflettere sul fatto che chi si adegua a questo struttura sociale, che tu descrivi, forse non possiede o non ha mai posseduto per varie ragioni degli strumenti personali utili a metterla davvero in discussione.
Mi sembra di notare che spesso le persone che si adeguano ad un determinato contesto sociale non lo fanno tanto per il vantaggio sociale in sé, ma per non dover apparire diverse dagli altri e rischiare di finire esclusi. Un forte bisogno di appartenenza.
Dunque ci si adegua per non dover finire isolato, paura antica quanto l'uomo stesso.
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27-06-2014, 21:18
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Wrong
Voi dell'happy-group dite quello che pensate? Non dite che le nostre sono solo seghe mentali e siamo una banda di pessimisti?
Perché allora io non posso dire quello che penso? Tanto sono solo boiate false per voi, se io mi sentissi bella e avessi storie con persone che reputo interessanti e strafighe non mi curerei dei commenti della gente.
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La differenza è lampante, zia: un conto è dissentire e criticare un certo tipo di pensiero, un conto è attaccare direttamente un utente con "accuse" di bruttezza (come hai fatto tu con liuk) o fare insinuazioni di bassa lega sulle vicissitudini altrui.
Quote:
Originariamente inviata da tersite
la relatà è diversa siamo qua come gli alcolisti anonimi gente ceh beve
ceh è alcolizzata dalla solitudine che è piena di rancore per una vita non vissuta , che odia tutto e tutti e se non fosse così saremo fuori con uan bella ragazza e un sacco di amici
|
Il rancore è un sentimento comprensibile, ma come tale non è giustificabile: perché provare risentimento contro persone il cui unico difetto, spesso e volentieri, è limitarsi a scegliere un tipo di vita che non ci aggrada? Libere scelte in libero mondo, inutile trincerarsi dietro le accuse di pecoronaggine nei confronti della massa inerte e passiva per rifiutare ogni consiglio di cambiamento (che non è certo un'ingiunzione, bensì un consiglio, va sempre ripetuto). Possiamo anche aver subito tutti gli eventi traumatici di questo mondo nell'età dello sviluppo fisico e mentale da parte di genitori, compagni di scuola, datori di lavoro, insegnanti e quant'altro, ma il risentimento e la cronicizzazione del disagio sono una responsabilità nostra. La mente è l'unico ambito in cui permane incontrastato il nostro controllo (almeno finora), cerchiamo di esercitarlo.
Quote:
Originariamente inviata da Orto d'Osso
Ma qui dentro sono solo io che godo a ritenere questa società come una massa di coglioni, senza per questo lasciarmi prendere da sentimenti di rancore e rabbia?!
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Pur non condividendo la tua visione impietosa sull'attuale società (che considero imperfetta, esattamente come quelle che l'hanno preceduta, non in quanto espressione della decadenza moderna, bensì in quanto risultante dell'ardua operazione di conciliazione tra tante istanze ed esigenze diverse), ammetto che la tua disposizione d'animo è molto coerente. Si alla rassegnazione positiva.
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27-06-2014, 21:36
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#55
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,578
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
La differenza è lampante, zia: un conto è dissentire e criticare un certo tipo di pensiero, un conto è attaccare direttamente un utente con "accuse" di bruttezza (come hai fatto tu con liuk) o fare insinuazioni di bassa lega sulle vicissitudini altrui.
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Sì sì... Nipotino mio, in questo forum mi sono presa un bel pò di accuse, anche quella di essere invidiosa... Invidiosa di chi? Potrei provare invidia di (nonfaccionomi), utente molto gnocco e molto buono proprio per la sua bellezza e per la sua bontà ma più che invidia è stima.
Riguardo al commento su Liuk rileggi la mia frase http://www.fobiasociale.com/adotta-u...887/pagina-80/
ho scritto "per i miei parametri": per me è così, per miliardi di altre persone no, non dici proprio tu che ognuno la pensa al proprio modo?
In quanto a insinuazioni sulle vicissitudini altrui da che pulpito viene la predica, non mi sembri mister sensibilità nei tuoi commenti, se vuoi te ne cerco qualcuno che mi ha fatto incaxxare
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27-06-2014, 22:52
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#56
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il rancore è un sentimento comprensibile, ma come tale non è giustificabile: perché provare risentimento contro persone il cui unico difetto, spesso e volentieri, è limitarsi a scegliere un tipo di vita che non ci aggrada? Libere scelte in libero mondo, inutile trincerarsi dietro le accuse di pecoronaggine nei confronti della massa inerte e passiva per rifiutare ogni consiglio di cambiamento (che non è certo un'ingiunzione, bensì un consiglio, va sempre ripetuto). Possiamo anche aver subito tutti gli eventi traumatici di questo mondo nell'età dello sviluppo fisico e mentale da parte di genitori, compagni di scuola, datori di lavoro, insegnanti e quant'altro, ma il risentimento e la cronicizzazione del disagio sono una responsabilità nostra. La mente è l'unico ambito in cui permane incontrastato il nostro controllo (almeno finora), cerchiamo di esercitarlo.
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È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole. [Arthur Schopenhauer]
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28-06-2014, 00:44
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#57
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da Wrong
In quanto a insinuazioni sulle vicissitudini altrui da che pulpito viene la predica, non mi sembri mister sensibilità nei tuoi commenti, se vuoi te ne cerco qualcuno che mi ha fatto incaxxare
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28-06-2014, 01:30
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#58
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Banned
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 1,540
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Quote:
Originariamente inviata da Tararabbumbieee
C'è chi sottovaluta certe problematiche (ad esempio la fobia sociale, ma non solo) poiché, fondamentalmente povero di empatia ed immaginazione, risulta incapace di comprendere i disagi che esse possono procurare, oppure - cosa assai più grave - poiché non è proprio motivato a farlo.
C'è poi chi sottovaluta certe problematiche poichè, soffrendone lui stesso ma al contempo non riuscendo più a tollerare di doverle sopportare, preferisce alleviare il suo dolore illudendosi di essere "guarito" e scaricando la sua frustrazione su coloro che si trovano in uno stadio più avanzato del problema (le c.d. persone "che a differenza sua non ce l'avrebbero fatta").
Va da sé che una persona autenticamente guarita non si sognerebbe mai nemmeno per un istante di sminuire i problemi di cui lei stessa, in passato, ha sofferto, problemi che le hanno arrecato tanto penare, e che le hanno richiesto tanti sforzi ed impegno per essere affrontati. Il che la dice lunga sul marcio che si cela dietro l'odierno fiorire di tanti sedicenti guru dell'ultima ora, nonché dietro l'atteggiamento solo all'apparenza aperto ed altruista che essi assumono...
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Già...deve essere cosi secondo me, anche xchè una persona che non ha problemi simili riguardante al titolo del forum, che ci sta a fare iscritto qua
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28-06-2014, 03:14
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#59
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Wrong devi trovarmi qualche mio post in cui insinuo che qualcuno può avere chance solo con le bruttone
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28-06-2014, 08:58
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#60
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,085
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Quote:
Originariamente inviata da Wrong
E se l'ha detto la tua dottoressa... Buona camicia a tutti
Ma poi non mi sembra di dare la colpa alla società
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Si ma infatti. Ci son psicologhe e psicologhe ( come psicologi e psicologi ). Per quanto sia un professionista, io non è che davo per oro colato qualunque cosa dicesse la mia psicologa ( che ritengo comunque molto in gamba ). Per dire lo psicologo di barclay gli dice di continuare a frequentare la tipa che lo ignora, non lo vuole e da cui ha dipendenza solo perchè smetterla di frequentarla sarebbe evitamento ( se mi ricordo bene disse così, cosa alquanto discutibile, ma è un professionista pure lui ).
Ma poi ogni persona è diversa. Non si può ricondurre tutto a "siete fobici allora se avete paura della gggente uscite e mischiatevi alla ggggente".
E' un modo di pensare parecchio superficiale e generalistico. E i problemi si affrontano vedendo il vissuto di ogni persona e trovando soluzioni personalizzate, non dando a tutti la stessa medicina.
Quote:
Originariamente inviata da Orto d'Osso
Ma qui dentro sono solo io che godo a ritenere questa società come una massa di coglioni, senza per questo lasciarmi prendere da sentimenti di rancore e rabbia?! Io non sopporto certi tipi di comportamenti, certi tipi di persone, non voglio essere come loro, non voglio pendere in giro e soprattutto prendermi in giro. Non mi piace la socialità attuale, le relazioni umane che la società propone (o impone). Non mi faccio risucchiare dall'avidità di emozioni e di sensazioni, non svendo la mia dignità per degli amici o per una donna.
Rivendico il mio diritto a incazzarmi e a giudicare comportamenti che reputo deplorevoli. E lo faccio senza rancore, in modo lucido, distaccato. Il mio distacco non è la conseguenza di un rancore, ma di princìpi morali chiari, primo fra tutti non scendere a compromessi con la superficialità che dilaga nella nostra società, per esempio l'ossessione del "divertimento". Quando vedo un coglione che incentra la sua vita attorno a ciò, ne prendo le distanze, lo disprezzo, e lo reputo, appunto, un coglione. Senza soffrirne. Perché non c'è invidia. Non vorrei essere come lui nemmeno se potessi godere di tutti i cosiddetti "vantaggi".
Sì, perché dal mio punto di vista la vita dell'uomo non è una risultante contabile tra vantaggi e svantaggi. E l'uomo non è un computer programmabile a piacimento. Ci sono emozioni (tra le quali la gioia dell'incazzatura e del disprezzo), ci sono dei princìpi morali, c'è una qualcosa di profondo che non si può (o non si vuole) cambiare. Senza necessariamente soffrirne, perché la diversità non deve necessariamente generare rancore, rabbia e dolore. Ci può essere una diversità oggettiva, di cui prendere atto in modo lucido e sereno. Ci sono dei comportamenti a cui attribuire dei valori di superiorità e di inferiorità, assoluti, e c'è la gioia morale di farne parte. Queste forme di utilitarismo "mentalista" per cui alla fine "va bene tutto se ne trai vantaggio" non le condivido, le disprezzo, oso dire che mi fanno schifo.
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