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Vecchio 09-09-2005, 19:50   #1
Avanzato
L'avatar di Eutimil
 

Ma secondo voi, un soldato che va in guerra e già prima di combattere ricorda a se stesso tutte le proprie debolezze e continua a ripetersi che non ce la farà, che è più forte il nemico…ma che speranza avrà mai di vincerla ???

La fobia sociale è una battaglia, una battaglia quotidiana contro un nemico “debole” ma subdolo, quel tipo di nemico cioè che non ha la forza di sconfiggerti ma che conosce tutte le tue debolezze, tutte le tue “stupide” paure, e che sa quindi di poterti sfiancare ed allungare la battaglia all’infinito. Un nemico insomma che non potrà mai dire sono il più forte, perché non lo è, ma che aspetta sornione il momento in cui noi, che ci indeboliamo stupidamente da soli, ci dichiareremo sconfitti.

Noi insomma siamo dei nemici “ideali”, sempre pronti a ricordare a noi stessi e agli altri le nostre incapacità, a gridare ai quattro venti la nostra debolezza e nel contempo a nascondere abilmente le nostre capacità…..ed ora, mi raccomando, non venitemi a dire che non ne abbiamo, perché anche un orangutango ne ha.

E il nostro “terribile” nemico??? Ma guardiamolo bene in faccia……paura degli altri, del loro giudizio, paura di mangiare in pubblico, di parlare e di scrivere in presenza di altri, di socializzare, ma vi sembra davvero così mostruoso? Al punto tale da arrenderci senza neanche tentare la battaglia?

Capisco le vostre sofferenze, perché sono anche le mie. O meglio lo sono state, anche se non del tutto scomparse, fino a quando ho prestato il fianco al nemico, fino a quando mi sono sentito stupidamente giustificato e protetto dai miei autolesionistici “non ci posso fare niente”.

Allora mi sento di dirvi di cambiare atteggiamento, di non essere remissivi nei confronti della vita ma di affrontarla con grinta, di valorizzarvi, consapevoli delle vostre capacità, di dare il giusto peso al giudizio altrui, di sfidare la fobia sociale anche con un pizzico di autoironia, non prendendola troppo sul serio, con l’atteggiamento del guerriero che, consapevole della propria forza, si fa beffe del suo nemico.


Buona battaglia e vinca il migliore........Noi.
Vecchio 10-09-2005, 12:12   #2
Principiante
L'avatar di CharlieJt900
 

d'accordo su tutto, grazie per aver condiviso questo ragionamento Eutimil, credo focalizzi abbastanza bene l'atteggiamento quotidiano...
Vecchio 14-09-2005, 20:46   #3
Guest
 

sì concordo pienamente con te Eutimil bisogna lottare e non arrendersi e guardare la questione da un punto di vista non passivo
Vecchio 15-09-2005, 09:28   #4
Avanzato
L'avatar di Eutimil
 

Ciao Pard, ho letto con interesse ed apprezzato la tua risposta, ma permettimi alcune considerazioni...


Quote:
Originariamente inviata da pard
Non provo particolare entusiasmo pensando ad una vita di ""battaglie""... contro se` stessi!!
Beh penso che nessuna battaglia compresa quella metaforica alla quale mi riferivo, debba genarare entusiasmo; la battaglia è sacrificio, sofferenza, avvilimento...tutte cose brutte dirai, ma a mio modo di vedere , mai così brutte quanto una vita condotta all'insegna della rassegnazione e dell'apatia.


Quote:
Originariamente inviata da pard
MA non siamo mica in un film a lieto fine
Ok, ma non siamo neanche in un horror....i problemi per i quali eventualmente piangersi addosso, senza neanche un tentativo di reazione sono ben altri, sono quelli per i quali non esiste soluzione, non te li cito perchè li puoi ben immaginare.
E se poi penso che ci li soffre ha delle reazioni più coraggiose e dignitose delle nostre, allora la cosa mi fa anche rabbia e un po' mi vergogno.


Quote:
Originariamente inviata da pard
le battaglie vere durano qualche ora e poi ci si riposa, o si scappa. E i soldati se proprio vogliamo pignolare, ebbene si vanno in battaglia tenendosi una mano di dietro per non farsela nei pantaloni
Qui posso limitarmi a ricordarti che esistono anche gli "eroi", chiaramente rimanendo sulla metafora.
Sta a te poi decidere se condurre una vita intera con una mano di dietro.......io preferisco mille sconfitte che mi danno comunque la consapevolezza di averci tentato, piuttosto che fare una vita da "imboscato".


Quote:
Originariamente inviata da pard
non per niente sn apatico e spesso pure depresso
Qui direi che ti sei risposto da solo... :wink:



Quote:
Originariamente inviata da pard
Uno normale, con l'energia che spende un timido, avrebbe gia` conquistato l'universo passando 3 volte dal Via!! :twisted: :twisted:
Creare una famiglia fare figli rendere felice una persona, piccole idee di un pirla qualunque... accendere la tua candelina nel buio..... ma NO, sta minkia, e` tutto inaccessibile se nn diventi prima un perfetto animale sociale come tutti gli altri...
Concludendo, qui mi viene da dire che hai commesso il tipico errore dei sociofobici, dipingere di nero e in qualche maniera ridicolizzare ciò che si ritiene "inaccessibile", volendo utilizzare proprio il tuo termine, e comunque sminuire ciò in cui riescono i "normali", sempre citando un tuo termine.
La frase "piccole idee di un pirla qualunque" la dice lunga; se tu ambissi ad una vita da solitario non ti considereresti un sociofobico ...quanto un felice e soddisfatto eremita...

Ciao.
Vecchio 02-11-2008, 16:39   #5
Intermedio
L'avatar di Pride6
 

Il Battaglia una volta è entrato nella nostra classe al pomeriggio cercando il corso di Latino...e dopo che è uscito il Daieie ha detto forte,ridendo:"Il Battaglia va in battaglia,ha ha ha!"
Spero che oggi abbia un look meno da sfigato,il Battaglia...già era bruttarello di suo...
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