La desertificazione è un processo che ostacola qualsiasi forma di vita, dove c'è il deserto la vita è assente o comunque si svolge in condizioni di stento e ristrettezza. Vivo nel deserto da 26 anni, quel deserto è la mia famiglia, un luogo arido che ha richiesto per sopravvivere un triste adattamento.
Una volta fuori di casa sono costretto a misurarmi con gente che vive in posti dove al contrario il terreno è fertile, le piante rigogliose e allora il contrasto è stridente. Tra persone così diverse si fa fatica a capirsi.
La mia famiglia è di basso ceto sociale, i dialoghi, limitati alle informazioni essenziali, si tengono esclusivamente in dialetto. I miei genitori sono persone alienante dal resto del mondo. Per di più mio padre è affetto da una rara ottusità mentale, è impossibile con lui intavolare qualsiasi tipo di discorso, di tanto in tanto rivolge domande ma non è interessato alla risposta.
Esco per strada e vedo che le persone tra di loro parlano, alcuni talmente presi accompagnano la conversazione con il corpo. E a me tutto questo sembra indecifrabile, penso: <<ma, cosa avranno mai da dirsi!>>. Sono così poco abituato al dialogo che il fluire quotidiano delle conversazioni della gente è da me avvertito come qualcosa di insolito. Sono talmente abituato al mutismo che quella che è la normalità è per me un fenomeno eccezionale, di difficile comprensione.