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29-12-2015, 08:51
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#21
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da FinalJump99
una persona che nella vita ha fallito,non può far scaturire dentro di se un sentimento di odio e vendetta verso la società?.
Questo video mi da la cruda immagine (in parte) di quello che forse diventerò
"La ragione per cui non sono interessato a trovare una fidanzata?è perchè sono un pezzo di .....!"
https://www.youtube.com/watch?v=XLzQxvt1Oxs
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Assolutamente.
Basta che prendi questo forum.
Fai un quadro semiotico. In un asse utilizza le categorie contrapposte agape-misantropia.
nell'altro, felicità-depressione.
Dentro ci piazzi gli utenti. Vedi che saranno quasi tutti polarizzati nei quadranti 1 e 3.
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29-12-2015, 11:18
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,080
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
la felicità non consiste nell'avere una ragazza, un lavoro, degli amici, anzi.
La persona felice è innanzitutto colei che sa stare da sola.
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Questa cosa ce la vogliamo raccontare, ma non è assolutamente vera!
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29-12-2015, 12:25
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#23
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Ma le persone che tu non conosci e sono felici non hanno contribuito ad annientare la tua persona. La tua rabbia verso gli altri, in ultima analisi, nasce dal fatto che tu ritieni che le persone attorno a te siano felici e ti dai la colpa di essere infelice.
Invece devi capire che la vita di ognuno è particolare, è unica di per sé solamente per il fatto di essere te stesso, e sei una persona la cui struttura fisica e mentale è unica al mondo.
Non esiste il fallimento nella vita, questo è un altro inganno della depressione che ti fa credere che tutto è perduto: fallito è chi crede di esserlo, non chi cade e si rialza.
Allo stesso modo, tu hai dei modelli cognitivi e comportamentali disfunzionali, probabilmente perché sei cresciuto in un ambiente troppo giudicante e non tolleri l'errore.
Ma chi l'ha detto che sbagliare equivale a fallire?
Sbagliare è il modo migliore che hai per imparare.
L'umanità è andata avanti così: a prova ed errore.
Dunque, regalati questa possibilità, regalati la possibilità di sbagliare, che non equivale ad essere bollato a vita come fallito. E così capirai che la gente che tu credi felice, in realtà, non è felice, perché la felicità non consiste nell'avere una ragazza, un lavoro, degli amici, anzi.
La persona felice è innanzitutto colei che sa stare da sola.
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Sono in parte ma solo in parte d'accordo con te, quello a cui non credo è il fallimento che non esiste, purtroppo penso invece che esista e non solo nella nostra testa.
Ci sono persone che se la passano male e le scelte che fanno possono essere fallimentari e questo non per volontà loro ma per malattia esempio depressione, che a lungo andare logora emotivamente e socialmente.
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29-12-2015, 21:56
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#24
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Ma le persone che tu non conosci e sono felici non hanno contribuito ad annientare la tua persona. La tua rabbia verso gli altri, in ultima analisi, nasce dal fatto che tu ritieni che le persone attorno a te siano felici e ti dai la colpa di essere infelice.
Invece devi capire che la vita di ognuno è particolare, è unica di per sé solamente per il fatto di essere te stesso, e sei una persona la cui struttura fisica e mentale è unica al mondo.
Non esiste il fallimento nella vita, questo è un altro inganno della depressione che ti fa credere che tutto è perduto: fallito è chi crede di esserlo, non chi cade e si rialza.
Allo stesso modo, tu hai dei modelli cognitivi e comportamentali disfunzionali, probabilmente perché sei cresciuto in un ambiente troppo giudicante e non tolleri l'errore.
Ma chi l'ha detto che sbagliare equivale a fallire?
Sbagliare è il modo migliore che hai per imparare.
L'umanità è andata avanti così: a prova ed errore.
Dunque, regalati questa possibilità, regalati la possibilità di sbagliare, che non equivale ad essere bollato a vita come fallito. E così capirai che la gente che tu credi felice, in realtà, non è felice, perché la felicità non consiste nell'avere una ragazza, un lavoro, degli amici, anzi.
La persona felice è innanzitutto colei che sa stare da sola.
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Con questo intervento apri un mondo...ci si potrebbe scrivere un libro.
Per quella che è la mia esperienza posso dire che è vero che il fallimento non esiste, esiste l'incapacità o l'impossibilità, vera o presunta (c'è veramente una differenza?)di mettere a frutto quelle che sono le qualità uniche di ogni individuo unico,che in quanto tale non ha senso che si paragoni agli altri.
Se però uno si trova a stare "fuori posto" e prova ad adeguarsi e ad essere efficiente(come gli altri),il fallimento esiste eccome. E se in trent'anni uno non trova quel posto dove mettersi a frutto per ciò che è, il fallimento diventa cronico, e cronica diventa l'idea di non essere in grado di tirarsene fuori.
Non sono cresciuto in un ambiente giudicante(almeno non mi sembra). Ma sono io per mio carattere ad essere giudicante anche e soprattutto nei confronti di me stesso. E da qui nasce la depressione, oltre che dalla profonda tristezza.
Non mi da fastidio la felicità altrui, ho odiato coloro che mi circondavano perchè ho iniziato a considerarli concause della mia situazione.
Sbagliando secondo me l'unica cosa che impari è come fare a sbagliare di nuovo. E' facendo giusto che impari. E se uno non ha mai fatto giusto, non ha ancora avuto occasione di imparare una cippa!
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29-12-2015, 22:13
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#25
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,219
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Questa cosa ce la vogliamo raccontare, ma non è assolutamente vera!
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Fallito è chi crede di esserlo. Non puoi condannarti perché non riesci ad ottenere quello che non puoi avere.
Il depresso non ammette l'errore; quando lo commette, pensa di avere fallito.
Ma tu credi davvero che tutte le persone felici di questo mondo (e ti assicuro che sono davvero poche) non abbiano mai sbagliato?
Vediamo la punta dell'iceberg, ma non notiamo i sacrifici, la voglia di mettersi in gioco che hanno determinato tali successi.
Tu sei una persona con delle qualità uniche, non devi rammaricarti delle qualità che non hai.
Nessuna donna vorrebbe stare accanto ad un uomo che ritiene ella stessa la panacea ai suoi mali.
Sia perché non è vero, perché la panacea dei tuoi mali sei te stesso.
Sia perché daresti un peso così grosso e immeritato ad una persona che cerca un complemento a sé stessa, non un malato da accudire.
L'odio? Odiare chi? Chi è più fortunato di te? Bello mio, guardati attorno, guarda quanta gente soffre nel mondo. Sei sicuro che siano tutti felici?
Antonius Block ti ha fatto esempi di persone ricche, piene di donne. Eppure nessuno di loro era felice.
La felicità è una condizione che hai se, prima di tutto, TI ACCETTI.
Accettati, non sei un mostro, e lo dico in generale non solo a te, ma agli users in generale.
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29-12-2015, 22:36
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#26
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Tu sei una persona con delle qualità uniche, non devi rammaricarti delle qualità che non hai.
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Bella teoria!
Dammi da vivere! In modo che io possa mettere a frutto liberamente le qualità che ho e non abbia intorno ALTRI che mi chiedono di avere qualità che non ho.
Perchè alla fine è così: ci sforziamo di avere qualità che non abbiamo perchè ci viene richiesto.
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29-12-2015, 22:42
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#27
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,219
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico
Bella teoria!
Dammi da vivere! In modo che io possa mettere a frutto liberamente le qualità che ho e non abbia intorno ALTRI che mi chiedono di avere qualità che non ho.
Perchè alla fine è così: ci sforziamo di avere qualità che non abbiamo perchè ci viene richiesto.
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Ti capisco.
Potrei amare l'Arte, ma in questo mondo non si vive di Arte.
Ma nessuno ti vieta di fare Arte, mi capisci?
Non proibirti le cose che ti piacciono, quelle sono vitali per te.
E ritieni necessarie le cose che non ti piacciono, ma che ti servono per vivere.
Vedrai che non solo starai meglio, ma che le donne di cui parli vedranno in te una persona nuova, energica, con voglia di fare.
Non solo le donne, lo vedranno tutti.
Credi in te stesso innanzitutto, credi in ciò che ti piace perché quello nessuno te lo può proibire.
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29-12-2015, 22:54
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#28
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 3,544
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Quote:
Originariamente inviata da FinalJump99
una persona che nella vita ha fallito,non può far scaturire dentro di se un sentimento di odio e vendetta verso la società?.
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Secondo me assolutamente sì.
(Non ho guardato il video)
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29-12-2015, 22:55
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#29
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Ti capisco.
Potrei amare l'Arte, ma in questo mondo non si vive di Arte.
Ma nessuno ti vieta di fare Arte, mi capisci?
Non proibirti le cose che ti piacciono, quelle sono vitali per te.
E ritieni necessarie le cose che non ti piacciono, ma che ti servono per vivere.
Vedrai che non solo starai meglio, ma che le donne di cui parli vedranno in te una persona nuova, energica, con voglia di fare.
Non solo le donne, lo vedranno tutti.
Credi in te stesso innanzitutto, credi in ciò che ti piace perché quello nessuno te lo può proibire.
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Non ho parlato io di donne...qualcun'altro credo.
Non è così semplice come dici. Quando devi passare 8 o 10 ore a fare un lavoro che per quanto ti sforzi non riesci ad amare,fino a non riuscire più a farlo efficacemente; quando non hai lavoro e ti guardi intorno e vedi solo opportunità per coloro che NON sei tu. Ti passa anche la voglia di fare arte ecc,ecc...perchè alla fine noi esseri umani abbiamo bisogno di vedere che le nostre azioni hanno un senso per la società e che la nostra personalità vi si inserisce offrendo ciò che può offrire con dedizione.
Ad un certo punto uno si stufa di consolarsi da solo dipingendo un acquarello o strimpellando mezz'ora la chitarrina...
Non è un piccolo palliativo a dare un senso alla vita.
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29-12-2015, 22:56
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#30
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,080
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Il depresso non ammette l'errore; quando lo commette, pensa di avere fallito.
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questo è vero.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Ma tu credi davvero che tutte le persone felici di questo mondo (e ti assicuro che sono davvero poche) non abbiano mai sbagliato?
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ho dei dubbi, c'è gente che non sbaglia quasi mai..penso che, anche senza svalutarmi, abbiano una mezza marcia in più.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Nessuna donna vorrebbe stare accanto ad un uomo che ritiene ella stessa la panacea ai suoi mali.
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questa te la quoto al 100%, è ultravero!
pero mi chiedo se è la stessa cosa a parti invertite: una uomo può stare accanto ad uomo con quest'ultimo che è ritenuto la panacea di tutti i mali di lei? penso sia difficile anche per un uomo.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
la panacea dei tuoi mali sei te stesso.
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questo è vero solo in parte, perchè la panacea dei nostri male dipende in parte da noi stessi e in parte dalle circostanze che ci capitano attorno.
Quote:
Originariamente inviata da GameOver
La felicità è una condizione che hai se, prima di tutto, TI ACCETTI.
Accettati, non sei un mostro, e lo dico in generale non solo a te, ma agli users in generale.
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io non mi riesco ad accettare del tutto.
Ti faccio un esempio: se voglio ricominciare a frequentarmi con i miei vecchi amici, oppure iniziare conoscenze nuove, devo ritornare almeno in parte alla pari con i miei coetanei: mi serve una macchina decente, un lavoro che mi dia soddisfazione, una casa mia. queste sono tutte cose che la maggior parte dei miei coetanei, ti parlo di 35-40enni, hanno.
Ora a me non servono queste cose per essere il più figo di tutti, non lo voglio e non mi serve, ma neanche il più sfigato, non lo posso accettare, è una questione di orgoglio, e penso anche per molti altri qui dentro. E' questo uno dei fattori che porta ad isolarsi, e anche se può sembrar assurdo è così, l'incapacità di essere alla pari.
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29-12-2015, 23:20
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#31
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Intermedio
Qui dal: Jul 2015
Ubicazione: Bergamo
Messaggi: 213
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Nel mio caso più che la depressione è la frustrazione che mi porta ad odiare non tutti ma molti
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29-12-2015, 23:27
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#32
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Principiante
Qui dal: Dec 2015
Ubicazione: provincia di Napoli
Messaggi: 53
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per me si ma anche l'invidia per tutto ciò che senti sia necessario nella tua vita e invece manca mentre gli altri lo hanno, in questo modo si comincia ad odiare quelle persone vedendole come nemici
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29-12-2015, 23:41
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#33
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,219
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
q
ho dei dubbi, c'è gente che non sbaglia quasi mai..penso che, anche senza svalutarmi, abbiano una mezza marcia in più.
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Lo dicono a te che non sbagliano mai? Non sbagliano, semmai, perché hanno capito prima come fare determinate cose che facevano sbagliando.
Sbagliare è il più potente mezzo che un uomo ha per imparare, non sottovalutare queste parole.
L'esperienza che si conclude è uno sbaglio, ma arricchisce te, perché hai nuove informazioni su come orientarti nel mondo.
Tu non solo puoi sbagliare, tu DEVI sbagliare!
E se c'è una cosa che più mi fa incazzare in questo mondo, è quando vedo i genitori che sgridano i bambini perché hanno sbagliato.
No, io se un bambino sbaglia a fare una cosa non lo sgrido! Gli dico: riprova! Tenta dinuovo, cambia modo e ritenta!
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
pero mi chiedo se è la stessa cosa a parti invertite: una uomo può stare accanto ad uomo con quest'ultimo che è ritenuto la panacea di tutti i mali di lei? penso sia difficile anche per un uomo.
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Ovvio che vale a parti invertite; tu vorresti una donna che ti considera la panacea dei suoi mali? O vorresti una donna che ti sceglie perché c'è quel qualcosa in te, quella qualità che possiedi che ti distingue, che ti rende compatibile e arricchisce la sua vita?
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
questo è vero solo in parte, perchè la panacea dei nostri male dipende in parte da noi stessi e in parte dalle circostanze che ci capitano attorno.
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Dipende da come agisci tu in relazione all'ambiente circostante.
Il saggio agisce, lo stolto reagisce.
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
io non mi riesco ad accettare del tutto.
Ti faccio un esempio: se voglio ricominciare a frequentarmi con i miei vecchi amici, oppure iniziare conoscenze nuove, devo ritornare almeno in parte alla pari con i miei coetanei: mi serve una macchina decente, un lavoro che mi dia soddisfazione, una casa mia. queste sono tutte cose che la maggior parte dei miei coetanei, ti parlo di 35-40enni, hanno.
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Non sei uno sfigato, sei tu che credi di essere uno sfigato. Una macchina ti renderebbe meno sfigato? Dei vestiti nuovi ti renderebbero più figo? Un lavoro, forse?
Basta questo a distinguere il Syd sfigato dal Syd figo?
Oppure la differenza tra il Syd sfigato e il Syd figo consiste in come, entrambi, affrontano una tempesta?
Nel mare lindo e piatto sappiamo nuotare tutti.
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30-12-2015, 00:05
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,080
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
1) Tu non solo puoi sbagliare, tu DEVI sbagliare!
2) Ovvio che vale a parti invertite; tu vorresti una donna che ti considera la panacea dei suoi mali?
3) Non sei uno sfigato, sei tu che credi di essere uno sfigato. Una macchina ti renderebbe meno sfigato? Dei vestiti nuovi ti renderebbero più figo? Un lavoro, forse?
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1) avrei dovuto sbagliare, PRIMA, ora è un po' tardino, alla mia età i passi falsi costano più cari.
2) no, non la vorrei, non mi sentirei libero, troppa responsabilità, sentirei che il suo benessere dipende solo da me, e questo non va bene.
3) non sono i singoli oggetti o le singole conquiste a rendere un uomo valido (figo non mi piace) ma l'insieme di più fattori. Va da se che più fattori positivi si raggiungono più aumenta l'autostima e la capacità di rapportarsi agli altri
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30-12-2015, 00:09
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#35
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,219
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
1) avrei dovuto sbagliare, PRIMA, ora è un po' tardino, alla mia età i passi falsi costano più cari.
2) no, non la vorrei, non mi sentirei libero, troppa responsabilità, sentirei che il suo benessere dipende solo da me, e questo non va bene.
3) non sono i singoli oggetti o le singole conquiste a rendere un uomo valido (figo non mi piace) ma l'insieme di più fattori. Va da se che più fattori positivi si raggiungono più aumenta l'autostima e la capacità di rapportarsi agli altri
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1) No, non guardare al passato, ma guarda all'unica cosa che conta: L'ADESSO.
Tu vivi nell'adesso, per te conta raggiungere gli obiettivi che vuoi adesso.
Non invece essere la persona dalla vita perfetta, che ha avuto tutto nei tempi giusti: non puoi esserlo, perché il passato è passato. Ma perché piangersi addosso?
Conta il presente! Sicuramente da bambino eri più o meno allineato con tutti gli altri come progressi sociali, eppure guarda cosa ti affligge: l'adesso, non il passato.
È l'adesso che ti fa soffrire e non il passato, non confonderti.
Accetta l'adesso, accetta di viverci: è l'unico modo per cambiarlo.
2) Bravo, questo dimostra che hai idee chiare su cosa sia una relazione e cosa non sia;
3) Io mi chiedo quante persone avrebbero sopportato l'angoscia e il dolore che hai sopportato tu e poi valuterei quanti hanno le palle di vivere in questo modo.
Sei molto più di quanto credi di essere.
Diventa ciò che sei, questa vita è tua, è un viaggio di sola andata e non devi rendere conto a nessuno di quello che fai.
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30-12-2015, 00:14
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,080
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
3) Io mi chiedo quante persone avrebbero sopportato l'angoscia e il dolore che hai sopportato tu e poi valuterei quanti hanno le palle di vivere in questo modo.
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infatti questo me lo dico spesso, qualcun'altro al posto mio si sarebbe buttato dal ponte di ariccia..diciamo di brooklyn, fa più chic.. fra umiliazioni, mancati traguardi, malattie affrontate e superate, etc. ho le cicatrici ma il cuore ancora batte.
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30-12-2015, 02:14
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
Conta il presente! Sicuramente da bambino eri più o meno allineato con tutti gli altri come progressi sociali, eppure guarda cosa ti affligge: l'adesso, non il passato.
È l'adesso che ti fa soffrire e non il passato, non confonderti.
Accetta l'adesso, accetta di viverci: è l'unico modo per cambiarlo.
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A non accettarlo magari nemmeno lo si cambia, però dico, se accetto le cose già così come sono, anche se le cambio (o se dovessero cambiare) di cosa dovrei gioire poi, visto che per me questo cambiamento non rappresenterebbe più qualcosa di meglio?
Se partissi già da una forma di accettazione del presente e mi stesse bene il presente così com'è, perché mai dovrei pensare che sarei più felice nel caso in cui certe cose cambiassero?
Adesso voglio ottenere delle forme di cambiamento proprio perché non accetto diversi aspetti del presente e non mi piace tantissimo viverci dentro così come mi piacerebbe vivere in un futuro ipotetico e non ancora costruito.
Nel momento stesso in cui io accettassi il presente perché mai dovrei voler ottenere delle forme di cambiamento? Se io partissi dall'accettazione del presente verrebbe a monte meno ogni motivo che dovrebbe poi spingermi a preferire che le cose siano diverse: del cambiamento, in questa o quella direzione, non me ne fregherebbe più nulla.
Non so, non mi convince tanto.
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Ultima modifica di XL; 30-12-2015 a 02:37.
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30-12-2015, 02:23
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#38
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,219
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Quote:
Originariamente inviata da XL
E' falso questo assunto secondo me. In qualche senso certe cose adesso non le si dovrà accettare affinché si sia minimamente motivati a cambiare qualcosa. Perché dovremmo essere interessati a cambiarlo o preoccuparci poi di cambiarlo il presente se lo accettassimo così com'è?
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L'accettazione non equivale alla rassegnazione.
Accettare vuol dire che tu riconosci, accetti di non avere, ad esempio, un'automobile che ti permetta di viaggiare. Il che è diverso dal rassegnarsi, che è un lasciar che le cose rimangano così.
Io accetto che non ho un'automobile, non me lo do come un peso, ma come un qualcosa al quale rimediare, se necessario. Ma che non lede me, non intacca la mia persona, non mi pesa perché sto accettando un fatto.
Non accettarlo, invece, non risolve il problema.
È come la persona che desidera una donna e fugge nella pornodipendenza. La dipendenza è un fattore evitante, una fuga dalla realtà che non accetti perché questa realtà ti provoca un dolore insopportabile.
Ma se l'accetti, il dolore scompare.
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30-12-2015, 11:36
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#39
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da GameOver
L'accettazione non equivale alla rassegnazione.
Accettare vuol dire che tu riconosci, accetti di non avere, ad esempio, un'automobile che ti permetta di viaggiare. Il che è diverso dal rassegnarsi, che è un lasciar che le cose rimangano così.
Io accetto che non ho un'automobile, non me lo do come un peso, ma come un qualcosa al quale rimediare, se necessario. Ma che non lede me, non intacca la mia persona, non mi pesa perché sto accettando un fatto.
Non accettarlo, invece, non risolve il problema.
È come la persona che desidera una donna e fugge nella pornodipendenza. La dipendenza è un fattore evitante, una fuga dalla realtà che non accetti perché questa realtà ti provoca un dolore insopportabile.
Ma se l'accetti, il dolore scompare.
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Oggettivamente puoi accettare tutto ma le ingiustizie ad esempio come le accetti? Provando a cambiare il mondo? o te stesso? O rimanere isolato dagli altri. Quasi impossibile!
Si va ad un compromesso con la realtà ovviamente, l'auto non te la puoi permettere vai a piedi anche se comporta sacrifici vai a piedi, la conseguenza però è la frustrazione che provoca delusione, rabbia ecc, questi sentimenti esistono, la frustrazione esiste.. hai voglia di accettarli, non siamo asceti!
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30-12-2015, 12:24
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#40
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,428
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dipende, c'è chi odia tutti e chi finisce per odiare solo se stesso...
tra le due non so quale sia la peggiore
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