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23-07-2018, 15:46
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#41
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Avanzato
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Una volta c'era un'anima che sapeva di essere la luce.
Si trattava di un'anima nuova e quindi ansiosa di compiere esperienze. "Sono la luce", diceva, "Sono la luce".
Eppure tutta la consapevolezza di ciò e tutto il ripetere quell'affermazione non poteva essere un sostituto dell'averlo sperimentato. E nel regno dal quale quell'anima emergeva, esisteva soltanto la luce. Ogni anima era grande, ogni anima era meravigliosa e ogni anima splendeva con la luminosità della Mia gloria. E, quindi, la piccola anima in questione era una candela di fronte al sole. In mezzo alla più grande delle luci - della quale io ero parte- non riusciva a vedere se stessa, nè a mettere alla prova se stessa come Chi e Cosa in Realtà essa E'.
Ora si dava il caso che quest'anima anelasse senza tregua a conoscere se stessa. Ed era così grande il suo anelito che un giorno le dissi: Sai cosa devi fare per soddisfare questo tuo anelito ?
"Oh, che cosa, Dio ? Che cosa devo fare ? Sono pronta a tutto", disse la piccola anima.
"Devi separarti dal resto di noi", risposi, "e poi devi richiamare su di te le tenebre."
"Che cosa sono le tenebre, Signore Santo ?" domandò la piccola anima.
"Quello che tu non sei", risposi, e l'anima capì.
E quindi l'anima lo fece, allontanandosi dal Tutto, proprio così, recandosi addirittura in un altro regno.
E in quel regno l'anima aveva il potere di convocare nella sua esperienza ogni generi di tenebre. E così fece.
Nondimeno in mezzo a tutte le tenebre, prese a gridare : "Padre, Padre, perchè mi hai abbandonato ?"
Proprio come fate voi nei vostri momenti più bui. Eppure non vi ho mai abbandonato, ma vi sono sempre stato al fianco, pronto a rammentarvi Chi Siete in Realtà: pronto, sempre pronto a riportarvi a casa.
Perciò siate una luce nelle tenebre, e non maleditele. E non dimenticate Chi Siete nel momento in cui vi trovate circondari da quello che non siete.
E lodate la creazione, anche mentre cercate di cambiarla. E sappiate che quanto fate nel momento della vostra peggiore prova può portarvi al più grande trionfo. Perchè l'esperienza da voi creata costituisce una dichiarazione su Chi Siete, e su Chi Volete Essere.
Ti ho raccontato questa storia,-la parabola della piccola anima e del sole- per farti capire meglio perchè il mondo è così com'è, e come possa cambiare in un istante quando tutti ricordino la divina verità della loro più alta realtà.
Ora esiste chi afferma che la vita è una scuola e che le cose da te osservate e sperimentate nella tua esistenza sono fatte per insegnarti. Ti ho già parlato di questo e te lo dirò ancora: sei giunto in questa vita senza niente da imparare, devi soltanto dimostrare quanto già sai. Nel dimostrarlo, lo metterai in opera, e ti creerai di nuovo, per mezzo della tua esperienza. Perciò giustifica la vita e dalle uno scopo. Perciò santificala.
Stai dicendo che tutte le cose cattive che ci accadono sono cose che noi stessi abbiamo scelto ?
Intendi dire che anche le calamità mondiali e i disastri sono, in un certo senso, create da noi in modo da renderci possibile "sperimentare il contrario di Chi Siamo" ? E, se fosse così, non esiste qualche modo meno doloroso, per noi e per gli altri, che possa offrirci la possibilità di metterci alla prova ?
No, non tutte le cose che vi capitano e che tu definisci "Cattive" sono una vostra scelta. Non in maniera consapevole, almeno, ma sono tutte una vostra creazione.
Siete sempre intenti a creare. In ogni momento. In ogni minuto. In ogni giorno. Siete una grandiosa macchina per creare, e ne offrite continuamente una nuova manifestazione letteralmente alla velocità con cui riuscite a pensare.
Eventi, avvenimenti, casi, condizioni, circostanze: sono tutte cose create dalla consapevolezza. La consapevolezza individuale è potente quanto basta. Puoi immaginare quale energia creativa venga sprigionata ogni volta in cui due o più persone si trovano riunite in Mio nome. E la consapevolezza delle masse ? Ecco, questa è così potente da riuscire a creare eventi e circostanze di importanza mondiale e dalle conseguenze planetarie.
Non sarebbe preciso dire - non nel modo in cui voi lo intendete- che state scegliendo queste conseguenze.
Non le state scegliendo più di quanto le stia scegliendo io.
Come Me, anche voi le state osservando. E decidete chi siete riguardo a esse.
Eppure non c'è nessuna vittima, nel mondo, e nessun malvagio. Nessuno è vittima delle scelte altrui. A un certo livello hai creato tutto quello che dici di detestare, e avendolo creato, lo hai scelto.
Questo è un livello di pensiero elevato, uno di quelli che tutti i Maestri prima o poi raggiungono. Perchè soltanto quando riescono ad accettare la responsabilità per tuttociò riescono a conseguire il potere di cambiare una parte di esso.
Fin quando accetti l'idea che ci sia qualcosa o qualcuno là fuori "a farlo" al tuo posto, ti privi del potere di compiere una qualsiasi azione a quel proposito. Soltanto quando dici: "L'ho fatto io", sei in grado di trovare la forza di cambiarlo.
E molto più facile cambiare quanto stai facendo che non cambiare quanto sta facendo qualcun altro.
Il primo passo nel cambiare qualcosa è sapere e accettare di avere scelto che sia quello che è. Se non puoi accettare ciò a un livello personale, convienine mediante la comprensione che Siamo Un Tutto Unico (...)
(...) Cerca allora di creare il cambiamento non perchè una cosa è sbagliata, ma perchè non offre più un'accurata dichiarazione di Chi Sei.
C'è un'unica ragione per fare qualcosa: quella di dichiarare all'universo Chi Sei, Interpretata in questo modo, la vita diventa autocreativa. Ti servi della vita per creare Te Stesso come Chi Sei e come Quello Che Hai Sempre Voluto Essere. Esiste solo una ragione per annullare ogni cosa: ed è perchè ciò non costituisce più una dichiarazione di Chi Vorresti Essere. Non rispecchia più la tua identità. Non ti rappresenta.
Se vuoi essere rappresentato di nuovo in maniera confacente a Chi Sei, devi darti da fare per cambiare tutto quello che nella tua vita non si adatta all'immagine di te che desideri proiettare nell'eternità.
In senso più lato, quindi, tutte le cose cattive che si dà il caso ti siano capitate sono una tua scelta. L'errore non è stato nello sceglierle, ma nel definirle "cattive". Perchè definendole cattive, definisci cattivo te stesso, dal momento che sei stato tu a crearle.
Non puoi accettare questa etichetta, perciò invece di etichettare te stesso come cattivo, rinneghi le tue stesse creazioni.
E' questa disonestà intellettuale e spirituale a consentirti di accettare un mondo nel quale le condizioni sono quello che sono. Se ti trovassi a dover accettare, o addirittura a provare dentro di te, un profondo senso di responsabilità personale per il mondo esso sarebbe un luogo diverso. Il mondo sarebbe di gran lunga diverso se ciascuno si sentisse responsabile.
I disastri e le calamità terrene, le trombe d'aria e gli uragani, i terremoti e le inondazioni, tutti gli sconvolgimenti fisici non vengono creati da voi in maniera specifica. Quello che viene creato da voi è la misura in cui questi eventi influiscono sulla vostra vita.
Nessuno sforzo di immaginazione riuscirebbe a sostenere che sei tu a istigare o a creare gli eventi che accadono nell'universo. Tali eventi vengono creati dalla consapevolezza collettiva dell'umanità. E' tutto il mondo, riunito insieme in una collaborazione creativa, che produce queste esperienze; quello che fa ogni individuo è muoversi all'interno di esse, stabilendo, se non altro, che cosa significhino per voi, e Chi e Cosa Voi Siete in rapporto a esse.
Perciò create, in maniera collettiva e individuale, la vita e i tempi dei quali fate esperienza per il fine dell'anima, che è quello di evolversi.
Hai domandato se non esista un modo meno penoso per affrontare questo processo, e la risposta è sì, eppure, nella vostra esperienza esteriore niente cambierebbe. Il modo per ridurre il dolore che tu associ alle esperienze e agli avvenimenti esterni -sia per quanto riguarda te, sia per quanto riguarda gli altri- è quello di cambiare il sistema con cui considerate la cosa.
Non puoi cambiare gli avvenimenti esterni (perchè sono stati creati da tutti voi, e tu non sei cresciuto abbastanza nella tua consapevolezza per alterare individualmente quanto è stato creato in maniera collettiva), per cui puoi cambiare l'esperienza interiore. E' questo il sistema da padroneggiare nella vita.
Niente è doloroso in sè e per sè. Il dolore è il risultato di un pensiero sbagliato. E' un errore nel modo di pensare. Un Maestro può far sparire il dolore più straziante. In tal modo il Maestro risana. Il dolore deriva da un'opinione che ti sei fatto su una cosa. Scaccia quell'opinione e il dolore sparisce...
Conversazioni con Dio (Libro Primo)
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Ultima modifica di Dave64_128; 23-07-2018 a 16:03.
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23-07-2018, 19:02
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Niente è doloroso in sè e per sè. Il dolore è il risultato di un pensiero sbagliato. E' un errore nel modo di pensare. Un Maestro può far sparire il dolore più straziante. In tal modo il Maestro risana. Il dolore deriva da un'opinione che ti sei fatto su una cosa. Scaccia quell'opinione e il dolore sparisce...
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Ho letto tutto, ma mi convince sempre meno.
Se do una capocciata contro uno stipite per sbaglio e finisco dolorante a terra, il pensiero sbagliato quale sarebbe?
Come si fa a farlo sparire questo dolore poi senza usare ghiaccio o altri accorgimenti del genere?
Scacciamo l'opinione e il dolore sparisce?
E scacciamola questa opinione... Ma quale opinione bisogna scacciare in casi del genere?
Qua nei casi più gravi bisogna andare al pronto soccorso, altro che scacciare opinioni.
Devo convincermi che le ferite si chiudono non con i punti ma con le opinioni?
Ma se a questi tizi capitano cose del genere, che si mettono a fare? Si mettono a meditare?
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Ultima modifica di XL; 23-07-2018 a 19:10.
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23-07-2018, 19:55
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#43
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
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Il dolore secondo te è esclusivamente quello fisico ?
E il sentirsi vincenti è esclusivamente in rapporto ad una specifica competizione ?
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23-07-2018, 20:03
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#44
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
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L'opinione spesso si fonda su esperienze precedenti. Il tuo parere su una cosa deriva da un'idea precedente circa quella cosa. La tua precedente idea deriva da un'idea nata ancora prima, e quell'idea discende da un'altra, e così via, come particelle elementari, fin quando non ripercorri all'indietro tutta la strada nella sala degli specchi fino a quello che io chiamo "il primo pensiero".
Il pensiero è creazione e nessun pensiero è più potente di un pensiero originario. Questo è il motivo per cui ciò viene talvolta definito anche come "peccato originale".
Il peccato originale si ha quando il tuo primo pensiero su una cosa è in errore. Tale errore viene aggravato sempre più quando tu hai un secondo o un terzo pensiero, improntati sul primo, circa una questione. E' compito dello Spirito Santo ispirarti per una nuova comprensione, che ti possa liberare dai tuoi sbagli.
Stai dicendo che non dovrei sentirmi a disagio a proposito dei bambini che muoiono di fame in Africa, a proposito dell'ingiustizia e della violenza in America, o a proposito del terremoto che ha ucciso centinaia di persone in Brasile ?
Non esistono "dovrei" e "non dovrei" nel mondo di Dio. Fà quello che vuoi. Fà quello che ti rispecchia, quello che ti ri-presenta come una versione più grande di Te Stesso.
Se vuoi sentirti a disagio, sentiti a disagio.
Ma non giudicare, e non condannare, perchè non sai perchè una cosa accade, nè a quale scopo. E ricordati di questo: quello che tu condanni condannerà te e quello che giudichi, ti giudicherà un giorno. Piuttosto, cerca di cambiare queste cose -o sostieni altri che stanno cambiando queste cose- che non rispecchiano più il tuo più elevato senso di Chi Sei.
Inoltre, benedici tutto, perchè tutto è creato da Dio, attraverso la vita che vive e che è la più alta delle creazioni.
Ti ho proprio sentito dire che non ci sono "dovrei" e "non dovrei" nel mondo di Dio ?
Esatto.
Ma se non esistono nel Tuo mondo, dove sarebbero ?
In effetti, dove ?
Ripeto la domanda: Dove altro apparirebbero i "dovrei" e "non dovrei" se non nel Tuo mondo ?
Nella tua immaginazione.
Ma quelli che mi hanno edotto circa il giusto e l'ingiusto, il da farsi e il da non farsi, il si deve e il non si deve, mi hanno detto che tutte le regole sono state stabilite da Te, Dio.
Allora quelli che ti hanno istruito sbagliavano. Non ho mai stabilito un "giusto" e uno "sbagliato", un "da farsi" e un "da non farsi". Ciò avrebbe significato sottrarti del tutto il dono più grande, l'opportunità di fare quello che ti piace, e di sperimentarne i risultati; la possibilità di crearti di nuovo a immagine e somiglianza di Chi Sei in Realtà; lo spazio per dar luogo a una realtà di un più grande e ancora più grande te stesso, basata su un più elevato concetto di quello di cui tu sei capace.
Dirti che qualcosa - un pensiero, una parola, un'azione- è "sbagliato" equivarrebbe a dirti di evitarlo. Dirti di evitarlo significherebbe proibirtelo. Importi una proibizione vorrebbe dire limitarti.
Limitarti sarebbe negare la realtà di Chi Sei Veramente, e al contempo sottrarti l'opportunità di creare e sperimentare questa verità.
Ci sono coloro che sostengono che ti ho concesso il libero arbitrio, eppure queste stesse persone proclamano che se non Mi obbedisci, Io ti manderò all'inferno. Che razza di libertà sarebbe questa ? Non è un prendere in giro Dio... non dire nulla di nessun genere circa il vero rapporto tra noi ?
Bene, stiamo entrando adesso in un altro campo che mi sta a cuore prendere in esame, e si tratta dell'intera faccenda del paradiso e dell'inferno. Da quanto ho dedotto qui, non esiste niente di simile all'inferno.
L'inferno c'è, ma non è quello che pensi, e tu non lo sperimenterai per le ragioni che ti sono state date.
Che cos'è l'inferno ?
E' l'esperienza del peggior esito delle tue scelte, delle tue decisioni e delle tue creazioni. E' la conseguenza naturale di ogni pensiero che Mi neghi, o dica no a Chi Sei in relazione a Me.
E' la sofferenza che provi a causa del modo sbagliato di pensare. Sebbene anche la definizione "modo sbagliato di pensare" sia una definizione inappropriata, perchè non esiste una cosa come lo sbaglio.
L'inferno è il contrario della gioia. E' il sentirsi inappagati. E' il sapere Chi e Che Cosa Sei, e mancare di sperimentarlo. E' il non essere all'altezza. Questo è l'inferno, e non ce n'è uno più grande per la tua anima (...)
Conversazioni con Dio (Libro Primo)
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Ultima modifica di Dave64_128; 23-07-2018 a 20:09.
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25-07-2018, 15:20
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Il dolore secondo te è esclusivamente quello fisico ?
E il sentirsi vincenti è esclusivamente in rapporto ad una specifica competizione ?
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Non sarà solo fisico, ma se si riuscisse a togliere anche soltanto quello fisico si sarebbe fatto molto.
Già nel far questo si è in alto mare, spesso bisogna preoccuparsi del quotidiano e di come sopravvivere, figuriamoci il resto.
Per questo mi fido poco di 'sti tizi con la barba bianca e con gambe incrociate piazzati su tappetini, per me è sempre meglio avere una cura di una malattia mortale, e se anche non ci fosse questa cura sarebbe meglio comunque anche una cura palliativa (una terapia efficace a base di morfina o altro magari) di un rimedio spirituale che permette di crepare in senso spirituale comunque sfiancati dal dolore fisico.
Loro tengono il sedere piazzato sulle loro limousine mentre magari chi ha una serie di problemi seri e siede in un pozzo di piscio deve pure adattarsi alle loro pillole di saggezza del cavolo e pagare in moneta sonante (l'ultima magari che si ha in tasca) queste pubblicazioni con cui si arricchiscono.
Detto questo alla fine comunque sono anche d'accordo con te, l'amore arricchisce l'esistenza, ma non c'è sempre.
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Ultima modifica di XL; 25-07-2018 a 15:51.
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25-07-2018, 16:46
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#46
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
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Il modello occidentale è il forse il più fallimentare.
Tu parli di morfina e di dolore, proprio oggi è morto Marchionne, che, l'ho scoperto solo da poco, fumava come un turco, non dico lui, ma nemmeno i suoi figli sono stati capaci di regarargli una sigaretta elettronica.
Se mia nonna ne avesse avuta una prima di morire nel 2010 a 73 anni con un tumore al polmone, oggi sarebbe ancora viva.
Lavorare, fumare, fumare, lavorare. E nemmeno i milioni che guadagnava all'anno l'hanno strappato alla morte.
Alcol, tabacco, tutto venduto senza problemi e legalmente dallo stato. Come anche i chemioterapico che nascono dal gas mostarda e che sono un'arma chimica. Armi chimiche concepite per ammazzare la gente, non per guarirla, nè tantomeno per curarla.
Proobiti persino in guerra e 30 pastiglie di un chemioterapico costano 9mila euro.
Come sono gentili le multinazionali del farmaco, che curano ancora oggi gli africani e i Thailandesi con l'AZT, un chemioterapico che è considerato il farmaco che ha mietuto più vittime nella storia della medicina moderna e che veniva usato per "curare" i malati di Hiv/Aids; peccato che sul bigiardino sia riportato che provochi Neutropenia, cioè immunodeficienza, distruzione del midollo osseo, linfoma, e sintomi del tutto indistinguibili da quelli causati dalla sindrome che dovrebbero curare.
Questo è il modello occidentale, una società basata sull'annientamento degli esseri umani, programmati per diventare ingranaggi produttivi e consumatori.
Consumatori di farmaci, di psicofarmaci, di integratori, di armi chimiche spacciate per "cure miracolose" di sigarette, di alcolici, un modello di società che ti spreme fino alla morte e che ti ciuccia la vita, somministrandoti da un lavoro all'altro e che ti spinge a suicidarti lentamente.
E che le sigarette elettroniche le ha sempre osteggiate.
Una società che appena accendi la TV ti parla di tradizione basata sull'olocausto e la tortura degli animali.
Carne, latticini, fluidi animali, yogurt per prevenire la diarrea e per abbassare il colesterolo (demenza totale), integratori per essere ancora più efficiente e stacanovista e in carriera e instancabile e automa.
Alienati dentro ai nostri piccoli appartamenti senza esserci mai posti una sola domanda al mondo circa il significato dell'esistenza. Non sappiamo come prenderci cura del nostro corpo, della nostra anima, della nostra salute, ingurgitiamo spazzatura convinti che la "scienza" ci abbia reso saggi e onniscenti mentre non vediamo oltre la punta del nostro naso.
Di igienismo, di spiritualità, di sensatezza, non sappiamo nulla, siamo disperati e irrecuperabili e pensiamo di essere dei fenomeni. Siamo così arroganti da pensare di saperne di più dei maestri che hanno aperto squarci di conoscenza e consapevolezza.
Siamo ignoranti come delle capre e pensiamo di aver trovato ogni risposta ad ogni domanda, parliamo di progresso mentre non sappiamo nemmeno come evitare di ammalarci. Non diamo valore al dolore e diamo retta all'industria psichiatrica che ci ha convinto che il dolore sia una malattia da rifuggire, stroncando i sintomi chimicamente, infischiandocene di individuare le cause che generano i nostri problemi fisici e mentali.
Non sappiamo nulla, non sappiano nutrirci, non sapoiamo prenderci cura del nostro corpo, della nostra mente, della nostra anima. Alienati e programmati ad "arrivare" sulla pelle degli altri. Convinti che la carriera sia l'unico obiettivo da perseguire.
Deliranti, schizofrenici, in competizione gli uni cogli altri disperati e costretti a prendere metamfetamine per competere meglio come fanno gli americani che assumono l'Adderal per essere più performanti e competitivi.
Gli agenti di Wall Street, gli informatici, tutti strafatti di metamfetamine.
E ora somministriamo le metamfetamine persino ai bambini, perchè sono vivaci, allora vai con lo psichiatra e questi se poi tentano il suicidio perchè sono drogati, lo psichiatra dice che era il "Disturbo Mentale", non una droga pesante somministrata come caramelle senza alcuna diagnosi scientifica.
E diamo persino il prozac al cane e al gatto.
Dopo sì chs stanno buoni, sono fatti anche loro.
Come in quel video della canzone di Vasco, tutti strafatti e col sorriso ebete chimico stampato in faccia, convinti che una pillola possa renderci felici.
Plagiati dal mito dello squilibrio chimico mai dimostrato.
Tornare un po' indietro quindi, guardando, perchè no,
verso la cultura orientale, non potrà farci che bene.
Crediamo di essere quasi divini e di salere tutto, ma siamo infelici e disperati e non sappiamo nulla
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25-07-2018, 17:13
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#47
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Tornare un po' indietro quindi, guardando, perchè no,
verso la cultura orientale, non potrà farci che bene.
Crediamo di essere quasi divini e di salere tutto, ma siamo infelici e disperati e non sappiamo nulla
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Ma vedi che fumano e fumavano anche in oriente.
Poi muoiono di cancro ai polmoni anche persone non fumatrici, c'è una correlazione statistica ma non di causa effetto diretta. Anche conducendo una vita sana sotto questi punti di vista, se ti ammali hai bisogno comunque o di cure o di cure palliative che il santone non possiede.
Forse non ci siamo capiti, chi sa tutto è il santone, parla anche con dio, e ha la pretesa di dirci perché siamo qui.
Io dico esattamente il contrario, non sappiamo bene da cosa dipendono un mucchio di cose, in parte però qualcosa la si è capita (e non grazie al santone).
Lo stile di vita del santone sicuramente è salutare, l'ho detto, tenere il sedere su una limousine risulta più salutare che tenerlo in una pozza di piscio, ma non possono permetterselo tutti attualmente, questa cosa manca, ma manca al santone così come manca a noi altri.
Se il santone mi avesse mostrato che in quella comunità avevano tutti donna, limousine ecc. ecc. e non c'era forma di esclusione ed erano tutti santoni venerati con lo stesso potere, allora avrei detto "caspita si è riusciti a far star bene davvero tutti", ma questo io ancora non l'ho osservato concretamente da nessuna parte, vedo solo persone che sfruttano subdolamente altre per "il loro bene". Sento solo parole e progetti di una vita sana e risanata da tutto quando poi non si conosce neanche un sistema per poter far campare tutti liberi dalla fatica fisica o di altro tipo, si ha il proprio gruzzoletto e si dice all'altro "lo vuoi anche tu? Fai come me", ma se tutti facessero così il mondo così com'è non potrebbe esistere, si sgretolerebbe per non lasciar posto più a nulla. Il santone che se magna se medita invece di zappare o raccogliere o cacciare nel momento in cui son diventati tutti santoni e meditano tutti?
Ci riesce il santone a vivere bene e scopare come un riccio? E' poco rilevante per me. Se tutti si mettessero a fare i santoni, le limousine sulle quali mette il culo il santone chi le costruirebbe?
Si è contro questa roba e si mette il culo sulla limousine? Bisogna guardare indietro? Indietro limousine non ce n'erano!
Si sta meglio in oriente? E perché il santone indiano non se n'è stato là e non si è portato là pure tutta la sua comunità?
Se andiamo indietro nel tempo, non si stava meglio, si moriva anche prima e peggio per motivi socio-economici e di organizzazione, non solo medici ovviamente. Ti puoi spostare dove ti pare. Un anziano non ci arrivava proprio a certe età per poter morire di cancro. C'era un'alta mortalità infantile e chi sostiene che son tutte cose inventate secondo me si è fatto male i conti. Per non parlare poi anche dei dolori che comportava il parto stesso. Oggi hanno escogitato vari sistemi per alleviarli, non son certo piacevoli. Prima ci rimettevano spesso la pelle madre e bambino durante delle gravidanze difficili.
Io stesso forse oggi non esisterei proprio se fossi nato in altri periodi storici e prima che la medicina escogitasse sistemi per tenere in vita persone come me... sotto certi aspetti forse sarebbe stato meglio.
Non possediamo ancora un vero sistema nell'insieme per debellare il male, secondo me non basta guardare indietro, è un'altra cosa romantica di cui ci si è convinti, questa per me è la verità. Dire che lo possediamo già e sta in queste pratiche, significa dire qualcosa di falso, su larga scala non possiamo permetterci tutti certi stili di vita. La medicina non lo possiede, vero, ma a parità di altre condizioni il santone non possiede nulla di più, anche i medici dicono che non si deve fumare e che la cosa può far male a diversi livelli, non solo i santoni.
Bisogna pensare ad un'organizzazione alternativa, ma per ora io vedo che nessuno ha ancora in mano nulla di concreto e far finta che già si è pensato a questa cosa per me è sbagliato, non si pensa davvero nell'insieme globalmente a come far andare la carretta avanti senza star troppo male, si elimina un male e se ne aggiunge un altro, ma così non si migliora davvero. Si toglie la fatica da una parte e si aggiunge altrove. Un sistema migliore funziona se riesce a debellarlo proprio un certo male, se lo sposta non si è fatto nulla.
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Ultima modifica di XL; 25-07-2018 a 18:43.
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25-07-2018, 18:45
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#48
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,149
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Bastaaaah aridatemi i redpillatoriiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
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25-07-2018, 21:50
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#49
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 336
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Lascia perdere lo stereotipo del ciarlatano o il paradigma del santone sul tappetino.
Ti sembra normale che Benedetto XVI avesse la giacca di ermellino e le croci in oro massiccio ?
O il fatto che la Chiesa non abbia mai pagato l'Ici ?
Quando possiede un patrimonio incalcolabile ?
O il fatto che, sia lui, sia Papa Francesco, abbiano ignorato gravi scandali legati alla pedofilia ?
Lascia perdere quindi stereotipi e religioni, quello che importa è che anticamente l'umanità fruiva di una saggezza che ora ha perduto.
Siamo diventati automi, schiavi, consumatori.
L'occidente è quella parte di mondo più schizofrenica, alienata, avulsa da ogni consapevolezza.
Porsi qualche domanda, noi, senza farci imbeccare dagli spot televisivi o dalle religioni, che sono nate tutte per livellare le menti, è qualcosa che abbiamo perduto.
Fino a 70/80 anni fa le persone interagivano, cooperavano, erano unite.
Ed è stato soprattutto questo dissennato modello occidentale a metterci gli uni contro gli altri, creando le categorie idiote, senza mettere l'essere umano al di sopra delle etichette e delle categorie.
Quindi si difende la categoria dei ragionieri, dei politici, dei magistrati, degli operai etc..
E infatti quando vai sui Social trovi i respiriani contro i rettiliani, i complottisti contro i Populisti (che vanno molto di moda adesso) i no-vax contro i pro-vax.
I no Tav, i carnivori contro i vegani, gli eterosessuali Vs gli omosessuali, i terrapiattisti contro i terrapallisti, gli esodati, i bianchi, i neri, i clandestini, la destra, la sinistra, i comunisti, i fascisti etc..
Sono tutte categorie che ci spingono a farci la guerra come dei coglioni, spesso tra pezzenti, piuttosto che riconnetterci all'intelligenza di capire che siamo tutti sulla stessa barca e che forse dovremmo nutrire un po' la nostra parte animica, non solo quella egoica.
Ora che lo schiavismo è tornato legale anche in occidente, ora che ci hanno finalmente tolto quasi tutti i nostri diritti sociali, ora, da bravi schiavi relegati dentro ai nostri ruoli di merda dentro i quali ci identifichiamo, non abbiamo quasi nemmeno più il tempo per godere di una passeggiata, per osservare lo spettacolo del mondo senza ansia, ritmi frenetici, senza i 4 salti in scodella per essere più fast senza nemmeno il tempo per pisciare.
È tutto fast oggi e l'occidente sta affossando tutto il pianeta. In questo senso dico che fare nostra un po' di saggezza (anche quella orientale, perchè no ?) Potrebbe sollevare delle domande riguardo il nostro scopo e il senso della nostra esistenza.
Proprio come fanno i bambini quando, non sapendo nulla del mondo, della vita, domandano, domandano, perchè devono capire, trovare un senso.
Prima di scoprire che nemmeno i genitori, spesso, hanno delle risposte credibili o soddisfacenti.
Credo che questo fondamentalismo scientifico tipico della lente occidentale e che ci ha resi ignoranti come delle capre, non solo non ci abbia dato risposte soddisfacenti, ma ci abbia addirittura livellati al punto da delegare agli altri persino le domande.
Quelle ormai solo i bambini sono in grado di porsele e forse, ormai, nemmeno più loro
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Ultima modifica di Dave64_128; 25-07-2018 a 21:59.
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26-07-2018, 00:05
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#50
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Lascia perdere lo stereotipo del ciarlatano o il paradigma del santone sul tappetino.
Ti sembra normale che Benedetto XVI avesse la giacca di ermellino e le croci in oro massiccio ?
O il fatto che la Chiesa non abbia mai pagato l'Ici ?
Quando possiede un patrimonio incalcolabile ?
O il fatto che, sia lui, sia Papa Francesco, abbiano ignorato gravi scandali legati alla pedofilia ?
Lascia perdere quindi stereotipi e religioni, quello che importa è che anticamente l'umanità fruiva di una saggezza che ora ha perduto.
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Infatti non credo proprio che abbiano in mano nuove soluzioni intentate anche loro, riciclano idee trite e ritrite, il livello è lo stesso.
Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Siamo diventati automi, schiavi, consumatori.
L'occidente è quella parte di mondo più schizofrenica, alienata, avulsa da ogni consapevolezza.
Porsi qualche domanda, noi, senza farci imbeccare dagli spot televisivi o dalle religioni, che sono nate tutte per livellare le menti, è qualcosa che abbiamo perduto.
Fino a 70/80 anni fa le persone interagivano, cooperavano, erano unite.
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A me non sembra, ci son state due guerre mondiali sanguinosissime. E anche andando indietro non mi sembra che si andasse tutti d'amore e d'accordo.
Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Ed è stato soprattutto questo dissennato modello occidentale a metterci gli uni contro gli altri, creando le categorie idiote, senza mettere l'essere umano al di sopra delle etichette e delle categorie.
Quindi si difende la categoria dei ragionieri, dei politici, dei magistrati, degli operai etc..
E infatti quando vai sui Social trovi i respiriani contro i rettiliani, i complottisti contro i Populisti (che vanno molto di moda adesso) i no-vax contro i pro-vax.
I no Tav, i carnivori contro i vegani, gli eterosessuali Vs gli omosessuali, i terrapiattisti contro i terrapallisti, gli esodati, i bianchi, i neri, i clandestini, la destra, la sinistra, i comunisti, i fascisti etc..
Sono tutte categorie che ci spingono a farci la guerra come dei coglioni, spesso tra pezzenti, piuttosto che riconnetterci all'intelligenza di capire che siamo tutti sulla stessa barca e che forse dovremmo nutrire un po' la nostra parte animica, non solo quella egoica.
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Questo è il discorso di Scardovelli, ripetuto più volte. Ecco anche questo discorso qua mi convince poco, e spiego perché.
L'unità secondo me è qualcosa di positivo se si è davvero tutti d'accordo.
Se uno mi dice che la terra è piatta questo può continuare a pensare quel che gli pare, ma in pratica io e lui non stiamo affatto sulla stessa barca visto che questa persona crede che navighi su di un piano piatta mentre io credo navighi su di una palla: una palla è distinta da un piano. Nel momento in cui bisogna decidere cosa fare anche quando si guida una nave come Cristoforo Colombo, a seconda delle credenze bisognerà prendere decisioni molto diverse, come si fa ad essere uniti?
Poi questo tipo di discorso è un po' incoerente. Ed anche qua spiego perché.
Si cerca di mostrare che si è "in contrasto come dei coglioni" e poi si prende in esame la categoria dei pezzenti che si vorrebbe unire ed aizzare contro quella dei non pezzenti.
Ma anche questo è l'ennesimo contrasto tra due categorie pezzenti vs non pezzenti, poi perché qua non vale più il discorso "pezzenti e non pezzenti, in fondo siamo tutti sulla stessa barca non dovremmo farci la guerra" e si è pronti ad avviare invece una battaglia politica?
Non siamo sulla stessa barca, c'è chi sta peggio, chi sta meglio chi ha certe idee, chi ne ha altre e così via. Chi abita in prossimità di un'autostrada e subisce il disagio di questa cosa e chi vive altrove e può godere della nuova strada senza disturbo magari hanno un atteggiamento diverso in relazione a quali debbano essere le priorità.
C'è poi chi gode dei privilegi relativi all'appartenenza ad un certo genere sessuale e chi no, si può negare tutto e dire "facciamo l'amore non facciamo la guerra" semplificando e banalizzando il tutto?
E così via.
Non siamo tutti uguali ed identici, non occupiamo la stessa posizione nel mondo, né veniamo trattati e amati nello stesso modo dagli altri, per questo poi sorgono e possono sorgere conflitti a vari livelli.
Per me esistono i singoli individui, le categorie e le associazioni esistono poi se conviene a questi formarle, se ai singoli non conviene far parte di certe unità più grandi restano divisi in unità più piccole.
Non si tratta di esser coglioni secondo me, si tratta semplicemente di essere quel che si è, se non si è d'accordo, il disaccordo spesso resta.
A me sembra ancora più assurdo negare dei conflitti se ci sono poi effettivamente questi conflitti (di opinioni, credenze, gusti e così via) tra le persone. Bisogna trovare il modo di ridurli, vero, ma soluzioni semplici non ne esistono, non basta mimare una forma di condivisione e poi dietro covare magari forme di giudizio negative (quello è un narcisista, quello è fatto male, alla Scardovelli. A parole dice che bisogna accettare tutti ma nei fatti poi risulta critico verso molte persone, le due cose insieme non possono stare secondo me) o pensare che l'altro crede a stupidaggini, bisogna poi condividere davvero e accettare.
Io le domande me le pongo, ne ho a bizzeffe di domande anche da fare a persone come Scardovelli, ma son domande irritanti che rompono le scatole e queste persone a queste domande non vogliono nemmeno cercare di rispondere, visto che metterebbero in crisi certe loro teorizzazioni mi liquiderebbero come una persona che vuole infastidire.
Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Ora che lo schiavismo è tornato legale anche in occidente, ora che ci hanno finalmente tolto quasi tutti i nostri diritti sociali, ora, da bravi schiavi relegati dentro ai nostri ruoli di merda dentro i quali ci identifichiamo, non abbiamo quasi nemmeno più il tempo per godere di una passeggiata, per osservare lo spettacolo del mondo senza ansia, ritmi frenetici, senza i 4 salti in scodella per essere più fast senza nemmeno il tempo per pisciare.
È tutto fast oggi e l'occidente sta affossando tutto il pianeta. In questo senso dico che fare nostra un po' di saggezza (anche quella orientale, perchè no ?) Potrebbe sollevare delle domande riguardo il nostro scopo e il senso della nostra esistenza.
Proprio come fanno i bambini quando, non sapendo nulla del mondo, della vita, domandano, domandano, perchè devono capire, trovare un senso.
Prima di scoprire che nemmeno i genitori, spesso, hanno delle risposte credibili o soddisfacenti.
Credo che questo fondamentalismo scientifico tipico della lente occidentale e che ci ha resi ignoranti come delle capre, non solo non ci abbia dato risposte soddisfacenti, ma ci abbia addirittura livellati al punto da delegare agli altri persino le domande.
Quelle ormai solo i bambini sono in grado di porsele e forse, ormai, nemmeno più loro
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Risposte definitive rispetto al mal di vivere la scienza non ne ha date, in questo per me rappresenta un approccio più sincero che lascia senza risposta moltissime domande.
Anche l'arte per la verità fa lo stesso, quindi non la disprezzo.
Non è vero che le domande questi approcci le soffocano, è l'impostazione religiosa (e tra le religioni ci metterei anche la psicoanalisi) e l'idea che si abbia in mano un approccio definitivamente risolutivo che le reprime le domande.
La scienza non dice che significa in generale essere felici, le religioni e tutti questi approcci in genere lo fanno, ed è già a questo livello che secondo me sbagliano perché mezzi per rispondere davvero a questa domanda secondo me non li possiede nessuno. Come si fa a condividere il discorso di prima in cui si afferma che se si è infelici è perché si sceglie di essere infelici se non si sa nemmeno in cosa dovrebbe consistere la felicità per questo o quell'individuo?
A me personalmente non servono persone che definiscano o impongano il significato del mio esser felice ma che al più mi diano mezzi per poterlo essere nel mio senso (se esistono), per questo avverto come inutili tutte queste impostazioni.
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Ultima modifica di XL; 26-07-2018 a 09:30.
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26-07-2018, 08:05
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#51
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Esperto
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Messaggi: 1,092
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"È il lavoro di tutta la tua vita, è tutto ciò che hai creato, questo ego orrendo, questa idea che sei separato dall'esistenza."
"Se non entri nell'amore - come hanno deciso molte persone - rimani intrappolato all'interno di te stesso."
"Questa nevrosi nasce dal tuo ristagnare, dal tuo narcisismo. Tutti sono stretti nell'illusione di avere un sé separato, e poi impazziscono. Questa follia è senza senso, è improduttiva, non creativa. Oppure si suicidano. Questi suicidi sono anch'essi improduttivi e non creativi."
Non capisco perché Osho prima esalti l'amore come mezzo per arrivare all'armonia con il tutto, e poi parli in modo critico e negativo del suicidio. Il mezzo più semplice per trascendere il proprio sé e ricongiungersi con il tutto, piuttosto che l'amore, è proprio la morte. Perché allora non fare un elogio della morte come mezzo per ottenere l'estasi dell'armonia universale? Se il dolore, secondo lui, consiste nell'avere un sé separato dal resto del creato, ne consegue che egli dovrebbe trovarsi d'accordo con l'opinione secondo la quale, per far cessare il dolore, basterebbe uccidere il proprio sé: ossia uccidersi. Perché allora non fare un elogio del suicidio? Per me Osho è incoerente. Io non credo affatto sia possibile trascendere se stessi, rimanendo vivi intendo, e trovare l'armonia con il tutto: a mio modo di vedere questo rimane il desiderio pio di un mistico un po' confuso. Finché siamo vivi non abbiamo modo di uscire da noi stessi, o smetterla di percepirci come separati da tutto il resto; ma questa è semplicemente la condizione umana, l'amore non c'entra. La coscienza individuale, che ci fa percepire come distinti da ciò che è "altro", non può essere trascesa da nulla, se non appunto dalla morte, che però rappresenta anche il capolinea della coscienza stessa; ed è proprio con la fine della coscienza individuale che noi smettiamo di percepirci distinti, dato che smettiamo di percepirci del tutto.
« Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera. »
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Ultima modifica di E. Scrooge; 26-07-2018 a 10:25.
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26-07-2018, 18:56
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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L'amore va bene per i film/canzoni romantiche e per i teenager.
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26-07-2018, 19:15
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#53
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Qui dal: Jan 1970
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Non capisco perché Osho prima esalti l'amore come mezzo per arrivare all'armonia con il tutto, e poi parli in modo critico e negativo del suicidio. Il mezzo più semplice per trascendere il proprio sé e ricongiungersi con il tutto, piuttosto che l'amore, è proprio la morte.
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Uh no, non credo cioe' bisognerebbe vedere la sua dottrina specifica perche' ce ne son diverse.
Ma da quel poco che ho conosciuto di almeno una di queste filosofie si intende , scopo e' arrivare a un trascendere consapevole ben diverso dall'annullarsi... un conoscere tutto e fin immortalizzarsi (si' quello, far perdurare qualcosa di se' , ovviamente non fisico, in eterno) altro che annullarsi (o reincarnazione e sei da capo) come col normale suicidio
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Ultima modifica di cancellato2824; 26-07-2018 a 20:48.
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26-07-2018, 20:33
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#54
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
Uh no, non credo cioe' bisognerebbe vedere la sua dottrina specifica perche' ce ne son diverse.
Ma da quel poco che ho conosciuto di almeno una di queste filosofie si intende , scopo e' arrivare a un trascendere consapevole ben diverso dall'annullarsi... un conoscere tutto e fin immortalizzarsi (si' quello, far perdurare qualcosa di se' , ovviamente non fisico, in eterno) altro che annullarsi come col normale suicidio.
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Ma in che senso "immortalizzarsi"?
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26-07-2018, 23:32
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#55
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da Svalvolato
L'amore va bene per i film/canzoni romantiche e per i teenager.
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Secondo me l'amore esiste ma la gente è troppo spaventata dal normale calo di passione e stimoli della vita di coppia col tempo e cerca di rivivere le emozioni provate durante i giorni dove si sbocciava.
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27-07-2018, 11:27
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#56
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