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19-07-2016, 18:14
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#41
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Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
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Per me cognitiva..secondo me c è chi ci nasce depresso
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22-07-2016, 02:47
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#42
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Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
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È tornata da circa due giorni senza un apparente motivo, l'ipotesi biochimica quindi è rinforzata, però se uno va a studiare bene la situazione vede che di mezzo ci sono pure fattori ambientali e pensieri negativi accettati in passato come veri.
Se è davvero biochimica e uno se la deve portare a vita come il diabete mi ammazzo oggi stesso.
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23-07-2016, 02:15
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#43
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Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
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Ripensandoci meglio potrebbe essere stato qualcosa di meramente cognitivo a buttarmi nuovamente giù, probabilmente come al solito ho alzato troppo le aspettative e quando mi sono scontrato con la realtà è stata la solita doccia gelata, ho notato che il cognitivismo funziona meglio con la fobia e il DOC che non con la depressione che sembra qualcosa di molto più incontrollabile.
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02-07-2017, 01:19
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#44
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Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Questa domanda mi farà impazzire, ora me lo chiedo anche per il DOC.
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02-07-2017, 01:24
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#45
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Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Questa domanda mi farà impazzire, ora me lo chiedo anche per il DOC.
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E per l'ansia sociale e generalizzata, naturalmente.
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02-07-2017, 03:36
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#46
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Ripensandoci meglio potrebbe essere stato qualcosa di meramente cognitivo a buttarmi nuovamente giù, probabilmente come al solito ho alzato troppo le aspettative e quando mi sono scontrato con la realtà è stata la solita doccia gelata, ho notato che il cognitivismo funziona meglio con la fobia e il DOC che non con la depressione che sembra qualcosa di molto più incontrollabile.
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Il cervello impara a produrre quantitativi "appropriati" di neurotrasmettitori come ad esempio la serotonina o la dopamina attraverso sistemi di autoregolazione molto sofisticati. Sono anche resistenti, ma fino a un certo punto.
Il depresso è in difficoltà a produrre certe sostanze. Può esserci certo una causa fisiologica; ma quasi sempre questa si accompagna ad altre defaillances cerebrali (ad esempio il morbo di parkinson), e in quel caso la depressione è solo il sintomo di un problema ben più grave.
Mi sono fatto l'idea che, a causa della barriera ematoencefalica, sia molto difficile -se non impossibile- da diagnosticare con certezza una carenza congenita nella capacità di produrre determinati neurotrasmettitori. Perciò, si può ragionare solo per esclusione.
Ora, come funziona il cervello? Funziona per associazioni: fai una cosa e ottienine un risultato positivo, ripeti il processo decine e decine di cose, e quella cosa ad un certo punto ti offrirà una sensazione positiva.
Il cervello di un depresso ha difficoltà nel produrre questo o quel neurotrasmettitore; gli antidepressivi possono aiutare ad alzarne il livello inibendone il riassorbimento. Il ché significa che comunque dovrai produrne lo stesso te. Se ad esempio sei depresso perché stai sempre a casa, prendere un antidepressivo continuando a stare a casa non ti aiuterà.
Bisogna imparare a celebrare le piccole vittorie quotidiane, a darsi sfide ragionevoli e a trovare risposte emotive adeguate al risultato. Il cervello è potentissimo a produrre sostanze in grado di procurarci benessere, e lo sappiamo ad esempio attraverso l'euforia che si sperimenta dopo una sessione di jogging.
Se vuoi smettere di essere depresso (ripeto: se vuoi, non è così scontato, spesso "vogliamo" esser depressi, è un modo che il nostro organismo usa per proteggerci e farci riposare) devi impegnarti a trovare ciò che ti può rendere meno depresso, curare un igiene delle abitudini (l'altra volta ti ho parlato del pc alla sera, sì lo so, predico bene e razzolo male ), e se necessario provare, con l'aiuto dello psichiatra, i farmaci che possono renderti questo compito più agevole. Ma ci devi lavorare su. Devi modificare il tuo cervello in modo che impari a fare quello che gli procura il benessere. Che impari a desiderarlo. E che impari a considerarlo possibile.
Per l'ansia e il doc valgono ragionamenti simili, certo ci può essere una predisposizione (come per la depressione), ma è estremamente difficile che il tuo sia un caso incurabile. Domandati cosa hai fatto per uscirne, e domandati se è sufficiente. Uscirne si può; ma è faticoso.
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02-07-2017, 09:55
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#47
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Nn credo c'entri granchè la parte cognitiva, forse intendevi la parte emotiva
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02-07-2017, 11:06
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#48
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Il cervello impara a produrre quantitativi "appropriati" di neurotrasmettitori come ad esempio la serotonina o la dopamina attraverso sistemi di autoregolazione molto sofisticati. Sono anche resistenti, ma fino a un certo punto.
Il depresso è in difficoltà a produrre certe sostanze. Può esserci certo una causa fisiologica; ma quasi sempre questa si accompagna ad altre defaillances cerebrali (ad esempio il morbo di parkinson), e in quel caso la depressione è solo il sintomo di un problema ben più grave.
Mi sono fatto l'idea che, a causa della barriera ematoencefalica, sia molto difficile -se non impossibile- da diagnosticare con certezza una carenza congenita nella capacità di produrre determinati neurotrasmettitori. Perciò, si può ragionare solo per esclusione.
Ora, come funziona il cervello? Funziona per associazioni: fai una cosa e ottienine un risultato positivo, ripeti il processo decine e decine di cose, e quella cosa ad un certo punto ti offrirà una sensazione positiva.
Il cervello di un depresso ha difficoltà nel produrre questo o quel neurotrasmettitore; gli antidepressivi possono aiutare ad alzarne il livello inibendone il riassorbimento. Il ché significa che comunque dovrai produrne lo stesso te. Se ad esempio sei depresso perché stai sempre a casa, prendere un antidepressivo continuando a stare a casa non ti aiuterà.
Bisogna imparare a celebrare le piccole vittorie quotidiane, a darsi sfide ragionevoli e a trovare risposte emotive adeguate al risultato. Il cervello è potentissimo a produrre sostanze in grado di procurarci benessere, e lo sappiamo ad esempio attraverso l'euforia che si sperimenta dopo una sessione di jogging.
Se vuoi smettere di essere depresso (ripeto: se vuoi, non è così scontato, spesso "vogliamo" esser depressi, è un modo che il nostro organismo usa per proteggerci e farci riposare) devi impegnarti a trovare ciò che ti può rendere meno depresso, curare un igiene delle abitudini (l'altra volta ti ho parlato del pc alla sera, sì lo so, predico bene e razzolo male ), e se necessario provare, con l'aiuto dello psichiatra, i farmaci che possono renderti questo compito più agevole. Ma ci devi lavorare su. Devi modificare il tuo cervello in modo che impari a fare quello che gli procura il benessere. Che impari a desiderarlo. E che impari a considerarlo possibile.
Per l'ansia e il doc valgono ragionamenti simili, certo ci può essere una predisposizione (come per la depressione), ma è estremamente difficile che il tuo sia un caso incurabile. Domandati cosa hai fatto per uscirne, e domandati se è sufficiente. Uscirne si può; ma è faticoso.
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Risposta interessante, la componente genetica penso un po ci sia perché pure mio padre prende psicofarmaci per ansia e depressione, ma lui è un estro, la timidezza l'ho presa sicuramente da mia madre ma lei non è depressa, insomma ho avuto sfiga.
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02-07-2017, 11:12
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#49
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da dotrue
Nn credo c'entri granchè la parte cognitiva, forse intendevi la parte emotiva
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Intendo gli schemi cognitivi disfunzionali appresi e interiorizzati del tipo "sono sfigato" etc.
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02-07-2017, 11:47
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#50
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Ci sono molte persone che hanno una bassa autostima (e quindi pensieri disfunzionali autocastranti verso di sè) ma che nn sviluppano la depressione...di contro, una caratteristica della depressione è proprio quella di avere pensieri ricorrenti riguardo la propria indegnità. Quindi secondo me è preponderante la componente chimica, i pensieri distorti da soli spesso nn sono sufficienti a far sviluppare un quadro depressivo importante.
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02-07-2017, 12:05
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#51
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ecco. Io questi pensieri di indegnità non li ho. Altra prova che non son depressa.
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Nn trarre conclusioni errate, ho detto che è una caratteristica ma nn vuol dire che si presenta nel 100% dei casi...
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02-07-2017, 12:07
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#52
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ecco. Io questi pensieri di indegnità non li ho. Altra prova che non son depressa.
Cmq secondo me più che altro è una malattia cognitiva che ha ripercussioni fisiche.
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Adelaide stavo pensando una cosa, ma non è che il fatto di essere autistica ti impedisce di sentire la tristezza e quindi sei convinta di non essere depressa?
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02-07-2017, 13:06
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
La depressione e i sentimenti di indegnità riguardano l'Io.
Se nella psiche non è sufficientemente formato un soggetto, se ci si relaziona con sé stessi come con un oggetto, allora queste cose non possono esserci.
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Ma credere che per certe altre persone si vale poco (e magari la cosa è anche vera), significa provare sentimenti di indegnità?
L'indegnità sembra avere a che fare con i sensi di colpa (la assocerei al suicidio rituale giapponese), ma non è detto che tutte le depressioni siano basate su questi sensi di colpa. Il senso di inadeguatezza, di inettitudine o quello relativo al non riuscire a centrare certi obiettivi significativi secondo me possono far sentire impotenti e quindi anche depressi senza che sia presente alcun senso di indegnità.
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Ultima modifica di XL; 02-07-2017 a 13:16.
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02-07-2017, 13:54
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#54
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da deepblue
..
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Come no.
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02-07-2017, 14:52
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#55
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Comunque, se si tratta di una questione emotiva che porta a queste modifiche del post probabilmente è la prima versione quella corretta, quindi sì, nel tuo caso i sentimenti di indegnità ti portano a credere di valere meno per gli altri.
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Ma non si può pensare di valere meno degli altri o di essere incapaci in certi ambiti senza pensare di essere indegni ossia sentirsi in colpa moralmente?
P. S. siccome mi capitava che mentre scrivevo il messaggio chiudendo delle volte l'ho perso, salvo subito anche quando non ho completato o non sono arrivato alla versione definitiva.
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Ultima modifica di XL; 02-07-2017 a 15:03.
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02-07-2017, 20:51
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#56
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
La risposta a questa domanda è ovvia, quindi perché la poni?
Comunque avevi parlato di valere meno per gli altri, non degli altri.
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Il primo messaggio era questo...
"Ma credere che per certe altre persone si vale poco (e magari la cosa è anche vera), significa provare sentimenti di indegnità?
L'indegnità sembra avere a che fare con i sensi di colpa (la assocerei al suicidio rituale giapponese), ma non è detto che tutte le depressioni siano basate su questi sensi di colpa. Il senso di inadeguatezza, di inettitudine o quello relativo al non riuscire a centrare certi obiettivi significativi secondo me possono far sentire impotenti e quindi anche depressi senza che sia presente alcun senso di indegnità."
Ho espresso cosa ne pensavo io ed ho chiesto a te cosa ne pensavi per sapere se eri d'accordo o no... E ancora non l'ho capito perché non rispondi.
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Ultima modifica di XL; 02-07-2017 a 20:59.
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02-07-2017, 20:56
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#57
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
La depressione e i sentimenti di indegnità riguardano l'Io.
Se nella psiche non è sufficientemente formato un soggetto, se ci si relaziona con sé stessi come con un oggetto, allora queste cose non possono esserci.
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Apatia quindi? .. ma può esserci ansia e se c'è l'ansia il nucleo dell'io è formato
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03-07-2017, 11:01
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Secondo me il senso di indegnità in questo caso c'è rispetto all'idea onnipotente (narcisistica) di sé, altrimenti non ci potrebbe essere ragione di essere tristi se non si riesce a fare qualcosa. Il senso di colpa in questo caso è verso il proprio super-io.
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In pratica se a qualcuno gli diagnosticano che tra un mese deve necessariamente morire e questa persona diventasse depressa, lo diventerebbe perché ha un'idea narcisistica e onnipotente di sé?
Inizierebbe a pensare che deve morire perché ha commesso chissà cosa o perché non è stata all'altezza moralmente in certe situazioni? Se non si comportasse così bisogna poi dire che è triste perché si sente in colpa perché si sente responsabile del fatto che non riesce a salvarsi la vita?
Io penso che si sia tristi anche perché magari si desidera molto vivere diversamente e non si può e il senso di colpa c'entra poco in queste situazioni qua.
Per me rappresenta un po' un forzare il significato di "senso di colpa" per far rientrare anche questi casi qua.
Per certe persone credenti può anche funzionare così, ma chi non ha fede o non crede nella teoria della retribuzione penso proprio che queste idee qua non se le forma.
Pare ci sia correlazione tra senso di colpa e depressione (ed è presente nella maggior parte dei casi) però non so, possono esserci anche altre spiegazioni, la depressione è legata anche a sentimenti di impotenza e disperazione che in pratica fanno un po' a pugni col senso di colpa, che dovrebbe responsabilizzare l'individuo.
Se mi sento in colpa è perché credo che posso fare qualcosa o avrei potuto fare qualcosa, dovrei sentirmi tutt'altro che impotente per sentirmi in colpa.
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Ultima modifica di XL; 03-07-2017 a 11:10.
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03-07-2017, 13:15
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#59
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Banned
Qui dal: Jun 2014
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Messaggi: 19,112
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Avevo postato un anno fa una prova a favore della teoria biochimica dei sintomi di depressione e fobia sociale sperimentati dai lavoratori tessili del 1800 che entravano a contatto col mercurio, quindi la componente chimica è innegabile ma anche quella psicologica non si può ignorare, bisogna scoprire giusto le percentuali di ognuna.
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04-07-2017, 00:11
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#60
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Avevo postato un anno fa una prova a favore della teoria biochimica dei sintomi di depressione e fobia sociale sperimentati dai lavoratori tessili del 1800 che entravano a contatto col mercurio, quindi la componente chimica è innegabile ma anche quella psicologica non si può ignorare, bisogna scoprire giusto le percentuali di ognuna.
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E dopo che ce le hai che te ne fai, te le giochi al lotto?
Ti conviene ragionare all'interno del dominio di ciò che puoi cambiare, altrimenti non ricaverai che frustrazione.
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