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Vecchio 05-03-2017, 10:40   #1
Esperto
L'avatar di Locharb
 

#

Ultima modifica di Locharb; 01-05-2017 a 12:13.
Vecchio 05-03-2017, 11:13   #2
Esperto
L'avatar di varykino
 

ti sei risposto da solo , è solo una sensazione , tutto il resto so chiacchiere.

nn sarai mai realmente felice , ma potrai sentirti felice ( che è diverso) e dipende solo da te.

Ultima modifica di varykino; 05-03-2017 a 11:19.
Vecchio 05-03-2017, 11:15   #3
Esperto
 

Non si tratta di sentirsi migliori degli altri ma di fare ciò che ci piace davvero, qualunque cosa sia.
Se ti senti realizzato a mettere sù famiglia che male c'è? Perchè non dovresti farlo?
Ringraziamenti da
Creeper (05-03-2017), ElsaonMars (05-03-2017), The_Sleeper (05-03-2017)
Vecchio 05-03-2017, 11:47   #4
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Io non credo che la società ti dica che per essere felice devi comprare beni materiali. Quello te lo dice la pubblicità.
La società ti dice che per essere felice devi fare un lavoro che ti soddisfa, avere una realizzazione sentimentale se ne senti il bisogno, avere dei figli se ne senti il bisogno ecc., e direi che non c'è molto di sbagliato in questo.
Quello che posso rimproverare alla nostra società è che quanto sopra dovrebbe essere calato in uno schema valoriale in cui al primo posto c'è comunque la libertà individuale, che in teoria dovrebbe essere il valore fondante nella cultura occidentale moderna, ma continua ad essere troppo compromesso.

Non credo che siano infondate le critiche alla società, niente affatto, però sono sempre un po' scettico verso di esse in un contesto in cui (me per primo) ciò che primariamente ci accomuna è la fobia della società stessa, quindi il rischio dell'argomento alla volpe e l'uva è sempre forte.
Vecchio 05-03-2017, 13:42   #5
Banned
 

Grande Raffaele Morelli , frase banale ma vera la serenità o felicità come vuoi,va cercata dentro,la società mi pare strutturata x confondere o al massimo far provare piace4i effimeri e farti concentrare solo sull' esterno
Vecchio 05-03-2017, 14:40   #6
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

direi di no, ma in realtà dipende da persona a persona, se uno è felice con un lavoro, con una donna o una famiglia, il monovolume e il mutuo a carico ben venga per lui.

io non voglio quello che vogliono gli altri ma non faccio testo, volere un Dio affianco non fa statistica.

per il resto ognuno di noi dovrebbe sapere cosa lo rende felice, sapere già cosa gli serve per esserlo.

e a me sembra strano il contrario, ma io ho le idee troppo chiare.
Vecchio 05-03-2017, 15:00   #7
Banned
 

Si sono d'accordo con te e lui ma dove sono questi 4 modi per essere felici
Il sig. Morelli lo avevo visto in un altro video quando stavo dimagrendo e un suo consiglio mi e stato utile.

Ultima modifica di cancellato13248; 05-03-2017 a 15:13.
Vecchio 05-03-2017, 15:10   #8
Esperto
L'avatar di Clend
 

La società sembra indicare come direzione la realizzazione personale, che si può manifestare in diversi modi (lavoro, famiglia, soddisfare i propri desideri e ambizioni, in larga parte indotti...). È fondamentalmente individualismo, che porta in un modo che sembra inevitabile, a competizione malsana, attriti, legge del più forte.

Mentre la vera felicità forse si trova mettendo se stessi in secondo piano e adoperandosi in primis per un senso di comunità.
Ma è difficile farlo di questi tempi, io al momento non mi sento capace di farlo, sono troppo intriso di egoismo e superficialità. Che sebbene riconosco di averli e ne sono un pó schifato, alla fine mi dominano e regolano la mia vita. Per riuscirci forse bisognerebbe entrare in una qualche comunità isolata dal mondo. Oppure avere una fede molto forte, di quelle vere, allenate, e non bigotte, che portano a sganciarsi dalla vacuità.
Ringraziamenti da
Centauro (05-03-2017), Markos (05-03-2017), Masterplan92 (05-03-2017), Sanyo90 (05-03-2017), The_Sleeper (05-03-2017)
Vecchio 05-03-2017, 16:13   #9
Avanzato
L'avatar di Tragicomico
 

Per arrivare il più vicino alla ''felicità'' personale in questa società bisognerebbe soddisfare pienamente tutti i punti della scala di Maslow, ovviamente ci sono cose che non vengono considerate perchè ognuno ha la propria indole, ma credo che possa essere un buon indicatore di benessere soggettivo
Immagini allegate
Tipo di file: jpg Scala Maslow.jpg‎ (84.9 KB, 7 visite)
Vecchio 05-03-2017, 16:36   #10
Banned
 

È naturale avere dei bisogni non direttamente di sopravvivenza, si dovrebbe comprenderli, perché non sempre sono chiari, ed in base a cio è normale porsi degli obiettivi. Se non si prova a raggiungerli è perché si sente di non farcela e si preferisce immaginare una felicità, magari con le sembianze di qualche persona, che sta in qualche luogo dove non stiamo noi, verso la quale si tende la mano e non si raggiunge mai. La felicità non so cos'è, penso che la predisposizione all'assenza di dolore può essere qualcosa alla nostra portata, e che dei momenti piacevoli possono essere trovati, seguendo una certa filosofia.
È normale seguire degli obiettivi per raggiungerli se sembrano al livello delle nostre potenzialità, non pensare nell'ottica di provarci rende la vita pesante e senza senso, e ovviamente nel momento in cui ci saranno aspettative a riguardo gli esiti influenzeranno i sentimenti che proverà la persona. Non si raggiungerà la felicità, ma si potrà realizzare un equilibrio che rende l'esistenza più vivibile. Finché qualcosa non peggiora e si ricomincia.
Vecchio 05-03-2017, 18:05   #11
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Sono un po' scettico nei confronti di chi sostiene queste cose, che la felicità è dentro.
Quasi quasi prederei le persone che sostengono queste cose e le deporterei tutte in qualche campo di concentramento e le farei vivere qua per il resto della vita.
Se la felicità veramente è dentro, qualsiasi cosa capiti fuori queste persone dovrebbero restar tali, ma io poi vedo e osservo che non è vero che le cose stanno così.

Non c'è pensiero più omologato oggi del pensiero-cura offerto a chi non ha nulla del "la felicità è dentro di te".
Un tipo per strada sotto ai portici (che vive lì insomma) mi chiede un euro per un caffé e io magari gli dico "ma non hai bisogno dell'euro o di questo caffé, la felicità è dentro di te, la felicità non è nelle cose che puoi procurarti", non so voi ma io più che illuminato mi sentirei preso per il culo da discorsi del genere.

Ognuno comunque la pensi come gli pare, se ci credete davvero buon per voi, ma dubito fortemente che esista un solo individuo che crede davvero a questa cosa qua.

Ultima modifica di XL; 05-03-2017 a 18:15.
Ringraziamenti da
no-body (05-03-2017)
Vecchio 05-03-2017, 18:20   #12
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ognuno comunque la pensi come gli pare, se ci credete davvero buon per voi, ma dubito fortemente che esista un solo individuo che crede davvero a questa cosa qua.
io ci credo , uno volendo è libero di fregarsene di tutto , nessuno ti obbliga ad essere triste e neanche a essere felice , tolti i casi estremi è una roba che puo essere controllata .

prendi 100 tizi che perdono dei soldi per strada , si incazzeranno a livelli diversi , ci sarà quello che bestemmierà per un mese intero e quello che bestemmia 5 min e poi gli passa.
Ringraziamenti da
hermit94 (05-03-2017)
Vecchio 05-03-2017, 18:28   #13
Banned
 

[QUOTE=XL;1881307]Sono un po' scettico nei confronti di chi sostiene queste cose, che la felicità è dentro.

Ognuno crede a quel che vuole, è chiaro che l'ambiente e gli avvenimenti condizionano lo stato d'animo soprattutto delle persone più fragili,per me uno non deve superare in un ipotetico futuro in cui sarà ricco o altro allora sarà felice,deve imparare a essere felice quando vive nella merda cambiando il suo modo di percepire se no non combinerà mai un cax.è più facile a dirsi che a farsi ma x me è così
Vecchio 05-03-2017, 19:00   #14
Esperto
 

le sue solite puttanate ipocrite!! la cosa che mi fa ridere è che lui fa sempre questi discorsi da mistico zen improntati sull'invito alla rinuncia del successo, dei soldi,dell'affermazione...ma guarda un pò lui è un medico ricco e personaggio televisivo famoso...
Vecchio 05-03-2017, 19:09   #15
Banned
 

Il murelli si inalbera. https://youtu.be/xZLO5r8jFuc
Vecchio 05-03-2017, 19:20   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
io ci credo , uno volendo è libero di fregarsene di tutto , nessuno ti obbliga ad essere triste e neanche a essere felice , tolti i casi estremi è una roba che puo essere controllata .
...
Sono dotato di organi sensoriali e riproduttivi, con la mente non posso annullarmi fisicamente. Se sto male, o rimedio al male o m' intontisco di farmaci e droghe. Già da millenni avevano imparato ad intontirsi con droghe e alcool per superare fatiche, inibizioni e malesseri. La modernita' ha solo ridotto parte dei malesseri antichi ma non li ha annullati. I piu' gravi si sono probabilmente amplificati, cioe' la solitudine e il pericolo di morte senza scampo. Segno che la felicita' non la possiamo trovare da soli senza aiuto esterno, e privi di condizioni favorevoli al nostro benessere.
Vecchio 05-03-2017, 21:16   #17
Esperto
L'avatar di Varano
 

La società non vuole che tu sia felice, perché le persone felici sono difficilmente manipolabili. Lo stesso psichiatra, che fa parte della società, non vuole che tu sia felice, gli basta soltanto che tu prenda qualche goccia per non combinare qualche casino.
Per opera della società, compresi soprattutto politici e preti, moltissime persone vivono nella paura.
Io ho conosciuto pochissime persone "felici", o meglio in armonia con sè stesse, e ciò che le accomunava non era la ricchezza ma un atteggiamento positivo nei confronti della vita. E ciò può dipendere da una rara e fortunata disposizione caratteriale, oppure da un percorso interiore volto a rimediare i danni che la società ha fatto.
Nei miei momenti migliori ho toccato con mano questa felicità e non ero estoriormente diverso da come sono ora, solo più consapevole.
Vecchio 05-03-2017, 21:40   #18
Banned
 

Io vedo la felicità come un obiettivo molto, molto grande della vita.
Quel momento in cui si è riusciti ad ottenere quel che si voleva e si è arrivati dove si voleva e si fa quel che si vuole fare e si sta dove si vuole stare e con chi si vuole stare (prosegue all'infinito o quasi)... più "altro". Non ho ancora capito cosa sia questo "altro", ma già scoprendolo forse ci andrei vicina

Sarà banale come ragionamento, ma se siamo tutti diversi, è diversa anche la felicità di ognuno.
Come si può uniformare dunque il concetto di felicità?

E se invece la felicità fosse solo un obiettivo per migliorarci sempre, senza mai poterlo raggiungere? Non ci renderebbe comunque "felici"?
Vecchio 05-03-2017, 21:43   #19
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
Nei miei momenti migliori ho toccato con mano questa felicità e non ero estoriormente diverso da come sono ora, solo più consapevole.
Più consapevole di cosa?
Io in certi momenti sono stato felice (è durata molto poco però), ma non in virtù di qualche pensiero illuminato, ma perché mi trovavo là dove desideravo davvero trovarmi e con qualcuno con cui desideravo davvero stare e col quale mi sembrava possibile poter condividere qualcosa di positivo.
Vorremmo esser diversi per ottenere altro alla fine, ma questa cosa qua a me è sempre risultata piuttosto chiara, anche desiderare di esser ricchi alla fine ha a che fare con quel che si può fare con questi soldi, lo si potesse ottenere direttamente, dei soldi non ce ne sarebbe bisogno, è tela colorata simile alla carta colorata del monopoli.
Anche essere attraenti, piazzarsi parrucchini in testa, pompar muscoli (che in pratica non servono) e così via, mica son cose che si ricerca in sé, servono socialmente per ottenere altro.
Della società che abbiamo intorno non ce ne riusciamo a liberare col pensiero, le relazioni che instauriamo con qualcuno, e le motivazioni che le reggono, non esistono solo nella nostra testa.

Ultima modifica di XL; 05-03-2017 a 22:42.
Vecchio 05-03-2017, 22:16   #20
Esperto
L'avatar di Varano
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Più consapevole di cosa?
Io in certi momenti sono stato felice (è durata molto poco però), ma non in virtù di qualche pensiero illuminato, ma perché mi trovavo là dove desideravo davvero trovarmi e con qualcuno con cui desideravo davvero stare e col quale mi sembrava possibile poter condividere qualcosa di positivo.
Vorremmo esser diversi per ottenere altro alla fine, ma questa cosa qua a me è sempre risultata piuttosto chiara, anche desiderare di esser ricchi alla fine ha a che fare con quel che si può fare con questi soldi, lo si potesse ottenere direttamente, dei soldi non ce ne sarebbe bisogno, è tela colorata simile alla carta colorata del monopoli.
Anche essere attraenti, piazzarsi parrucchini in testa, pompar muscoli (che in pratica non servono) e così via, mica son cose che si ricerca in sé, servono socialmente per ottenere altro.
Della società che abbiamo intorno non ce ne riusciamo a liberare col pensiero, le relazioni che instauriamo con qualcuno, e le motivazioni che le reggono, non esistono solo nella nostra testa.
Senza consapevolezza la felicità è sempre legata a qualche fattore esterno e perciò effimera anche quando la si raggiunge. Viviamo nell'illusione che la felicità sia una meta irraggiungibile nel presente, e rimandiamo sempre al futuro questa opportunità : "non sono felice ora, ma quando sarò più ricco/magro/muscoloso cambierà tutto". In realtà non è così che funziona perché non è necessario niente di tutto ciò se si vuole realmente essere felici, e prima o poi tutti se ne accorgono. Ma nel frattempo hanno sprecato la loro vita in attesa per ottenere quello che avrebbe dovuto renderli felici.
I bambini sono felici perché sono autentici, la società non li ha ancora rovinati, con questo non voglio dire che bisogna fuggire nel deserto per essere felici. Ma da chi, se non da noi stessi dipende la nostra felicità? Ogni momento è quello buono, se si vuole.
La gente non vuole che tu sia felice, mentre la tristezza è considerata normale e socialmente accettabile. Questo è assurdo se ci pensi.
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