|
27-08-2013, 03:23
|
#1
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 431
|
---
|
Ultima modifica di orange; 19-09-2015 a 00:38.
|
27-08-2013, 03:27
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,743
|
Sono una brutta persona e mi auguro tanta infelicità.
|
|
27-08-2013, 03:45
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: In un mondo a parte...
Messaggi: 628
|
mah, forse solo in parte ... c'è chi è felice con poco , chi invece non si accontenta mai ... non sono più in vena di riflessioni stasera
|
|
27-08-2013, 09:23
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 1,086
|
Ho sentito spesso dire alle persone in momenti di sconforto "ma perché capitano tutte a me, non ho fatto nulla di male per meritarmele", ecco il concetto di "merito" non esiste, è solo una creazione immaginaria dell'uomo che ha stabilito che certi comportamenti potrebbero ricevere una gratifica in base ad una scala immaginaria di merito.
Vivendo in una società in cui alcune regole naturali non ci toccano, siamo in grado (teoricamente) di assicurare quantomeno il diritto ad una vita soddisfacente.
La felicità e l'infelicità da dove nascono principalmente? dal desiderio e dal bisogno, viviamo la vita in base a questo, il raggiungimento dei quali ci rende felici e l'appagamento raggiunto ci porta serenità, ma non potrà mai essere duratura, prima o poi la sensazione svanisce e ci si catapulta in cerca di altro tutto per ritornare alla stato precedente, con tutte le conseguenze possibili.
Per rispondere direttamente alla tua domanda, dipende sia da noi che da quello che ci circonda, da come la nostra vita è iniziata e dalla base da cui partiamo.
Lo stesso vale per l'assenza di desiderio, si va avanti solo grazie al soddisfacimento dei bisogni primari per sostenere il nostro corpo, ma come dicono tutti è una vita vuota, proprio perché si è incapaci di provare felicità tanto cara a ogni essere umano poiché senza di essa non ha senso la vita.
Questa più di altre è l'era dell'infelicità, un caos formato da una compulsione per raggiungere gli obiettivi prefissati e i desideri nati secondo molti come per magia nel corso della vita, e sopratutto confacenti all'epoca in cui si nasce, mh qualcosa dovrebbe essere rivisto.
Per finire, io non capirò mai chi ha paura del dolore, è una componente fondamentale della vita, non può esistere nulla senza dolore e sofferenza, è il solo modo per crescere e capire cosa si vuole e chi siamo, vivere nella bambagia è un qualcosa fine a se stesso, con nessuna svolta importante secondo me.
Certo se sai come sfruttarlo, altrimenti ci si rinchiude solo in un circolo di sofferenze anch'essa fine a se stessa.
Per me gli esseri umani sono come cani che si mordono la coda.
Con questo non voglio dire che io ne sia esente.
|
|
27-08-2013, 09:54
|
#5
|
Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 464
|
Quote:
Originariamente inviata da Nishi
Per rispondere direttamente alla tua domanda, dipende sia da noi che da quello che ci circonda, da come la nostra vita è iniziata e dalla base da cui partiamo.
[...]
Per me gli esseri umani sono come cani che si mordono la coda.
Con questo non voglio dire che io ne sia esente.
|
Quoto tutto il tuo discorso, specialmente quanto evidenziato.
Stiamo parlando di eventi del tutto casuali, al di fuori di qualsiasi "controllo esterno", e - per contro - all'interno di schemi creati unicamente da noi. Alcuni di essi, tuttavia, possiedono un'entità tale da non poter essere sradicati né modificati. Se il singolo vi si adatta, tanto meglio. Se, invece, si accorge che qualcosa non funziona e, contemporaneamente, che non può fare nulla per cambiare le cose, diventa infelice. Il mondo stesso è una contraddizione, e su questo non ci piove... ma il fenomeno dell'infelicità (così come le sue cause) risiede in un unico luogo: la mente.
E, come è noto, la mente umana è peggio di uno scolapasta.
|
|
27-08-2013, 10:04
|
#6
|
Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
|
La felicità dipende in larghissima misura da te.
Pensaci: esistono persone felici con problemi gravissimi.
Malattie terminali, invalidità gravissime, fame, vivono in zone di guerra, ecc.
Il tutto sta in come affronti la vita.
Certo, è pacifico che se ti capiti una sfiga, sul momento ne sarai triste. Ma relativizzare il tutto ti porta ad avere un atteggiamento ottimista e quindi produttivo.
L'opposto è anche possibile. In questi casi ricordo sempre dell'ex multimilionario, rimasto con "solo" 4 milioni di euro a causa di investimenti errati, che s'è tolto la vita per questo.
Non c'entra (quasi*) niente quante sfighe hai nella vita, dipende solo da come decidi di viverle.
Leggiti "Le vostre zone erronee" di dyer wayne.
*in casi ESTREMAMENTE gravi mi rendo conto che essere felici è quasi impossibile. Ad esempio mi viene in mente il caso di Vincent Humbert, ragazzo 20enne rimasto completamente paralizzato a parte un pollice, autore del libro "io vi chiedo il diritto di morire". Però nel libro il ragazzo racconta di aver avuto corrispondenze epistolari con tanti ragazzi nella sua situazione, alcuni dei quali lo scoraggiavano dall'intraprendere la decisione di farsi eutanasizzare.
Comunque sono convinto che anche in quei casi sia possibile, seppur estremamente difficile, raggiungere una propria felicità. Non so se ne sarei in grado, ma ci proverei, prima di arrendermi.
|
|
27-08-2013, 10:19
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 502
|
reset.
|
Ultima modifica di Odd; 18-10-2014 a 15:12.
|
27-08-2013, 10:23
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
|
Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
La felicità dipende in larghissima misura da te.
Pensaci: esistono persone felici con problemi gravissimi.
Malattie terminali, invalidità gravissime, fame, vivono in zone di guerra, ecc.
Il tutto sta in come affronti la vita.
|
Io non ho ancora avuto la fortuna di conoscere persone con problemi gravi e tuttavia felici, anche perché credo che la felicità non esista ma esista solo la capacità di adattarsi meglio all'ambiente. Davvero, ho visto che quando le persone hanno problemi seri di salute, non sono per niente felici!
In quanto a chi patisce la fame, prova stare senza mangiare per 2 soli giorni e poi la felicità la trovi solo nell'addentare la prima cosa commestibile...
Per chi vive in zone di guerra: basta vedere le loro facce nei reportage di guerra, o vedere le facce dei migranti che sbarcano sulle nostre coste per vedere i loro volti sprizzare di gioia...
Sono d'accordo che la vita va affrontata, ma se alla base non hai risolto i bisogni primari (vedi Maslow), la vedo molto difficile...
|
|
27-08-2013, 10:49
|
#9
|
Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
|
Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Io non ho ancora avuto la fortuna di conoscere persone con problemi gravi e tuttavia felici, anche perché credo che la felicità non esista ma esista solo la capacità di adattarsi meglio all'ambiente. Davvero, ho visto che quando le persone hanno problemi seri di salute, non sono per niente felici!
In quanto a chi patisce la fame, prova stare senza mangiare per 2 soli giorni e poi la felicità la trovi solo nell'addentare la prima cosa commestibile...
Per chi vive in zone di guerra: basta vedere le loro facce nei reportage di guerra, o vedere le facce dei migranti che sbarcano sulle nostre coste per vedere i loro volti sprizzare di gioia...
Sono d'accordo che la vita va affrontata, ma se alla base non hai risolto i bisogni primari (vedi Maslow), la vedo molto difficile...
|
sono d'accordo, non fraintendermi.
I problemi contingenti di sopravvivenza, riproduzione, realizzazione, ecc. (piramide di maslow) sono alla base di uno stato d'animo sereno.
Ma la felicità è raggiungibile anche in situazioni precarie. Più difficile da trovare e da mantenere.
Prova a non mangiare per due giorni e poi ricevere un toblerone in regalo, e dimmi se non ti rende felice (
).
La stragrande maggioranza di noi ha delle opportunità, c'è indubbiamente chi ne ha più e chi ne ha meno, ma concentrandosi sulle opportunità che abbiamo possiamo raggiungere la nostra felicità, più o meno tutti.
Se invece ci concentriamo sulle opportunità che ci sono precluse, facciamo la stessa fine del milionario suicidatosi di cui parlavo sopra.
|
|
27-08-2013, 10:59
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 909
|
IL benessere di una persona dipende dalla sua capacità di adattamento ai fattori esterni.
L'aspetto fisico è solo un fattore che preso a se può non voler dire nulla, come qualsiasi fattore. E' un problema di selezione naturale.
Vedo gente riuscire ad avere una vita normale(socialmente), eppure si lamenta continuamente di piccoli e futili problemi quotidiani, che se facesse scambio con la vita di altri si sparerebbe probabilmente.
Francamente credo che tutti si lamentino ma non credo che tutti siano infelici o per lo meno non sono infelici allo stesso modo
|
|
27-08-2013, 11:24
|
#11
|
Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 464
|
Quote:
Originariamente inviata da Guybrush
Francamente credo che tutti si lamentino ma non credo che tutti siano infelici o per lo meno non sono infelici allo stesso modo
|
è vero: lamentarsi di questo e quello è come parlare del più e del meno. Tempo fa, quando lavoravo ancora, la commercialista si lamentava seriamente perché non riusciva a vendere l'attuale villa per comprarne un'altra da 300000 euro. Epica la frase "non vorrei impegnare anche il camper... sapete, un 7 posti...".
Ho trattenuto a stento un pesante e metaforico indirizzamento verso altri lidi
|
|
27-08-2013, 12:20
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
|
Grande Marco Russo che ha spiegato in modo ottimo tutto quello che c'era di dire.
Il libro "Le vostre zone erronee" è da leggere, consigliatissimo per coloro che abbiano intenzione, voglia e umiltà di imparare qualcosa sulla psicologia umana.
Le emozioni che proviamo le decidiamo noi in base alle nostre esperienze passate. A seguito di un evento, l'essere felici o infelici lo decidiamo noi... [ci saranno eventi a cui il 99,99% delle persone sarà felice, nonostante tutto è una decisione personale, tipo vincere alla lotteria]
L'altro giorno sono stato 3 ore [letteralmente] a lamentarmi e ad essere infelice ( ) perchè non trovavo parcheggio. Quando ho sentito male al fegato, ho smesso, tanto mica serviva a trovare parcheggio. Avrò fatto qualche centinaio di metri in più, ma pace.
|
|
27-08-2013, 12:49
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Nord-Est
Messaggi: 952
|
Beh se con "dipende da noi" intendi che dipende (anche) dai nostri geni, dalla nostra personalità, allora sì, dipende anche da noi.
Se invece intendi che dipende dalla nostra "volontà" o da qualcosa su cui noi possiamo decidere, allora no, non dipende da noi.
Per altro, credo che la felicità sia irraggiungibile, tranne che forse per i più sciocchi ... per gli altri possiamo parlare al massimo di "contentezza", "quasi-serenità", "discreto equilibro" ... ecco, a me già questo andrebbe bene!
|
|
27-08-2013, 15:15
|
#14
|
Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
|
a parte per motivi genetici, familiari di salute o di ormoni che mancano o sono in eccesso, la maggior parte dell'infelicità o della felicità dipende da noi. un buon 80%. poi è chiaro che la vita è fatta di bisogni e desideri. (quello che vorrei io non si potrà mai realizzare)
|
|
27-08-2013, 15:47
|
#15
|
Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 464
|
Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN
a parte per motivi genetici, familiari di salute o di ormoni che mancano o sono in eccesso, la maggior parte dell'infelicità o della felicità dipende da noi. un buon 80%. poi è chiaro che la vita è fatta di bisogni e desideri. (quello che vorrei io non si potrà mai realizzare)
|
Credo di aver capito esattamente quello che intendi
|
|
|
|